fidanzato distante e confuso
Salve, volevo chiedervi un consulto: sono fidanzata da quasi 3 anni, convivendo da 2 (io 28 anni e lui 35), il mio fidanzato da circa 6 mesi è in analisi, per cercare di risolvere la paura di ricadere in depressione.
Il nostro rapporto ha subito una breve rottura a giugno dello scorso anno, perchè lui desiderava avere più spazi, non si sentiva libero in un rapporto e non voleva reggere le responsabilità della vita di coppia (non in senso che voleva andare con altre ragazze di questo sono sicurissima).
Dopo neanche 3 settimane di allontanamento (per me durissime perchè tutto è avvenuto all'improvviso ed ho dovuto sopportare non solo la perdita del mio ragazzo ma anche della quotidianità visto che ho traslocato in un'altra casa), mi dice che gli manco, mi ama e che aveva paura delle definitività del rapporto. Io decido di perdonarlo e così ad agosto riproviamo a convivere e tutto va per il meglio, tranne alcune litigate per il fatto che eccedeva con il bere (non in maniera frequente, solo 1-2 volte al mese, ma dopo che abbiamo parlato ha capito il problema e lo ha risolto).
Comunque nonostante queste sporadiche litigate quest'ultimo anno di convivenza sembrava essere andato benissimo, avevamo risolto i problemi che c'erano prima della rottura dello scorso giugno, avevamo i nostri spazi ma un gran voglia di stare insieme, parlavamo anche su fatto di avere dei figli in futuro, lui sembrava molto contento e sicuro di volerlo, quando un mese non avendo avuto il ciclo, si era profilata la possibilità di averne uno.
Tutta questa serenità si è frantumata improvvisamente circa 10 giorni fa, quando ritornando dalla seduta di analisi, è totalmente cambiato, molto più distaccato, freddo, alla fine stanca ho chiesto spiegazioni del perchè del cambiamento (in un momento anche delicato per me visto che a breve dovrò sostenere l'esame di stato importantissimo per continuare a svolgere la mia professione) e mi ha confessato che la sua terapista gli ha detto che ha una personalità molto evitante (sia con me che con le amicizie o i familiari) ed è rimasta turbato quando gli ha domandato se era una forma di egoismo da parte sua tenermi vicina pur avendo paura della definitività del rapporto.
Quando me lo ha detto sono crollata, gli ho detto che non sarei riuscita a gestire i suoi dubbi come lo scorso anno quando c'eravamo lasciati, e se era solo una sua crisi passeggera come si era rivelata quella dello scorso anno, allora se sfasciava tutto di nuovo non sarei più tornata.
Ora lui alterna giorni in cui è premuroso, in cui mi dice che tiene troppo al rapporto per cedere al suo istinto di rimare da solo senza legami, che non pensa a lasciarmi, sa che è una cosa temporanea, a momenti in cui è distante e mi bacia controvoglia. Non so che fare, non voglio tenerlo vicino se se ne vuole andare, ma neanche terminare un rapporto bello, pieno e intenso solo per una crisi momentanea, che dipende magari da una sua crisi di crescita. Come posso affrontare tutto questo?
Il nostro rapporto ha subito una breve rottura a giugno dello scorso anno, perchè lui desiderava avere più spazi, non si sentiva libero in un rapporto e non voleva reggere le responsabilità della vita di coppia (non in senso che voleva andare con altre ragazze di questo sono sicurissima).
Dopo neanche 3 settimane di allontanamento (per me durissime perchè tutto è avvenuto all'improvviso ed ho dovuto sopportare non solo la perdita del mio ragazzo ma anche della quotidianità visto che ho traslocato in un'altra casa), mi dice che gli manco, mi ama e che aveva paura delle definitività del rapporto. Io decido di perdonarlo e così ad agosto riproviamo a convivere e tutto va per il meglio, tranne alcune litigate per il fatto che eccedeva con il bere (non in maniera frequente, solo 1-2 volte al mese, ma dopo che abbiamo parlato ha capito il problema e lo ha risolto).
Comunque nonostante queste sporadiche litigate quest'ultimo anno di convivenza sembrava essere andato benissimo, avevamo risolto i problemi che c'erano prima della rottura dello scorso giugno, avevamo i nostri spazi ma un gran voglia di stare insieme, parlavamo anche su fatto di avere dei figli in futuro, lui sembrava molto contento e sicuro di volerlo, quando un mese non avendo avuto il ciclo, si era profilata la possibilità di averne uno.
Tutta questa serenità si è frantumata improvvisamente circa 10 giorni fa, quando ritornando dalla seduta di analisi, è totalmente cambiato, molto più distaccato, freddo, alla fine stanca ho chiesto spiegazioni del perchè del cambiamento (in un momento anche delicato per me visto che a breve dovrò sostenere l'esame di stato importantissimo per continuare a svolgere la mia professione) e mi ha confessato che la sua terapista gli ha detto che ha una personalità molto evitante (sia con me che con le amicizie o i familiari) ed è rimasta turbato quando gli ha domandato se era una forma di egoismo da parte sua tenermi vicina pur avendo paura della definitività del rapporto.
Quando me lo ha detto sono crollata, gli ho detto che non sarei riuscita a gestire i suoi dubbi come lo scorso anno quando c'eravamo lasciati, e se era solo una sua crisi passeggera come si era rivelata quella dello scorso anno, allora se sfasciava tutto di nuovo non sarei più tornata.
Ora lui alterna giorni in cui è premuroso, in cui mi dice che tiene troppo al rapporto per cedere al suo istinto di rimare da solo senza legami, che non pensa a lasciarmi, sa che è una cosa temporanea, a momenti in cui è distante e mi bacia controvoglia. Non so che fare, non voglio tenerlo vicino se se ne vuole andare, ma neanche terminare un rapporto bello, pieno e intenso solo per una crisi momentanea, che dipende magari da una sua crisi di crescita. Come posso affrontare tutto questo?
[#1]
Gentile Utente,
Una coppia è molto di più di due semplici metà: ma é l'incontro di due persone, di due inconsci, di due mondi paralleli, di due identità.
Lei dovrebbe proseguire i suoi studi e proseguire con il suo percorso, lui con la sua analisi e chiarirsi le motivazioni del suo disagio interiore.
Lei non è obbligata a fare la crocerossina, non funzionerebbe e la coppia crollerebbe velocemente
Provi a consultare queste letture, ma se volesse approfondire nel mio sito personale www.valeriarandone.it , e nel mio blog https://www.medicitalia.it/valeriarandone/ ne troverà tante altre.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6539-meglio-soli-che-male-accompagnati-singleton-soli-per-scelta.html
In questa lettura troverà un passaggi si coppia e stampella..
La giusta distanza:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5888-per-sempre-o-ti-odio-la-giusta-distanza-per-fare-funzionare-un-rapporto-di-coppia.html
Qui invece le streghe adattive si come far funzionare in coppia tra distanza e vicinanza..
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6090-amore-e-paura-le-intermittenze-del-cuore.html
Una coppia è molto di più di due semplici metà: ma é l'incontro di due persone, di due inconsci, di due mondi paralleli, di due identità.
Lei dovrebbe proseguire i suoi studi e proseguire con il suo percorso, lui con la sua analisi e chiarirsi le motivazioni del suo disagio interiore.
Lei non è obbligata a fare la crocerossina, non funzionerebbe e la coppia crollerebbe velocemente
Provi a consultare queste letture, ma se volesse approfondire nel mio sito personale www.valeriarandone.it , e nel mio blog https://www.medicitalia.it/valeriarandone/ ne troverà tante altre.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6539-meglio-soli-che-male-accompagnati-singleton-soli-per-scelta.html
In questa lettura troverà un passaggi si coppia e stampella..
La giusta distanza:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5888-per-sempre-o-ti-odio-la-giusta-distanza-per-fare-funzionare-un-rapporto-di-coppia.html
Qui invece le streghe adattive si come far funzionare in coppia tra distanza e vicinanza..
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6090-amore-e-paura-le-intermittenze-del-cuore.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
fermo restando che un consulto on line ha parecchi limiti, tra cui anche la comunicazione, mi sembra che si stia creando un problema più grande di quanto non lo sia.
Il terapeuta del Suo fidanzato fa notare dei modi evitanti di comportarsi e domanda dei chiarimenti per permettere al proprio paziente di ragionarci su e quindi poter cambiare.
Questa comunicazione però, se non ho capito male, ha l'effetto di una bomba quando Lei ne viene a conoscenza, come se Lei fosse uno strumento che il Suo fidanzato utilizza per poter stare bene...
Ma siamo proprio sicuri che le cose stiano così?
Forse il Suo fidanzato ha riportato male le parole del terapeuta o Lei ha preso personalmente la questione. Mi spiego meglio.
Il Suo fidanzato può avere le sue paure, timori, perplessità, ecc... ed è lecito, ma questo non riguarda necessariamente Lei, ma il Suo modo di essere e di fare. D'altra parte Lei ci dice che in passato aveva già avuto problemi psicologi e di solito le condotte di evitamento servono al pz. per cercare di gestire le proprie paure e difficoltà, anche se non si tratta di una soluzione funzionale e di successo.
Anzi, al contrario, peggiora la situazione.
Quindi potrebbe darsi che il Suo fidanzato sia evitante, ma che sia davvero innamorato di Lei ma che, a motivo del disagio psicologico, non riesca a non essere evitante e anche per questa ragione è in terapia.
Venendo a Lei, invece, mi pare che Lei abbia preso personalmente la comunicazione del Suo fidanzato. Lui è in terapia per modificare quei comportamenti che creano problemi, ma il fatto di essere evitante non significa che non sia sincero, anche perché lo è con tutti.
Inoltre, la domanda del terapeuta è solo una domanda...
Aver paura di un rapporto definitivo è comune a molte persone, anche a coppie stabili e sposate. E' vero che stare in una coppia toglie un po' di libertà, di spazio, modifica anche la nostra identità e le responsabilità (nella vita, al lavoro, ecc...) intimoriscono molte persone, ma non c'è nulla di male ad esserne consapevoli e a fare una terapia per lavorarci su.
Questo non ha nulla a che vedere con Lei o con le Sue caratteristiche personali: non significa infatti che il Suo compagno non sia legato a Lei o che non Le voglia bene...
Lei sembra una persona molto determinata con obiettivi chiari e molto consapevole: fa fatica a capire il punto di vista del Suo compagno e le sue paure? Che cosa Le piace di lui?
fermo restando che un consulto on line ha parecchi limiti, tra cui anche la comunicazione, mi sembra che si stia creando un problema più grande di quanto non lo sia.
Il terapeuta del Suo fidanzato fa notare dei modi evitanti di comportarsi e domanda dei chiarimenti per permettere al proprio paziente di ragionarci su e quindi poter cambiare.
Questa comunicazione però, se non ho capito male, ha l'effetto di una bomba quando Lei ne viene a conoscenza, come se Lei fosse uno strumento che il Suo fidanzato utilizza per poter stare bene...
Ma siamo proprio sicuri che le cose stiano così?
Forse il Suo fidanzato ha riportato male le parole del terapeuta o Lei ha preso personalmente la questione. Mi spiego meglio.
Il Suo fidanzato può avere le sue paure, timori, perplessità, ecc... ed è lecito, ma questo non riguarda necessariamente Lei, ma il Suo modo di essere e di fare. D'altra parte Lei ci dice che in passato aveva già avuto problemi psicologi e di solito le condotte di evitamento servono al pz. per cercare di gestire le proprie paure e difficoltà, anche se non si tratta di una soluzione funzionale e di successo.
Anzi, al contrario, peggiora la situazione.
Quindi potrebbe darsi che il Suo fidanzato sia evitante, ma che sia davvero innamorato di Lei ma che, a motivo del disagio psicologico, non riesca a non essere evitante e anche per questa ragione è in terapia.
Venendo a Lei, invece, mi pare che Lei abbia preso personalmente la comunicazione del Suo fidanzato. Lui è in terapia per modificare quei comportamenti che creano problemi, ma il fatto di essere evitante non significa che non sia sincero, anche perché lo è con tutti.
Inoltre, la domanda del terapeuta è solo una domanda...
Aver paura di un rapporto definitivo è comune a molte persone, anche a coppie stabili e sposate. E' vero che stare in una coppia toglie un po' di libertà, di spazio, modifica anche la nostra identità e le responsabilità (nella vita, al lavoro, ecc...) intimoriscono molte persone, ma non c'è nulla di male ad esserne consapevoli e a fare una terapia per lavorarci su.
Questo non ha nulla a che vedere con Lei o con le Sue caratteristiche personali: non significa infatti che il Suo compagno non sia legato a Lei o che non Le voglia bene...
Lei sembra una persona molto determinata con obiettivi chiari e molto consapevole: fa fatica a capire il punto di vista del Suo compagno e le sue paure? Che cosa Le piace di lui?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Grazie mille per le risposte che in questo momento confuso mi aiutano molto a fare chiarezza. Si forse ho preso troppo personalmente il problema che lui sta affrontanto con la Sua terapeuta, ingigandendo la situazione.
E' che, come lei ha detto, ho paura che queste condotte evitanti siano controproducenti, mi ha iniziato a trattare da un momento all'altro come se fossi una completa estranea, come se fra noi non ci fosse mai stata complicità, come se fossi una persona appena incontrata che per sbaglio si trova a vivere con lui, e questo mi fa molto male, anche perchè non so veramente come comportarmi.
Si faccio molto fatica a comprendere il suo punto di vista, non riesco a capire come queste sue paure (lecite e naturali sulla definitività del rapporto) siano così dirompenti da trasformarlo improvvisamente e fargli dimenticare il rapporto che fino a 2 settimane fa avevamo.
Lui un secondo mi dice che devo capire questa sua natura e mettere in conto queste crisi, poi dopo un momento mi dice che mi ama ma certe volte non vorrebbe avere la responsabilità di un rapporto ed essere fidanzato, che però devo stare tranquilla che non pensa a lasciarmi e che un momento così passa solo rimanendo leggeri.
Tutto ciò mi sa completamente disorientante, prima mi spiazza con affermazioni così forti, poi vorrebbe ci passassi sopra con leggerezza, come se non fossero esternazioni abbastanza pesanti da gestire.
A me lui piace perchè sa essere tanto intelligente, dolce, affettuoso, quando stiamo bene le giornate volano, abbiamo lo stesso umorismo, inoltre mi aiuta ad affrontare la vita con un po' più di leggerezza, essendo io una persona particolarmente responsabile, ma questi suoi comportamenti così volatili mi turbano parecchio e rendono pesante la convivenza.
E' che, come lei ha detto, ho paura che queste condotte evitanti siano controproducenti, mi ha iniziato a trattare da un momento all'altro come se fossi una completa estranea, come se fra noi non ci fosse mai stata complicità, come se fossi una persona appena incontrata che per sbaglio si trova a vivere con lui, e questo mi fa molto male, anche perchè non so veramente come comportarmi.
Si faccio molto fatica a comprendere il suo punto di vista, non riesco a capire come queste sue paure (lecite e naturali sulla definitività del rapporto) siano così dirompenti da trasformarlo improvvisamente e fargli dimenticare il rapporto che fino a 2 settimane fa avevamo.
Lui un secondo mi dice che devo capire questa sua natura e mettere in conto queste crisi, poi dopo un momento mi dice che mi ama ma certe volte non vorrebbe avere la responsabilità di un rapporto ed essere fidanzato, che però devo stare tranquilla che non pensa a lasciarmi e che un momento così passa solo rimanendo leggeri.
Tutto ciò mi sa completamente disorientante, prima mi spiazza con affermazioni così forti, poi vorrebbe ci passassi sopra con leggerezza, come se non fossero esternazioni abbastanza pesanti da gestire.
A me lui piace perchè sa essere tanto intelligente, dolce, affettuoso, quando stiamo bene le giornate volano, abbiamo lo stesso umorismo, inoltre mi aiuta ad affrontare la vita con un po' più di leggerezza, essendo io una persona particolarmente responsabile, ma questi suoi comportamenti così volatili mi turbano parecchio e rendono pesante la convivenza.
[#4]
Utente
sono passati 20 giorni e la situazione non è cambiata, il mio fidanzato è molto confuso su di noi, vuole stare solo, è molto evitante sia con me che con gli altri, anche se frequenta gli amici comunque evita di creare intimità, non guarda negli occhi.
Io certi giorni non ce la faccio a sopportare tutto questo e litighiamo, la convivenza è molto difficile e non so come sbloccare questa situazione
Io certi giorni non ce la faccio a sopportare tutto questo e litighiamo, la convivenza è molto difficile e non so come sbloccare questa situazione
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 29/05/2016.
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