illusa alla prima storia
Ho avuto a che fare con un uomo che si è mostrato inizialmente delicatissimo nei miei confronti. Si è creata subito confidenza, intimità, dialogo, scambio di pensieri e emozioni, un rapporto molto profondo, dove io lo aiuto per un suo problema, gli faccio prendere coscienza che deve diminuire e gli sto dietro di mia spontanea volontà.
Si stava davvero bene insieme e lui faceva di tutto per ostentarlo. Sembrava amore. Poi mi lascia all'improvviso, senza spiegazioni. Ci sono altri tre o quattro tira e molla ma ogni volta torna ad esserci il rapporto di simbiosi che c'era all'inizio. Ogni volta che finisce è inaspettata ed è perchè è lui a volerlo. In questo arco di tempo viene fuori un po' alla volta che ha paura di abbandono, sta male con se stesso, sta bene con me, prova emozioni fortissime, dice di essere ossessionato da me sessualmente, ma praticamente poi quando è solo gli viene da sabotare la relazione.
Dice che non sono io e che è lui. Alla fine, dopo il primo rapporto completo che lui chiama fare l'amore, dopo che si mostra freddo e distaccato chiedo spiegazioni con un lungo messaggio forse un po' pesante e lui mi lascia per sms definitivamente.
Da lì ogni tentativo di cercarlo, di chiarire o di chiudere in modo pacifico da parte mia finisce malissimo, urla come un pazzo, mi accusa di cose assurde, mi offende dove fa più male, travisa la realtà, rigira le frittate, arriva quasi a deliri veri e propri che mi lasciano disarmata. Assicura che ha fatto di tutto perchè mi fidassi di lui per poi ogni volta sempre più prepotentemente togliermi tutto con maggiore freddezza fino alla più totale mancanza di rispetto.
Mi ha confusa molto, ero alla mia prima esperienza, lui lo sapeva.
Sono passati dei mesi e io penso sempre a lui, appena mi sveglio, durante la giornata e prima di addormentarmi, sono innamorata e ossessionata, penso che non ci sia nessuno che mi possa interessare quanto lui. Mi ha lasciata mentre mi stavo innamorando, proprio nel momento di maggiore vulnerabilità e non avendo possibilità di vivere quest'amore ho paura di rimanere in questa fase di tilt del cervello, e in uno stato di delusione e amarezza ineludibili.
Sento un senso di rovina. E' possibile uscirne? Provo disgusto per tutto questo. E' possibile che le sue reazioni negative e il fatto che non riuscisse a trasformare le sue emozioni in sentimento sia dovuto all'abuso del farmaco che faceva, molto molto superiore alla dose massima consentita? a volte finiva mezza bottiglietta in un giorno e poi dopo qualche ora mi lasciava.
Adesso che è disintossicato si è innamorato di una ragazza. Questo non mi aiuta ad andare avanti perchè attribuisco il suo atteggiamento alla distorsione di realtà data dal farmaco.
Se ho ben capito è stata la sua prima esperienza anche sessuale?
È possibile che lei abbia fatto un errore di valutazione, che questo uomo così sfuggente ed ambivalente non sia in grado di portare avanti una relazione.
La terapia farmacologica non interviene sull'amore, né sul progetto,ma non sappiamo per cosa è in cura...
Immagino la sua sofferenza, ma questo amore di certo non inizia nel migliore dei modi, forse cambiare rotta, è una modalità indolore per evitare di soffrire ancora.
Provi a consultare queste letture, ma se volesse approfondire nel mio sito personale www.valeriarandone.it , e nel mio blog https://www.medicitalia.it/valeriarandone/ ne troverà tante altre.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/valeriarandone//news/2175/Quando-finisce-un-A
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Mi perdoni se ora forse Le faro' male, ma se è mie parole la potranno aiutare a comprendere il mio intervento sara' stato "terapeutico".
Lei sembra rimasta vittima di quello che io chiamo un po' ironicamente la "sindrome della crocerossina", cioe' si e' coinvolta in una "cura" per una persona che ha visto bisognosa di Lei.
Si e' coinvolta talmente tanto da ammalarsi Lei.
Ora che il ragazzo l'ha USATA e se ne e' andato Lei e' delusa e impoverita di tutto: ha perso il Suo "obiettivo" di fare del bene a questo ragazzo e ha perso il ragazzo.
C'e da dire che per fare la crocerossina occorre tantissima forza perche' e' la norma che una persona "patologica" ( e nel caso del ragazzo la patologia potrebbe essere stata significativa dato il ricorso a dosi massicce di benzodiazepine) "USI" gli altri. Se no non sarebbe patologica!
Le crocerossine vengono formate ad aiutare gli altri con un rigido distacco professionale che serve a salvaguardare il paziente e loro stesse dagli investimenti emozionali .
Altrimenti non riuscirebbero a fare il loro lavoro!
Lei non avendo tale "formazione professionale" non ha potuto difendersi.
Coraggio! Per qualche tempo stara' male ma cio' che e' accaduto potrebbe essere utilizzato per il meglio : cerchi di elaborare cio' che e' accaduto per crescere Lei.
Non e' facile ma e' importante!
Se Le fosse possibile si faccia seguire da uno psicologo dinamico per scavare nelle Sue motivazioni inconsce e padroneggiare cio' che emergera' in analisi. O corre il rischio di continuare a fare la "crocerossina" di pazienti che la useranno e se ne andranno!
Auguri cara Signorina!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Gentil dottoressa Esposito, la ringrazio per la sua opinione. Pero le assicuro che non era sindrome da crocerossina, è che tenendoci a lui volevo che stesse bene. Anche perche lui non mi ha mai chiesto di aiutarlo, anzi mi lasciava per proteggermi. In ogni caso mi chiedo se è possibile superare questo che ho vissuto come un vero trauma. Che mi ha svuotato di tutto è vero, inoltre non riesco a sopportare che a farlo stare bene sia la sua nuova ragazza.
Gentile dottoressa Randone, si era praticamente la prima esperienza sessuale. Questo'uomo è assolutamente in grado di portar avanti una relazione visto che a parte me ha avuto solo storie lunghe e serie e per niente travagliate, come confermano anche suoi amici. É questo che mi frustra ancor piú, il fatto che sono l'unica eccezione, l'unica che non é riuscito ad amare. C'è da dire che io soffro di depressione reattiva emotiva ma lui lo sapeva da tempo, prima di metterci insieme. Comunque il disagio lo avevo già da prima di lui. Io continuo ad amarlo perché ho visto la persona sensibile, romantica, dolce e bisognosa d'amore che é, come non ce ne sono tanti in giro, vado oltre al comportamento che ha avuto con me. Poi eravamo molto simili e per la prima volta in vita mia mi ero sentita capita. Non credo di poter amare più nessuno. Anzi ne sono certa. E questo mi devasta. Mi metto a leggere gli approfondimenti.
Purtroppo se Lei soffre di depressione reattiva emotiva e' una VITTIMAD DESIGNATA di queste brutte e dolorose storie. In quanto decodifica al volo il dolore che sente o crede di sentire negli altri. E vi proietta sopra il Suo. Perche' e' Lei che guida tutto. Gli altri La sfruttano e forse questo ragazzo lo ha fatto e ora e' ripartito con un'altra "terapeuta", forse con ancora maggiore gusto dato che ha imparato il "gioco"!
E' un meccanismo inconscio che Lei non puo' controllare. E il suo inconscio la "incastra" se Lei non viene disintossicata tramite una psicoanalisi del profondo.
Ci pensi un po'! I. Migliori auguri e ci faccia sapere!
Ho letto gli approfondimenti, sono cose sagge ma non le riesco ad applicare alla mia situazione. Al di la di tutte le supposizioni che si possono fare quest'uomo è davvero una persona unica come non ne ho mai conosciute e sono davvero innamorata. Nessuna terapia può cambiare questo. Io non obbligo nessuno ad amarmi. Soffro in silenzio da mesi. La nuova ragazza non è vittima, lo so attraverso amici che non si è mai innamorato cosi ed è finalmente una relazione stabile e adulta. Giustamente non conoscendoci potete soli fare ipotesi. In ogni caso la psicoterapia che ho affrontato fino a un mese fa non mi è servita a nulla, mi sentivo solo ripetere che io avevo capacità di amare e che dovevamo recuperare la parte adulta. Ma questo lo so anche da sola, e delle motivazioni psicologiche del mio carattere sono pienamente coscente. Non è la consapevolezza a mancarmi, ma il controllo delle emozioni. Vi ringrazio ancora, ė utile avere opinioni diverse dalla propria.
Lo Staff certamente Le risponderà per gli aspetti di propria competenza.
Rispetto agli aspetti psicologici del Suo timore,
psicologicamente stia tranquilla:
sono frequentissime queste vicende nei nostri consulti,
e i racconti molto simili.
Essendo che gli elementi personali sono assolutamente riservati agli specialisti,
esse sono praticamente NON riconoscibili,
nè distinguibili l'una dall'altra.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Gentile Utente,
se Lei soffre nei rapporti con gli altri forse è perché mette in atto qualche comportamento che inizialmente attira determinate persone e poi ne resta come intrappolata.
Da fuori questa storia sembra quella di un uomo per nulla interessato ma che desiderava solo avere un'avventura sessuale. E' ovvio che all'inizio si comportava con Lei in modo gentile e premuroso, altrimenti Lei non avrebbe mai accettato di uscirci insieme, né ci sarebbe andata a letto.
Ma credo che Lei non debba focalizzarsi su quell'uomo e su cosa l'ha spinto a lasciarla (cosa anche fin troppo ovvia), ma su di Lei e sui Suoi bisogni. Mi sembra anche una persona molto vulnerabile e sola...
Farebbe benissimo a chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta per capire meglio molti aspetti di Lei.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Visto questa risposta ho creduto si dessero pareri anche sulla relazione vissuta dalla sottoscritta. Comunque è un dubbio legato a ció che ho vissuto...
Chiedo un parere prendendolo per tale, non una certezza assoluta. Sono conscia dei limiti dei consulti online.
Grazie.
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