Ferita paranoide
Buongiorno, ho da poco chiuso dopo 18 mesi con una donna di 43 anni che nella relazione mostra da subito una gelosia marcata e continua, basata su questioni minimali, come la svista nel digitare un carattere maiuscolo durante le conversazioni su whatsap, o presunti errori nelll'inserimento di emoticons, cose che a suo dire dimostrerebbero che stessi partecipando a conversazioni contemporanee con altre donne. Abitiamo in città distanti e lei adduce questo suo comportamento alla impossibilità di sapere esattamente cosa stessi facendo. Ancora da parte sua, reazioni di collera durante conversazioni banali se casualmente veniva fuori il nome di una mia ex, o anche fatti curiosi come il ripetuto apparecchiare la tavola senza coltelli, mi dirà poi temeva che io potessi usarli contro di lei. Mi dice inoltre di venire da 2 matrimoni e alcune storie rivelatesi poi di breve durata, esperienze finite sempre con la presa d'atto di aver avuto a che fare con uomini che l'hanno umiliata, perseguitata, sfruttata. Una di queste storie, durata 2 anni, sarebbe finita dopo una sua scenata di gelosia (pur avendo assicurato di non esserlo mai stata prima della storia con me), in seguito ad un sms arrivato sul cellulare del compagno. Su questa falsariga la nostra relazione inizia a cedere, dietro alle sofferenze che il suo sospettare continuo ed il suo recriminare sulle mie mancanze le comportano. Il dolore è grande e reciproco poichè al di fuori delle situazioni descritte l'intesa è splendida e piena, al punto che lei per prima chiede più volte a voce e per scritto che, pur accettando la fine della relazione, proprio per rispetto a quanto la stessa ha significato, ci muovessimo comunque con scelte condivise, lasciando la porta aperta al dialogo, al rapporto umano. Fino all'epilogo, verificatosi durante una telefonata dopo aver deciso entrambi di chiudere, in cui mentre discutiamo dei nostri precedenti rapporti e degli aspetti comuni ad alcuni di questi, la chiamo, con un lapsus, con il nome di una mia ex compagna. Lei riattacca immediatamente senza la minima replica e da quell'istante bloccherà ogni canale comunicativo (telefono, sms, whatsap etc) senza una virgola di spiegazione. Riesco a scriverle su di un social dopo dieci giorni, chiedendo la possibilità di parlarle, ne ricevo due giorni di offese a valanga scritte a cadenza incessante ogni pochi minuti, tra cui "stalker", minacce di denuncia se mi fossi recato a lei nel tentativo di parlare, una rilettura annichilente e distruttiva della nostra relazione. Il copione si ripete a distanza di un mese. Addolorato passo giorni tremendi, la fine di una storia importante è già dolorosa, una fine del genere annulla tutto quanto vissuto e lo è doppiamente. Un amico medico mi parla della possibilità che lei soffra di disturbo paranoide. In qualità di persona che comunque le vorrebbe stare vicina e che la sente soffrire, vi domando se sarebbe opportuno e fondato consigliarle un colloquio mirato con un terapeuta. Grazie
[#1]
Gentile utente,
La risposta alla Sua domanda e'
ASSOLUTAMENTE NO!
Gliel'ho scritto in maiuscolo perche' mi sembra opportuno che Lei acquisisce la consapevolezza che in un rapporto si e' in DUE.
E non ci si puo' permettere di manipolare l'altro. In nessun caso. Perche' le informazioni si trasferiscono in mille modi. Molti dei quali inconsapevoli. E sono le piu' sicure. Se poi a queste si aggiungono quelle palesi forse e' Lei che dovrebbe chiedersi le cause di tali "gaffes".
Potrebbero essere diverse e andrebbero analizzate con accuratezza.
Ora ognuno di voi si carichera' della propria dose di dolore e la dovra' elaborare. Ognuno dal suo punto di vista.
E' molto difficile ottenere la fiducia degli altri. E bisogna prendersene cura. Per ottenerla e soprattutto mantenerla.
Le faccio i migliori auguri.
La risposta alla Sua domanda e'
ASSOLUTAMENTE NO!
Gliel'ho scritto in maiuscolo perche' mi sembra opportuno che Lei acquisisce la consapevolezza che in un rapporto si e' in DUE.
E non ci si puo' permettere di manipolare l'altro. In nessun caso. Perche' le informazioni si trasferiscono in mille modi. Molti dei quali inconsapevoli. E sono le piu' sicure. Se poi a queste si aggiungono quelle palesi forse e' Lei che dovrebbe chiedersi le cause di tali "gaffes".
Potrebbero essere diverse e andrebbero analizzate con accuratezza.
Ora ognuno di voi si carichera' della propria dose di dolore e la dovra' elaborare. Ognuno dal suo punto di vista.
E' molto difficile ottenere la fiducia degli altri. E bisogna prendersene cura. Per ottenerla e soprattutto mantenerla.
Le faccio i migliori auguri.
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Buonasera Dottoressa Esposito, la ringrazio intanto della risposta. Le chiederei di spiegare però in che modo io avrei manipolato la mia ex compagna. Il lapsus durante la telefonata a me sembra un 'errore cognitivo', visto che in quel momento stavamo parlando delle rispettive storie passate. Ritiene plausibile dietro ad un episodio del genere chiudere ogni contatto riattaccando il telefono, senza ammettere la minima spiegazione, a fronte di richieste da lei reiterate anche mezz'ora prima sulla imprescindibilità di gestire la chiusura all'insegna del mantenimento del rapporto umano e, magari non subito, del dialogo ? Aggiungo, oltre a quanto già detto, che la mia ex compagna lamentava da anni mobbing e licenziamento imminente, che fortunatamente ad oggi non si è verificato. La stessa era dedita al consumo abituale di cannabis, fattore che potrebbe forse aver giocato un ruolo nei suoi malesseri. In ultimo, ritiene davvero plausibile accusare di un reato grave come lo stalking una persona sulla base delle premesse descritte ?
Grazie ancora.
Grazie ancora.
[#5]
Gentile utente,
Io non so se il Suo comportamento sia configurabile come stalking.
Sto solo rilevando che nella Sua struttura di personalita' e' rilevante la tendenza a manipolare.
Come Lei applichi questa tendenza alla Sua vita andrebbe analizzato in modo minuzioso in una psicoterapia che metta a confronto in modo sistematico e dettagliato le sue maniere di approcciarsi ai contesti e ai soggetti con le situazioni.
E' un bel lavoro che Le suggerirei di ipotizzare.
I miei auguri!
Io non so se il Suo comportamento sia configurabile come stalking.
Sto solo rilevando che nella Sua struttura di personalita' e' rilevante la tendenza a manipolare.
Come Lei applichi questa tendenza alla Sua vita andrebbe analizzato in modo minuzioso in una psicoterapia che metta a confronto in modo sistematico e dettagliato le sue maniere di approcciarsi ai contesti e ai soggetti con le situazioni.
E' un bel lavoro che Le suggerirei di ipotizzare.
I miei auguri!
[#8]
Utente
Gentile Dottoressa Esposito, la ringrazio della ulteriore risposta che mi lascia però sinceramente perplesso: scrivo qui per sottoporre un caso personale chiedendo in riferimento alla mia ex compagna, dopo aver riferito una sintesi di quanto dolorosamente vissuto e osservato, "se sarebbe opportuno e fondato consigliarle un colloquio mirato con un terapeuta", dunque esprimendo per primo dubbi e nessuna certezza. Ne ricevo da parte Sua la diagnosi per cui "Sto solo rilevando che nella Sua struttura di personalita' e' rilevante la tendenza a manipolare ", della quale chiedo semplicemente spiegazione a partire da quanto ho riferito, e leggo che devo mettermi in gioco NON on line. Non so da cosa Lei Dottoressa abbia dedotto una mia "rilevante tendenza a manipolare", ma riterrei legittimo che me ne desse motivazione on line, visto che il giudizio qui è stato espresso, e che la Sua diagnosi qui è stata formulata. Leggerei poi volentieri su quanto da me esposto anche i pareri di chi tra gli altri Dottori presenti sul sito volesse esprimersi. Per inciso, con la mia ex compagna non ci sono state "gaffes", c'è stato 1 lapsus a causa del quale l'ho chimata con il nome di una persona della quale stavamo parlando, mentre invece è emerso in un'altra occasione il nome di una persona con cui avevo avuto altra relazione 10 anni fa, in seguito ad una conversazione su un problema di salute comune ad entrambe del quale stavamo discutendo.
Grazie di nuovo
Grazie di nuovo
[#10]
Utente
Ringraziando la gentile dott.ssa Esposito per le posizioni espresse, chiederei se fosse possibile avere un parere ulteriore anche da altri dottori. Quanto mi spinge a scrivere qui è pensare che, nella ipotesi come abbiamo detto tutta da dimostrare, che la mia ex compagna possa soffrire di un qualche disturbo di personalità (da parte mia prendo in considerazione la diagnosi di manipolatore formulata dalla dott.ssa Esposito), le probabilità che si faccia aiutare spontaneamente da qualcuno non sono molte. Mentre mi sembra di capire che la probabilità aumenti se la sensibilizzazione verso l'ipotetico disturbo proviene da familiari o partner.
Grazie
Grazie
[#11]
Utente
Gentile dott.ssa Esposito, a conclusione del consulto e pur ringraziandoLa per essersi espressa sul merito di quanto da me esposto, devo scrivere, anche in chiaro, di aver trovato le sue indicazioni davvero inopportune e probabilmente scorrette da un punto di vista deontologico. Dalla diagnosi di "manipolatore" a me rivolta sulla base di "gaffes" che in realtà mai sono occorse tra me e la mia ex compagna (altra cosa è, infatti, pronunciare il nome di persone conosciute in passato e afflitte all'epoca dallo stesso problema di salute del quale stavamo discutendo con la mia ex compagna) o a partire da un lapsus sul nome proprio, che in quanto tale a me appare atto involontario (peraltro la lettura freudiana del lapsus non dovrebbe essere la sola o la più accreditata in ambito scientifico). Nè ho compreso la modalità e la reticenza con cui ha evitato di spiegare, nonostante richieste credo legittime, come avesse dedotto dal quadro sopra descritto "una rilevante tendenza a manipolare", giudizio mirato e specifico che, penserei, avrebbe dovuto richiederle ben altro tipo di analisi e di conoscenza, per definizione impossibili online. Infine, e concludo, io non ho mai chiesto diagnosi online, men che meno su di una terza persona, avendo invece sintetizzato una serie di osservazioni (per forza di cose riduttive a causa del numero dei caratteri dattilografici a disposizione) la cui potenziale rilevanza nell'ipotesi di percorso terapeutico ho sottoposto alla Vostra attenzione.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 1.7k visite dal 07/06/2016.
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