Fine relazione d'amore
Salve,
Sono stato fidanzato per 4 anni e mezzo. Lei ha sempre fatto di tutto per stare insieme essendo innamoratissima. Purtroppo il nostro è stato un rapporto a distanza in quanto lei studia a 110 km da dove vivo io e durante i periodi di lezioni universitarie ci vedevamo solo il weekend. Nel corso del tempo questa distanza mi ha convinto a lasciarla in più occasioni ma siamo sempre tornati insieme. Avendo 13 anni più di lei (24 e 37) io volevo prospettive migliori per me (convivenza o più presenza) mentre lei giustamente portava avanti il suo percorso di studio (Medicina). Gli ultimi 4/5 mesi sono stati duri con io che le facevo spesso pesare la sua assenza e con lei che si sentiva inadeguata. Ci siamo lasciati di nuovo con lei che per un mese e mezzo ha cercato comunque di convincermi a riprovare e ripromettendoci di tornare insieme. Io sicuro che lei fosse sempre mia ho tergiversato fino a quando ha deciso di frequentare un altro ragazzo. Ora sono io a voler tornare con lei.
Ho provato ma ho subito solo no. Anche se i miei gesti l’hanno destabilizzata e l’hanno fatta piangere. Incontrandoci ha pianto per 2 ore, abbracciandoci e baciandoci. Ma lasciandoci con lei che mi diceva di non farmi nemmeno più sentire. Dopo due settimane di mia totale assenza mi ha contattato con una scusa. E’ venuta anche a sapere che io fossi in dolce compagnia e questa cosa le ha fatto cambiare per una mezza giornata il suo comportamento attuale (freddo e rancoroso) tanto da farla tornare ad essere dolce e pacata nei messaggi che ci siamo scambiati e tanto da farle anche dire di avermi sognato e che questo sogno l’ha destabilizzata. Così come farle dire che mi pensa ma tiene a bada questi pensieri. Ha sofferto molto e continua a dirmelo. Al mio confermarle di nuovo i miei sentimenti ecco che lei è di nuovo tornata sulla sua idea di non voler tornare indietro e che bisogna andare avanti. Che il ragazzo che ha accanto le rende serena ed ora è questo quello che vuole. Inoltre con lui ha la condivisione quotidiana essendo studente anche lui.
In pratica sono riuscito a convincerla di tutto quello che io le dicevo a parole su come sarebbe andata la nostra relazione dato che siamo distanti! In pratica ho giocato a perderla!
Nel tentativo di riconquistarla non sono mai stato pesante…anzi.
Qualche gesto molto carino ma senza pretendere qualcosa da lei…parole sull’aver capito i miei errori e parole di amore. Ma l’impressione è che ora lei si sia riappropriata un pò di se stessa che questo ragazzo le dia le attenzioni giuste e che la faccia sentire adeguata in ogni circostanza (cosa che con me a volte non sentiva avendo 13 anni di differenza).
Detto questo i momenti di felicità assoluta ce ne sono stati moltissimi!
Ora sono 20 giorni che non ci sentiamo.
Sono 2 mesi che è fidanzata con un altro ed ostenta lo loro relazione postando continue foto sui social.
Come si può innamorarsi così velocemente? Mi sembra impossibile, purtroppo, un suo ripensamento verso me...
Sono stato fidanzato per 4 anni e mezzo. Lei ha sempre fatto di tutto per stare insieme essendo innamoratissima. Purtroppo il nostro è stato un rapporto a distanza in quanto lei studia a 110 km da dove vivo io e durante i periodi di lezioni universitarie ci vedevamo solo il weekend. Nel corso del tempo questa distanza mi ha convinto a lasciarla in più occasioni ma siamo sempre tornati insieme. Avendo 13 anni più di lei (24 e 37) io volevo prospettive migliori per me (convivenza o più presenza) mentre lei giustamente portava avanti il suo percorso di studio (Medicina). Gli ultimi 4/5 mesi sono stati duri con io che le facevo spesso pesare la sua assenza e con lei che si sentiva inadeguata. Ci siamo lasciati di nuovo con lei che per un mese e mezzo ha cercato comunque di convincermi a riprovare e ripromettendoci di tornare insieme. Io sicuro che lei fosse sempre mia ho tergiversato fino a quando ha deciso di frequentare un altro ragazzo. Ora sono io a voler tornare con lei.
Ho provato ma ho subito solo no. Anche se i miei gesti l’hanno destabilizzata e l’hanno fatta piangere. Incontrandoci ha pianto per 2 ore, abbracciandoci e baciandoci. Ma lasciandoci con lei che mi diceva di non farmi nemmeno più sentire. Dopo due settimane di mia totale assenza mi ha contattato con una scusa. E’ venuta anche a sapere che io fossi in dolce compagnia e questa cosa le ha fatto cambiare per una mezza giornata il suo comportamento attuale (freddo e rancoroso) tanto da farla tornare ad essere dolce e pacata nei messaggi che ci siamo scambiati e tanto da farle anche dire di avermi sognato e che questo sogno l’ha destabilizzata. Così come farle dire che mi pensa ma tiene a bada questi pensieri. Ha sofferto molto e continua a dirmelo. Al mio confermarle di nuovo i miei sentimenti ecco che lei è di nuovo tornata sulla sua idea di non voler tornare indietro e che bisogna andare avanti. Che il ragazzo che ha accanto le rende serena ed ora è questo quello che vuole. Inoltre con lui ha la condivisione quotidiana essendo studente anche lui.
In pratica sono riuscito a convincerla di tutto quello che io le dicevo a parole su come sarebbe andata la nostra relazione dato che siamo distanti! In pratica ho giocato a perderla!
Nel tentativo di riconquistarla non sono mai stato pesante…anzi.
Qualche gesto molto carino ma senza pretendere qualcosa da lei…parole sull’aver capito i miei errori e parole di amore. Ma l’impressione è che ora lei si sia riappropriata un pò di se stessa che questo ragazzo le dia le attenzioni giuste e che la faccia sentire adeguata in ogni circostanza (cosa che con me a volte non sentiva avendo 13 anni di differenza).
Detto questo i momenti di felicità assoluta ce ne sono stati moltissimi!
Ora sono 20 giorni che non ci sentiamo.
Sono 2 mesi che è fidanzata con un altro ed ostenta lo loro relazione postando continue foto sui social.
Come si può innamorarsi così velocemente? Mi sembra impossibile, purtroppo, un suo ripensamento verso me...
[#1]
Salve, ho trovato il suo racconto chiaro ed espressivo dal punto di vista emotivo. Immagino, come lei dice, che di "momenti di felicità assoluta" ce ne siano stati molti, e questo è significativo.
Quello che posso dirle in questa sede è la sensazione che nella vostra relazione ci fossero delle ambivalenze.
Se questo accade in ogni relazione, potrebbero esserci delle specificità tipiche nella vostra, che la potrebbero caratterizzare in un certo modo.
Da una parte, come cercavo di dirle, comunica la sensazione vivida ed emotiva di un vostro coinvolgimento intenso.
Dall'altra sembra che ognuno di voi sia stato ferito dall'altro. Non so se questo potrebbe essere stato incisivo e avere provocato frequenti rotture, che alla fine sembrano non essersi riparate, almeno al momento attuale.
Il fatto che lei sentisse la sua assenza e la sua ragazza vivesse un senso di inadeguatezza, ad esempio, potrebbe avere costituito un circolo vizioso, in cui il malessere è aumentato esponenzialmente, fino ad oggi.
In una parentesi, lei tra le righe sembra suggerire che tra voi c'è troppo rancore, e magari chissà, non avete saputo cogliere certi aspetti dell'uno dell'altro, sentendoli forse come accuse, che hanno messo in ombra il vostro amore e reso fragile il vostro legame?
Una relazione va curata, e sono convinto che lei sa farlo, come dimostrano le sue attenzioni e lo spettro emotivo che è in grado di cogliere e comunicarci. A volte però siamo dentro alcune dinamiche che ci impediscono di vedere e di prenderci cura di noi stessi e dell'altro con il quale ci relazioniamo.
Le lascio queste sensazioni a seguito della lettura del suo racconto suggestivo, non so se possono essere per lei fonte di un confronto.
Per venire alla sua domanda, non sono sicuro che lei si sia innamorata velocemente di un altro. Certamente potrebbe essere anche così, e non conoscendo la situazione, voglio solo proporle un altro punto di vista.
È possibile che lei sia timorosa di quel rancore, di non risolvere realmente i disagi che viveva e vivevate, come se fosse esasperata e magari sfiduciata, nonostante il calore che le trasmette e la difficoltà a dimenticarsi di lei.
Non voglio darle una falsa speranza, so quanto ci terrebbe d'altronde che lei tornasse. In proposito, non so se lei si stia oggi affezionando anche a questo ragazzo nuovo, questo può sentirlo solo lei e capire quando è il momento di lasciarla andare.
In ultimo, vorrei anche dirle che sento incisivo in lei il discorso sulla differenza di età. Questo è un fatto reale tra voi o magari lo vive soggettivamente, è cioè un timore o un peso che porta dentro di sé e carica nella relazione?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Quello che posso dirle in questa sede è la sensazione che nella vostra relazione ci fossero delle ambivalenze.
Se questo accade in ogni relazione, potrebbero esserci delle specificità tipiche nella vostra, che la potrebbero caratterizzare in un certo modo.
Da una parte, come cercavo di dirle, comunica la sensazione vivida ed emotiva di un vostro coinvolgimento intenso.
Dall'altra sembra che ognuno di voi sia stato ferito dall'altro. Non so se questo potrebbe essere stato incisivo e avere provocato frequenti rotture, che alla fine sembrano non essersi riparate, almeno al momento attuale.
Il fatto che lei sentisse la sua assenza e la sua ragazza vivesse un senso di inadeguatezza, ad esempio, potrebbe avere costituito un circolo vizioso, in cui il malessere è aumentato esponenzialmente, fino ad oggi.
In una parentesi, lei tra le righe sembra suggerire che tra voi c'è troppo rancore, e magari chissà, non avete saputo cogliere certi aspetti dell'uno dell'altro, sentendoli forse come accuse, che hanno messo in ombra il vostro amore e reso fragile il vostro legame?
Una relazione va curata, e sono convinto che lei sa farlo, come dimostrano le sue attenzioni e lo spettro emotivo che è in grado di cogliere e comunicarci. A volte però siamo dentro alcune dinamiche che ci impediscono di vedere e di prenderci cura di noi stessi e dell'altro con il quale ci relazioniamo.
Le lascio queste sensazioni a seguito della lettura del suo racconto suggestivo, non so se possono essere per lei fonte di un confronto.
Per venire alla sua domanda, non sono sicuro che lei si sia innamorata velocemente di un altro. Certamente potrebbe essere anche così, e non conoscendo la situazione, voglio solo proporle un altro punto di vista.
È possibile che lei sia timorosa di quel rancore, di non risolvere realmente i disagi che viveva e vivevate, come se fosse esasperata e magari sfiduciata, nonostante il calore che le trasmette e la difficoltà a dimenticarsi di lei.
Non voglio darle una falsa speranza, so quanto ci terrebbe d'altronde che lei tornasse. In proposito, non so se lei si stia oggi affezionando anche a questo ragazzo nuovo, questo può sentirlo solo lei e capire quando è il momento di lasciarla andare.
In ultimo, vorrei anche dirle che sento incisivo in lei il discorso sulla differenza di età. Questo è un fatto reale tra voi o magari lo vive soggettivamente, è cioè un timore o un peso che porta dentro di sé e carica nella relazione?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#2]
Utente
Il mio sentire la sua assenza ed il suo sentire un senso di inadeguatezza per non potermi dare ciò che volevo è stato sicuramente alla base dei malesseri degli ultimi mesi.
In realtà i malesseri sono iniziati nel momento della sua laurea, che doveva segnare il ritorno di lei nel nostro paese di origine e una convivenza. Un "maledetto" test di medicina provato senza aver studiato e poi superato ci ha tolto questa prospettiva. Così sono stato io a mettere "in pausa" la mia vita per aspettare la realizzazione professionale di lei. Da qui è scaturita l'assenza e l'inadeguatezza di cui si parlava.
Sono convinto che lei sia timorosa di quel rancore, di non risolvere realmente i disagi che c'erano, che lei sia esasperata e sfiduciata, e nonostante non si dimentichi di me non voglia tornare indietro.
Al timore e rancore si aggiunge la serenità ed il senso di felicità che le trasmette questo ragazzo, 24enne, che le dona anche la quotidianità vivendo nella sua città universitaria.
Come trovare una strada tra tutti questi ostacoli per convincerla, con tutto l'amore e l'impegno che posso, di metter via il rancore e la convinzione che non sia possibile?
Credo che sia proprio questo il punto. Sentirsi dire "ti penso ma allontano questi pensieri perché tanto sarebbe uguale" mi porta a questa convinzione.
Il momento di lasciarla andare? Le voglio talmente tanto bene da farmi bloccare dalle sue parole di congedo, dai suoi no, dal suo dire quanto mi abbia amato con verbi al passato. Dal suo dire che ora è serena e felice. Dal suo dire che la vita va avanti, che il dolore da me provato ora andrà via e rimarranno solo le cose che hanno toccato profonde corde dell'animo.
Dal suo "postare" continue foto con lui. A volte quasi a volermi ferire. Ecco, a volte ho pensato che proprio questo suo ostentare potesse celare una relazione nata non per amore vero ma per "ripicca" o per "salvarsi" da una relazione che le provocava sofferenza.
Ma a distanza di 2 mesi e considerando il suo rifiuto al mio ritorno comincio a credere che in questa relazione ci sia un fondamento più solido.
Siamo ora legati da linguaggi simbolici.
Accedere quasi quotidianamente ad un'app di messaggi che solo noi due utilizziamo. Come per dirci, simbolicamente appunto, sono "entrato in chat" perché ti penso.
Oppure il suo postare sui social contenuti che contengono messaggi per me.
Ma può bastare l'ombra di un pensiero, tra l'altro simbolico, quando la realtà mi dice che lei attualmente è fidanzata con un altro?
Posso basarmi su una mia interpretazione personale di simboli a cui forse lei da un altro significato?
La sto lasciando andare, vivendo in silenzio la mia sofferenza.
Le vorrei dare il mondo, ma credo che vada dato nel momento in cui lei sia disposto ad accettarlo.
Credo che le classiche telefonate o messaggi in cui si chiede di riprovare abbiano poco valore. Ho tentato con gesti eleganti e poco invadenti di dimostrare qualcosa...ho messo da parte l'orgoglio anche sapendo che lei ora fa l'amore con un altro! Ed io ero stato il primo ed unico.
Rispettare la sua scelta mi sembra anche questa un atto di amore. Anche se a volte ho il pensiero di non averle dimostrato abbastanza. Ma poi...c'è un numero esatto di volte oltre il quale le mie parole dette cominciano a significare davvero qualcosa per lei?
Mi domando come due anime come noi abbiano saputo perdersi.
Per quanto riguarda la differenza di età, mi creda...non si è mai sentita, tanta è stata la sua maturità.
Forse la differenza di fasi di vita ha influito.
Un saluto.
In realtà i malesseri sono iniziati nel momento della sua laurea, che doveva segnare il ritorno di lei nel nostro paese di origine e una convivenza. Un "maledetto" test di medicina provato senza aver studiato e poi superato ci ha tolto questa prospettiva. Così sono stato io a mettere "in pausa" la mia vita per aspettare la realizzazione professionale di lei. Da qui è scaturita l'assenza e l'inadeguatezza di cui si parlava.
Sono convinto che lei sia timorosa di quel rancore, di non risolvere realmente i disagi che c'erano, che lei sia esasperata e sfiduciata, e nonostante non si dimentichi di me non voglia tornare indietro.
Al timore e rancore si aggiunge la serenità ed il senso di felicità che le trasmette questo ragazzo, 24enne, che le dona anche la quotidianità vivendo nella sua città universitaria.
Come trovare una strada tra tutti questi ostacoli per convincerla, con tutto l'amore e l'impegno che posso, di metter via il rancore e la convinzione che non sia possibile?
Credo che sia proprio questo il punto. Sentirsi dire "ti penso ma allontano questi pensieri perché tanto sarebbe uguale" mi porta a questa convinzione.
Il momento di lasciarla andare? Le voglio talmente tanto bene da farmi bloccare dalle sue parole di congedo, dai suoi no, dal suo dire quanto mi abbia amato con verbi al passato. Dal suo dire che ora è serena e felice. Dal suo dire che la vita va avanti, che il dolore da me provato ora andrà via e rimarranno solo le cose che hanno toccato profonde corde dell'animo.
Dal suo "postare" continue foto con lui. A volte quasi a volermi ferire. Ecco, a volte ho pensato che proprio questo suo ostentare potesse celare una relazione nata non per amore vero ma per "ripicca" o per "salvarsi" da una relazione che le provocava sofferenza.
Ma a distanza di 2 mesi e considerando il suo rifiuto al mio ritorno comincio a credere che in questa relazione ci sia un fondamento più solido.
Siamo ora legati da linguaggi simbolici.
Accedere quasi quotidianamente ad un'app di messaggi che solo noi due utilizziamo. Come per dirci, simbolicamente appunto, sono "entrato in chat" perché ti penso.
Oppure il suo postare sui social contenuti che contengono messaggi per me.
Ma può bastare l'ombra di un pensiero, tra l'altro simbolico, quando la realtà mi dice che lei attualmente è fidanzata con un altro?
Posso basarmi su una mia interpretazione personale di simboli a cui forse lei da un altro significato?
La sto lasciando andare, vivendo in silenzio la mia sofferenza.
Le vorrei dare il mondo, ma credo che vada dato nel momento in cui lei sia disposto ad accettarlo.
Credo che le classiche telefonate o messaggi in cui si chiede di riprovare abbiano poco valore. Ho tentato con gesti eleganti e poco invadenti di dimostrare qualcosa...ho messo da parte l'orgoglio anche sapendo che lei ora fa l'amore con un altro! Ed io ero stato il primo ed unico.
Rispettare la sua scelta mi sembra anche questa un atto di amore. Anche se a volte ho il pensiero di non averle dimostrato abbastanza. Ma poi...c'è un numero esatto di volte oltre il quale le mie parole dette cominciano a significare davvero qualcosa per lei?
Mi domando come due anime come noi abbiano saputo perdersi.
Per quanto riguarda la differenza di età, mi creda...non si è mai sentita, tanta è stata la sua maturità.
Forse la differenza di fasi di vita ha influito.
Un saluto.
[#3]
I suoi dubbi, le sue domande, il procedere accidentato, i suoi tentativi, a mio parere sono il segno di una sua ricerca.
Il tempo le darà ulteriori indicazioni, lei mi sembra disponibile ad ascoltarle. Purtroppo capisco la frustrazione, l'amarezza, l'impotenza e l'angoscia per la sua relazione che non doveva finire così. È una perdita dolorosa.
Lei è attento e capace, la invito a riflettere sulle ragioni per cui questo è accaduto. In coppia, due mondi prima separati si incontrano e formano un noi. Questi due mondi preesistevano e non possono non incidere in quel noi nascente. Qual era il suo mondo?
Provo a farle un esempio, quando dice: "Al timore e rancore si aggiunge la serenità ed il senso di felicità che le trasmette questo ragazzo, 24enne, che le dona anche la quotidianità vivendo nella sua città universitaria", è sicuro di questo?
La mia domanda non è per darle una falsa speranza o un'ulteriore "ombra di un pensiero", ma per chiederle se sottovaluta se stesso e se, nella vostra storia, questo suo ipotetico vissuto che mi è parso di intuire, non potesse essere amplificato dall'assenza di lei, nonostante da parte sua, magari, non fosse necessariamente questa l'intenzione.
Anche quando si chiede: "Come trovare una strada tra tutti questi ostacoli per convincerla, con tutto l'amore e l'impegno che posso, di metter via il rancore e la convinzione che non sia possibile?", tenga presente che non dipende solo da lei, e anche questo è un punto che potrebbe riguardare la sua persona.
Per essere scelto e riscelto ogni giorno a volte non bisogna fare troppo, anzi potrei dire che a volte non bisogna fare niente. Le dico questo perché ho trovato emblematico e coerente, con diversi altri dettagli, quando si è chiesto se le ha "dimostrato abbastanza". Bisogna dimostrare il proprio valore per esserci, per esistere?
Mi sembra di muoverci su un unico filo, ci sono diversi aspetti che sento coerenti, come dicevo.
Non voglio aggiungere altro ora, le sue parole sono così cariche di significato e pregne di emozioni, che meritano la massima attenzione e cura e, quindi, necessitano di uno spazio di ascolto dal vivo, in cui possa trovare conforto e, al contempo, la garanzia di uno scambio autentico e trasformativo.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Il tempo le darà ulteriori indicazioni, lei mi sembra disponibile ad ascoltarle. Purtroppo capisco la frustrazione, l'amarezza, l'impotenza e l'angoscia per la sua relazione che non doveva finire così. È una perdita dolorosa.
Lei è attento e capace, la invito a riflettere sulle ragioni per cui questo è accaduto. In coppia, due mondi prima separati si incontrano e formano un noi. Questi due mondi preesistevano e non possono non incidere in quel noi nascente. Qual era il suo mondo?
Provo a farle un esempio, quando dice: "Al timore e rancore si aggiunge la serenità ed il senso di felicità che le trasmette questo ragazzo, 24enne, che le dona anche la quotidianità vivendo nella sua città universitaria", è sicuro di questo?
La mia domanda non è per darle una falsa speranza o un'ulteriore "ombra di un pensiero", ma per chiederle se sottovaluta se stesso e se, nella vostra storia, questo suo ipotetico vissuto che mi è parso di intuire, non potesse essere amplificato dall'assenza di lei, nonostante da parte sua, magari, non fosse necessariamente questa l'intenzione.
Anche quando si chiede: "Come trovare una strada tra tutti questi ostacoli per convincerla, con tutto l'amore e l'impegno che posso, di metter via il rancore e la convinzione che non sia possibile?", tenga presente che non dipende solo da lei, e anche questo è un punto che potrebbe riguardare la sua persona.
Per essere scelto e riscelto ogni giorno a volte non bisogna fare troppo, anzi potrei dire che a volte non bisogna fare niente. Le dico questo perché ho trovato emblematico e coerente, con diversi altri dettagli, quando si è chiesto se le ha "dimostrato abbastanza". Bisogna dimostrare il proprio valore per esserci, per esistere?
Mi sembra di muoverci su un unico filo, ci sono diversi aspetti che sento coerenti, come dicevo.
Non voglio aggiungere altro ora, le sue parole sono così cariche di significato e pregne di emozioni, che meritano la massima attenzione e cura e, quindi, necessitano di uno spazio di ascolto dal vivo, in cui possa trovare conforto e, al contempo, la garanzia di uno scambio autentico e trasformativo.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#4]
Gentile utente,
premetto che ho letto solo il post.
Non vedo la domanda...
premetto che ho letto solo il post.
Non vedo la domanda...
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Utente
Gentile Dott. De Santis,
ha ragione quando dice che sono alla ricerca, il tempo passato mi ha dato indicazioni negative. Spero che quello futuro me ne dia di positive. Sempre in relazione alla mia ex ragazza intendo.
Ho già iniziato una fase di analisi profonda delle ragioni che hanno portato alla fine della storia, ed ho trovato un mio modo sbagliato di averla affrontata, troppo sicuro del suo sentimento e troppo sicuro di non perderla mai nonostante le difficoltà. Troppo sicuro che queste difficoltà fossero causate del mio mettere in pausa la mia vita per far sviluppare la sua.
Se si ama si deve amare con un trasporto maggiore di come ho fatto io. L'ho amata ma a parole le dicevo che la lontananza e le fasi di vita diverse ci avrebbero diviso. Con le parole, e poi con i gesti, ho alimentato la perdita invece che rafforzare l'unione. L'ho giocata a perdere. E lei è stata lì a provarci fino alla fine. Vede, 45 giorni dopo esserci lasciati, fatti di promesse reciproche di riaversi che per mia scelta non si tramutavano mai in incontri, lei ha incontrato questo ragazzo. Dopo due settimane di frequentazione, non essendo convinta, mi ha ancora cercato con parole dolci per vedere se in me ci fosse una reazione. Ignaro di ciò che stava accadendo ho ancora tergiversato, sempre sicuro del suo sentimento, fino a quando lei si è convinta ad iniziare seriamente l'altra relazione. Il resto ora è storia che ben conosce.
Riguardo i due mondi che si sono incontrati...erano fatti per stare insieme. Lei ragazza sensibile ed amante dei libri, consumati come fossero ossigeno, io Insegnante di Lettere ed amante dell'arte e della fotografia. Due mondi che sotto questo punto di vista si sono incastrati molto bene. Fino ad arrivare a mie mostre di fotografie dove lei fosse anche la mia modella.
Non sono stati i nostri mondi a non combaciare, ma le nostre fasi di vita.
Sul fatto che ora lui le stia dando serenità e felicità, non posso esserne sicuro ma sto a ciò che lei mi ha detto ed a ciò che traspare dalle molte foto che le posta sui social con lui. Vede...utilizzare come foto di profilo un'immagine di loro appena svegli che fanno colazione in casa e sorridenti non può che darmi conferma della sua felicità resa anche pubblica.
Immagino che le persone dotate di intelligenza e sensibilità rendano pubblici i propri sentimenti, mettendoci anche la faccia, solo nel momento in cui ne sono sicuri.
Certo la velocità con cui si è rifidanzata ed ha reso il tutto pubblico un po' mi lascia perplesso.
Forse la troppa sofferenza ha fatto si che un altro trovasse subito terreno fertile?
Una cosa certo mi fa pensare. Lei mi ha raccontato come credeva che solo io potessi renderla felice e farle vivere certe emozioni. Invece quando ha incontrato lui è rimasta colpita dal fatto che anche un'altra persona potesse farla star bene.
Sul sottovalutarmi...fortunatamente mi reputo una persona dotata di intelligenza e capacità. Lei stessa, nel dirmi che questo ragazzo le stava dando già molto, anche più di quanto le davo io, mi ha detto come io rimarrò sempre una persona difficilmente raggiungibile da altri. Ma questo lascia ormai il tempo che trova.
Quando lei afferma che :"per trovare una strada tra tutti questi ostacoli per convincerla, con tutto l'amore e l'impegno che posso, di metter via il rancore e la convinzione che non sia possibile?", tenga presente che non dipende solo da lei"...per "lei" intende me o la mia ex ragazza?
Perché io credo che ora non dipenda solo da me...ma anche dalla volontà di lei di farmi trovare una porta aperta che poi io possa percorrere.
Sul fatto di essere scelto e riscelto, ecco io ora non sto facendo nulla se non stare in silenzio e rispettare la sua scelta, tentando di elaborare la perdita ma sperando anche contemporaneamente in un suo dubbio che diventi poi un aprirmi una porta per dimostrarle qualcosa.
Certo è che il mio immobilismo e attesa che si contrappongo al loro vivere momenti di condivisione e felicità...è molto frustante.
Un caloroso saluto.
P.S.: Gentile dott. Brunialti, nel mio primo post effettivamente non vi era una domanda ben precisa se non un racconto.
Forse l'unica domanda effettiva era di come sia possibile innamorarsi di un altro dopo 45 giorni dall'essersi lasciati e pochi giorni dopo dall'essersi ripromessi di riaversi.
Distinti saluti.
ha ragione quando dice che sono alla ricerca, il tempo passato mi ha dato indicazioni negative. Spero che quello futuro me ne dia di positive. Sempre in relazione alla mia ex ragazza intendo.
Ho già iniziato una fase di analisi profonda delle ragioni che hanno portato alla fine della storia, ed ho trovato un mio modo sbagliato di averla affrontata, troppo sicuro del suo sentimento e troppo sicuro di non perderla mai nonostante le difficoltà. Troppo sicuro che queste difficoltà fossero causate del mio mettere in pausa la mia vita per far sviluppare la sua.
Se si ama si deve amare con un trasporto maggiore di come ho fatto io. L'ho amata ma a parole le dicevo che la lontananza e le fasi di vita diverse ci avrebbero diviso. Con le parole, e poi con i gesti, ho alimentato la perdita invece che rafforzare l'unione. L'ho giocata a perdere. E lei è stata lì a provarci fino alla fine. Vede, 45 giorni dopo esserci lasciati, fatti di promesse reciproche di riaversi che per mia scelta non si tramutavano mai in incontri, lei ha incontrato questo ragazzo. Dopo due settimane di frequentazione, non essendo convinta, mi ha ancora cercato con parole dolci per vedere se in me ci fosse una reazione. Ignaro di ciò che stava accadendo ho ancora tergiversato, sempre sicuro del suo sentimento, fino a quando lei si è convinta ad iniziare seriamente l'altra relazione. Il resto ora è storia che ben conosce.
Riguardo i due mondi che si sono incontrati...erano fatti per stare insieme. Lei ragazza sensibile ed amante dei libri, consumati come fossero ossigeno, io Insegnante di Lettere ed amante dell'arte e della fotografia. Due mondi che sotto questo punto di vista si sono incastrati molto bene. Fino ad arrivare a mie mostre di fotografie dove lei fosse anche la mia modella.
Non sono stati i nostri mondi a non combaciare, ma le nostre fasi di vita.
Sul fatto che ora lui le stia dando serenità e felicità, non posso esserne sicuro ma sto a ciò che lei mi ha detto ed a ciò che traspare dalle molte foto che le posta sui social con lui. Vede...utilizzare come foto di profilo un'immagine di loro appena svegli che fanno colazione in casa e sorridenti non può che darmi conferma della sua felicità resa anche pubblica.
Immagino che le persone dotate di intelligenza e sensibilità rendano pubblici i propri sentimenti, mettendoci anche la faccia, solo nel momento in cui ne sono sicuri.
Certo la velocità con cui si è rifidanzata ed ha reso il tutto pubblico un po' mi lascia perplesso.
Forse la troppa sofferenza ha fatto si che un altro trovasse subito terreno fertile?
Una cosa certo mi fa pensare. Lei mi ha raccontato come credeva che solo io potessi renderla felice e farle vivere certe emozioni. Invece quando ha incontrato lui è rimasta colpita dal fatto che anche un'altra persona potesse farla star bene.
Sul sottovalutarmi...fortunatamente mi reputo una persona dotata di intelligenza e capacità. Lei stessa, nel dirmi che questo ragazzo le stava dando già molto, anche più di quanto le davo io, mi ha detto come io rimarrò sempre una persona difficilmente raggiungibile da altri. Ma questo lascia ormai il tempo che trova.
Quando lei afferma che :"per trovare una strada tra tutti questi ostacoli per convincerla, con tutto l'amore e l'impegno che posso, di metter via il rancore e la convinzione che non sia possibile?", tenga presente che non dipende solo da lei"...per "lei" intende me o la mia ex ragazza?
Perché io credo che ora non dipenda solo da me...ma anche dalla volontà di lei di farmi trovare una porta aperta che poi io possa percorrere.
Sul fatto di essere scelto e riscelto, ecco io ora non sto facendo nulla se non stare in silenzio e rispettare la sua scelta, tentando di elaborare la perdita ma sperando anche contemporaneamente in un suo dubbio che diventi poi un aprirmi una porta per dimostrarle qualcosa.
Certo è che il mio immobilismo e attesa che si contrappongo al loro vivere momenti di condivisione e felicità...è molto frustante.
Un caloroso saluto.
P.S.: Gentile dott. Brunialti, nel mio primo post effettivamente non vi era una domanda ben precisa se non un racconto.
Forse l'unica domanda effettiva era di come sia possibile innamorarsi di un altro dopo 45 giorni dall'essersi lasciati e pochi giorni dopo dall'essersi ripromessi di riaversi.
Distinti saluti.
[#6]
Le sue parole sviluppano in me nuovi pensieri e aprono ulteriori itinerari e domande.
Quando parlo di due mondi che si incontrano non intendo soltanto riferirmi alle attività che si condividono, per quanto questo sia molto germinativo.
Mi riferisco ai vissuti emotivi di entrambi. Ad esempio a volte abbiamo un bisogno individuale di avere conferme, come se non credessimo fino in fondo all'amore dell'altro, che per nostra "formazione" non riusciamo a vedere. Magari abbiamo paura di essere feriti, avendo dentro di noi la memoria di esperienze del passato ad esempio, che carichiamo sulla relazione presente.
Una domanda che la riguarda potrebbe essere: perché ha tergiversato in quei 45 giorni, senza realizzare le vostre promesse?
O ancora, quando dice: "Non sono stati i nostri mondi a non combaciare, ma le nostre fasi di vita", è sicuro di fare un'analisi corretta?
In un qualche modo mi fa ripensare a quello che ci dicevamo, relativamente alla differenza d'età, che però potrebbe essere un suo vissuto soggettivo, che rappresenta un limite magari per sé, ma non per lei. Capisco il disagio della distanza, ma non sottovaluterei la presenza di altri elementi da considerare.
Quando le comunicavo che non dipende solo da lei, ha risposto lei sì: "Perché io credo che ora non dipenda solo da me...ma anche dalla volontà di lei di farmi trovare una porta aperta che poi io possa percorrere".
Le dicevo che ci sono molti stimoli nel nostro scambio. Riguardano aspetti estremamente delicati, che via via emergono dal nostro dialogo. Purtroppo online non posso garantirle la possibilità adeguata, sinceramente mio malgrado, per approfondirli.
I vissuti emotivi possono essere molto profondi ed è indispensabile percorrerli in un modo specifico, possibile solo dal vivo, con uno spazio e un tempo adeguati.
Per questo purtroppo dobbiamo ora concludere questo nostro consulto, con il mio invito, se fosse necessario farglielo, di continuare queste riflessioni, affinché questa attesa frustrante e dolorosa possa assumere nuove forme, come l'amore.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Quando parlo di due mondi che si incontrano non intendo soltanto riferirmi alle attività che si condividono, per quanto questo sia molto germinativo.
Mi riferisco ai vissuti emotivi di entrambi. Ad esempio a volte abbiamo un bisogno individuale di avere conferme, come se non credessimo fino in fondo all'amore dell'altro, che per nostra "formazione" non riusciamo a vedere. Magari abbiamo paura di essere feriti, avendo dentro di noi la memoria di esperienze del passato ad esempio, che carichiamo sulla relazione presente.
Una domanda che la riguarda potrebbe essere: perché ha tergiversato in quei 45 giorni, senza realizzare le vostre promesse?
O ancora, quando dice: "Non sono stati i nostri mondi a non combaciare, ma le nostre fasi di vita", è sicuro di fare un'analisi corretta?
In un qualche modo mi fa ripensare a quello che ci dicevamo, relativamente alla differenza d'età, che però potrebbe essere un suo vissuto soggettivo, che rappresenta un limite magari per sé, ma non per lei. Capisco il disagio della distanza, ma non sottovaluterei la presenza di altri elementi da considerare.
Quando le comunicavo che non dipende solo da lei, ha risposto lei sì: "Perché io credo che ora non dipenda solo da me...ma anche dalla volontà di lei di farmi trovare una porta aperta che poi io possa percorrere".
Le dicevo che ci sono molti stimoli nel nostro scambio. Riguardano aspetti estremamente delicati, che via via emergono dal nostro dialogo. Purtroppo online non posso garantirle la possibilità adeguata, sinceramente mio malgrado, per approfondirli.
I vissuti emotivi possono essere molto profondi ed è indispensabile percorrerli in un modo specifico, possibile solo dal vivo, con uno spazio e un tempo adeguati.
Per questo purtroppo dobbiamo ora concludere questo nostro consulto, con il mio invito, se fosse necessario farglielo, di continuare queste riflessioni, affinché questa attesa frustrante e dolorosa possa assumere nuove forme, come l'amore.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#7]
Gentile utente,
Lei mi risponde:
<<Gentile dott. Brunialti, nel mio primo post effettivamente non vi era una domanda ben precisa se non un racconto.
Forse l'unica domanda effettiva... <<<
Questo glielo ho chiesto perchè, soprattutto online, anche il Terapeuta corre il rischio di proiettare le proprie domande dove sono assenti quelle di chi consulta.
La domanda ora c'è:
<< come sia possibile innamorarsi di un altro dopo 45 giorni dall'essersi lasciati e pochi giorni dopo dall'essersi ripromessi di riaversi.<<
E' strano ma accade.
E' strano perchè il cuore, la mente e pure il cervello avrebbero bisogno di un periodo per "disintossicarsi" dal precedenre legame, come può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Ma se la persona non ha pazienza, coraggio, ascolto di sè, accettazione della sofferenza,
può essere che riempia subito la "voragine" affettiva lasciata dal precedente, re-innamorandosi immediatamente.
Lei mi risponde:
<<Gentile dott. Brunialti, nel mio primo post effettivamente non vi era una domanda ben precisa se non un racconto.
Forse l'unica domanda effettiva... <<<
Questo glielo ho chiesto perchè, soprattutto online, anche il Terapeuta corre il rischio di proiettare le proprie domande dove sono assenti quelle di chi consulta.
La domanda ora c'è:
<< come sia possibile innamorarsi di un altro dopo 45 giorni dall'essersi lasciati e pochi giorni dopo dall'essersi ripromessi di riaversi.<<
E' strano ma accade.
E' strano perchè il cuore, la mente e pure il cervello avrebbero bisogno di un periodo per "disintossicarsi" dal precedenre legame, come può leggere qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/5734-sei-innamorato-a-il-cervello-ti-si-illumina.html
Ma se la persona non ha pazienza, coraggio, ascolto di sè, accettazione della sofferenza,
può essere che riempia subito la "voragine" affettiva lasciata dal precedente, re-innamorandosi immediatamente.
[#8]
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,
è possibile che questo veloce aver riempito la voragine, o aver trovato una persona che abbia alleviato la sofferenza tramutandola in attuale serenità (data anche dal fatto di sapere che io ora "ci sono") non sia in realtà un re-innamoramento ma qualcos'altro?
Vede, in questi ormai due mesi di nuova relazione con un altro ragazzo, la mia ex ha avuto comportamenti contrastanti.
Il suo pianto nel vedermi, l'essere stata 2 ore abbracciata a me nell'incontro che abbiamo avuto per parlare di ciò che fosse successo, essersi baciati, avermi chiamato di nascosto da lui per sapere se mi vedessi con qualcuna, aver pubblicato su Facebook (per quanto possa essere attendibile questo linguaggio simbolico) canzoni e citazioni che parlavano di storie passate, l'avermi detto che mi pensa ma questi pensieri vengono da lei scacciati perché tanto sarebbe tutto uguale...quando invece si dovrebbe, forse, essere presi dalla nuova storia e non sentirsi legati in questa maniera alla vecchia.
Detto questo è pur vero che a parole è sempre stata molto coerente dandomi sempre e solo "no".
Anche il fatto dell'ostentazione sui social della loro relazione, per quanto posso immaginare, mi sembra un po' costruita e non naturale per una ragazza della sua sensibilità. Quasi a volermi far male mostrandomi come lei ora sia felice con il nuovo ragazzo. Ma questa è solo una mia supposizione.
Un saluto caloroso.
è possibile che questo veloce aver riempito la voragine, o aver trovato una persona che abbia alleviato la sofferenza tramutandola in attuale serenità (data anche dal fatto di sapere che io ora "ci sono") non sia in realtà un re-innamoramento ma qualcos'altro?
Vede, in questi ormai due mesi di nuova relazione con un altro ragazzo, la mia ex ha avuto comportamenti contrastanti.
Il suo pianto nel vedermi, l'essere stata 2 ore abbracciata a me nell'incontro che abbiamo avuto per parlare di ciò che fosse successo, essersi baciati, avermi chiamato di nascosto da lui per sapere se mi vedessi con qualcuna, aver pubblicato su Facebook (per quanto possa essere attendibile questo linguaggio simbolico) canzoni e citazioni che parlavano di storie passate, l'avermi detto che mi pensa ma questi pensieri vengono da lei scacciati perché tanto sarebbe tutto uguale...quando invece si dovrebbe, forse, essere presi dalla nuova storia e non sentirsi legati in questa maniera alla vecchia.
Detto questo è pur vero che a parole è sempre stata molto coerente dandomi sempre e solo "no".
Anche il fatto dell'ostentazione sui social della loro relazione, per quanto posso immaginare, mi sembra un po' costruita e non naturale per una ragazza della sua sensibilità. Quasi a volermi far male mostrandomi come lei ora sia felice con il nuovo ragazzo. Ma questa è solo una mia supposizione.
Un saluto caloroso.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.8k visite dal 26/05/2016.
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