Panico mentre cammino dopo brutta esperienza.
Buongiorno,
Premetto che sono un tipo ansioso.
Come potete notare dai miei precedenti consulti, già alla mia età soffro di tensione muscolare soprattuto in zona occipitale sinistra e cervicale già da qualche anno. La tensione occipitale la percepisco come una stretta.
Da due anni a questa parte ho fatto innumerevoli visite di ogni genere e anche esami che adesso vi elenco:
Prima visita neurologica: mi fa fare una RM celebrale con esisto negativo e mi liquida come ansioso.
Visita ortopedica: non vede niente di rilevante, mi fa fare una lastra cervicale con esito negativo.
Posturologo/ osteopata: Mi trova un problema posturale in cui il mio collo è "anteriorizzato" rispetto al corpo e mi dà esercizi da fare a casa grazie ai quali sono rinato per un periodo più o meno lungo.
Poi ho avuto una ricaduta: lo scorso inverno stavo camminando e ho guardato per un attimo in alto a sinistra e subito dopo ho accusato una sensazione di svenimento, come se stessi per svenire da un momento all'altro, ma non è successo. L'attacco è passato da solo dopo 10 secondi fermandomi e bevendo acqua.
Da quel momento ho riperso la fiducia nel mio corpo. Se non mi hanno trovato niente di significativo perché mi è successa una cosa del genere?
Siccome di tanto in tanto mi schiocca anche la mandibola lato sinistro aprendola alla massima estensione sono andato da uno gnatologo e mi ha detto che ho un "morso profondo" e la notte stringo i denti. Quindi mi fa fare un bite da mettere la notte e lo sto portando da due mesi circa. Con quello le tensioni cervicali sono un po diminuite ma non quella sensazione zona occipitale. Tensione che avverto, solo in piedi e camminando.
Il 25 maggio scorso ho rifatto una visita neurologica da un neurologo- fisiatra il quale a livello neurologico non ha trovato nulla ma ha confermato uno stato ansioso e quel problema posturale precedentemente accennato.
Per la mia ansia mi ha dato da assumere Alprazolam mezza pasticca 3 volte al giorno e una di Zefrexin, tutto per qualche mese.
Il mio stato attuale è questo: Quando sono sdraiato o seduto, tutto bene, ma solo al pensiero di camminare fuori di casa mi fa salire una paura tremenda che l'evento si verifichi nuovamente.
Quando cammino avverto paura allo stomaco e mi prende la tensione occipitale sinistra come una stretta. Tutto questo mi costringe a fermarmi o a non uscire proprio. Solo al pensiero di camminare con qualcuno che non conosce il mio problema mi fa salire ancora più paura. Assumendo Alprazolam va meglio ma l'effetto non è molto lungo.
Ormai è automatico: quando cammino mi sale l'ansia e la paura. Questa riesco a domarla mettendomi a contare passo dopo passo ma non posso certo continuare così.
Cosa dovrei fare? La terapia assegnata dal neurologo è corretta? Da cosa può essere dipeso quella brutta esperienza che mi è successa? Dovrei rifare una visita ortopedica? O rivolgermi ad uno psichiatra?
Vi ringrazio molto.
Premetto che sono un tipo ansioso.
Come potete notare dai miei precedenti consulti, già alla mia età soffro di tensione muscolare soprattuto in zona occipitale sinistra e cervicale già da qualche anno. La tensione occipitale la percepisco come una stretta.
Da due anni a questa parte ho fatto innumerevoli visite di ogni genere e anche esami che adesso vi elenco:
Prima visita neurologica: mi fa fare una RM celebrale con esisto negativo e mi liquida come ansioso.
Visita ortopedica: non vede niente di rilevante, mi fa fare una lastra cervicale con esito negativo.
Posturologo/ osteopata: Mi trova un problema posturale in cui il mio collo è "anteriorizzato" rispetto al corpo e mi dà esercizi da fare a casa grazie ai quali sono rinato per un periodo più o meno lungo.
Poi ho avuto una ricaduta: lo scorso inverno stavo camminando e ho guardato per un attimo in alto a sinistra e subito dopo ho accusato una sensazione di svenimento, come se stessi per svenire da un momento all'altro, ma non è successo. L'attacco è passato da solo dopo 10 secondi fermandomi e bevendo acqua.
Da quel momento ho riperso la fiducia nel mio corpo. Se non mi hanno trovato niente di significativo perché mi è successa una cosa del genere?
Siccome di tanto in tanto mi schiocca anche la mandibola lato sinistro aprendola alla massima estensione sono andato da uno gnatologo e mi ha detto che ho un "morso profondo" e la notte stringo i denti. Quindi mi fa fare un bite da mettere la notte e lo sto portando da due mesi circa. Con quello le tensioni cervicali sono un po diminuite ma non quella sensazione zona occipitale. Tensione che avverto, solo in piedi e camminando.
Il 25 maggio scorso ho rifatto una visita neurologica da un neurologo- fisiatra il quale a livello neurologico non ha trovato nulla ma ha confermato uno stato ansioso e quel problema posturale precedentemente accennato.
Per la mia ansia mi ha dato da assumere Alprazolam mezza pasticca 3 volte al giorno e una di Zefrexin, tutto per qualche mese.
Il mio stato attuale è questo: Quando sono sdraiato o seduto, tutto bene, ma solo al pensiero di camminare fuori di casa mi fa salire una paura tremenda che l'evento si verifichi nuovamente.
Quando cammino avverto paura allo stomaco e mi prende la tensione occipitale sinistra come una stretta. Tutto questo mi costringe a fermarmi o a non uscire proprio. Solo al pensiero di camminare con qualcuno che non conosce il mio problema mi fa salire ancora più paura. Assumendo Alprazolam va meglio ma l'effetto non è molto lungo.
Ormai è automatico: quando cammino mi sale l'ansia e la paura. Questa riesco a domarla mettendomi a contare passo dopo passo ma non posso certo continuare così.
Cosa dovrei fare? La terapia assegnata dal neurologo è corretta? Da cosa può essere dipeso quella brutta esperienza che mi è successa? Dovrei rifare una visita ortopedica? O rivolgermi ad uno psichiatra?
Vi ringrazio molto.
[#1]
Gentile utente,
E' successo che sta avendo un disturbo d'ansia, ma non c'è una cura per questo disturbo. Un ansiolitico non è una cura, è come ha visto un rimedio temporaneo e non ripetibile a lungo.
E' successo che sta avendo un disturbo d'ansia, ma non c'è una cura per questo disturbo. Un ansiolitico non è una cura, è come ha visto un rimedio temporaneo e non ripetibile a lungo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Gentile utente, che i problemi di ansia siano piuttosto pesanti lo indica la quantita' di ricerche che ha effettuato.
La Sua ansia andrebbe compresa piu' a fondo e forse inquadrata anche sotto un aspetto psicosomatico.
Dico "forse' perche' Lei si rende conto di essere ansioso. Mentre se il Suo disagio fosse deviato completamente sul soma Lei si sentirebbe calmissimo!
Quindi forse potrebbe ipotizzare una psicoterapia classica, per iniziare. Se i sintomi miglioreanno sara' sufficiente. Altrimenti dovra' cambiare!
Ci faccia sapere!
La Sua ansia andrebbe compresa piu' a fondo e forse inquadrata anche sotto un aspetto psicosomatico.
Dico "forse' perche' Lei si rende conto di essere ansioso. Mentre se il Suo disagio fosse deviato completamente sul soma Lei si sentirebbe calmissimo!
Quindi forse potrebbe ipotizzare una psicoterapia classica, per iniziare. Se i sintomi miglioreanno sara' sufficiente. Altrimenti dovra' cambiare!
Ci faccia sapere!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#6]
Utente
La ringrazio.
"Dico "forse' perche' Lei si rende conto di essere ansioso. Mentre se il Suo disagio fosse deviato completamente sul soma Lei si sentirebbe calmissimo"
Ecco al contrario, io mi sento teso al solo pensiero di uscire. Quando sono fuori mi sento impaurito e confuso e talvolta mi da fastidio pure la luce.
In che modo la psicoterapia potrebbe essermi di aiuto?
Ora, l'evento che mi ha scatenato la ricaduta lei pensa fosse di origine ansiosa?
Nei mesi precedenti l'unico evento particolare accaduto è il fatto che mi sia lasciato con una ragazza a cui tenevo e l'ultima a cui abbia più tenuto veramente, in quanto ho perso un po fiducia nei rapporti sentimentali.
"Dico "forse' perche' Lei si rende conto di essere ansioso. Mentre se il Suo disagio fosse deviato completamente sul soma Lei si sentirebbe calmissimo"
Ecco al contrario, io mi sento teso al solo pensiero di uscire. Quando sono fuori mi sento impaurito e confuso e talvolta mi da fastidio pure la luce.
In che modo la psicoterapia potrebbe essermi di aiuto?
Ora, l'evento che mi ha scatenato la ricaduta lei pensa fosse di origine ansiosa?
Nei mesi precedenti l'unico evento particolare accaduto è il fatto che mi sia lasciato con una ragazza a cui tenevo e l'ultima a cui abbia più tenuto veramente, in quanto ho perso un po fiducia nei rapporti sentimentali.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.6k visite dal 19/06/2016.
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