Ho sbagliato

Buongiorno ho un problema che in questo momento la soluzione la vedo anni luce. Il problema è mio marito!!! Lui come me è ipocondriaco ma questa volta ha veramente toccato il fondo. È da più di un anno che si lamenta di disturbi intestinali, era andato dal gastroenterologo che lo aveva rassicurato, però lui continuava, pensava a delle intolleranze alimentari, e faceva anche continua prevenzione, niente carne e farine raffinate, ecc... Anche la palestra era diventata un problema, i sintomi durante gli esercizi erano più presenti e così l'ha abbandonata. Circa due mesi fa, al bagno si accorse dopo essersi pulito del sangue, in totale 4 episodi, che lo hanno gettato nel panico. Inizia l'iter dei medici, che avendone visto più di uno, ognuno diceva la sua. Due di questi gli dissero qual'era il problema, lui effettivamente si era calmato, tornato quello di prima, ma poi portando i referti al medico che lo seguiva, quest'ultimo ha detto che era impossibile quel tipo di diagnosi senza una rettoscopia, e così tutte le due certezze andarono in fumo. Ha eseguito poi l'esame, chiamiamolo sfortunato, lo ha fatto in un posto dove non gli hanno rilasciato neanche il referto, una foto, nulla di nulla. La sua paura non si era placata, perché in mano non aveva niente che lo rassicurava. Così ha ripetuto l'esame e grazie alla professionalità del medico, possiamo mettere la parola fine a quest'incubo. A questo però non al resto. E qui credo di aver sbagliato io. Mentre succedeva tutto questo, l'ho convinto ad intraprendere un percorso di psicoterapia. La psicoterapeuta nn si è presentata un tipo comprensivo ma piuttosto aggressivo, lei vedeva il problema ma non l'individuo inerme e spaventato. Il suo medico di base gli aveva sconsigliato di iniziare, perché stava troppo a mille, prima si doveva calmare, e per questo gli aveva prescritto 1 cp di xanax la sera per 20 gg. Invece io l'ho convinto ad iniziare. La psicoterapeuta gli ha dato un quaderno da scrivere, lui si è dimostrato prima di non capire come fare e poi oppositivo. Gli ha smontato tutto quello che lui, nel suo piccolo, faceva per distrarsi. Nonostante l'esito negativo dell'esame di ieri, lui sta ancora male, ho paura che oltre nel tunnel dell'ansia sia entrato anche in quello della depressione. Ieri ha iniziato a prendere lo xanax, cosa a cui si opponeva per paura della dipendenza. La psicoterapeuta gli aveva detto che non doveva prendere farmaci e che giusto chi era pericoloso per se o per gli altri lo doveva fare. E lui ora ha paura, perché dato che ha iniziato ad assumerli pensa a quello che le ha detto lei, pensa che forse ha un disturbo mentale, un esaurimento, e ha paura di impazzire, e quindi di poter far del male. Difronte a queste sue parole sono stata molto aggressiva, invitandolo anche ad andare via, per tutelare la mia famiglia. Lui mi ha detto che non è un pensiero ossessivo, che ha paura per quello che le aveva detto la psicoterapeuta. Ho sbagliato a portarlo.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente non ha affatto sbagliato a portarlo da un terapeuta, e le reazioni di suo marito non sono scatenate dalla psicoterapia bensì sono espressione della sua condizione psicopatologica. Se la terapia è agli inizi ci vuole pazienza poichè il percorso non è di certo immediato. Al massimo se non c'è sintonia con il terapeuta si può cambiare ma non si accusi di un problema che è dettato non da una scelta (la psicoterapia) ma dalla psicopatologia di suo marito.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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