Impegno scolastico
Buongiorno
ho un figlio di 12 anni che ha sta ultimando il primo anno della scuola media.
Durante le elementari le maestre mi hanno sempre detto che essendo lui un bambino molto intelligente e attento in classe, riusciva ad ottenere ottimi voti con il minimo sforzo, e che avrebbe accusato l'assenza delle ore di studio a casa durante il periodo delle medie.
E infatti così è stato: la votazione media della scuola elementare è sempre stata del 9, mentre ora è del 7 scarso..
Durante questo ultimo anno, i colloqui con i professori sono stati dello stesso tipo: intelligente, a volte geniale, chiacchierone ma sempre attento, interventi pertinenti, ma potrebbe dare molto di più, se si applicasse di più nello studio a casa.
Ogni volta che ho provato a spronarlo in questo senso, mio figlio mi ha sempre risposto che nelle materie che gli piacciono lui ha già dei bei voti, ma per le materie che non gli interessano per lui il 6 è sufficiente.
Io invece sono sempre stata molto competitiva e la nelle mia carriera scolastica ho sempre mirato al massimo dei voti, vivendo anche male questa competizione con gli altri e con me stessa.
Di fronte alla mia delusione rispetto al rendimento di mio figlio di quest'anno mi chiedo: sono io ad essere troppo incentrata sul voto o è giusto che io esprima a mio figlio la mia delusione per incentivarlo a impegnarsi di più?
Grazie per l'aiuto,
Cinzia
ho un figlio di 12 anni che ha sta ultimando il primo anno della scuola media.
Durante le elementari le maestre mi hanno sempre detto che essendo lui un bambino molto intelligente e attento in classe, riusciva ad ottenere ottimi voti con il minimo sforzo, e che avrebbe accusato l'assenza delle ore di studio a casa durante il periodo delle medie.
E infatti così è stato: la votazione media della scuola elementare è sempre stata del 9, mentre ora è del 7 scarso..
Durante questo ultimo anno, i colloqui con i professori sono stati dello stesso tipo: intelligente, a volte geniale, chiacchierone ma sempre attento, interventi pertinenti, ma potrebbe dare molto di più, se si applicasse di più nello studio a casa.
Ogni volta che ho provato a spronarlo in questo senso, mio figlio mi ha sempre risposto che nelle materie che gli piacciono lui ha già dei bei voti, ma per le materie che non gli interessano per lui il 6 è sufficiente.
Io invece sono sempre stata molto competitiva e la nelle mia carriera scolastica ho sempre mirato al massimo dei voti, vivendo anche male questa competizione con gli altri e con me stessa.
Di fronte alla mia delusione rispetto al rendimento di mio figlio di quest'anno mi chiedo: sono io ad essere troppo incentrata sul voto o è giusto che io esprima a mio figlio la mia delusione per incentivarlo a impegnarsi di più?
Grazie per l'aiuto,
Cinzia
[#1]
Cara Signora,
E' interessante questa PROIEZIONE di Sue tematiche infantili su Suo figlio.
Ha un solo figlio?
Come e' andata la Sua carriera scolastica e il Suo lavoro?
Da qui non possiamo che analizzare la Sua domanda in quanto per analizzare quella di Suo figlio bisognerebbe parlarne con lui in persona!
E' interessante questa PROIEZIONE di Sue tematiche infantili su Suo figlio.
Ha un solo figlio?
Come e' andata la Sua carriera scolastica e il Suo lavoro?
Da qui non possiamo che analizzare la Sua domanda in quanto per analizzare quella di Suo figlio bisognerebbe parlarne con lui in persona!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Salve, grazie per la sua risposta veloce.
Sì, ho un solo figlio.
La mia carriera scolastica e il mio lavoro hanno un denominatore comune: perfezionismo!
A scuola ho sempre ottenuto il massimo dei voti: mi sono diplomata con il massimo dei voti, poi non ho continuato con l'università per diversi motivi, uno dei quali era la mia difficoltà di potere accettare un voto d'esame inferiore al 30.
Fatico a perdonarmi l'errore o il fallimento anche nella mia vita privata e di conseguenza anche nel mio ruolo di genitore.
Cordiali saluti,
Cinzia
Sì, ho un solo figlio.
La mia carriera scolastica e il mio lavoro hanno un denominatore comune: perfezionismo!
A scuola ho sempre ottenuto il massimo dei voti: mi sono diplomata con il massimo dei voti, poi non ho continuato con l'università per diversi motivi, uno dei quali era la mia difficoltà di potere accettare un voto d'esame inferiore al 30.
Fatico a perdonarmi l'errore o il fallimento anche nella mia vita privata e di conseguenza anche nel mio ruolo di genitore.
Cordiali saluti,
Cinzia
[#3]
Cara Signora Cinzia,
Vede come il Suo bambino sia maturo? Il suo atteggiamento saggio e moderato nei confronti dei voti ha messo in moto il Suo inconscio cara Signora!
Ci sarebbe da indagare sulle cause della Sua esigenza di perfezionismo: un mare magnum!
Un mare di persone che Lei ha immaginato li' a guardare il Suo voto all'esame.
Che espressione avrebbero avuto secondo Lei?
Le immagina felici? soddisfatte?incredule?invidiose? In attesa del successivo 30?
Lo sa cara signora che in psicologia LA POTENZA e IMPOTENZA si equivalgono?
Lei in realta' non si e' laureata per l'incapacita' di accettare i limiti normali.
Ne e' valsa la pena?
Vede come il Suo bambino sia maturo? Il suo atteggiamento saggio e moderato nei confronti dei voti ha messo in moto il Suo inconscio cara Signora!
Ci sarebbe da indagare sulle cause della Sua esigenza di perfezionismo: un mare magnum!
Un mare di persone che Lei ha immaginato li' a guardare il Suo voto all'esame.
Che espressione avrebbero avuto secondo Lei?
Le immagina felici? soddisfatte?incredule?invidiose? In attesa del successivo 30?
Lo sa cara signora che in psicologia LA POTENZA e IMPOTENZA si equivalgono?
Lei in realta' non si e' laureata per l'incapacita' di accettare i limiti normali.
Ne e' valsa la pena?
[#4]
Utente
No, purtroppo non ne è valsa la pena, ancora oggi me ne pento.
Il mare di persone che immagino lì, a vedere il mio voto d'esame, hanno il volto di mia madre: orgogliosa per il 10, ma delusa per l' 8 (parlando dei voti della scuola superiore).
Sono consapevole che ho equiparato l'orgoglio di mia madre per il buon rendimento scolastico all'amore per me.
Perciò mi interrogo e cerco di non cadere nello stesso tranello ora che io sono mamma.
Se invece ne ha la possibilità, le sarei grata se mi spiegasse meglio il concetto che in psicologia LA POTENZA e IMPOTENZA si equivalgono.
Intanto grazie mille per il suo aiuto.
Cinzia
Il mare di persone che immagino lì, a vedere il mio voto d'esame, hanno il volto di mia madre: orgogliosa per il 10, ma delusa per l' 8 (parlando dei voti della scuola superiore).
Sono consapevole che ho equiparato l'orgoglio di mia madre per il buon rendimento scolastico all'amore per me.
Perciò mi interrogo e cerco di non cadere nello stesso tranello ora che io sono mamma.
Se invece ne ha la possibilità, le sarei grata se mi spiegasse meglio il concetto che in psicologia LA POTENZA e IMPOTENZA si equivalgono.
Intanto grazie mille per il suo aiuto.
Cinzia
[#5]
Quando si ha bisogno di esprimere la POTENZA e' perche' si percepisce/si teme l' IMPOTENZA.
Le faccio un esempio che non credo la possa offendere perche' e' una donna e non un uomo! Nell'uomo dalla nascita alla morte c'e il MITO della POTENZA sessuale. Non esiste incubo peggiore per un uomo che manifestare una defaillance sessuale. Cioe' manifestare IMPOTENZA che distruggerebbe a livello simbolico il mito piu' banale ma piu' significativo del "maschio" (parlo di maschio e non di uomo volontariamente).
Tenga presente che per l'uomo la POTENZA sessuale e' simbolica, significa avere IMPORTANZA o non averne, potersi riprodurre o non potere, ricevere desiderio dalla donna o indifferenza.
Comincia a intuire la TRAPPOLA?
Le faccio un esempio che non credo la possa offendere perche' e' una donna e non un uomo! Nell'uomo dalla nascita alla morte c'e il MITO della POTENZA sessuale. Non esiste incubo peggiore per un uomo che manifestare una defaillance sessuale. Cioe' manifestare IMPOTENZA che distruggerebbe a livello simbolico il mito piu' banale ma piu' significativo del "maschio" (parlo di maschio e non di uomo volontariamente).
Tenga presente che per l'uomo la POTENZA sessuale e' simbolica, significa avere IMPORTANZA o non averne, potersi riprodurre o non potere, ricevere desiderio dalla donna o indifferenza.
Comincia a intuire la TRAPPOLA?
[#6]
Utente
Quindi, se ho ben capito, trasportando questo esempio nel mio caso: il mio timore di non sentirmi importante mi ha portato a cercare di ottenere sempre il massimo risultato possibile, impedendomi però di "fare pace" con i miei limiti.
Deduco che, allo stesso modo, ora ricerco la riprova della mia capacità di essere una "buona" madre attraverso il risultato scolastico di mio figlio.
Ripensandoci, dopo che oggi con mio figlio abbiamo parlato dei voti che quasi sicuramente avrà in pagella, il primo pensiero è stato "chissà quanti rimproveri MI arriveranno da parte mia madre, quando mio figlio le farà vedere la pagella!"
E' questa la trappola?
Grazie per il tempo che mi ha dedicato.
Deduco che, allo stesso modo, ora ricerco la riprova della mia capacità di essere una "buona" madre attraverso il risultato scolastico di mio figlio.
Ripensandoci, dopo che oggi con mio figlio abbiamo parlato dei voti che quasi sicuramente avrà in pagella, il primo pensiero è stato "chissà quanti rimproveri MI arriveranno da parte mia madre, quando mio figlio le farà vedere la pagella!"
E' questa la trappola?
Grazie per il tempo che mi ha dedicato.
[#7]
Si cara Signora!
La trappola e' che in questo modo non ottiene nulla!
Se sono riuscita a interessarla su questo argomento e questo condurra' ad una riflessione produttiva ne sono davvero contenta!
Auguri! A Lei, al Suo saggio bambino e alla Sua mamma ipercritica!
La trappola e' che in questo modo non ottiene nulla!
Se sono riuscita a interessarla su questo argomento e questo condurra' ad una riflessione produttiva ne sono davvero contenta!
Auguri! A Lei, al Suo saggio bambino e alla Sua mamma ipercritica!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.9k visite dal 27/05/2016.
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