Ombra ex
Salve, ho questo problema che mi perseguita ormai da 2 anni e mezzo da quando mi sono fidanzato con l'attuale compagna. Mi spiego meglio, prima che mi rifidanzassi ho vissuto una storia di 9 anni senza mai sentirmi appagato in tutti i lati anche se ci sono stati bei momenti. Mi sono poste molte domande su come è durata così tanto e diciamo delle risposte le ho avute. Io ho i miei genitori ma forse ho qualche mancanza affettiva da parte di loro e negli anni in cui ero fidanzato con l'ex ho cercato questo affetto e diciamo trovato nei suoi genitori. Fidanzandomi con l'attuale compagna ho capito queste cose perchè non avendo più questo affetto genitoriale avevo ansia panico abbandono. Con l'attuale compagna va molto bene ma per colpa mia e di questa ombra che ho lei lo percepisce e di conseguenza diventa insicura, paura che io pensi a l'ex. Questa esperienza mi ha fatto notevolmente crescere anche se dei nodi rimangono come non riuscirmi ad attaccare con la famiglia della mia ragazza. Tante volte penso se dovevo prima analizzare il tutto e poi fidanzarmi ma non ne ero cosciente.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
[#1]
forse dovrebbe smettere di "pensare" e di vivere come vengono le cose.
Forse i suoi dubbi e il tentativo di risolverli rappresentano il vero problema.
saluti
Forse i suoi dubbi e il tentativo di risolverli rappresentano il vero problema.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente:
Mi colpisce molto la sua esigenza di volere "attaccare con la famiglia" della Sua attuale ragazza.
Come se Lei non potesse proprio escludere la compartecipazione della "famiglia" ad un rapporto a due.
La mia sensazione e' che questa triangolazione sia una esigenza molto forte per Lei e vada analizzata ed elaborata in un contesto idoneo.
O rischia di vanificare la possibilita' di riuscire a realizzare un rapporto davvero adulto a due.
Ci rifletta un po!
I miei saluti.
Mi colpisce molto la sua esigenza di volere "attaccare con la famiglia" della Sua attuale ragazza.
Come se Lei non potesse proprio escludere la compartecipazione della "famiglia" ad un rapporto a due.
La mia sensazione e' che questa triangolazione sia una esigenza molto forte per Lei e vada analizzata ed elaborata in un contesto idoneo.
O rischia di vanificare la possibilita' di riuscire a realizzare un rapporto davvero adulto a due.
Ci rifletta un po!
I miei saluti.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte, si diciamo che in passato ho legato in modo sbagliato con la famiglia dell'ex e ora non so come comportarmi con la famiglia dell'attuale compagna nel senso non so qual è il giusto comportamento. Secondo me tutto questo deriva dalla mia famiglia avendo avuto poco sostegno ed essersi sentito solo. Di tutto ciò ne sono consapevole.
[#4]
Gentile ragazzo,
Guardi, i rapporti con la propria famiglia sono la causa della maggior parte dei problemi psicologici che possono verificarsi nel corso dello sviluppo umano.
Quindi si tranquillizzi e non si disperi.
E soprattutto cerchi di consapevolizzare che e' un problema che puo' affrontare e risolvere.
La famiglia e' la struttura nella quale siamo nati, da cui traiamo le regole per vivere e quindi la sensazione istintiva di appartenere a un gruppo piu' forte di cio' che puo' essere un individuo.
E' comprensibile percio' che possano sorgere dei problemi nel momento in cui occorre "separarsene" emozionalmente per andare incontro alla PROPRIA vita, quella in cui a livello individuale si decide di scegliere una propria compagna.
Occorre elaborare con un aiuto appropriato tutte le profonde tematiche che questa scelta richiede.
Si ponga quindi in questa prospettiva per garantirsi una vita SUA davvero felice!
I miei auguri e mi faccia sapere!
Guardi, i rapporti con la propria famiglia sono la causa della maggior parte dei problemi psicologici che possono verificarsi nel corso dello sviluppo umano.
Quindi si tranquillizzi e non si disperi.
E soprattutto cerchi di consapevolizzare che e' un problema che puo' affrontare e risolvere.
La famiglia e' la struttura nella quale siamo nati, da cui traiamo le regole per vivere e quindi la sensazione istintiva di appartenere a un gruppo piu' forte di cio' che puo' essere un individuo.
E' comprensibile percio' che possano sorgere dei problemi nel momento in cui occorre "separarsene" emozionalmente per andare incontro alla PROPRIA vita, quella in cui a livello individuale si decide di scegliere una propria compagna.
Occorre elaborare con un aiuto appropriato tutte le profonde tematiche che questa scelta richiede.
Si ponga quindi in questa prospettiva per garantirsi una vita SUA davvero felice!
I miei auguri e mi faccia sapere!
[#5]
Ex utente
Grazie mille!! Si diciamo che ne ho sofferto parecchio ma una volta che si comincia a lavorare dentro di se e capire i perchè di questa sofferenza ti senti meglio e pronto per affrontarla. Forse chiedevo troppo ai miei genitori e non trovarlo andavo a cercarlo nei genitori degli altri, classico, il prato del vicino è sempre più verde. Invece comincio ad accettare il mio di prato! Tante insicurezze mi sono venute o avevo ma non me ne accorgevo al momento della separazione dei miei genitori ma se guardo in fondo in fondo ne sono orgoglioso dei grandi passi che ho fatto. Devo dire che di questa libertà me ne sento disorientato e mi agita un pò perche mi sento molto responsabile di me stesso, capo di me stesso! Lei mi ha scritto che devo elaborare tutte le profonde tematiche della scelta., me lo può spiegare? Grazie molto gentile
[#6]
Le scelte sono dicotomiche per definizione e quindi "tagliano":
Essere autonomo comporta il lasciare gli appigli sicuri, riuscire ad accettare e sopportare i momenti di solitudine, di difficolta'.
Scegliere di percorrere la PROPRIA strada affrontando i dubbi, senza il beneficio del parere di chi SA piu' di noi.
Tutto questo segna la cosiddetta "separazione/individuazione" cioe' separarsi dagli appigli sicuri per individualizzarsi. Essere INDIVIDUO e' il livello a cui si aspira nel proprio cammino evolutivo: essere se stessi. Nel bene e nel male.
Non sono temi facili da comprendere appieno, ma sono esigenze dell'essere umano, che devono essere perseguite per essere felici!
Che ne pensa?
Essere autonomo comporta il lasciare gli appigli sicuri, riuscire ad accettare e sopportare i momenti di solitudine, di difficolta'.
Scegliere di percorrere la PROPRIA strada affrontando i dubbi, senza il beneficio del parere di chi SA piu' di noi.
Tutto questo segna la cosiddetta "separazione/individuazione" cioe' separarsi dagli appigli sicuri per individualizzarsi. Essere INDIVIDUO e' il livello a cui si aspira nel proprio cammino evolutivo: essere se stessi. Nel bene e nel male.
Non sono temi facili da comprendere appieno, ma sono esigenze dell'essere umano, che devono essere perseguite per essere felici!
Che ne pensa?
[#7]
Ex utente
Grazie mille Dottoressa, lei mi è stata molto d'aiuto e la ringrazio. Nel momento del taglio del cordone mi sono sentito spaesato e molto vulnerabile ma piano piano ho cominciato a credere in me stesso e ad acquistare più sicurezza su cosa penso e cosa faccio e di conseguenza mi sento sereno ma non nego che delle volte ricado nelle insicurezze e paure!
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.1k visite dal 07/06/2016.
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