L'ho naturalmente fatto presente al mio medico che mi ha prescritto lo xanax
Cercherò di esporre più brevemente possibile il mio problema:
da circa la fine di Agosto di quest'anno ho cominciato improvvisamente a soffrire di crisi di panico, in concomitanza con la malattia di mio padre.
Naturalmente non ho riconosciuto subito i sintomi dato che oltre al senso di svenimento, alle palpitazioni, alla sudorazione e alla paura avevo dei problemi a livello digestivo dato che lo stomaco mi si chiudeva e non digerivo niente. Mi sono resa conto che non si trattava di quello dopo aver fatto parecchi esami fra cui una gastroscopia che ha dato esito completamente negativo.
Questi attacchi si manifestano all'imporovviso senza nessuna situazione particolare,ogni tanto addirittura di notte, non sono molto frequenti, circa 1 volta ogni 20 giorni ma sono terribili.
L'ho naturalmente fatto presente al mio medico che mi ha prescritto lo Xanax (una dose minima di 5 gocce al giorno) e mi ha raccomandato un colloquio psicologico per "approfondire" la cosa.
Nel frattempo mi sono resa conto che in seguito all'attacco di panico mi assale una depressione che mi impedisce di fare le normali cose di tutti i giorni come andare in palestra o a bere un caffè con un'amica.Dopo qualche giorno mi passa e torno "normale".
E'difficile da spiegare, ci sono alcuni periodi in cui mi sento benissimo e faccio qualsiasi cosa, anzi, sono super attiva seguiti da altri periodi in cui mi sento incapace di fare qualsiasi cosa.
Cosa mi sta succedendo? Soffro di depressione?
Nel frattempo ho preso comunque l'appuntamento con lo psicologo che avrò però solo il 19 novembre...nel frattempo cosa potrei fare?
Grazie per le risposte che potrete darmi
Cordiali saluti e buon lavoro
da circa la fine di Agosto di quest'anno ho cominciato improvvisamente a soffrire di crisi di panico, in concomitanza con la malattia di mio padre.
Naturalmente non ho riconosciuto subito i sintomi dato che oltre al senso di svenimento, alle palpitazioni, alla sudorazione e alla paura avevo dei problemi a livello digestivo dato che lo stomaco mi si chiudeva e non digerivo niente. Mi sono resa conto che non si trattava di quello dopo aver fatto parecchi esami fra cui una gastroscopia che ha dato esito completamente negativo.
Questi attacchi si manifestano all'imporovviso senza nessuna situazione particolare,ogni tanto addirittura di notte, non sono molto frequenti, circa 1 volta ogni 20 giorni ma sono terribili.
L'ho naturalmente fatto presente al mio medico che mi ha prescritto lo Xanax (una dose minima di 5 gocce al giorno) e mi ha raccomandato un colloquio psicologico per "approfondire" la cosa.
Nel frattempo mi sono resa conto che in seguito all'attacco di panico mi assale una depressione che mi impedisce di fare le normali cose di tutti i giorni come andare in palestra o a bere un caffè con un'amica.Dopo qualche giorno mi passa e torno "normale".
E'difficile da spiegare, ci sono alcuni periodi in cui mi sento benissimo e faccio qualsiasi cosa, anzi, sono super attiva seguiti da altri periodi in cui mi sento incapace di fare qualsiasi cosa.
Cosa mi sta succedendo? Soffro di depressione?
Nel frattempo ho preso comunque l'appuntamento con lo psicologo che avrò però solo il 19 novembre...nel frattempo cosa potrei fare?
Grazie per le risposte che potrete darmi
Cordiali saluti e buon lavoro
[#1]
Psicologo
Gentile utente, ha fatto benissimo a contattare uno psicologo subito perchè gli attacchi di panico, che ora sono abbastanza radi ancora, hanno una naturale tendenza ad aumentare di numero ed intensità con il tempo se non affrontati nel modo più giusto. Nel frattempo non può fare altro che stare calma e affrontare i successivi attacchi concentrandosi sulla respirazione: cerchi di sdraiarsi e faccia respiri lenti e profondi, magari contandoli in modo da spostare sul respiro tutta l'attenzione.
[#4]
Utente
Grazie Dr.ssa Magno,
negli ultimi giorni le crisi sono lievemente aumentate di frequenza e una notte non sono riuscita a chiudere occhio neanche un'ora perchè ero agitatissima!La mattina dopo quindi ho chiamato il mio medico che mi ha aumentato la dose di xanax 5 gocce al mattino, 5 al pomeriggio e 5 alla sera. Spero che funzioni...
Una domanda:è possibile che questi stati d'ansia portino nausea e inappetenza? Dopo l'ultima crisi che ho avuto 4 giorni fa sono completamente senza appetito, mangio qualcosa per forza per "stare in piedi" ma davvero con difficoltà.Soprattutto al mattino il solo pensiero di fare colazione appena alzata mi da fastidio (premetto che sono sempre stata una golosa!).Ho letto che l'inappetenza è uno dei sintomi della depressione.
Attendo una Sua gentile risposta
Cordiali saluti e buon lavoro
negli ultimi giorni le crisi sono lievemente aumentate di frequenza e una notte non sono riuscita a chiudere occhio neanche un'ora perchè ero agitatissima!La mattina dopo quindi ho chiamato il mio medico che mi ha aumentato la dose di xanax 5 gocce al mattino, 5 al pomeriggio e 5 alla sera. Spero che funzioni...
Una domanda:è possibile che questi stati d'ansia portino nausea e inappetenza? Dopo l'ultima crisi che ho avuto 4 giorni fa sono completamente senza appetito, mangio qualcosa per forza per "stare in piedi" ma davvero con difficoltà.Soprattutto al mattino il solo pensiero di fare colazione appena alzata mi da fastidio (premetto che sono sempre stata una golosa!).Ho letto che l'inappetenza è uno dei sintomi della depressione.
Attendo una Sua gentile risposta
Cordiali saluti e buon lavoro
[#5]
Psicologo
Si l'inappetenza è un sintomo della depressione, ma non solo. Lo si ritrova in diverse patologie, sulle quali non serve che mi dilunghi. Una cosa soltanto: non faccia abuso dello xanax perchè è uno psicofarmaco e va usato con moderazione. Inoltre non risolve il problema ma si limita ad attenuare il sintomo e basta. Cerchi per quanto possibile di fare leva sulle sue forze e se crede che aspettare il 19 novembre sia dura, richiami lo psicologo per avere un appuntamento prima oppure cambi (sempre avvisando quello di adesso) perchè a volte sembra che l'attesa dell'appuntamento anzichè rassicurare faccia aumentare l'ansia. Sia comunque paziente e cerchi di stare calma e mangiare altrimenti rischia di aggiungere problemi a problemi.
[#7]
Utente
Gentile Dott.ssa Magno,
ho seguito il Suo consiglio e ho preso un appuntamento privato per martedì (fra 3 giorni).
Nel frattempo ho esposto già velocemente il mio problema allo psicologo per telefono che mi ha detto che la dose di xanax che sto prendendo è "ridicola" (non ha usato questo termine ma il senso era quello).
Pertanto ora ne sto prendendo 10 gocce al mattino, 5 al pomeriggio e 10 alla sera.
Devo dire che al momento gli attacchi di panico si sono interrotti ma in compenso è sopraggiunto uno stato di depressione e di incapacità a fare qualsiasi cosa, soprattutto al mattino è davvero dura e soprattutto come già scritto in un precedente messaggio la difficoltà di mangiare è davvero tanta!
Ho letto sulle controinidicazioni dello xanax che può far insorgere stati di depressione latenti...pensa che possa essere così?
ho seguito il Suo consiglio e ho preso un appuntamento privato per martedì (fra 3 giorni).
Nel frattempo ho esposto già velocemente il mio problema allo psicologo per telefono che mi ha detto che la dose di xanax che sto prendendo è "ridicola" (non ha usato questo termine ma il senso era quello).
Pertanto ora ne sto prendendo 10 gocce al mattino, 5 al pomeriggio e 10 alla sera.
Devo dire che al momento gli attacchi di panico si sono interrotti ma in compenso è sopraggiunto uno stato di depressione e di incapacità a fare qualsiasi cosa, soprattutto al mattino è davvero dura e soprattutto come già scritto in un precedente messaggio la difficoltà di mangiare è davvero tanta!
Ho letto sulle controinidicazioni dello xanax che può far insorgere stati di depressione latenti...pensa che possa essere così?
[#8]
Psicologo
Mi chiarisca una cosa: oltre ad aver detto che la dose era ridicola lo psicologo le ha anche aumentato la dose nel modo che dice o lo ha fatto di testa sua? Perchè, se lo psicologo le ha aumentato la dose e non è un medico ha sbagliato a farlo perchè non è di sua competenza; se lei l'ha aumentata di testa sua ha sbagliato doppiamente perchè con le medicine non si scherza. Gli psicofarmaci soprattutto, devono essere necessariamente presi sotto stretto controllo medico perchè causano dipendenza e assuefazione (come qualunque droga). Quindi ci vada piano e non scherzi con la sua salute. Inoltre, come lei stessa dice, ci sono effetti collaterali che da sola non sa gestire. Se il suo psicologo non le ha detto di aumentare la dose o non è un medico, quindi, le consiglio di tornare alla dose di prima, che ha addirittura quasi triplicato. Purtroppo so di essere ripetitiva, e che le avevo già detto di non abusare delle medicine, quindi la prego di darmi ascolto almeno questa volta dato che mi ha chiesto lei di darle il mio parere professionale.
[#9]
Utente
No!La dose non me la sono aumentata da sola ma me lo ha detto lo psicologo quando gli ho spiegato che ogni tanto ho anche l'insonnia. Onestamente non gli ho chiesto se è un medico ma credo di si dato che lavora in uno studio di medici associati e anche in ospedale.
Comunque lo capirò martedì quando andrò all'appuntamento.
Grazie
Comunque lo capirò martedì quando andrò all'appuntamento.
Grazie
[#11]
Gentile utente.
per quanto riguarda gli effetti dei farmaci è importante potersi confrontare con il medico che glieli ha prescritti. Ormai il suo ppuntamento è vicino, ma se crede può anche telefonargli per parlare con lui delle sue perplessità. Insieme potrete valutare le dosi ottimali anche in base alle sue reazioni individuali.
Essendo psicologi, psicoteraputi e quindi non psichiatri, non possiamo valutare se i sintomi che descrive sono dovuti ai farmaci o a problematiche depressive o ansiogene.
un cordiale saluto
per quanto riguarda gli effetti dei farmaci è importante potersi confrontare con il medico che glieli ha prescritti. Ormai il suo ppuntamento è vicino, ma se crede può anche telefonargli per parlare con lui delle sue perplessità. Insieme potrete valutare le dosi ottimali anche in base alle sue reazioni individuali.
Essendo psicologi, psicoteraputi e quindi non psichiatri, non possiamo valutare se i sintomi che descrive sono dovuti ai farmaci o a problematiche depressive o ansiogene.
un cordiale saluto
[#13]
Gentile utente,
Con lo psicologo potrà elaborare il suo vissuto emotivo rispetto all'assunzione farmaci, cioè come psicologicamente si avvicina ai farmaci (si fida? cosa si aspetta? quali fantasie emergono intorno all'assunzione del farmaco, ecc..)
Per valutare effetti fisiologici, tempi e dosi delle somministrazioni deve rivolgersi al medico che glieli ha prescritti.
un caro saluto
Con lo psicologo potrà elaborare il suo vissuto emotivo rispetto all'assunzione farmaci, cioè come psicologicamente si avvicina ai farmaci (si fida? cosa si aspetta? quali fantasie emergono intorno all'assunzione del farmaco, ecc..)
Per valutare effetti fisiologici, tempi e dosi delle somministrazioni deve rivolgersi al medico che glieli ha prescritti.
un caro saluto
[#14]
Utente
Gentili Dottori,
ieri sono stata al primo appuntamento con lo psicologo,
abbiamo parlato per un'ora circa della situazione generale della mia vita di come mi sento in questo periodo ecc..
Alla fine mi ha prescritto Entact da prendere 2 gocce al mattino e aumentare gradualmente di una goccia ogni 2 giorni fino ad arrivare a 10 gocce. Il tutto sempre abbinato allo Xanax. Mi ha consigliato inoltre una terapia psicologica per andare "un pò più a fondo".
Sono un pò spaventata all'idea di assumere un antidepressivo...leggendo su internet infatti ho letto di persone che soprattutto nel primo periodo di assunzione sono state malissimo!
Vi sembra una cura corretta? Il medico mi ha già comunque detto che i primi effetti si possono cominciare a notare non prima di 2 settimane dall'assunzione. E' così?
Non è che non mi fidi del medico ma preferisco avere più pareri possibili...Grazie e buon lavoro a tutti
ieri sono stata al primo appuntamento con lo psicologo,
abbiamo parlato per un'ora circa della situazione generale della mia vita di come mi sento in questo periodo ecc..
Alla fine mi ha prescritto Entact da prendere 2 gocce al mattino e aumentare gradualmente di una goccia ogni 2 giorni fino ad arrivare a 10 gocce. Il tutto sempre abbinato allo Xanax. Mi ha consigliato inoltre una terapia psicologica per andare "un pò più a fondo".
Sono un pò spaventata all'idea di assumere un antidepressivo...leggendo su internet infatti ho letto di persone che soprattutto nel primo periodo di assunzione sono state malissimo!
Vi sembra una cura corretta? Il medico mi ha già comunque detto che i primi effetti si possono cominciare a notare non prima di 2 settimane dall'assunzione. E' così?
Non è che non mi fidi del medico ma preferisco avere più pareri possibili...Grazie e buon lavoro a tutti
[#15]
Gentile utente
se il medico le ha prescritto farmaci è uno psichiatra e non uno psicologo (tanto più che le ha consigliato una terapia psicologica.
Questo suo bisogno di sentire più pareri forse fa parte del suo problema di ansia.
Provi a sperimentare un modo diverso di affrontare le cose, provi ad affidarsi e verificare assieme al suo medico (e all'eventula epsicoterapeuta nel caso decidesse di intraprendere qeusta strada) l'andamento della terapia. Ci vuole tempo e solo in un rapporto individuale troverà e valutando insieme la sua esperienza roverà le risposte che cerca.
Associare ad un interevento farmacologico una psicoterapia è spesso la strada migliore per guarire.
un caro saluto
se il medico le ha prescritto farmaci è uno psichiatra e non uno psicologo (tanto più che le ha consigliato una terapia psicologica.
Questo suo bisogno di sentire più pareri forse fa parte del suo problema di ansia.
Provi a sperimentare un modo diverso di affrontare le cose, provi ad affidarsi e verificare assieme al suo medico (e all'eventula epsicoterapeuta nel caso decidesse di intraprendere qeusta strada) l'andamento della terapia. Ci vuole tempo e solo in un rapporto individuale troverà e valutando insieme la sua esperienza roverà le risposte che cerca.
Associare ad un interevento farmacologico una psicoterapia è spesso la strada migliore per guarire.
un caro saluto
[#18]
Utente
Buongiorno a tutti,
vorrei porVi una domanda:se non riuscissi ad intraprendere una terapia duratura a causa dei costi piuttosto alti (almeno per me)è possibile farsi seguire da strutture pubbliche? Dove mi posso informare per questo?
Mi imbarazza un pò chiederlo allo psichiatra stesso che giustamente lavora per guadagnare.
Cordiali saluti
vorrei porVi una domanda:se non riuscissi ad intraprendere una terapia duratura a causa dei costi piuttosto alti (almeno per me)è possibile farsi seguire da strutture pubbliche? Dove mi posso informare per questo?
Mi imbarazza un pò chiederlo allo psichiatra stesso che giustamente lavora per guadagnare.
Cordiali saluti
[#19]
Gentile utente,
può senz'altro rivolgersi alla struttura pubblica, tenendo presente che generalmente bisogna accedere alla propria asl di appartenenza. Spesso i tempi di attesa sono lunghi, comunque dipende dall'efficenza della struttura e forse la sua città è ben organizzata. Non si imbarazzi a chiedere indicazioni al suo medico, è naturalmente frequente che non ci si possa permettere gli elevati costi di una terapia privata e non c'è nulla di strano nel dichiaralo e nel farsi consigliare un'alternativa.
un caro saluto
può senz'altro rivolgersi alla struttura pubblica, tenendo presente che generalmente bisogna accedere alla propria asl di appartenenza. Spesso i tempi di attesa sono lunghi, comunque dipende dall'efficenza della struttura e forse la sua città è ben organizzata. Non si imbarazzi a chiedere indicazioni al suo medico, è naturalmente frequente che non ci si possa permettere gli elevati costi di una terapia privata e non c'è nulla di strano nel dichiaralo e nel farsi consigliare un'alternativa.
un caro saluto
[#20]
Utente
Grazie per il gentile consiglio,
lunedì ho il secondo appuntamento con lo psichiatra.
Diciamo che se fosse un appuntamento ogni 2 settimane potrei anche continuare ad andare privatamente ma il medico mi ha detto che almeno all'inizio servirebbe almeno 1 seduta a settimana...valuterò cosa fare.
Grzie ancora e saluti
lunedì ho il secondo appuntamento con lo psichiatra.
Diciamo che se fosse un appuntamento ogni 2 settimane potrei anche continuare ad andare privatamente ma il medico mi ha detto che almeno all'inizio servirebbe almeno 1 seduta a settimana...valuterò cosa fare.
Grzie ancora e saluti
[#21]
Utente
Gentile Dottoressa,
l'uso di Entact può dare nausea ed inappetenza?
In questo momento infatti il mio problema più grande è la totale mancanza di appetito e la sola idea di mangiare mi "terrorizza" Ho perso infatti già 2 kg. in circa 10 giorni. Cerco di mangiare ma faccio una fatica terribile, soprattutto al mattino mi sveglio già con un senso di nausea.
A questo punto non so più se sto più male a causa del mio problema psicologico o per il fatto di non mangiare.
Nel frattempo ho comunque prenotato una ecografia addominale in modo da togliermi ogni dubbio. Ho fatto bene secondo Voi?
Grazie e cordiali saluti
l'uso di Entact può dare nausea ed inappetenza?
In questo momento infatti il mio problema più grande è la totale mancanza di appetito e la sola idea di mangiare mi "terrorizza" Ho perso infatti già 2 kg. in circa 10 giorni. Cerco di mangiare ma faccio una fatica terribile, soprattutto al mattino mi sveglio già con un senso di nausea.
A questo punto non so più se sto più male a causa del mio problema psicologico o per il fatto di non mangiare.
Nel frattempo ho comunque prenotato una ecografia addominale in modo da togliermi ogni dubbio. Ho fatto bene secondo Voi?
Grazie e cordiali saluti
[#22]
Gentile utente
credo che la cosa più opportuna sia parlare di questo problema con lo psichiatra che l'ha in cura e che le ha prescritto i farmaci. Potrà aiutarla a comprendere se la sua inappetenza è un effetto del farmaco e quindi trovare una posologia più adeguata oppure se c'è un disagio psicologico sottostante e insieme a lei elaborarlo. Ritengo che anche eventuali indagini cliniche debbano essere effettuate su indicazione del suo medico curante.
un caro saluto
credo che la cosa più opportuna sia parlare di questo problema con lo psichiatra che l'ha in cura e che le ha prescritto i farmaci. Potrà aiutarla a comprendere se la sua inappetenza è un effetto del farmaco e quindi trovare una posologia più adeguata oppure se c'è un disagio psicologico sottostante e insieme a lei elaborarlo. Ritengo che anche eventuali indagini cliniche debbano essere effettuate su indicazione del suo medico curante.
un caro saluto
[#23]
Utente
Gent.mi Dottori,
Vi pongo un quesito: dopo circa un paio di settimane di utilizzo di Entact mi sono sentita piuttosto bene, non dico proprio come prima ma quasi, quindi ho ricominciato a fare le cose di tutti i giorni, uscire ecc..
All'improvviso un paio di giorni fa di punto in bianco è riniziato tutto da capo: tristezza, difficoltà ad alzarmi al letto al mattino, stanchezza, astenia, insomma tutto ciò che avevo prima di iniziare la cura.
Premetto che non ho fatto nessun cambiamento nella cura e prendo sempre 10 gocce di Entact al mattino, e lo Xanax 10 gocce al mattino, 8 al pomeriggio e 8 alla sera.
Inoltre ho fatto caso che è tutto ricominciato il giorno in cui sono andata all'ospedale a fare un' ecografia addominale ed essendo un pò ipocondriaca forse questo mi ha "ributtato giù".
Parlerò naturalmente di tutto questo con il mio psichiatra ma avendo l'appuntamento un pò più avanti vorrei avere un'opinione un pò prima.
Grazie a tutti e cordiali saluti
Vi pongo un quesito: dopo circa un paio di settimane di utilizzo di Entact mi sono sentita piuttosto bene, non dico proprio come prima ma quasi, quindi ho ricominciato a fare le cose di tutti i giorni, uscire ecc..
All'improvviso un paio di giorni fa di punto in bianco è riniziato tutto da capo: tristezza, difficoltà ad alzarmi al letto al mattino, stanchezza, astenia, insomma tutto ciò che avevo prima di iniziare la cura.
Premetto che non ho fatto nessun cambiamento nella cura e prendo sempre 10 gocce di Entact al mattino, e lo Xanax 10 gocce al mattino, 8 al pomeriggio e 8 alla sera.
Inoltre ho fatto caso che è tutto ricominciato il giorno in cui sono andata all'ospedale a fare un' ecografia addominale ed essendo un pò ipocondriaca forse questo mi ha "ributtato giù".
Parlerò naturalmente di tutto questo con il mio psichiatra ma avendo l'appuntamento un pò più avanti vorrei avere un'opinione un pò prima.
Grazie a tutti e cordiali saluti
[#24]
Gentile utente
occorre sottolineare ancora una volta che non è questa la sede in cui è possibile rispondere a questioni che riguardano i farmaci, essendo questa area di compotenza psichiatrica. Se crede può chiedere consiglio alla sezione apposita.
Vorrei solo offrirle uno spunto di riflessione. Nel corso della vita incontriamo molte esperienze, alcune, gradite suscitano in noi stati emotivi piacevoli (da questo riconosciamo che ci piacciono), altre invece sono per noi fonte di paura o disagio. Questo è normale. Le nostre risposte emotive ci aiutano a muoverci nella vita, a scegliere quello che può salvaguardare la nostra sicurezza da ciò che può metterla in pericolo. Ma la nostra risposta emotiva dipende anche dall'interpretazione (che è un pensiero elaborato spesso implicitamente) che diamo all'esperienza che incontriamo, e l'interpretazione dipende dalle nostre pregresse esperienze di vita e di relazione. Quindi come può comprendere è una spirale che si può alimentare spesso in modo automatico, cioè al di fuori della nostra consapevolezza e della quale ci troviamo poi a subire le conseguenze a livello comportamentale e di umore.
Da quello che dice lei sembra spaventata dal possibile risultato dell'ecografia, ma in più dal fatto di essere preoccupata per questo, sembra che quindi emerga un pensiero di sfiducia sui farmaci che non funzionano più, sul suo psichiatra di riferimento (è troppo lontano l'appuntamento...). Ma provare inquietudine quando si fanno dei controlli medici è sano, il nostro organismo si predispone ad affrontare quanche eventuale pericolo, la mente inizia a prepararsi a rispondere in modo adeguato. Questo è una modalità di cui madre natura ci ha fornito e che ha ben funzionato a far sopravvivere la nostra specie fino ad oggi.
La capisco, quando ci si trova in uno stato di ansia diventa importante cercare subito qualcosa che ci rassicuri, ma forse, non interpretando subito la sua "ipocondria" come una risposta sbagliata e un segno di inadeguatezza può mantenere quella fiducia nella sua capacità di reagire alle situazioni più difficoltose e non sentirsi quindi "ributtata giù".
Credo ancora una volta che parlarne, quando avrà l'incontro, con il suo psichiatra sia il modo migliore per aiutarsi a coltivare e mantenere la fiducia in se stessa, negli strumenti che ha per affrontare anche le situazioni difficili che inevitabilmente incontra e nelle persone che sceglie per farsi aiutare.
un caro saluto
occorre sottolineare ancora una volta che non è questa la sede in cui è possibile rispondere a questioni che riguardano i farmaci, essendo questa area di compotenza psichiatrica. Se crede può chiedere consiglio alla sezione apposita.
Vorrei solo offrirle uno spunto di riflessione. Nel corso della vita incontriamo molte esperienze, alcune, gradite suscitano in noi stati emotivi piacevoli (da questo riconosciamo che ci piacciono), altre invece sono per noi fonte di paura o disagio. Questo è normale. Le nostre risposte emotive ci aiutano a muoverci nella vita, a scegliere quello che può salvaguardare la nostra sicurezza da ciò che può metterla in pericolo. Ma la nostra risposta emotiva dipende anche dall'interpretazione (che è un pensiero elaborato spesso implicitamente) che diamo all'esperienza che incontriamo, e l'interpretazione dipende dalle nostre pregresse esperienze di vita e di relazione. Quindi come può comprendere è una spirale che si può alimentare spesso in modo automatico, cioè al di fuori della nostra consapevolezza e della quale ci troviamo poi a subire le conseguenze a livello comportamentale e di umore.
Da quello che dice lei sembra spaventata dal possibile risultato dell'ecografia, ma in più dal fatto di essere preoccupata per questo, sembra che quindi emerga un pensiero di sfiducia sui farmaci che non funzionano più, sul suo psichiatra di riferimento (è troppo lontano l'appuntamento...). Ma provare inquietudine quando si fanno dei controlli medici è sano, il nostro organismo si predispone ad affrontare quanche eventuale pericolo, la mente inizia a prepararsi a rispondere in modo adeguato. Questo è una modalità di cui madre natura ci ha fornito e che ha ben funzionato a far sopravvivere la nostra specie fino ad oggi.
La capisco, quando ci si trova in uno stato di ansia diventa importante cercare subito qualcosa che ci rassicuri, ma forse, non interpretando subito la sua "ipocondria" come una risposta sbagliata e un segno di inadeguatezza può mantenere quella fiducia nella sua capacità di reagire alle situazioni più difficoltose e non sentirsi quindi "ributtata giù".
Credo ancora una volta che parlarne, quando avrà l'incontro, con il suo psichiatra sia il modo migliore per aiutarsi a coltivare e mantenere la fiducia in se stessa, negli strumenti che ha per affrontare anche le situazioni difficili che inevitabilmente incontra e nelle persone che sceglie per farsi aiutare.
un caro saluto
[#25]
Utente
Gentile Dottoressa,
dall'ultima volta che ho scritto è passato circa 1 mese in cui sono stata piuttosto bene tanto che il mio psichiatra è passato da 1 appuntamento a settimana a 1 ogni 2 settimane e adesso 1 ogni 3 settimane visto che anche a suo dire mi ha "vista" piuttosto in forma.
Fatto sta che proprio ieri gli ho telefonato per chiedere, dato che stavo meglio, se potevo gradualmente diminuire lo Xanax. Mi ha dato l'ok dicendomi di diminuire di 3 gocce la dose del pomeriggio. Io naturalmente l'ho fatto e "combinazione" stamattina ho avuto una crisi d'ansia che ormai non avevo più da parecchio tempo.Non posso pensare sia una coincidenza.
So che non è questa la sede dove chiedere consulti sui farmaci, infatti non è quello che vorrei sapere. La mia impressione è che il fatto di diminuire di 3 gocce mi abbia fatto questo effetto non per le gocce in se che non ho preso ma per l'idea che ormai senza quelle non possa star bene.Non so se sono riuscita a spiegarmi bene...la mia domanda è: è possibile essere "psicologicamente" dipendenti dal farmaco?
Grazie e Buone feste
dall'ultima volta che ho scritto è passato circa 1 mese in cui sono stata piuttosto bene tanto che il mio psichiatra è passato da 1 appuntamento a settimana a 1 ogni 2 settimane e adesso 1 ogni 3 settimane visto che anche a suo dire mi ha "vista" piuttosto in forma.
Fatto sta che proprio ieri gli ho telefonato per chiedere, dato che stavo meglio, se potevo gradualmente diminuire lo Xanax. Mi ha dato l'ok dicendomi di diminuire di 3 gocce la dose del pomeriggio. Io naturalmente l'ho fatto e "combinazione" stamattina ho avuto una crisi d'ansia che ormai non avevo più da parecchio tempo.Non posso pensare sia una coincidenza.
So che non è questa la sede dove chiedere consulti sui farmaci, infatti non è quello che vorrei sapere. La mia impressione è che il fatto di diminuire di 3 gocce mi abbia fatto questo effetto non per le gocce in se che non ho preso ma per l'idea che ormai senza quelle non possa star bene.Non so se sono riuscita a spiegarmi bene...la mia domanda è: è possibile essere "psicologicamente" dipendenti dal farmaco?
Grazie e Buone feste
[#26]
Cara utente
per quanto riguarda una leggera dipendenza fisica e i suoi effetti può parlarne con il suo medico curante (per questo in genera la diminuzione del farmaco è graduale, come le ha consigliato il suo psichiatra). Vorrei soffermarmi piuttosto su quanto ha scritto, e cioè sulla dipendenza dall'idea. A volte ci formiamo delle convinzioni, delle idee appunto su noi stessi che emergono poi in automatico al di fuori della nostra consapevolezza e quindi non sono immediatamente confutabili e dalle quali proprio per questo siamo fortemente dipendenti. Ma una idea non è un fatto, è un pensiero. I pensieri sono molto potenti, e possono scatenare tutta una serie di emozioni congruenti. Quante volte ci troviamo in situazioni nelle quali percepiamo rumori che non conosciamo, oppure magari camminiamo per un sentiero e ci sembra di vedere una vipera (una interpretazione di un certo oggetto che ancora non vediamo bene è un pensiero), questo ci provoca paura, ansia, poi avvicinandoci scopriamo magari che è un innocuo legnetto. Tanto più attiverà la consapevolezza sul legame tra sensazioni, emozioni, pensieri, osservando bene - come per altro è accaduto con la sua intuizione che l'ansia sia stata scatenata non dalla mancanza del farmaco, ma dall'idea della sua vulnerabilità senza (e questo non significa che realmente lei sia vulnerabile, ma che crede di esserlo)- tanto più potrà leggere i pensieri come momentanei prodotti della mente e potrà lasciarli andare come non reali. Cioè può iniziare a confutarli, a metterli in discussione e rompere questa dipendenza dalla mente che nel nostro "gergo" psicologico si chiama identificazione con i suoi volatili e momentanei contenuti. Allora anche l'ansia sarà più gestibile fino a quitarsi del tutto.Il proverbio non è tutto oro quel che luccica riguarda anche la nostra produzione mentale.
Le auguro delle feste serene e un felice anno nuovo
per quanto riguarda una leggera dipendenza fisica e i suoi effetti può parlarne con il suo medico curante (per questo in genera la diminuzione del farmaco è graduale, come le ha consigliato il suo psichiatra). Vorrei soffermarmi piuttosto su quanto ha scritto, e cioè sulla dipendenza dall'idea. A volte ci formiamo delle convinzioni, delle idee appunto su noi stessi che emergono poi in automatico al di fuori della nostra consapevolezza e quindi non sono immediatamente confutabili e dalle quali proprio per questo siamo fortemente dipendenti. Ma una idea non è un fatto, è un pensiero. I pensieri sono molto potenti, e possono scatenare tutta una serie di emozioni congruenti. Quante volte ci troviamo in situazioni nelle quali percepiamo rumori che non conosciamo, oppure magari camminiamo per un sentiero e ci sembra di vedere una vipera (una interpretazione di un certo oggetto che ancora non vediamo bene è un pensiero), questo ci provoca paura, ansia, poi avvicinandoci scopriamo magari che è un innocuo legnetto. Tanto più attiverà la consapevolezza sul legame tra sensazioni, emozioni, pensieri, osservando bene - come per altro è accaduto con la sua intuizione che l'ansia sia stata scatenata non dalla mancanza del farmaco, ma dall'idea della sua vulnerabilità senza (e questo non significa che realmente lei sia vulnerabile, ma che crede di esserlo)- tanto più potrà leggere i pensieri come momentanei prodotti della mente e potrà lasciarli andare come non reali. Cioè può iniziare a confutarli, a metterli in discussione e rompere questa dipendenza dalla mente che nel nostro "gergo" psicologico si chiama identificazione con i suoi volatili e momentanei contenuti. Allora anche l'ansia sarà più gestibile fino a quitarsi del tutto.Il proverbio non è tutto oro quel che luccica riguarda anche la nostra produzione mentale.
Le auguro delle feste serene e un felice anno nuovo
[#27]
Gentile utente
Lo Xanax è una benzodiazepina e come tale può dare dipendenza, l'effetto è ben noto. Credo che la sua migliore opzione sia consultarsi con il suo psichiatra oppure, come ha già intuito lei stessa, riproporre la domanda in area psichiatria.
Cordiali saluti e molti auguri di Buone Feste
Lo Xanax è una benzodiazepina e come tale può dare dipendenza, l'effetto è ben noto. Credo che la sua migliore opzione sia consultarsi con il suo psichiatra oppure, come ha già intuito lei stessa, riproporre la domanda in area psichiatria.
Cordiali saluti e molti auguri di Buone Feste
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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Approfondimento su Attacchi di panico
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