FIDANZATO IMMATURO

Buongiorno, sono qui a chiedervi delucidazioni su alcuni comportamenti del mio compagno... parlo di un uomo di 33 anni, con un infanzia abbastanza turbolenta... genitori separati all'età di 4 anni, dopo è andato a vivere con la mamma insieme al suo compagno, nell'adolescenza non so per quale motivo va a vivere con la nonna materna, (per dire suo la mamma non voleva che stesse con lui, mentre la mamma afferma che era il compagno a non volerlo in casa, con il passare degli anni però dopo la divisione tra il compagno della madre e sua madre, crede fermamente alle parole di sua madre) nell'arco di questo tempo ha problemi di legge , la nonna muore, non avendo poi un tetto dove andare torna a casa con la mamma... Arriva un eredità per la morte del padre naturale divisa tra lui la madre e il fratello... la Sua parte di soldi la mette quasi tutta nelle mani di sua madre che dopo aver sperperato la sua quota insieme al compagno tra gioco e sfizi vari, per sopravvivere alla vita dopo utilizza quasi tutta la quota del mio compagno...
Dopo poco lui si trova un lavoro lontano da casa ma tra vocii vari si dice che mandava i soldi alla mamma tramite vaglia per la sussistenza.
Lascia il lavoro perchè si sente solo e lontano dalla sua mamma torna a casa, quasi tutta la parte di liquidazione la spende per la famiglia.
Dopo qualche mese ci conosciamo, lui non lavoro io si, provvedo io alle sue esigenze da quasi tre anni, non trova un lavoro stabile o quasi si rifiuta di cercarlo, perche dice di volere un lavoro duraturo e non stagionale, frattanto però vuole un figlio, che io nonostante amo i bambini non mi sento di avere in quanto non mi sento in grado di potergli dare tutto cio di cui ha bisogno, lui si arrabbia dicendo che con un figlio prima o poi un lavoro uscira... ma io non mi fido e non mi lascio abbindolare... Cerco di spronarlo ogni giorno, preparandogli curriculum, rispondendo agli annunci al posto suo e che forse non so a questo punto se abbia mai accettato ad un offerta di lavoro. Provvedo io alla sua sussistenza e anche ai suoi sfizi di ogni genere, perche al suo dire la madre non può... appena a soldi in tasca il suo primo pensiero e di fare la spesa in casa sua dove vive insieme alla madre che ora ha un piccolo impiego part-time, mai una volta che abbia pensato di andare a cena fuori con me e se lo fa dice che i suoi soldi li ha spesi per farmi un regalo...cosa matematicamente non vera perche su 100 presi spesi 10 a me gli altri 90 dove sono??? Quando gli dico che li ha messi in casa sua si arrabbia e i offende, come se non volesse ammettere... Il mio piccolo stipendio va via per lui, mentre lui i suoi soldi li spende per sua mamma e per la sua famiglia.
Non vuole uscire mai vuole stare sempre in casa con la madre e la zia materna che lo hanno cresciuto, viaggi pagati da me non se ne parla, se facciamo un week end pagato da me attende con ansia il ritorno a casa. Quando gli parlo di una casa un lavoro, una famiglia per spronarlo, mi dice che lui sta bene a casa sua e che sono io che voglio scappare di casa.. Non ha patente ne auto, la mia dia auto l'ha fatta distruggere dalla sua famiglia .... e io non so che fare
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara Utente,

credo sia più importante che si interroghi sulle sue (di lei che scrive) motivazioni anziché chiedere a noi delucidazioni sul comportamento del suo fidanzato.

Le motivazioni che spingono il suo compagno a comportarsi in questo modo possono essere molteplici ma è impossibile darle un parere senza conoscerlo personalmente e, per di più, per interposta persona, senza una richiesta del diretto interessato.

Quello che mi sembra emerga sia il profilo di un uomo insicuro e indeciso su ciò che desidera, soprattutto nei confronti di questa relazione (vuole un figlio da lei ma allo stesso tempo dice di stare bene a casa con sua madre e sua zia, non prende iniziative costruttive, non cerca un lavoro, non gode dei weekend che condividete lontano dalla sua famiglia...)
Sono queste le basi su cui lei pensa sia possibile costruire una famiglia?

La relazione di coppia dovrebbe essere costruita in due e con presupposti condivisi, obiettivi comuni, interesse reciproco per i desideri dell'altro.

E' per questo che credo sia importante che si interroghi lei per prima su ciò che desidera, su che futuro immagina, su quello che il suo fidanzato le può offrire e se questo le è sufficiente.

Solo dopo potrà decidere come gestire la relazione, invitandolo, eventualmente, a prendere una posizione che si sposi con le sue (di lei che scrive) esigenze individuali.

Restiamo in ascolto.
Un caro saluto.

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Utente
Utente
Grazie, per la celere risposta....
Ho più volte avuto vari dibattiti, anche trovato varie soluzioni di prendere casa da sola per metterlo alla prova sui suoi sentimenti verso di me, mi sono ritrovata di fronte una persona che si arrabbia che cerca in tutti i modi di convincermi e rassicurarmi che prima o poi qualcosa cambierà... ma fino ad oggi non è mai cambiato nulla, mi sono trovata davanti una persona che per ogni decisione che prende deve chiedere quasi consenso alla madre se le piace o meno una scelta.. Mi trovo ad avere a che fare una donna che per il figlio, non fa nulla, è solo un decoro, uno scarica barile ... in tre anni ho visto una donna che non ha mai mostrato il minimo interesse per il figlio che per lei stravede, la sua vita gira solo intorno ai social, vuole cercare di evadere ogni volta, sperando in un nuovo amore.... Mi sono interrogata a lungo, il mio errore è stato quello, di cercare di fargli capire che il modo in cui viveva era sbagliato, in qualcosa forse ci sono riuscita... Ho capito che i suoi problemi psicologici partono dall'infanzia, dall'abbandono della madre per seguire un nuovo amore... Nel suo inconscio sa benissimo che questa donna è stata nociva per lui e per suo fratello ma si ostina a dipingerla come una martire della vita... Una donna che rispetto, porto con me in qualsiasi posto io vada per far si che si distragga, che ho cercato e cerco sempre di avere un rapporto pacifico, ma credo fermamente che la mia presenza un pò la indispettisca, dice di vedere il figli cambiato quasi come uno stupido, perchè forse non sta più la notte buttato per strada a fare magari qualche sciocchezza per andare avanti .... Sarò anche io una persona stupida che credo ancora di salvare qualcuno, ma mi creda quest uomo ha un cuore grande, e solo che non riesce ancora a capire che la sua fonte di disagio parte proprio dalla sua famiglia....
Spero di essere stata abbastanza chiara nell'esporre, non sono qui a chiedervi miracoli, ma vi chiedo un aiuto un modo di agire, che posso adottare per farlo maturare, crescere... perchè quando è capitato di affrontare il discordo "mammone" gli ho detto di farsi aiutare a superare le sue paure, da una persona competente, e non mi hai mai risposto e rimasto in silenzio. .
Dimenticavo di dirvi che quando capita di avere una discussione in famiglia, la madre sa benissimo che il mio compagno dipende mentalmente da lei, infatti lei di questo ne va orgogliosa dicendo che il figlio non riesce a stare lontano da lei e lei a sua volta vorrebbe un nuovo amore.
La zia sorella di lei le ricorda spesso che il mio compagno ha la sindrome dell'abbandono....
Ora io cosa dovrei fare ????
Grazie mille per l'ascolto e per la pazienza che state avendo nell'ascoltarmi

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Spero di essere stata abbastanza chiara nell'esporre, non sono qui a chiedervi miracoli, ma vi chiedo un aiuto un modo di agire, che posso adottare per farlo maturare, crescerÈ"

Genrile Utente,
Anche io, come il Collega, la invito a riflettere su di lei, non su di lui, su come e se è stata amata, e sul perché si accontenta.

Nessuno può fare crescere nessun altro, a meno che non sia un genitore o un terapeuta.

Un partner abita in un altro territorio, e solitamente, quando travalica questo confine fa una brutta fine..

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara Utente,

come giustamente sottolinea la Collega che mi ha preceduto, non spetta a lei farlo maturare e crescere; questo è un processo che può essere avviato solo con una motivazione individuale del diretto interessato e con l'aiuto di uno specialista.

Il suo compito, se mai se ne può individuare uno, è quello, eventualmente, di motivarlo in tale direzione ma, a quanto scrive, sembra che tutti i suoi tentativi di fargli capire che avrebbe bisogno di un aiuto in tal senso siano falliti.

Torniamo quindi allo stimolo iniziale: perché lei sente così forte il bisogno di "salvarlo"?
E' da questa domanda che dovrebbero partire le sue riflessioni, interrogandosi sulle motivazioni psicologiche che la portano ad adottare un comportamento protettivo, quasi fosse la "crocerossina" incaricata del salvataggio dei più deboli.

Spesso dietro a queste dinamiche, nascosti dall'alibi del "io lo amo" si celano nostri bisogni individuali, e inconsapevoli, che, scavando a fondo, non hanno nulla a che vedere con la relazione d'amore che stiamo vivendo.

E' solo partendo dalla sua storia di vita e dalle relazioni affettive che l'hanno contraddistinta che potrà comprendere le ragioni di tale attaccamento, di questo suo accontentarsi di un uomo che non soddisfa le sue aspettative ma che cerca in ogni modo di cambiare.

Posso immaginare che queste non erano le risposte che stava cercando, e me ne dispiaccio, ma non è davvero possibile elargire pillole di saggezza e indicazioni su come cambiare un'altra persona; e non solo per il mezzo telematico che non consente una conoscenza diretta dei protagonisti e delle situazioni; semplicemente perchè cambiare l'altro, in una relazione affettiva, non è possibile.
Ci illudiamo spesso di poterlo fare ma il vero cambiamento può avvenire solo dentro di noi.

Restiamo in ascolto.

Un caro saluto