bocciatura liceo

Ho letto le risposte, ma preferisco parlare del mio caso specifico.
Sono la zia di un 16enne che è stato bocciato al secondo anno di liceo scientifico.
Si è impegnato di più solo nella seconda parte dell'anno, anche con un supporto, all'orale è andato bene, anche con voti alti, ma ha sbagliato tutte le verifiche scritte. Il ragazzo a maggio l'ho trovato con uno sguardo triste e adesso che è stato bocciato non l'ha presa certo bene. I genitori hanno deciso di andare in vacanza come sempre e a settembre di farlo aiutare da uno psicologo o da un coach.
Mio nipote dice: allora sono ignorante, deficiente ecc... io (non so se si deprime o se è un alibi)
Ha pianto quando ha capito che non ce l'avrebbe fatta e meno male che abbiamo fermato suo padre dal dirgli:
non devi piangere come una femminuccia.
Il ragazzo ha come hobby il trial , una specialità motociclistica, suo padre lo accompagna quando deve fare le gare che secondo loro non influiscono
sul rendimento perchè non le fa sempre.
I genitori lavorano con i turni e lo seguono quando rientrano, vanno regolarmente ai colloqui con i genitori.
Questa bocciatura non se l'aspettavano, si aspettavano dei debiti, anche perchè il ragazzo è intelligente, ma c'è qualcosa che non va, o non riesce a organizzarsi o ha qualcosa che lo delude in famiglia, non so.
Ho detto a mia sorella di non farne un dramma, anche se un anno è perso, ma di vedere come risolvere per il futuro.
La paura è che possa demotivarsi completamente e rendere ancora meno...o peggio
Io ho capito che i genitori non riescono, anche per il lavoro che fanno, a essere fermi e decisi e aiutarlo ad avere autostima, o forse lo fanno nel modo sbagliato, ma non mi posso intromettere
Grazie per i consigli che mi potrete dare
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Se il ragazzo si e' impegnato solo nella seconda parte dell'anno e' un bene che sia stato bocciato!
Le bocciature servono a questo piu' che ad altro: a dare allo studente convinto che non sia necessaria una applicazione seria, la consapevolezza che tale "cetezza" sia destituita di fondamento.
E non sono i genitori a doversi fare carico di questa bocciatura. E' il ragazzo stesso. Il suo sistema motivazionale.
Se ora si sente male questo strutturera' in lui la coscienza che prendere le cose alla leggera porta sofferenza. E' la vera lezione della vita. E' l'acquisizione di una metodologia. E credo che la Scuola spesso sia troppo leggera in questo senso e non aiuti i ragazzi a rendersi conto che una applicazione seria e' la prima condizione per ottenere un risultato. Ho detto "la prima" perche' non e' la sola. Ce ne sono altre che giocano a concorrere al successo scolastico, fra le quali la passione per cio' che si studia, l'ambiente scolastico, la capacita' personale di mettersi in relazione con il contesto.
Lo studio prima che un apprendimento di nozioni e' una palestra per la vita. La sola che davvero contribuisca all'ingresso degli studenti nel mondo del lavoro attraverso la porta principale!
Quindi gentile Signora, parli con Suo nipote e cerchi di renderlo edotto degli errori che ha commesso di modo che la bocciaura diventi una risorsa per il suo sviluppo!
Che ne dice?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
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Buonasera D.ssa,

seguirò i suoi consigli, molto probabilmente i genitori gli cercheranno un supporto psicologico perchè pensano che loro non riescono a farsi ascoltare, mentre se è un estraneo a fargli capire che sta sbagliando e dove sbaglia, magari riesce a chiarirsi le idee e responsabilizzarsi. Al giorno d'oggi i genitori hanno anche paura a dare delle punizioni o parlare al figlio con fermezza perchè non si sa mai le reazioni che possono avere gli adolescenti, si autocommiserano, danno la colpa ai professori e la responsabilità dei loro insuccessi e problemi agli altri, ai genitori in primis, perchè non hanno ancora la maturità (almeno non tutti) necessaria per camminare da soli.
La ringrazio e Le auguro buona giornata.