SENSO DI COLPA E FALSI RICORDI
Come posso fare per iniziare ad uscire da questo circolo vizioso di senso di colpa per ciò che ho fatto e senso di colpa per ciò che non so di aver fatto o pensato?
Ringrazio molto dell'attenzione e mi scuso fin da ora per il disturbo.
Prima di pensare ai sensi di colpa dovrebbe riflettere sul significato di questi suoi atteggiamenti, perché probabilmente vanno a colmare delle carenze personali o di coppia.
In genere queste modalità seduttive sono legate ad un particolare bisogno di affetto, ma in questo modo si rischia di mettere in atto atteggiamenti "sdoppiati" e spesso fatui.
Questa mancanza di integrazione genera disagio perché implica due piani comportamentali molto diversi tra loro: seduzione e negazione, cercare di attirare l'attenzione di qualcuno per poi negarla nel momento in cui si scoprono le carte.
Provi a riflettere se questo "modus operandi" è qualcosa che ha già messo in atto in passato e in quali situazioni.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Mio marito mi dice che non devo preoccuparmi o sentirmi in colpa perchè non è successo niente, che mi conosce e si fida, che ho sbagliato ma non per questo devo affliggermi in questo modo. Io so solamente che di sicuro non c'è stato niente di fisico (baci o peggio), abbracci o cose simili e mi sento male anche adesso che scrivo una cosa simile però ci sono giorni in cui penso: e se è accaduto? possibile che non me ne ricordi? poi torno coi piedi per terra, realizzo e sono sicura al 100% però mi fa paura come la mia mente vada avanti e mi faccia sentire ancora più in colpa nell'immaginare scene peggiori. Ho paura che prima o poi io finisca col credere a quelle scene, capisce? Sono arrivata a pensare di cambiare anche lavoro (nonostante la difficoltà di questi tempi a trovarne) però mi sale l'ansia ogni volta che entro in ufficio, anche se all'epoca dissi al mio collega che non era accaduto nulla, che non faceva niente se aveva frainteso (capito, l'ho pure fatto passare per idiota!) ma fortunamente adesso io non resto più a mensa qui, non faccio più pausa caffè con loro, mi sono pian piano allontanata senza suscitare scalpore credo e ora lo incrocio ogni tanto e ci salutiamo e siamo tranquilli. Però io mi sento lo stesso uno schifo, sto in questo loop del senso di colpa dal quale non riesco ad uscire nonostante le rassicurazioni di mio marito che mi dice che devo stare più serena, che per lui non è cambiato nulla e che si fida ciecamente di me.
Nel suo caso è utile l'intervento psicologico, contattando un Collega specializzato in psicoterapia, meglio se ad indirizzo psicodinamico.
dipende da come è organizzata la sua vita affettiva e relazionale.
Quelli che lei chiama "falsi ricordi" sono probabilmente legati alla sua attività di pensiero, come le dicevo prima "sdoppiato". Può accadere soprattutto se tali pensieri (ricordi) hanno una tonalità affettiva molto forte, come nel suo caso.
E' un po' come se il forte senso di colpa la fa rimuginare sugli accadimenti pesandoli continuamente fino alla messa in discussione di alcuni fatti importanti. Non si faccia suggestionare troppo da questi pensieri, non serve a nulla.
Ed è vero, tali pensieri sono carichi di emotività perchè ho paura di ciò che avrei potuto fare ma non ricordo.
Deve semplicemente accettare questo evento e vesti che da sola non ci riesce, uno psicologo in questi casi la potrà guidare verso una elaborazione adeguata degli eventi.
forse per lei non è così semplice da superare, visto il resoconto che ci ha fatto. Quello che dice suo marito è molto relativo e dipende da persona a persona. Purtroppo su questo sito non è possibile fare un intervento psicologico, senza una valutazione diretta (di persona).
Invece di farsi tutte queste domande dovrebbe iniziare a fare qualcosa di concreto e magari accettare di farsi aiutare.
Se una persona sceglie di esporre le proprie problematiche qui senza andare direttamente nello studio di un esperto affianco casa, un motivo ci sarà! Nel mio caso, come le ho già scritto precedentemente, mi fa paura affrontare un percorso terapeutico e delle sedute. Perciò, oltre a consigliarmi di andare da qualcuno, può fornirmi delle chiavi di lettura o delle motivazioni sulle quali riflettere in merito a ciò che mi accade?
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