problemi familiari
Salve, ho 23 anni e penso che la mia famiglia abbia non pochi problemi. Mia madre mi ha sempre dato tutto, sia a livello economico che pratico, ma nonostante tutto questo (sarò anche io il problema, come dicono lei e mia sorella) sento che lei non mi dà abbastanza dal punto di vista affettivo. Lei non conosce praticamente nulla di me, non sa quello che ho passato in adolescenza, non si è mai accorta dell'episodio anoressico che ho avuto qualche anno fa, non si è mai accorta dell'episodio depressivo che ho avuto all'età di 19 anni, mai curato e i cui strascichi sono continuamente dietro l'angolo, non si è mai accorta di tutti i problemi che avevo. Io ammetto di non avergliene mai parlato perchè non riesco a fidarmi di lei. Lei non ha mai apprezzato quando le ho parlato dei miei problemi, ha sempre preso alla leggera tutto, oppure si è arrabbiata (come quando le ho confessato di prendere contraccettivi orali). Ripeto, c'è sempre stata, ma è come se fosse sempre una valida spalla, mai un abbraccio. Ogni volta che le faccio notare qualcosa che non mi va nel suo comportamento, afferma sempre che lei mi dà fin troppo e che sono io ingrata a non accettarlo. Mio padre è assente, i miei non dormono insieme ma mia madre dorme nella mia camera, che divido con mia sorella. Loro si parlano solo per quanto riguarda gli affari e penso che non si amino, anzi, molto spesso mia madre ha usato dei triangoli perversi con noi per attaccare tramite noi mio padre. Lo stesso modello di triangolazione viene usato da mia sorella e mia madre nei miei confronti. Studiando Psicologia, ho scoperto di avere un attaccamento evitante nei suoi confronti, e nel momento in cui ho cercato l'origine di tale configurazione, ho notato che il tutto è cominciato con la nascita di mia sorella minore: da quando lei è nata mia madre è stata, per necessità, meno attenta ai miei bisogni. Negli anni il mio risentimento si è accentuato, prima inconsciamente, ora sempre più chiaro. Avrò io problemi, ma penso che mia madre la preferisca, dato che le somiglia molto di più di me, motivo per cui la componente affettiva del rapporto madre-figlia non è mai mancato a mia sorella. La mia scarsa fiducia nei suoi confronti mi ha portata nelle relazioni esterne a non fidarmi di nessuno (che di punto in bianco mi lascerà senza cure) e a soffrire di angoscia abbandonica tutte le volte che ci fossero i presagi di un abbandono. Nonostante ciò, tuttavia, non ho mai mostrato comportamenti sconsiderati all'esterno ma ho saputo gestire le mie angosce. Dal punto di vista personale riesco a "funzionare" all'esterno del contesto familiare, ma all'interno sta diventando sempre più difficile far fronte a questa situazione. Vorrei capire, da quello che ho raccontato, se è normale che io mi senta davvero ingrata e in colpa per questa situazione oppure, come io penso, ci siano dei problemi sistemici all'interno della mia famiglia che solo una terapia familiare potrebbe risolvere. Grazie in anticipo.
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Gentile ragazza,
Le premetto che le terapie familiari per funzionare davvero richiedono la partecipazione di tutta la famiglia e sinceramente nel Suo caso mi sembrerebbe un po' difficile ottenerla.
Quindi forse converrebbe che sia Lei, a livello individuale, a cercare uno svincolo da questa sua famiglia. Essa infatti sembra, da quello che Lei riferisce, abbastanza conflittuale di per se' e quindi poco aperta ai problemi dei singoli componenenti.
La partecipazione che avrebbe desiderato Lei da Sua madre forse era eccessiva: sua madre non e' una psicoterapeuta e questo Lei come studentessa di Psicologia deve accettarlo. In una famiglia ognuno ha il Suo ruolo e forse anche Lei con il Suo riserbo non ha favorito una comunicazione profonda.
Ma di tutte queste cose sarebbe meglio che parlasse in una terapia Sua, personale!
Le formulo i miei auguri! E ci faccia sapere!
Le premetto che le terapie familiari per funzionare davvero richiedono la partecipazione di tutta la famiglia e sinceramente nel Suo caso mi sembrerebbe un po' difficile ottenerla.
Quindi forse converrebbe che sia Lei, a livello individuale, a cercare uno svincolo da questa sua famiglia. Essa infatti sembra, da quello che Lei riferisce, abbastanza conflittuale di per se' e quindi poco aperta ai problemi dei singoli componenenti.
La partecipazione che avrebbe desiderato Lei da Sua madre forse era eccessiva: sua madre non e' una psicoterapeuta e questo Lei come studentessa di Psicologia deve accettarlo. In una famiglia ognuno ha il Suo ruolo e forse anche Lei con il Suo riserbo non ha favorito una comunicazione profonda.
Ma di tutte queste cose sarebbe meglio che parlasse in una terapia Sua, personale!
Le formulo i miei auguri! E ci faccia sapere!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 17/06/2016.
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