Come aiutare la persona pià cara..
Buon giorno,
scrivo perchè non so più come comportarmi..
Sono una ragazza di 28 anni felicemente innamorata.. che finalmente ha trovato la persona giusta. La mia persona giusta soffre di atacchi di panico.. Lo sapevo da subito, ma l'amore mi dava forze per cercare di farlo guarire.
Ma mi sto accorgendo che forse lo voglio io... lui forse meno.
Per tre anni mi sono sentita dire: "aspetta.. vedrai che mi passa.." ecc.. Nel frattempo ha smesso di fumare, un grosso passo, daccordo.
Adesso riesce ad entrare con me nei piccoli supermercati, lo reputo un grandissimo passo.
Lui è convinto che sta "guarendo", io meno..
il problema si sta trasformando, non migliorando.
Adesso non è più problematico entrare nei negozi (anche se non si poò nemmeno accennare di andare insieme al cinema, locali, a non parlare di centri commerciali, aerei ecc). Il tutto si è "spostato" nella propria macchina. Non si possono più attraversare i ponti, le gallerie... non mi sembra un segno di guarigione..
Come devo fare??
Il mio amore , il mio affetto non basta per farlo guarire..
So che serve uno specialista, ho già parlato con tanti.. ma non riesco a convincere lui.. la persona direttamente interessata..
La sua risposta è: "la salute è mia".. perchè non vuole prendere i farmaci.. perchè "sente" che è sulla strada giusta.. perchè la sua malattia è una malattia "giovane" dove ancora non s'è una cura "sicura" e dove ogni medico la cura diversamente quindi "sbagliato".
Scusatemi lo sfogo.. ma non so più dove sbattere la testa.
Aiutatemi ad aiutarlo...
Grazie
scrivo perchè non so più come comportarmi..
Sono una ragazza di 28 anni felicemente innamorata.. che finalmente ha trovato la persona giusta. La mia persona giusta soffre di atacchi di panico.. Lo sapevo da subito, ma l'amore mi dava forze per cercare di farlo guarire.
Ma mi sto accorgendo che forse lo voglio io... lui forse meno.
Per tre anni mi sono sentita dire: "aspetta.. vedrai che mi passa.." ecc.. Nel frattempo ha smesso di fumare, un grosso passo, daccordo.
Adesso riesce ad entrare con me nei piccoli supermercati, lo reputo un grandissimo passo.
Lui è convinto che sta "guarendo", io meno..
il problema si sta trasformando, non migliorando.
Adesso non è più problematico entrare nei negozi (anche se non si poò nemmeno accennare di andare insieme al cinema, locali, a non parlare di centri commerciali, aerei ecc). Il tutto si è "spostato" nella propria macchina. Non si possono più attraversare i ponti, le gallerie... non mi sembra un segno di guarigione..
Come devo fare??
Il mio amore , il mio affetto non basta per farlo guarire..
So che serve uno specialista, ho già parlato con tanti.. ma non riesco a convincere lui.. la persona direttamente interessata..
La sua risposta è: "la salute è mia".. perchè non vuole prendere i farmaci.. perchè "sente" che è sulla strada giusta.. perchè la sua malattia è una malattia "giovane" dove ancora non s'è una cura "sicura" e dove ogni medico la cura diversamente quindi "sbagliato".
Scusatemi lo sfogo.. ma non so più dove sbattere la testa.
Aiutatemi ad aiutarlo...
Grazie
[#1]
Psicologo
Cara utente purtroppo pare proprio che il tuo fidanzato non abbia voglia di guarire. Purtroppo senza un aiuto psicologico concreto e professionale non arriverà da nessuna parte e trascinerà anche te con lui, perchè arriverà ad un punto in cui gli sarai indispensabile e non potrai lasciarlo. Ovviamente non ti sto consigliando di lasciarlo, ma devo dirti che arriverà il momento in cui vorrai farlo perchè tu stai bene e hai voglia di vivere, di divertirti, di fare scoperte sempre nuove con l'amore della tua vita. E lui questo non te lo darà mai. Ci sarà sempre un povte, un locale e poi diventeranno persone quello che vorrà evitare. L'unico consiglio che mi sento di darti è quello di importi con maggiore forza e di non limitare l'aiuto agli psicofarmaci, semmai accettasse di lasciarsi aiutare.
[#2]
Gentile utente
La sua frase: "il mio amore, il mio affetto non basta per farlo guarire", è tanto tenera, e tanto testimonia il suo reale amore per questa persona, quanto purtroppo è ingenua.
E rivela probabilmente anche un certo senso d'inadeguatezza e frustrazione da parte sua: il mio amore è insufficiente (per farlo star bene).
E rivela anche una terza cosa. Ossia, un sentire comune abbastanza diffuso secondo il quale i disturbi che riguardano la sfera psichica sarebbero qualcosa di "irreale", di poco consistente e che quindi potrebbe essere guarito con un semplice sforzo di volontà da parte dell'interessato.
In realtà, paradossalmente, l'amore fra due persone spesso complica i problemi di questo tipo, invece di risolverli. Non solo, ma come si sarà già resa conto da sola, questo tipo di paure non limita moltissimo solo la vita di chi ne soffre, ma anche quella di chi deve stargli vicino.
Ad ogni modo lei ha ragione, la cosa migliore da fare sarebbe rivolgersi a uno specialista. I disturbi d'ansia, come quello del quale verosimilmente soffre il suo ragazzo, possono essere curati sia farmacologicamente che per via psicoterapeutica.
Per prima cosa sarebbe opportuna una visita psichiatrica o almeno presso il medico di base, per escludere problemi di tipo organico. Successivamente potrà essere il caso di rivolgersi verso un percorso di cura opportuno.
Spesso la combinazione di farmaci e psicoterapia dà buoni risultati. Ma anche senza farmaci si può guarire dall'ansia, ammesso che di ansia psicogena si tratti.
Inoltre il suo ragazzo si sbaglia. Il fatto che questo sia un disturbo giovane, e che possa essere curato in più modi, non significa affatto che non possa essere risolto. La/vi invito a consultare queste pagine dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_panico.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
La sua frase: "il mio amore, il mio affetto non basta per farlo guarire", è tanto tenera, e tanto testimonia il suo reale amore per questa persona, quanto purtroppo è ingenua.
E rivela probabilmente anche un certo senso d'inadeguatezza e frustrazione da parte sua: il mio amore è insufficiente (per farlo star bene).
E rivela anche una terza cosa. Ossia, un sentire comune abbastanza diffuso secondo il quale i disturbi che riguardano la sfera psichica sarebbero qualcosa di "irreale", di poco consistente e che quindi potrebbe essere guarito con un semplice sforzo di volontà da parte dell'interessato.
In realtà, paradossalmente, l'amore fra due persone spesso complica i problemi di questo tipo, invece di risolverli. Non solo, ma come si sarà già resa conto da sola, questo tipo di paure non limita moltissimo solo la vita di chi ne soffre, ma anche quella di chi deve stargli vicino.
Ad ogni modo lei ha ragione, la cosa migliore da fare sarebbe rivolgersi a uno specialista. I disturbi d'ansia, come quello del quale verosimilmente soffre il suo ragazzo, possono essere curati sia farmacologicamente che per via psicoterapeutica.
Per prima cosa sarebbe opportuna una visita psichiatrica o almeno presso il medico di base, per escludere problemi di tipo organico. Successivamente potrà essere il caso di rivolgersi verso un percorso di cura opportuno.
Spesso la combinazione di farmaci e psicoterapia dà buoni risultati. Ma anche senza farmaci si può guarire dall'ansia, ammesso che di ansia psicogena si tratti.
Inoltre il suo ragazzo si sbaglia. Il fatto che questo sia un disturbo giovane, e che possa essere curato in più modi, non significa affatto che non possa essere risolto. La/vi invito a consultare queste pagine dal mio sito:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_panico.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 24/10/2008.
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Approfondimento su Ansia
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