Ipocondria e Linfonodi
Gentili dottori,
Sono mesi che ormai la mia vita é cambiata.
A mio padre, a fine gennaio é stata diagnosticata la leucemia linfatica cronica, tumore del sangue, come noto. É come se da quel momento il mio mondo si sia ribaltato. Non ho paura per mio padre, la malattia ha un decorso lento, e mio padre dalle analisi e dai controlli pare essere "fortunato". Il problema sono io. Ho sviluppato una tale paura per la vita... Mi vedo come un essere vivente senza un vero scopo, incapace di gioire per le belle notizie. Mi viene molto difficile avere fede nel futuro, vivo, lavoro, il mio lavoro mi piace, ceno con amici, sto con il mio fidanzato, e sto bene. Ma ho perso la gioia e la spontaneità di fare le cose. Inoltre, da un paio di giorni, continuo a palparmi il collo, e sento linfonodi, piccole palline morbide, mobili e indolenti in ogni dove. Ho paura di avere qualcosa di brutto e di grave, così, dall'idea che mi sono fatta. Purtroppo mi pare che siamo su questa terra e viviamo come in un tunnel, e prima o poi arrivano le disgrazie, e finisce tutto. I giochi sono fatti. Non può comunque risolversi bene. Dopo la storia di mio papà e vederlo non accettare la sua malattia mi sono come messa in testa che tanto, bisogna soffrire. É solo questione di tempo.
Io e il mio fidanzato domani andiamo anche a vedere un appartamento per poterci vivere insieme e cominciare una vita. Sono felice, da qualche parte, dentro di me. Ma É una sensazione lontana, come di felicità vana, perché tanto non dura. Oggi andrò dal medico per farmi controllare il collo, manca un'ora all'apertura dello studio, e ho tanta paura. Mi viene quasi da piangere. Odio questa sensazione, sono sempre stata una ragazza forte, propositiva e ottimista. Mi pare tutto così lontano.
Mi chiedo se i miei timori siano fondati o stia sperimentando una grave forma di ipocondria. O se mascheri con l'ipocondria una vera malattia.
Spero possiate dirmi le parole giuste per cercare la forza di godermi i miei 30 anni e l'inizio di una nuova vita. O anche solo le parole i usate che mi facciano fare il click per cercare un aiuto concreto.
Mi pare di star bene finché vivo nell'apatia.. Al minimo sospetto però, vado in crisi, e riconosco non sia un buon segno.
Grazie infinite per l'attenzione.
Saluti cordiali
Sono mesi che ormai la mia vita é cambiata.
A mio padre, a fine gennaio é stata diagnosticata la leucemia linfatica cronica, tumore del sangue, come noto. É come se da quel momento il mio mondo si sia ribaltato. Non ho paura per mio padre, la malattia ha un decorso lento, e mio padre dalle analisi e dai controlli pare essere "fortunato". Il problema sono io. Ho sviluppato una tale paura per la vita... Mi vedo come un essere vivente senza un vero scopo, incapace di gioire per le belle notizie. Mi viene molto difficile avere fede nel futuro, vivo, lavoro, il mio lavoro mi piace, ceno con amici, sto con il mio fidanzato, e sto bene. Ma ho perso la gioia e la spontaneità di fare le cose. Inoltre, da un paio di giorni, continuo a palparmi il collo, e sento linfonodi, piccole palline morbide, mobili e indolenti in ogni dove. Ho paura di avere qualcosa di brutto e di grave, così, dall'idea che mi sono fatta. Purtroppo mi pare che siamo su questa terra e viviamo come in un tunnel, e prima o poi arrivano le disgrazie, e finisce tutto. I giochi sono fatti. Non può comunque risolversi bene. Dopo la storia di mio papà e vederlo non accettare la sua malattia mi sono come messa in testa che tanto, bisogna soffrire. É solo questione di tempo.
Io e il mio fidanzato domani andiamo anche a vedere un appartamento per poterci vivere insieme e cominciare una vita. Sono felice, da qualche parte, dentro di me. Ma É una sensazione lontana, come di felicità vana, perché tanto non dura. Oggi andrò dal medico per farmi controllare il collo, manca un'ora all'apertura dello studio, e ho tanta paura. Mi viene quasi da piangere. Odio questa sensazione, sono sempre stata una ragazza forte, propositiva e ottimista. Mi pare tutto così lontano.
Mi chiedo se i miei timori siano fondati o stia sperimentando una grave forma di ipocondria. O se mascheri con l'ipocondria una vera malattia.
Spero possiate dirmi le parole giuste per cercare la forza di godermi i miei 30 anni e l'inizio di una nuova vita. O anche solo le parole i usate che mi facciano fare il click per cercare un aiuto concreto.
Mi pare di star bene finché vivo nell'apatia.. Al minimo sospetto però, vado in crisi, e riconosco non sia un buon segno.
Grazie infinite per l'attenzione.
Saluti cordiali
[#1]
<Mi chiedo se i miei timori siano fondati o stia sperimentando una grave forma di ipocondria. >
Gentile Utente,
è probabile che la malattia di suo padre l'abbia molto allarmata e spaventata, gettata in uno stato di sconforto e paura, tanto da offuscare in parte anche le cose belle che sta vivendo.
Provi a sentire il parere diretto di un nostro collega che la può accompagnare a ritrovare la serenità perduta, a tornare a godere di quanto di bello le può offrire la vita, i progetti con il suo compagno, una vita da costruire insieme e a sostenere il suo papà nel modo migliore.
Provi a leggere qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Cordialità
Gentile Utente,
è probabile che la malattia di suo padre l'abbia molto allarmata e spaventata, gettata in uno stato di sconforto e paura, tanto da offuscare in parte anche le cose belle che sta vivendo.
Provi a sentire il parere diretto di un nostro collega che la può accompagnare a ritrovare la serenità perduta, a tornare a godere di quanto di bello le può offrire la vita, i progetti con il suo compagno, una vita da costruire insieme e a sostenere il suo papà nel modo migliore.
Provi a leggere qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html
Cordialità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio per la cortese risposta. Sono stata dal medico (dottore molto scrupoloso il mio), che mi ha controllato il collo e mi dice che non ho assolutamente nulla , di non aver paura. Che i linfonodi li abbiamo tutti e che se spingo in profondità le dita sia normale sentirli. Mi sono tranquillizzata, ma ora tornata a casa, sento ancora queste palline che evidentemente ci sono, ma credo il dottore non le abbia ritenute rilevanti dato che lui sa come effettuare una palpazione, nei punti e modi giusti riconoscendo situazioni critiche. Dal l'articolo che Lei mi ha consigliato di leggere, so però che avere questi dubbi é "normalmente" riconducibile a una certa ipocondria come anche improvvisarmi medico di me stessa, l'unica che capisce di avere qualcosa che non vada.
Sa... É difficile avere il coraggio di vivere di nuovo. Forse proprio qui sta il mio problema.
Grazie infinitamente, penso sia il caso di trovare nuove vie, magari con l'aiuto di qualcuno.
Cordialmente
La ringrazio per la cortese risposta. Sono stata dal medico (dottore molto scrupoloso il mio), che mi ha controllato il collo e mi dice che non ho assolutamente nulla , di non aver paura. Che i linfonodi li abbiamo tutti e che se spingo in profondità le dita sia normale sentirli. Mi sono tranquillizzata, ma ora tornata a casa, sento ancora queste palline che evidentemente ci sono, ma credo il dottore non le abbia ritenute rilevanti dato che lui sa come effettuare una palpazione, nei punti e modi giusti riconoscendo situazioni critiche. Dal l'articolo che Lei mi ha consigliato di leggere, so però che avere questi dubbi é "normalmente" riconducibile a una certa ipocondria come anche improvvisarmi medico di me stessa, l'unica che capisce di avere qualcosa che non vada.
Sa... É difficile avere il coraggio di vivere di nuovo. Forse proprio qui sta il mio problema.
Grazie infinitamente, penso sia il caso di trovare nuove vie, magari con l'aiuto di qualcuno.
Cordialmente
[#3]
Gentile utente,
se da un parte le sue paure possono essre fondate, dall'altra dopo un controllo medico che dovrebbe averla tranquillizzata non faccia lo sbaglio di cercare ancora sintomi di un'ipotetica malattia.
Lo sconforto derivante dalla malattia di suo padre è certamente umano e comprensibile, ma lei ha 30 anni e delle belle prospettive davanti a sè; quindi smetta di cercare sintomi che non ci sono ed eviti di concentrarsi su queste paure infondate: così facendo non farebbe altro che scivolare nel tunnel dei timori ipocondriaci!
Direi che consultare un collega potrebbe senza dubbio aiutarla ad elaborare un periodo difficile e ad affrontare nel migliore dei modi i cambiamenti che si appresta a vivere.
Le auguro belle cose,
un saluto,
se da un parte le sue paure possono essre fondate, dall'altra dopo un controllo medico che dovrebbe averla tranquillizzata non faccia lo sbaglio di cercare ancora sintomi di un'ipotetica malattia.
Lo sconforto derivante dalla malattia di suo padre è certamente umano e comprensibile, ma lei ha 30 anni e delle belle prospettive davanti a sè; quindi smetta di cercare sintomi che non ci sono ed eviti di concentrarsi su queste paure infondate: così facendo non farebbe altro che scivolare nel tunnel dei timori ipocondriaci!
Direi che consultare un collega potrebbe senza dubbio aiutarla ad elaborare un periodo difficile e ad affrontare nel migliore dei modi i cambiamenti che si appresta a vivere.
Le auguro belle cose,
un saluto,
Dr.ssa Michela De Simone
Psicologa
Nardò - Cutrofiano (Le)
[#4]
Utente
Gentile dottoressa,
La ringrazio per la risposta, anche se in ritardo. Ormai é passato un mese, mi ero un po' acquietata ma poi l'ansia ha ripreso il sopravvento sentendo ancora questi piccoli linfonodi. Andata un altra volta dal medico, il quale dice che si, queste piccole palline ci sono ma sono molto piccole dunque normali, ho deciso di farmi prescrivere lo stesso esami del sangue, in modo da fugare ogni dubbio.
Aspetterò gli esiti, sperando mi rassicurino. Nonostante questo, mi rendo conto che i miei timori e le mie paure hanno necessariamente un'origine più profonda. Evidentemente una qualche paura di vivere appieno ciò che mi sta capitando, uno po come se dopo la diagnosi di mio padre, io non mi meriti la serenità, ma in qualche modo debba essere trascinata anche io nel vortice degli accadimenti spiacevoli.
Mi scuso se potrò sembrare paranoica o ripetitiva, ma mettere nero su bianco ciò che sento, e sapere di essere letta, mi da molto sollievo.
Ringraziandovi anticipatamente qualora ci siano risposte a questo post
Vi porgo cordiali saluti
La ringrazio per la risposta, anche se in ritardo. Ormai é passato un mese, mi ero un po' acquietata ma poi l'ansia ha ripreso il sopravvento sentendo ancora questi piccoli linfonodi. Andata un altra volta dal medico, il quale dice che si, queste piccole palline ci sono ma sono molto piccole dunque normali, ho deciso di farmi prescrivere lo stesso esami del sangue, in modo da fugare ogni dubbio.
Aspetterò gli esiti, sperando mi rassicurino. Nonostante questo, mi rendo conto che i miei timori e le mie paure hanno necessariamente un'origine più profonda. Evidentemente una qualche paura di vivere appieno ciò che mi sta capitando, uno po come se dopo la diagnosi di mio padre, io non mi meriti la serenità, ma in qualche modo debba essere trascinata anche io nel vortice degli accadimenti spiacevoli.
Mi scuso se potrò sembrare paranoica o ripetitiva, ma mettere nero su bianco ciò che sento, e sapere di essere letta, mi da molto sollievo.
Ringraziandovi anticipatamente qualora ci siano risposte a questo post
Vi porgo cordiali saluti
[#5]
Ha letto l'articolo linkato?
La ascoltiamo volentieri purtroppo però non possiamo per i limiti di un consulto on line aiutarla a risolvere.
Scrivere qui le puo dare un momentaneo solllievo ma non basta per risolvere il suo disagio che può essere invece efficacemente affrontato anche in tempi non necessariamente lunghi affidandosi direttamente a un nostro collega.
Privatamente o anche in ambito pubblico presso le strutture ASL di competenza può essere accompagnata a ritrovare il suo benessere.
Cordialità
La ascoltiamo volentieri purtroppo però non possiamo per i limiti di un consulto on line aiutarla a risolvere.
Scrivere qui le puo dare un momentaneo solllievo ma non basta per risolvere il suo disagio che può essere invece efficacemente affrontato anche in tempi non necessariamente lunghi affidandosi direttamente a un nostro collega.
Privatamente o anche in ambito pubblico presso le strutture ASL di competenza può essere accompagnata a ritrovare il suo benessere.
Cordialità
[#6]
Utente
Certamente, ho letto il link e mi ci sono riconosciuta.
Mia sorella è psicologa, parlandole in questi ultimi giorni anche mia sorella mi ha consigliato un aiuto professionale, riuscendo a farmi capire che ho un disagio che si sta aumentando da solo. E ritengo sia molto pericoloso, come una minaccia alla mia serenità.
Aspetto comunque il risultato delle analisi e poi sicuramente cercherò aiuto, perché ogni giorno riflettendo mi accorgo di averne davvero bisogno.
Vi ringrazio comunque per l'ascolto, per me è risultato molto importante.
Un caro saluto
Mia sorella è psicologa, parlandole in questi ultimi giorni anche mia sorella mi ha consigliato un aiuto professionale, riuscendo a farmi capire che ho un disagio che si sta aumentando da solo. E ritengo sia molto pericoloso, come una minaccia alla mia serenità.
Aspetto comunque il risultato delle analisi e poi sicuramente cercherò aiuto, perché ogni giorno riflettendo mi accorgo di averne davvero bisogno.
Vi ringrazio comunque per l'ascolto, per me è risultato molto importante.
Un caro saluto
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 10.3k visite dal 21/06/2016.
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