Ansia da pipì
Salve a tutti, sono un ragazzo di 19 anni e da circa un anno ho questo problema: penso spesso al fatto che potrei non avere sempre un posto in cui urinare e vado in ansia, questo capita a scuola durante le ore di lezione(infatti ho preso l'abitudine di andare a ogni cambio d'ora) ma spesso anche fuori (ad esempio a concerti o pomeriggi fuori con amici e a volte anche prima di dormire).
Abbiamo fatto diverse visite e abbiamo constatato che è tutto un problema di testa perché non ho nessuna malattia e cose del genere. Ora mi chiedo, so che sembra un problema stupido e banale ma proprio non riesco a liberarmene, come fare a non pensarci più? Vorrei tanto riuscire a vivere meglio e senza ansia perchè così sono preoccupato ogni giorno
Abbiamo fatto diverse visite e abbiamo constatato che è tutto un problema di testa perché non ho nessuna malattia e cose del genere. Ora mi chiedo, so che sembra un problema stupido e banale ma proprio non riesco a liberarmene, come fare a non pensarci più? Vorrei tanto riuscire a vivere meglio e senza ansia perchè così sono preoccupato ogni giorno
[#1]
Salve a lei, il suo vissuto di ansia non è un problema stupido né banale. Immagino che la condizioni e possa farla stare a disagio.
Se ha già fatto diverse visite mediche e le hanno confermato che c'è un aspetto psicologico da indagare, sarebbe importante poter approfondire sia la questione dell'urinare di cui ci parla sia le sue esperienze di vita in generale.
Dal suo punto di vista, ha iniziato a vivere questa preoccupazione un anno fa? Potrebbe essere successo qualcosa nella sua vita? Inoltre, ha avuto precedentemente problemi che potrebbero essere simili a questo di oggi?
Il suo problema può portarci a una riflessione che riguarda la sua persona da un punto di vista simbolico. Se se la sente di parlarne, ad esempio lei considera se stesso come una persona timida o espansiva? Si lascia andare facilmente o a volte le sembra di avere timore a esprimere se stesso?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Se ha già fatto diverse visite mediche e le hanno confermato che c'è un aspetto psicologico da indagare, sarebbe importante poter approfondire sia la questione dell'urinare di cui ci parla sia le sue esperienze di vita in generale.
Dal suo punto di vista, ha iniziato a vivere questa preoccupazione un anno fa? Potrebbe essere successo qualcosa nella sua vita? Inoltre, ha avuto precedentemente problemi che potrebbero essere simili a questo di oggi?
Il suo problema può portarci a una riflessione che riguarda la sua persona da un punto di vista simbolico. Se se la sente di parlarne, ad esempio lei considera se stesso come una persona timida o espansiva? Si lascia andare facilmente o a volte le sembra di avere timore a esprimere se stesso?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Concordo con il Collega, visto il risultato delle visite specialistiche , si domandi con cosa si sente a disagio e perchè....
paura del giudizio degli altri, di non essere all'altezza, inadeguato, si vergogna del suo fisico , di non piacere , di non piacere alle ragazze?
Problemi legati alla sessualità? La giovinezza non è solo un periodo invidiato , felice, ma anche , spesso, come constatiamo qui, un momento di grandi insicurezze, di paure , di ombre.. cerchi aiuto, al Consultorio o presso un Collega de visu..l'importante è che all'interno di un rapporto.. alleanza terapeutica, si chiama, Lei si senta appoggiato, compreso e si fidi di analizzare, vedere , raccontare le sue paure..
Coraggio , prenda in mano la sa vita.. ci riscriva, l'aspettiamo..
paura del giudizio degli altri, di non essere all'altezza, inadeguato, si vergogna del suo fisico , di non piacere , di non piacere alle ragazze?
Problemi legati alla sessualità? La giovinezza non è solo un periodo invidiato , felice, ma anche , spesso, come constatiamo qui, un momento di grandi insicurezze, di paure , di ombre.. cerchi aiuto, al Consultorio o presso un Collega de visu..l'importante è che all'interno di un rapporto.. alleanza terapeutica, si chiama, Lei si senta appoggiato, compreso e si fidi di analizzare, vedere , raccontare le sue paure..
Coraggio , prenda in mano la sa vita.. ci riscriva, l'aspettiamo..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Ex utente
Grazie mille per la risposta immediata, comunque sono abbastanza timido all'inizio di un rapporto ma ho molti amici e quando conosco qualcuno da un po' di tempo sono abbastanza estroverso, non mi faccio problemi a parlare con gli altri.
Mi sono chiesto spesso come mai questo probelma si sia materializzato dal nulla e la sua causa ma non sono mai riuscito ad arrivare a una vera conclusione. Mi ricordo che una volta ero con una mia amica in centro e all'improvviso mi è venuto uno stimolo fortissimo e non riuscivo a smettere di pensarci, dato che non riuscivo a trovare un bagno l'ansia aumentava e avevo realmente paura di farmela addosso, fortunatamente non è capitato e sono riuscito a trovarne uno all'ultimo.
Non so se questo possa essere la causa principale o se ci sono altri piccoli motivi ma più che altro credo sia il giudizio degli altri a influenzarmi parecchio, anche al di fuori di questo problema
Mi sono chiesto spesso come mai questo probelma si sia materializzato dal nulla e la sua causa ma non sono mai riuscito ad arrivare a una vera conclusione. Mi ricordo che una volta ero con una mia amica in centro e all'improvviso mi è venuto uno stimolo fortissimo e non riuscivo a smettere di pensarci, dato che non riuscivo a trovare un bagno l'ansia aumentava e avevo realmente paura di farmela addosso, fortunatamente non è capitato e sono riuscito a trovarne uno all'ultimo.
Non so se questo possa essere la causa principale o se ci sono altri piccoli motivi ma più che altro credo sia il giudizio degli altri a influenzarmi parecchio, anche al di fuori di questo problema
[#4]
Il suo ricordo e le sue impressioni sono importanti.
Quando lo stimolo è molto forte e frequente può essere difficile trattenersi. In questo caso la preoccupazione è legittima e anticipare la minzione può essere inevitabile.
Questo può avvenire in condizioni di ansia o paura per un evento, poiché l'organismo si attiva con aumento del battito cardiaco, della pressione, della secrezione di adrenalina, che causano un aumento di urina.
Inoltre, se assumiamo parecchi liquidi (non sono bevendo, ma anche attraverso cibi solidi ad esempio) e non siamo disidratati (sudorazione per sport, temperatura ambientale ecc), può esserci anche in questo caso un aumento dell'urina.
Se questo però non è il suo caso, in quanto l'episodio che ci ha raccontato è isolato e attualmente non arriva neanche a sentire lo stimolo, in quanto anticipa la minzione, sembrano intervenire meccanismi che potrebbero essere complessi.
In proposito, il timore del giudizio degli altri è un buon punto di partenza, perché può contribuire a sviluppare un suo specifico stato d'animo. Non so se possiamo parlare di un senso di vergogna che potrebbe essere eccedente, costituendosi come una personale vulnerabilità. Questa ipotesi aprirebbe molteplici capitoli della sua vita, legati alle sue esperienze, ai vissuti emotivi e alla possibilità di gestirli ed esprimerli.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Quando lo stimolo è molto forte e frequente può essere difficile trattenersi. In questo caso la preoccupazione è legittima e anticipare la minzione può essere inevitabile.
Questo può avvenire in condizioni di ansia o paura per un evento, poiché l'organismo si attiva con aumento del battito cardiaco, della pressione, della secrezione di adrenalina, che causano un aumento di urina.
Inoltre, se assumiamo parecchi liquidi (non sono bevendo, ma anche attraverso cibi solidi ad esempio) e non siamo disidratati (sudorazione per sport, temperatura ambientale ecc), può esserci anche in questo caso un aumento dell'urina.
Se questo però non è il suo caso, in quanto l'episodio che ci ha raccontato è isolato e attualmente non arriva neanche a sentire lo stimolo, in quanto anticipa la minzione, sembrano intervenire meccanismi che potrebbero essere complessi.
In proposito, il timore del giudizio degli altri è un buon punto di partenza, perché può contribuire a sviluppare un suo specifico stato d'animo. Non so se possiamo parlare di un senso di vergogna che potrebbe essere eccedente, costituendosi come una personale vulnerabilità. Questa ipotesi aprirebbe molteplici capitoli della sua vita, legati alle sue esperienze, ai vissuti emotivi e alla possibilità di gestirli ed esprimerli.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
[#5]
Ex utente
La ringrazio per le sue continue risposte, le faccio un esempio concreto, adesso sto per andare a un concerto e ho il timore che durante il concerto mi venga lo stimolo e che io debba uscire dalla folla, dovendomi vedere l'esibizione da molto lontano e distante dai miei amici, non so proprio come fare a non pensarci a questo ed è proprio perchè ci penso che mi viene lo stimolo.
In conclusione, cosa dovrei fare in situazioni del genere per stare piu tranquillo? Perchè si è proprio questo in realtà, non riesco più a stare completamente rilassato, mi sembra strano che non ci sia nessun problema e sfogo l'ansia con la pipì diciamo
In conclusione, cosa dovrei fare in situazioni del genere per stare piu tranquillo? Perchè si è proprio questo in realtà, non riesco più a stare completamente rilassato, mi sembra strano che non ci sia nessun problema e sfogo l'ansia con la pipì diciamo
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Non dimentichi che l'ansia può provocare un aumento dell'urina. Provo a ipotizzare che una strada per trovare la giusta tranquillità sia quella di riflettere sul suo stato d'animo ansioso, senza "sfogarlo con la pipì", ma comprendendo le ragioni per cui si scatena.
Quello che ipotizzo è che l'ansia non sia soltanto legata al timore di dovere cercare un bagno, ma anche ad altri fattori che riguardano il suo mondo interiore.
La timidezza, il peso del giudizio, la paura di restare solo potrebbero essere esempi che suscitano in lei preoccupazione.
Comprendendo le ragioni dell'ansia e affrontando quelle condizioni che la generano, questo stato di agitazione dovrebbe passare e, così, si potrebbe avere una riduzione della produzione urinaria.
Quello che le sto dicendo implica la necessità di guardarsi dentro, cosa che richiede un lavoro psicologico su di sè profondo, non affrontabile online nè in breve tempo.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Quello che ipotizzo è che l'ansia non sia soltanto legata al timore di dovere cercare un bagno, ma anche ad altri fattori che riguardano il suo mondo interiore.
La timidezza, il peso del giudizio, la paura di restare solo potrebbero essere esempi che suscitano in lei preoccupazione.
Comprendendo le ragioni dell'ansia e affrontando quelle condizioni che la generano, questo stato di agitazione dovrebbe passare e, così, si potrebbe avere una riduzione della produzione urinaria.
Quello che le sto dicendo implica la necessità di guardarsi dentro, cosa che richiede un lavoro psicologico su di sè profondo, non affrontabile online nè in breve tempo.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
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È una riflessione giusta che pone. Tenga tuttavia presente che ci possono essere dei cambiamenti di vita, dovuti alla sua crescita, che possono essere subentrati negli ultimi tempi, favorendo lo sviluppo di questa problematica nello specifico.
Ad esempio il fatto di essere diventato maggiorenne, con il carico di responsabilità e cambiamenti che comporta, il fatto di uscire più spesso magari, il fatto di separarsi dagli ambienti famigliari e non sentirsi più protetto come prima, e tanto altro.
Lei parla di "fobia", e trovo che sia una parola centrale, che significa paura. Mi fa venire in mente che nel linguaggio psicoanalitico, dove questa parola nasce, la fobia implica una serie di processi dinamici.
Di questo è indispensabile parlarne dal vivo, essendo un argomento estremamente delicato, che non riguarda le teorie, ma la sua persona e le sue esperienze di vita.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Ad esempio il fatto di essere diventato maggiorenne, con il carico di responsabilità e cambiamenti che comporta, il fatto di uscire più spesso magari, il fatto di separarsi dagli ambienti famigliari e non sentirsi più protetto come prima, e tanto altro.
Lei parla di "fobia", e trovo che sia una parola centrale, che significa paura. Mi fa venire in mente che nel linguaggio psicoanalitico, dove questa parola nasce, la fobia implica una serie di processi dinamici.
Di questo è indispensabile parlarne dal vivo, essendo un argomento estremamente delicato, che non riguarda le teorie, ma la sua persona e le sue esperienze di vita.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 7.1k visite dal 28/05/2016.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.