momento di crisi
Buongiorno, avevo già scritto un post ma non riesco più a trovarlo.
Gli ultimi mesi sono stati un po' pieni, c'è stato un lutto di una persona di famiglia, è venuto a mancare dopo una malattia che l'ha accompagnato per tutta la vita e, solo su un letto d'Ospedale, ci si è resi conto che alcuni vizi, vanno curati perché indice di un disagio. Poco prima della sua morte, altre vicende che coinvolgono mio fratello hanno scombussolato l'intera famiglia. Con lui che da persona adulta, più grande di me, si comporta da adolescente irrequieto, e vicende serie che sarebbero potute finire nella cronaca nera e che tutt'ora non ci fanno stare tranquilli.
Diciamo che il periodo non è stato e non è dei migliori. Io sono una studentessa fuori corso, la mia facoltà è già lunga, ho iniziato un anno in ritardo per via dei test d'ingresso e, negli anni, ho avuto forti difficoltà a dare esami, a concentrarmi. Passando tra la rabbia continua e lo sconforto, per il non sentirmi capita, sempre criticata per via degli esami. Avevano tutti grandi aspettative su di me e, dopo i primi esami e le mie prime difficoltà nessuno esitò a farmi sentire inadeguata, una fallita, dicendo molto apertamente che non avrei mai concluso nulla e che le cose belle accadono solo agli altri. Così ogni volta che si avvicina la data di un esame, vado in crisi. La vivo malissimo, perché sento il peso di tutti i miei fallimenti, il fatto di trovarmi a quest'età e a non aver concluso nulla e si avvicina il mio compleanno e io non vedo che fallimenti. Non ho una laurea, ho pochissimi amici, non ho una relazione, non ho nulla. Non ho vissuto. Se dovessi morire adesso, la mia vita sarebbe stata assolutamente vuota.
Vedo i miei amici vivere, hanno occasioni, amici, relazioni, voglia di vivere e divertirsi. Io no. Avrei voglia di vivere, ma è come se non potessi perché non ho una laurea, mi merito una punizione perché non riesco a dare esami come vorrei, quindi non merito di divertirmi.
Scusate lo sfogo, a volte mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse che va tutto bene, che posso farcela anch'io, che nonostante l'età tutto è possibile. Ma forse non ci credo nemmeno.
Gli ultimi mesi sono stati un po' pieni, c'è stato un lutto di una persona di famiglia, è venuto a mancare dopo una malattia che l'ha accompagnato per tutta la vita e, solo su un letto d'Ospedale, ci si è resi conto che alcuni vizi, vanno curati perché indice di un disagio. Poco prima della sua morte, altre vicende che coinvolgono mio fratello hanno scombussolato l'intera famiglia. Con lui che da persona adulta, più grande di me, si comporta da adolescente irrequieto, e vicende serie che sarebbero potute finire nella cronaca nera e che tutt'ora non ci fanno stare tranquilli.
Diciamo che il periodo non è stato e non è dei migliori. Io sono una studentessa fuori corso, la mia facoltà è già lunga, ho iniziato un anno in ritardo per via dei test d'ingresso e, negli anni, ho avuto forti difficoltà a dare esami, a concentrarmi. Passando tra la rabbia continua e lo sconforto, per il non sentirmi capita, sempre criticata per via degli esami. Avevano tutti grandi aspettative su di me e, dopo i primi esami e le mie prime difficoltà nessuno esitò a farmi sentire inadeguata, una fallita, dicendo molto apertamente che non avrei mai concluso nulla e che le cose belle accadono solo agli altri. Così ogni volta che si avvicina la data di un esame, vado in crisi. La vivo malissimo, perché sento il peso di tutti i miei fallimenti, il fatto di trovarmi a quest'età e a non aver concluso nulla e si avvicina il mio compleanno e io non vedo che fallimenti. Non ho una laurea, ho pochissimi amici, non ho una relazione, non ho nulla. Non ho vissuto. Se dovessi morire adesso, la mia vita sarebbe stata assolutamente vuota.
Vedo i miei amici vivere, hanno occasioni, amici, relazioni, voglia di vivere e divertirsi. Io no. Avrei voglia di vivere, ma è come se non potessi perché non ho una laurea, mi merito una punizione perché non riesco a dare esami come vorrei, quindi non merito di divertirmi.
Scusate lo sfogo, a volte mi piacerebbe che qualcuno mi dicesse che va tutto bene, che posso farcela anch'io, che nonostante l'età tutto è possibile. Ma forse non ci credo nemmeno.
[#1]
Gentile Ragazza,
ecco il link al suo post
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/510868-sono-disperata.html
Raccogliamo il suo sfogo di cui non si deve scusare. tuttavia, se sta continuando il percorso terapeutico, è con il suo curante che dovrebbe affrontare questi importanti temi.
Come mai scrive qui se è già seguita?
E' palpabile la sua sofferenza, così come il suo bisogno di sentirsi confermata, dia al percorso terapeutico il tempo di apportarle benefici, imparare a volersi più bene, piacersi un po' di più, prendere in mano la sua vita riscoprendo risorse e potenzialità che sicuramente possiede.
Un caro saluto
ecco il link al suo post
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/510868-sono-disperata.html
Raccogliamo il suo sfogo di cui non si deve scusare. tuttavia, se sta continuando il percorso terapeutico, è con il suo curante che dovrebbe affrontare questi importanti temi.
Come mai scrive qui se è già seguita?
E' palpabile la sua sofferenza, così come il suo bisogno di sentirsi confermata, dia al percorso terapeutico il tempo di apportarle benefici, imparare a volersi più bene, piacersi un po' di più, prendere in mano la sua vita riscoprendo risorse e potenzialità che sicuramente possiede.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio, avrei continuato in quel post ma non compare nel mio profilo!
Sto continuando la psicoterapia e non scrivo qui perché non mi sento capita o per altro, anzi. Raccolgo anche questi sfoghi e li utilizzo poi nella seduta successiva. A volte ho dei momenti in cui potrei semplicemente prendere nota di questi stati come faccio di solito e portarli come materiale in terapia, ma capita che vorrei "parlarne" comunque! Sfogarmi all'istante diciamo ...
Nei momenti di forte stress mi capita di dare molto spazio ai pensieri negativi, so che potrei chiamare il mio terapeuta, e mi ricorda che posso farlo. Non l'ho ancora mai fatto, sul perché ci sto riflettendo ma ancora non trovo una ragione.
Ho scritto qui "semplicemente" perché probabilmente ho bisogno di approvazione, di non sentirmi necessariamente sbagliata e incapace o fuori tempo.
Ecco, non perché non ne parlo o non ne parlerò col mio terapeuta, ma perché a volte è tutto così ... troppo!
Sto continuando la psicoterapia e non scrivo qui perché non mi sento capita o per altro, anzi. Raccolgo anche questi sfoghi e li utilizzo poi nella seduta successiva. A volte ho dei momenti in cui potrei semplicemente prendere nota di questi stati come faccio di solito e portarli come materiale in terapia, ma capita che vorrei "parlarne" comunque! Sfogarmi all'istante diciamo ...
Nei momenti di forte stress mi capita di dare molto spazio ai pensieri negativi, so che potrei chiamare il mio terapeuta, e mi ricorda che posso farlo. Non l'ho ancora mai fatto, sul perché ci sto riflettendo ma ancora non trovo una ragione.
Ho scritto qui "semplicemente" perché probabilmente ho bisogno di approvazione, di non sentirmi necessariamente sbagliata e incapace o fuori tempo.
Ecco, non perché non ne parlo o non ne parlerò col mio terapeuta, ma perché a volte è tutto così ... troppo!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 05/06/2016.
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