Problemi con genitori

Salve a tutti, ho un problema da porre, ed al quale non riesco a venire a capo.
Ho 21 anni, fidanzato felicemente con una bravissima ragazza da quattro. Frequento l'università e su questo punto di vista la mia vita è piena di soddisfazioni.
Arrivo al punto: quando esco la sera con la mia ragazza ed i miei amici, i miei mi "obbligano" a tornare a mezzanotte, e se sforo di qualche minuto devo sentirmi le loro paranoie per tutto il giorno successivo. Il problema è che abito anche fuori città ed ogni volta per arrivarci sono 30min di auto, idem al ritorno. Capisco le loro preoccupazioni, ma vivere sempre con l'ansia dell'orologio addosso, per me, non è piacevole. Inoltre fare sempre la figura "dello sfigato" con i miei amici mi mette molto in imbarazzo ed a volte invento scuse assurde pur di andar via. Questo da molto fastidio alla mia ragazza e la cosa le inizia a pesare non poco, anche perchè i suoi sono totalmente diversi, e se sanno che è con me sono molto tranquilli.
Per non parlare delle uscite in altre città con i miei amici di università, dove magari devo farmi 1 ora d'auto. Lì la situazione si aggrava.
Inutile dire che spesso e volentieri io sforo questi orari e ricevo minacce di dormire in giardino, e di farmi svegliare presto a lavorare con mio padre (non che io non lo faccia quando c'è bisogno, anzi aiuto da quando avevo 10 anni lavorando come un adulto)
In ultimo, ho litigato recentemente con loro per una vacanza. Conoscendoli ho anticipato da lungo tempo le mie intenzioni di andare in vacanza con la mia ragazza (senza chiedere un soldo, infatti io grazie ad una mia piccola passione sono autosufficiente dal punto di vista economico per uscite, serate e quant'altro), ma ora, arrivato il momento di prenotare, entrambi i miei genitori inveiscono dicendomi "che è uno schifo, che vado a farmi la luna di miele, e che finchè vivrò con loro dovrò stare alle loro regole e nemmeno a 40 anni andrò in vacanza con la mia ragazza, perche determinate cose si fanno solo dopo il matrimonio, che le persone parlano, che siamo ancora due mocciosi, etc...". Il fatto strano è che con gli amici mi manderebbero senza problemi. Inizio a dubitare che non sopportino la mia ragazza, nonostante lei sia serissima, studiosa, senza grilli per la testa e ovviamente ci vogliamo davvero bene da tanti anni.
La mia ragazza ovviamente e giustamente, è molto risentita per ciò, e con me non nasconde il suo dissenso verso i miei.
Come potete immaginare i miei hanno una mentalità ottocentesca, ci scontriamo sul tema "religione" (loro credenti, io assolutamente anticlericale e non credente), e molte altre cose.
La mia domande è: come pormi nei loro confronti, come comportarmi, come fargli capire che non c'è bisogno di andare in vacanza per avere una vita sessuale e soprattutto che dopo 11 mesi di risultati brillanti in università, entrambi abbiamo bisogno di una settimana di stacco e di riposo?
Chiedo scusa per la prolissità, attendendo risposta, vi ringrazio.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile utente
Forse la mia risposta Le dara' un punto di vista diverso da quello che Lei desidera, quindi e' utile per Lei. Se desidera comprenderla.
A livello individuale Lei puo' essere "libero" in quanto e' maggiorenne ma a livello relazionale rispetto ai Suoi genitori molto meno. Infatti per essere Lei libero davvero non dovrebbe abitare con loro. L'abitare con loro Le impone rispetto per i loro valori.
Questo rispetto spero che Le sia stato insegnato sin da bambino e Lei lo abbia in se'. L'aiutera' a creare delle priorita' fra i desideri dei genitori, i suoi, quelli della Sua ragazza e quelli dei Suoi amici.
E si consideri fortunato di avere acquisito tale abilita'. Perche' e' molto difficile e destabilizzane la vita di chi non abbia introiettato sin da bambino le regole del rispetto e dell'educazione.
Ci rifletta un po' su!
I migliori saluti. E auguri.


Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132