Disturbo psicosomatico

Salve,
Vorrei sapere quanto dura in media il periodo di risoluzione (mediante terapia cognitivo-comportamentale) di un disturbo psicosomatico. So che non si possono fare pronostici e che queste cose cambiano da persona a persona, però mi è stato riferito che di solito la terapia in questi casi dura (in media) corca 6 mesi. Potete confermarmelo? In ogni caso vi posso dire che si tratta di un disturbo psicosomatico della pelle e che mi è comparso da Settembre 2015 a causa di un evento traumatico. Vorrei solo avere un'idea, in media.
Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Daniela Pellitteri Psicoterapeuta, Psicologo 50 8
Gent.mo Utente,
mi permetta di condividerle delle riflessioni che mi sono venute in mente leggendo la sua richiesta , naturalmente sono mie letture passibili di critiche , tuttavia spero che le possano essere utili.
Mi sembra che le sue domande prevedono già, in gran parte, delle risposte e questo, a mio parere, segnala da parte sua una grande attenzione nei confronti di se stesso e una probabile disponibilità ad intraprendere quello che dovrà essere un suo percorso di cambiamento, come quello che rappresenta un percorso psicoterapeutico.
Dico probabile disponibilità perché forse ancora non ha maturato completamente la sua scelta.
E' come se si stesse avvicinando piano piano alla presa di decisione che le permetterà di varcare la soglia di quello studio che per un po' di tempo rappresenterà il luogo emotivamente più coerente con i suoi bisogni di consapevolezza e conoscenza del suo 'malessere' e naturalmente dei suoi modi di essere e di comportarsi.
Di quale malessere e delle eventuali 'cause' non vorrei parlare, mi sembrerebbe presuntuoso non conoscendo la sua storia e non potendo ascoltare, in presenza, come lei racconta la sua storia, con quali emozioni, quali pensieri, quali rappresentazioni e come questo suo 'problema psicosomatico' venga vissuto nella vita di tutti i giorni.
Posso solo condividere che non è molto utile, da un punto di vista metodologico, attribuire, con tale certezza, all'evento traumatico la nascita del disturbo.
Siamo sempre più abituati, come professionisti che lavorano per il benessere degli individui, a comprendere il 'malessere' come un evento che porta con sé una complessità di cause ed effetti che si organizza in molteplici livelli (pensiero , emozioni, comportamenti, relazioni) nella vita di ognuno di noi.
Cerchiamo di comprendere come l'individuo interpreta la sua realtà e come tale realtà venga vissuta e rappresentata attraverso i suoi comportamenti, le sue relazioni.
Per quanto mi riguarda ogni evento traumatico, come lei lo definisce, avrà bisogno di un inquadramento personalizzato e 'tagliato su misura' sulla storia del soggetto che lo racconta.
Non sono una terapeuta cognitivo-comportamentale e quindi non mi permetto di fare previsioni che non mi competono, tuttavia ho voluto risponderle perché mi sembrava opportuno sostenerla in questa fase di ricerca dell'approccio terapeutico più utile .
E' frequente, per placare le nostre preoccupazioni, ricercare risposte che ci permettano di capire meglio ciò che ci aspetta è ciò che non riusciamo a comprendere completamente; di affannarci a trovare soluzioni che illuminino l'incerto che caratterizza periodi 'bui' della nostra vita.
Credo che se lei avrà la disponibilità di confrontarsi con un professionista potrà essere in grado di trovare lei le sue risposte e, attraverso un rapporto di fiducia, elemento indispensabile per qualsiasi terapia , (che lei saprà costruire con l'aiuto del collega) , forse ritroverà quella speranza che l'aiuterà ad affrontare con coraggio e determinazione questo suo passaggio così importante.
Non è semplice cominciare un viaggio di scoperta come può essere una psicoterapia, ed è comprensibile esprimere tante perplessità.
E' importante trovare un buon capo spedizione che ci orienti e che ci permetta di arrivare,( per poi ripartire più esperti e più sicuri), a mete che magari mai avremmo immaginato di raggiungere.
Un capo spedizione che ci permetta di crescere attraversando anche sentieri impervi, sapendo rassicurarci quando ci sembrerà di non farcela e sapendo leggere , insieme a noi, quelle mappe che come cartine geografiche delle nostre emozioni, guidano i nostri pensieri e i nostri comportamenti.
La saluto cordialmente.

Dr.ssa Daniela Pellitteri

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Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
salve dottssa, grazie del commento. Si, effettivamente sto maturando piuttosto gradualmente la possibilità di un consulto diretto, probabilmente a causa delle mie tante paranoie. Volevo comunque sottolineare due cose: la prima è che ho parlato di terapia cognitivo-comportamentale non perchè la ritengo superiore alle altre (si figuri, sono completamente ignorante in materia hahaha) ma perchè lo psicologo a cui ho deciso di rivolgermi usa come terapia proprio la cognitivo-comportamentale; seconda: se attribuisco al mio evento traumatico il mio problema è per avri motivi, come ad esempio il periodo in cui è comparso, il posto in cui è comparso ed il fatto che le cure dermatologiche non sono servite a niente. Grazie ancora per la risposta. Cordiali saluti.