Gestire ansia e panico

Buonasera gentili dottori,
Sono una ragazza di 20 anni. Scrivo a voi per chiedere aiuto a qualcuno che mi è estraneo, ma anche per sfogarmi un po'. Mi scuso già ora se non sarò brevissima...
ho vissuto un'infanzia felice, segnata solo da un preoccupante momento quando a quattro anni pareva che avessi uno strano gusto nel procurarmi dolore. Questa cosa io la ricordo come molto confusa, ma i miei genitori in seguito mi raccontarono che andarono persino da degli specialisti, traumatizzati come erano dal mio comportamento.
A 10 anni ho indossato un corsetto sforzesco per la scoliosi, insieme ad apparecchio, occhiali, acne ... Era un periodo terribile, potete immaginare che gioia uscire conciata così!
Ma pian piano tutto passò, e del mio aspetto attuale sono direi soddisfatta.
Dopo aver finito con buoni voti un liceo classico, ho deciso di iscrivermi alla facoltà di fisica, ma il primo anno non studiai niente. Probabilmente entrai in depressione, cosa dovuta a diversi fattori (i miei genitori quasi si lasciarono per via di un tradimento di uno dei due) e il ragazzo che amavo era innamorato di un'altra ragazza..
Dunque cominciarono i problemi col cibo: non volevo mangiare, dimagrivo, poi sono ingrassata 10 chili.. Entrai in un centro DCA. Poi mi dissi basta, lasciamo fare al mio povero corpo. Mangiai quanto volevo, la fame passò, persi i chili presi. Mi ri iscrissi a fisica (ho fatto la primina quindi non ho perso anni, a conti fatti) e adesso sto con quel ragazzo di cui vi ho accennato sopra, e ne sono felice. Lo studio è difficoltoso, in famiglia va un po' meglio, ma io...
Non sono triste, ma non riesco ad affrontare quasi più nulla. Passato il test della patente, alla pratica sono stata bocciata due volte, e questo perché andavo in panico totale, mi sembrava di avere la testa piena di cotone. Sono stata bocciata addirittura nel parcheggio e vi garantisco che so guidare. Il mio istruttore era senza parole. L'esaminatore ha dovuto tranquillizzarmi come un papà..
A breve avrò i primi esami e nuovamente patente.
Ho terrore. E sostanzialmente sono sempre tesa, poco serena. Mi sento in colpa, sempre in colpa per qualche cosa. Non studio abbastanza, non sono responsabile.. Mi sento una cattiva persona, mi sento un'ingrata. Queste sensazioni vivono in me così, quotidianemente, senza apparente motivo.
Solo che ormai mi stanno segnando troppo la vita: studiare è solo fatica, affrontare qualunque problema è terrore puro.
Mi dico: ma cosa mi manca? In fondo ho tutto, basterebbe solo mi impegnassi un poco..perché non sono felice?
Ieri ho compiuto 20 anni. Ho davanti una vita intera: non voglio viverla con l'ansia, gli attacchi di panico, le tristezze.. Come faccio a volermi bene? Ad accettarmi come persona?
Perché non riesco a guardarmi e sentire che merito di essere felice?
Accetto qualunque consiglio. Anche lo yoga.. Voglio solo vivere tranquilla, serena, quel poco che mi fa per esempio prendere una patente..
Grazie a chiunque abbia letto sin qua.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Non sono triste, ma non riesco ad affrontare quasi più nulla.>

Gentile Ragazza,
fine degli studi, eventi critici (tradimenti, problemi famigliari) hanno probabilmente in qualche modo influito sul suo benessere, forse mai raggiunto in modo ottimale rispetto alle criticità del passato.
Inoltre il passaggio dalla scuola superiore all'università è un momento di transizione, di cambiamento, di adattamento e integrazione nel nuovo contesto e motivo di stress.
Come ha scelto il percorso universitario?
Ritiene che la scelta idonea, in linea con le sue motivazioni, bisogni, abilità, competenze?
Studia in sede o fuori?
La percezione che ha di sé e i sentimenti di colpa sommati agli insuccessi conseguenti di certo non la aiutano a superare l'impasse che sta sperimentando e il malessere che denuncia.
Come vanno le cose ora in famiglia?
Il rapporto tra i suoi e con i suoi?

Credo varrebbe la pena di incontrare un nostro collega direttamente per valutare la sua condizione e capire come uscire dai disagi che sta sperimentando.
Ci ha già pensato?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
Di sicuro la scelta universitaria non é stata solo per passione, ma anche per esigenze più pratiche tipo: quale università offre un lavoro concreto e che mi interessa? Di certo è impegnativa, ma vorrei farcela, per tanti motivi..
Studio nella mia città, anche se la facoltá è lontana da casa.
Le cose in famiglia sono migliorate, hanno alti e bassi.. Il rapporto con me è sincero, ma forse poco concreto..
Ho in effetti pensato che potrei rivolgermi a qualcuno, ma a parte il costo (che al momento sarebbe un problema) non credo che sia la strada giusta per uscirne..
Credo di aver bisogno di qualche tecnica di rilassamento, qualcosa che fermi il circolo di pensieri negativi che tanto mi abbattono quando arrivano, qualcosa di molto pratico forse.
Lei cosa consiglia? Come potrei aiutarmi per ora da sola?
La ringrazio intanto per la risposta.
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