Permalosa io o ragazzo insicuro e arrogante?

Salve a tutti. Da un po' ho dei dubbi riguardo alla storia che sto vivendo. Premetto che sono stata single per due anni dove si sono susseguite frequentazioni deludenti, per meglio dire con il senno di poi, già perse in partenza. Sono sempre stata una ragazza introversa e timida mi sono sempre limitata nelle cose (amicizia,lavoro ecc..) per tutelarmi e per la paura di essere mal giudicata. Sono sempre stata dell'idea che quando le persone più importanti della tua vita non ti "amano" in modo amorevole( con costanti critiche che annullano i pochi complimenti ricevuti) alla fine anche le persone sconosciute faranno lo stesso quindi meglio prevenire e stare soli. Questo è stato spesso il mio motto. Fatta questa premessa arrivo alla questione. Ho conosciuto questo ragazzo su facebook e ha subito iniziato a scrivermi senza ottenere grande attenzione da parte mia dato che non capivo cosa volesse e come mi avesse trovata. Ho ripiegato spesso su chat ma dopo molte delusioni ho smesso di usarle perche' i risultati erano sempre
esasperanti e mi provocavano molta ansia. Dopo un po'di tempo siamo passati a scambiarci i numeri di cellulare e da lì ci siamo sentiti con una cadenza regolare tra conversazioni tranquille e discussioni immotivate da parte di entrambi. Ho iniziato a notare,che quello che da un mese è diventato il mio ragazzo aveva "la voglia" di litigare con me su cose futili (ritardo nel rispondere ai messaggi,non accettare i suoi inviti) per colmare la noia delle sue giornate e avere degli stimoli che per sua stessa ammissione gli mancavano. Dopo circa un mese di messaggi dove mi accorgo che qualcosa in lui mi incuriosiva riusciamo a vederci e dopo varie frequentazioni ci mettiamo insieme. Tutto inizia ad andare così velocemente da spaventarmi. Sempre baci sempre coccole,mi presenta agli amici e vuole farlo anche con i genitori ma non mi sento pronta. Ci conosciamo poco. Con questa sua dolcezza arriva la mia nota diffidenza. Lui sembra molto forte,deciso e schietto senza filtri. Se si offende mi fa il broncio e io mi sento in colpa. Spesso ha delle uscite infelici e manca di tatto se mi confido con lui a volte taglia il discorso o mi dice troppo schiettamente che sono stata "stupida a farmi fregare", " che sono la solita paranoica" ecc. Lo fa scherzando e a volte le trovo divertenti altre avvilenti. Io mi raffreddo e mi sento incompresa se dovessi impormi cosa che ho smesso di fare come un tempo. Io cerco di capire il suo modo di fare senza farglielo pesare mentre lui critica sempre gratuitamente. Mi da nomignoli stupidi e sgraziati e mi chiedo come possa dirsi innamorato di me? Gliene ho parlato ma non si rende conto di farlo e si offende. Mi dico che un po'di amore ci sia ma che non è maturo da parte sua dato gli atteggiamenti. Ho paura all'idea che possa trattarmi con arroganza sempre e con gli amici e parenti perché gli altri potrebbero vederlo come poco amabile sbagliando. Sono Confusa,lo amo ma non lo capisco. Grazie a tutti per l'aiuto.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Da come descrive questa relazione di coppia sembra emergere più in lei uno stato di insicurezza e non nel suo partner. Lei potrebbe anche essere permalosa, ma credo sia importante esplicitare i suoi dubbi a questo ragazzo, magari lo fa bonariamente e non si rende conto che alcuni suoi comportamenti sono irritanti.

>>Sono sempre stata una ragazza introversa e timida mi sono sempre limitata nelle cose (amicizia,lavoro ecc..) per tutelarmi e per la paura di essere mal giudicata. Sono sempre stata dell'idea che quando le persone più importanti della tua vita non ti "amano" in modo amorevole( con costanti critiche che annullano i pochi complimenti ricevuti) alla fine anche le persone sconosciute faranno lo stesso quindi meglio prevenire e stare soli. <<
queste premesse non aiutano a costruire delle relazioni affettive stabili e soddisfacenti, perché denotano un timore dell'altro senza la consapevolezza che è lei in prima persona a presentarsi in un certo modo e ad alimentare determinate risposte (comportamenti, atteggiamenti ecc.) negli altri.



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Salve, ammetto che leggendo la sua risposta ho notato degli elementi che mi riguardano. Sono molto ansiosa e tutto genera dubbi a cui penso e ripenso all'infinito. Non ho dimestichezza con le relazioni e quando ne vivo una analizzo ogni elemento alla ricerca di quello che io presumo non stia andando non rendendomi conto al momento che io faccio in modo che accadesse. Non sapendo come o se posso rendere felice la persona che amo leggo articoli che parlano di relazioni e da lì mi costruisco una base da cui iniziare ma non sempre aiuta anzi. Quando sto con il mio ragazzo invece sto bene,rido e penso di meno a tutto ciò che riguarda la nostra relazione vivendo il momento poi quando non c'è ritorno nel tunnel. Gliene ho parlato e sa cosa significhi tutto questo cerca di rassicuranti nonostante abbia i suoi problemi anche lui. Alle volte mi vergogno del mio comportamento di fronte alla sua forza di volontà che lo mette nella posizione di impegnarsi a risolvere i suoi problemi.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
E' importante prendere coscienza delle proprie difficoltà, anche perché è l'unico modo per iniziare a modificare i sistemi di pensiero disfunzionali.

Purtroppo le sue strategie sono fallimentari. Costruire relazioni affettive soddisfacenti implica una cosa fondamentale: sperimentarsi in prima persona e accettando talvolta di poter sbagliare. Tenga conto che non si può controllare tutto soprattutto quando si parla di relazioni affettive.

Ci sono state esperienze di coppia negative nella sua vita?
Come descriverebbe il rapporto dei suoi genitori?





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Utente
Utente
Premetto che ho una storia familiare complicata. Una famiglia naturale e una adottiva. Mia madre naturale mi ha sempre tenuto in una campana di vetro lontana dai pericoli sin da piccolissima e come diceva lei " dovevo fare attenzione agli "uomini" anche se alla mia età avevano solo 7 anni" e tante altre cose che mi bloccano tutt'oggi. Mio padre naturale se n'è andato quando ero piccola e ora ha tanti figli sparsi e non l'ho più sentito da allora. A 2 anni ho iniziato a stare da una famiglia "adottiva" a cui mi sono affezionata subito. Ho vissuto il classico tira e molla tra i due ambienti,urlavo e strillavo perché non volevo tornare dalla madre naturale severa tra ricatti emotivi e paura così fino ai 18 anni. Nell'ambiente adottivo si è instaurato un buon rapporto sin da subito ma sin da piccola avvertivo da parte di mia madre adot un misto di amore/invidia. Non era amore pieno. Tutto quello che faceva per me mi era rinfacciato perché io spiegassi agli altri che brava donna fosse e quanto sacrifici facesse. Critiche e pochi complimenti dato che tutto era niente in confronto a ciò che faceva per me. Mio padre invece è il migliore lo adoro è il classico pater familiae che mostra affetto con i fatti e poco a parole che sono spesso critiche alle quali non puoi rispondere. In genrale ho spesso avuto storie con uomini più grandi sfuggenti,usciti da storie lunghe e in "pausa" divertimento. Storia che ho idealizzato e mai vissuto perché inesistenti. Una è durata tre anni ed era fatta di niente mesi e mesi in cui lui spariva e tornava a io lo aspettavo,stavo male due parole carine e io giustificato tutto e dopo poco tutto ricominciava. Ora mi chiedo come sono diventata così? Come è possibile che le poche storie che potevano decollare io non le abbia apprezzate sono in fondo? Mi sembra una maledizione.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Come spesso accade le relazioni attuali diventano lo scenario dove attualizzare, inconsapevolmente, antichi modelli interpersonali. Tali modelli prendono spunto proprio all'interno delle prime relazioni affettive (quelle genitoriali), ormai interiorizzate.

Come vede lei presenta già una storia famigliare complessa che forse sta influendo molto nella sua vita attuale e sulla possibilità di vivere serenamente. Le suggerisco di fare una consulenza psicologica di persona con un Collega perfezionato in psicoterapia psicodinamica.




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Utente
Utente
Mi sembra di capire che il problema nella relazione sia io e di star rovinando piano piano tutto quanto. La ringrazio vivamente per il consulto dottore.