Depressione e paura di suicidarmi
Gentili dottori,
vi spiego in breve la mia situazione. sono uno studente universitario e 3 mesi fa circa ho cominciato a sentire alcuni sintomi ansiosi e fobici (in mezzo alla gente provavo forte disagio, il cuore mi batteva sempre accelerato, ho avuto un paio di attacchi di panico, e cose così) fin quando dopo 2 mesi e mezzo fa ho deciso di recarmi da uno psicologo poichè tutte le visite fatte in altri ambiti dicevano che fisicamente ero sano (e infondo ne ero consapevole fin dall'inizio).
Dal test psicodiagnostico sono emersi una depressione e un disturbo d'ansia abbastanza forti (non so dirvi di più, lo psicologo non è stato molto chiaro con me).
Mi ha dato solo del training autogeno da fare 3-4 volte al giorno e 1 appuntamento circa una volta ogni 20-30 giorni. La cosa non mi convinse (ammetto che ero scettico sul training) ma ho comunque seguito i suoi consigli e devo dire che dopo qualche giorno di alti e bassi ho iniziato a stare meglio.
Oggi, dopo 3 settimane circa di training autogeno, mi trovo con i sintomi fobici dell'ansia notevolmente ridotti (almeno dal punto di vista sociale) ma con una brutta ricaduta dal punto di vista della depressione da un paio di giorni. Mi sveglio la notte all'1 circa e non prendo sonno fino alle 6 perchè attaccato da ansie strane (es. immagino dei quesiti inesistenti degli esami della facoltà che frequento che si presentano in maniera ''prepotente'' senza che io riesca a scacciarli) e una paura di suicidarmi. Io non voglio suicidarmi, è una cosa che non farei ma ho una paura folle che preso dall'ansia e dalla perdita di controllo mi possa venire l'impulso di alzarmi dal letto e ammazzarmi. Ho paura che il fatto di essere depresso mi possa spingere a fare follie contro la mia volontà e o che addirittura possa arrivare a volere questo e vivo costantemente in allerta.
Ho un appuntamento tra 5 giorni con un'altra psicologa della mia città universitaria (l'altro era della mia città d'origine) perchè voglio capire se la terapia seguita finora è davvero utile ai fini della depressione o no.
Quello che vi chiedo è solo: ho letto su internet che le persone che vogliono ammazzarsi non hanno paura di farlo ma hanno le idee ben chiare, è possibile che nel mio caso siano solo ossessioni? posso stare ''tranquillo'' sul fatto che non mi ammazzi almeno per queste 4-5 notti?
e Voi cosa ne pensate della terapia che ho seguito fino ad adesso?
PS: gli episodi depressivi che si presentano sono a intermittenza, non si tratta di depressione cronica ma durano in genere 4-5 giorni anche se recentemente si stanno facendo più frequenti.
vi spiego in breve la mia situazione. sono uno studente universitario e 3 mesi fa circa ho cominciato a sentire alcuni sintomi ansiosi e fobici (in mezzo alla gente provavo forte disagio, il cuore mi batteva sempre accelerato, ho avuto un paio di attacchi di panico, e cose così) fin quando dopo 2 mesi e mezzo fa ho deciso di recarmi da uno psicologo poichè tutte le visite fatte in altri ambiti dicevano che fisicamente ero sano (e infondo ne ero consapevole fin dall'inizio).
Dal test psicodiagnostico sono emersi una depressione e un disturbo d'ansia abbastanza forti (non so dirvi di più, lo psicologo non è stato molto chiaro con me).
Mi ha dato solo del training autogeno da fare 3-4 volte al giorno e 1 appuntamento circa una volta ogni 20-30 giorni. La cosa non mi convinse (ammetto che ero scettico sul training) ma ho comunque seguito i suoi consigli e devo dire che dopo qualche giorno di alti e bassi ho iniziato a stare meglio.
Oggi, dopo 3 settimane circa di training autogeno, mi trovo con i sintomi fobici dell'ansia notevolmente ridotti (almeno dal punto di vista sociale) ma con una brutta ricaduta dal punto di vista della depressione da un paio di giorni. Mi sveglio la notte all'1 circa e non prendo sonno fino alle 6 perchè attaccato da ansie strane (es. immagino dei quesiti inesistenti degli esami della facoltà che frequento che si presentano in maniera ''prepotente'' senza che io riesca a scacciarli) e una paura di suicidarmi. Io non voglio suicidarmi, è una cosa che non farei ma ho una paura folle che preso dall'ansia e dalla perdita di controllo mi possa venire l'impulso di alzarmi dal letto e ammazzarmi. Ho paura che il fatto di essere depresso mi possa spingere a fare follie contro la mia volontà e o che addirittura possa arrivare a volere questo e vivo costantemente in allerta.
Ho un appuntamento tra 5 giorni con un'altra psicologa della mia città universitaria (l'altro era della mia città d'origine) perchè voglio capire se la terapia seguita finora è davvero utile ai fini della depressione o no.
Quello che vi chiedo è solo: ho letto su internet che le persone che vogliono ammazzarsi non hanno paura di farlo ma hanno le idee ben chiare, è possibile che nel mio caso siano solo ossessioni? posso stare ''tranquillo'' sul fatto che non mi ammazzi almeno per queste 4-5 notti?
e Voi cosa ne pensate della terapia che ho seguito fino ad adesso?
PS: gli episodi depressivi che si presentano sono a intermittenza, non si tratta di depressione cronica ma durano in genere 4-5 giorni anche se recentemente si stanno facendo più frequenti.
[#1]
Gentile utente,
Ci vuole innanzitutto un corretto e chiaro inquadramento diagnostico. Non entro nel merito delle scelte del collega anche se non capisco il perché dei tempi così dilatati tra una seduta e l'altra. Il training autogeno è un valido strumento per fronteggiare l'ansia ma sembra non essere solo questo il problema ecco perche risulta essere insufficiente per il suo benessere.
Probabilmente è necessario iniziare una psicoterapia ben strutturata e qualora il professionista dovesse ritenerlo opportuno potrebbe anche sostenere una visita psichiatrica per una eventuale integrazione farmacologica di supporto alla psicoterapia.
Quanto alla sua paura di suicidarsi, essa sembra più avere a che fare con un atteggiamento ossessivo ma da qui è impossibile dirlo per insufficienza di elementi. In questi giorni potrebbe parlarne con i suoi familiari o i suoi amici e se lei dovesse percepire un rischio in tal senso, dovrebbe rivolgersi ad un pronto soccorso.
Cordialmente
Ci vuole innanzitutto un corretto e chiaro inquadramento diagnostico. Non entro nel merito delle scelte del collega anche se non capisco il perché dei tempi così dilatati tra una seduta e l'altra. Il training autogeno è un valido strumento per fronteggiare l'ansia ma sembra non essere solo questo il problema ecco perche risulta essere insufficiente per il suo benessere.
Probabilmente è necessario iniziare una psicoterapia ben strutturata e qualora il professionista dovesse ritenerlo opportuno potrebbe anche sostenere una visita psichiatrica per una eventuale integrazione farmacologica di supporto alla psicoterapia.
Quanto alla sua paura di suicidarsi, essa sembra più avere a che fare con un atteggiamento ossessivo ma da qui è impossibile dirlo per insufficienza di elementi. In questi giorni potrebbe parlarne con i suoi familiari o i suoi amici e se lei dovesse percepire un rischio in tal senso, dovrebbe rivolgersi ad un pronto soccorso.
Cordialmente
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#2]
Utente
Innanzitutto grazie della rapidità nel rispondere.
Comunque ne ho parlato con genitori e qualche amico.
Ma io credo che il problema chiave sia un senso di colpa involontario che provo perchè diciamo nei primi mesi di università ho tenuto atteggiamenti non consoni alla mia natura (ho fumato tantissima marijuana con un mio coinquilino, parlo di 2-3 volte al giorno), e, nonostante adesso io sia tornato la persona che ero e abbia quasi interrotto i rapporti con questa persona, non posso fare a meno di sentirmi in colpa per essere stato un verme, poichè avevo anche quasi rinnegato i valori coi quali ero cresciuto.
Nonostante i primi esami siano andati bene e mi ritenga mediamente preparato per quelli che sto per affrontare, nonostante io voglia bene più di prima ai miei genitori, nonostante sia totalmente un'altra persona rispetto a qualche mese fa c'è una parte di me che ancora non accetta quanto accaduto e non si perdona, e tende a cercare ''scappatoie'' da questo senso di colpa.
Lei ritiene che l'uso di Marijuana possa avermi causato danni irreparabili o comunque con una psicoterapia come ha detto lei ben strutturata io possa superare la cosa?
Ovviamente dopo che lei risponderà non la disturberò più e mi affiderò solo alla psicologa che incontrerò venerdì.
Grazie anticipatamente.
Comunque ne ho parlato con genitori e qualche amico.
Ma io credo che il problema chiave sia un senso di colpa involontario che provo perchè diciamo nei primi mesi di università ho tenuto atteggiamenti non consoni alla mia natura (ho fumato tantissima marijuana con un mio coinquilino, parlo di 2-3 volte al giorno), e, nonostante adesso io sia tornato la persona che ero e abbia quasi interrotto i rapporti con questa persona, non posso fare a meno di sentirmi in colpa per essere stato un verme, poichè avevo anche quasi rinnegato i valori coi quali ero cresciuto.
Nonostante i primi esami siano andati bene e mi ritenga mediamente preparato per quelli che sto per affrontare, nonostante io voglia bene più di prima ai miei genitori, nonostante sia totalmente un'altra persona rispetto a qualche mese fa c'è una parte di me che ancora non accetta quanto accaduto e non si perdona, e tende a cercare ''scappatoie'' da questo senso di colpa.
Lei ritiene che l'uso di Marijuana possa avermi causato danni irreparabili o comunque con una psicoterapia come ha detto lei ben strutturata io possa superare la cosa?
Ovviamente dopo che lei risponderà non la disturberò più e mi affiderò solo alla psicologa che incontrerò venerdì.
Grazie anticipatamente.
[#3]
Gentile utente,
vedrà che troverà tutte le risposte che cerca nella nuova terapia che inizierà a breve. Quello che posso dirle è che gli effetti dell'uso di marijuana possono manifestarsi con una riduzione delle capacità attentive, di memoria e di apprendimento fino alle 24 ore successive all'uso; nel suo caso invece sembra trattarsi di pensieri di tipo ossessivo e con una buona psicoterapia potrà certamente superare il problema. Le suggerirei inoltre di evitare di dare etichette diagnostiche che potranno poi rivelarsi poco corrette (parla di depressione): questo non la aiuterà nell'elaborare a pieno i suoi sintomi.
Un saluto,
vedrà che troverà tutte le risposte che cerca nella nuova terapia che inizierà a breve. Quello che posso dirle è che gli effetti dell'uso di marijuana possono manifestarsi con una riduzione delle capacità attentive, di memoria e di apprendimento fino alle 24 ore successive all'uso; nel suo caso invece sembra trattarsi di pensieri di tipo ossessivo e con una buona psicoterapia potrà certamente superare il problema. Le suggerirei inoltre di evitare di dare etichette diagnostiche che potranno poi rivelarsi poco corrette (parla di depressione): questo non la aiuterà nell'elaborare a pieno i suoi sintomi.
Un saluto,
Dr.ssa Michela De Simone
Psicologa
Nardò - Cutrofiano (Le)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.2k visite dal 13/06/2016.
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