possessività o "semplice" innamoramento

Buongiorno.
Mi rivolgo a voi per chiarirmi le idee su come interpretare determinati atteggiamenti della persona che sto frequentando da un paio di mesi.
Premetto che mi piace il suo carattere, mi trovo bene a passare del tempo con lui, si parla bene... ma nonostante ciò, a pelle (e non solo a pelle) c'è qualcosa che non mi torna... ed è il suo essere così "presente". Eppure è una persona che ha mille interessi, conosce tante persone...non sono di certo il suo unico appiglio.
Innanzitutto, esprime delle emozioni che secondo me sono fuori luogo dato il poco tempo che ci conosciamo; sembra che io sia diventata quasi l'unica ragione della sua vita, dice che si emoziona nel vedermi, che gli piaccio moltissimo, che stiamo bene insieme (...ma stiamo insieme?! Non siamo nemmeno arrivati ad avere rapporti completi perché io ho timore che lui diventi ancora più "appiccicoso" e quindi non mi lascio andare, pur avendone voglia). Non capisco se è esagerato lui... o se sono palesemente delle bugie.
Oltre a questo, la cosa che mi preoccupa di più, è che è sempre così presente... scrive o chiama più volte al giorno, vorrebbe vedermi tutti i giorni, devo dare conto su cosa faccio e con chi esco, vuole sapere quando torno, gli dà fastidio se "preferisco" uscire con i miei amici... insomma a me sembra una persona possessiva, considerando anche che nemmeno stiamo insieme e ci conosciamo da così poco. Io a volte rispondo alle sue domande, a volte no, e in ogni caso non modifico il mio comportamento verso gli altri. Una volta mi ha "rimproverato" perché dalle 17 alle 23 non avevo nemmeno provato a chiamarlo: BAH! Di tutta risposta io non l'ho chiamato nemmeno alle 23 dicendogli che ci saremmo sentiti il giorno seguente.
Fin dalle sue prime manifestazioni di questo tipo, mi sono sempre imposta nel fare quello ritenevo più opportuno per me... dicendogli chiaramente che con questo atteggiamento mi soffoca e che io non rinuncerò ai miei interessi. Lui risponde che non è sua intenzione limitarmi ma che io gli dedico solo una piccola parte del mio tempo (una piccola fetta della torta), cosa che secondo me non è vera (ci siamo visti 3 volte in una settimana e sentiti ogni giorno).
Il risultato è che io non ho alcuna intenzione di limitare i miei interessi o mettere da parte gli amici ma allo stesso tempo non vorrei arrivare a dover chiudere con lui in quanto mi trovo bene.

Secondo vuoi, qual è l'atteggiamento più giusto in questi casi?
Si tratta di possessività (e la cosa mi spaventerebbe alquanto) o potrebbe trattarsi di innamoramento (quindi la voglia di vedersi sempre, etc.)? Come fare a capirlo?
vi ringrazio tanto
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
In questo contesto è difficile dirle se si tratta di innamoramento o possessività. Entrano in gioco molte variabili tra cui anche la sua interpretazione personale dei comportamenti dell'altro, il suo modo di vivere le relazioni e la sua libertà.
Durante l'innamoramento accade che ci piace passare del tempo con l'altro, appunto mantenere un contatto anche fisico con lui/lei. Accade che ci manca quando non c'è e diviene una sorta di rifugio emotivo. Questa fase è propriamente quella passionale e sensazionale. È pur vero che gli atteggiamenti espliciti e selettivi si intensificano in sincronia con quelli dell'altro (di lei che scrive) che in questi caso sembrano invece non esserci.
Provi a lasciarsi andare senza pregiudizi, può sempre interrompere qualora i segnali della persona che sta frequentando iniziano a diventare eccessivamente dissonanti con lei e con il suo modo di essere.

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

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Utente
Utente
grazie mille.
si, in effetti è possibile che il suo essere presente venga amplificato dal mio tirarmi indietro... il fatto è che così diventa un circolo vizioso. Proverò a lasciarmi andare un po' di più, assecondando quelli che sono comunque anche i miei desideri cioè vederlo, conoscerci, capire se ci può essere qualcosa in più...
Non nascondo che sono condizionata anche dalle esperienze passate: l'ultimo ragazzo "appiccicoso" ... ha pensato bene di sparire nel nulla non appena io mi ero lasciata andare.
E in un'altra storia precedente, invece, mi ero completamente isolata dal mondo con il risultato che quando è finita.. ero sola e ho dovuto crearmi ex novo una nuova rete di conoscenze e di amicizie.
Chiarisco che non ho la perenne esigenza di vedere gente... riesco bene a stare da sola e di tanto in tanto ricerco proprio uno spazio solo mio... ma pensare a quel periodo in cui ero realmente sola mi spaventa un po'... e quindi non mi metterei mai nella condizione di riviverlo.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Cara utente,
È proprio così. Infatti come le dicevo, tanto dipende dal suo vissuto e dalle interpretazione che da ad esso e che determinano oggi le sue convinzioni e le sue scelte. Il fatto che lei ne abbia la consapevolezza è già qualcosa. Cerchi però di non diventare schiava del suo passato. Se dovesse vedere che il suo vissuto precedente la sta limitando nella sua autonomia e nelle sue scelte potrebbe eventualmente fare qualche consulenza psicologica da un collega della sua zona.
Per ora le faccio tanti auguri!
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Utente
Utente
Grazie!