Il mio è un disturbo ossessivo-compulsivo?

Buonasera. Mi chiamo Valentina, ho 20 anni e temo di soffrire di una forma di disturbo ossessivo-compulsivo.
Da bambina prima di addormentarmi dovevo ripetere mentalmente delle preghiere tante volte quanti erano i miei parenti defunti, inoltre dovevo dare mentalmente la buonanotte a tutte le persone a me care viventi. Il pensiero che avevo in testa era: "se non lo fai significa che non vuoi loro davvero bene, significa che non hai mai voluto loro bene, che non ti importa di loro, devi farlo". Se mi addormentavo mi svegliavo di soprassalto in preda all'angoscia e ricominciavo da capo. Inoltre non andavo a dormire se prima non avessi messo a letto i miei peluches. Se non lo facevo mi sentivo terribilmente in colpa, mi sentivo cattiva e insensibile, avevo la sensazione che quei peluches potessero essere tristi per colpa mia. Il pensiero era: "non puoi andare a dormire senza prima averlo fatto, significa che non te ne frega nulla e che sei una persona cattiva".
Quando andavo alle medie mi ero fissata che mettere i calzini fortunati significava che sarebbe andato tutto bene, mettere i calzini sfortunati mi faceva venire l'ansia e nella mia testa risuonava la convinzione: "stai uscendo con i calzini sfortunati, andrá tutto male, ti prenderanno in giro, ti succederà qualcosa di brutto". Mentre con i calzini fortunati l'ansia non l'avevo perchè la testa mi diceva: "indossi i calzini fortunati quindi non ti accadrà nulla di brutto" (ciò anche nche se razionalmente capivo che non potevano essere i calzini a determinare la mia giornata). La stessa cosa mi è successa per un periodo con i jeans.
In seguito credevo che masturbarsi fosse una cosa sbagliata, che Dio e i miei parenti defunti lo sapevano perché mi guardavano, il pensiero era: "se adesso ti masturbi domani riceverai notizie orribili, ti accadrà qualcosa di brutto". Cercavo di reprimere il mio desiderio ma poi cedevo e provavo terribili sensi di colpa.
Adesso riguardo il mio ragazzo la mia testa continua a farmi avere pensieri come: "devi scrivergli sempre messaggi per dimostrargli amore", "se non sei gelosa di lui non gli dimostri amore", "devi stare male se non lo vedi", "non devi divertirti con le amiche se no sei cattiva". Io quindi spesso mi sforzo di fare/non fare determinate cose perché ho continuamente il pensiero che se non le faccio/le faccio è perchè non sono una brava fidanzata, e non faccio altro che chiedergli se si sente abbastanza amato perchè mi sembra che sarà così se non seguo i pensieri. Io vorrei vivere serenamente, la mia relazione mi piace, ma mi sento costretta a seguirli altrimenti mi viene l'ansia! Per abbassarla devo farmi lunghe docce, ma non posso passare la giornata nella doccia, lavarmi i capelli in continuazione o farmi più docce durante la giornata!
Sono in cura da una psicoterapeuta che non mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo-compulsivo, il dubbio mi è venuto leggendo delle cose su Internet. Io così soffro molto e non mi sento libera. Avete dei consigli?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Anche io leggendolo ho avuto la sensazione che i Suoi disturbi NON siano ossessivi compulsivi ma che sia Lei a volerli valutare cosi' per dare loro una etichetta patologica e sentirsi malata.
Mi chiedo che atteggiamento esibissero verso di Lei i Suoi quando era malata. La coccolavano? Le stavano piu' vicini del solito?
Alla Sua eta' capita spesso di volersi investire dei segni di una psicopatologia. E' un modo di crearsi uno spazio esistenziale.
Lei e' fortunatamente seguita da una psicoterapeuta e in tale terapia avra' modo si valutare tutti gli aspetti di se' che ora Le appaiono poco chiari,
Auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Buonasera dottoressa, La ringrazio molto per avermi risposto. Io mi fido della mia terapeuta e non vorrei cambiarla, ma dopo aver letto del disturbo ossessivo-compulsivo e della terapia cognitivo-comportamentale mi è venuto il dubbio che in realtà dovessi lasciarla per consultare un'altra psicoterapeuta.
La mia psicologa mi ha detto che soffro di una nevrosi ansiosa che non mi permette di vivere tranquillamente il presente. Dice che non devo preoccuparmi troppo dei miei comportamenti, e che non crede siano sintomo di una patologia, dato che tutti hanno i loro tic e che è normale che i bambini facciano pensieri del genere. E in effetti sono io che, non sentendomi normale, sono andata a cercare su Internet.
Comunque sono orientata a continuare il mio percorso terapeutico con lei.


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Utente
Utente
Ad ogni modo quando ero malata i miei si comportavano come tutti i genitori. Non mi sembra che abbiano mai dedicato a me tempo o cure eccessive o maggiori di quanto possa fare un genitore con un figlio. Non minimizzavano, certo, ma nemmeno ingigantivano le cose: un raffreddore era un raffreddore, un'influenza un'influenza. Non ho mai notato particolari premure, mi è sembrato tutto nella norma.
Con me sono stati particolarmente apprensivi nel periodo tra i 14 e i 17 anni, ma la cosa mi dava persino fastidio perché si trattava di limitazioni come il dover tornare a casa alle 19:30, il non poter andare a dormire dalla mia migliore amica, il non poter restare a cena fuori con gli amici e cose simili perchè loro non erano tranquilli e avevano paura potesse capitarmi qualcosa. Insomma, cose che reputo normali in un rapporto genitore-figlio soprattutto in adolescenza.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cose "normali" fra genitori e figli e che dimostrano AMORE!
Ecco, le lascio questo concetto su cui riflettere e da BERE.
Lei riceve AMORE dai Suoi. Lo riceve se pongono dei limiti al Suo desiderio di liberta' (legittimissimo alla Sua eta')
Le portei dire che con il tempo lo apprezzera'. Molto di piu' di ora!
I migliori saluti, e auguri!
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Utente
Utente
Io ora non ho nessun problema con i miei genitori, questa fase conflittuale si è esaurita con il compimento dei 18 anni, devo dire che riesco a comprendere le loro ragioni e so che mi vogliono bene, me lo dimostrano in molti modi ed è una cosa che non ho mai messo in dubbio. Anzi mi ritengo molto fortunata ad avere una famiglia come la mia.
La ringrazio molto per avermi risposto, rifletterò su queste tematiche insieme alla mia terapeuta.