relazione a distanza e incompresioni
Salve a tutti.
Vi scrivo per una situazione che mi crea molti pensieri. Da circa un anno ho una relazione a distanza. Il nostro è un amore nato tra mille incertezze, dovute al nostro stile di vita e alla nostra età. Abbiamo 24 anni e siamo ciò che generalmente viene etichettato come "i primi della classe" (ma non nella vita).
La nostra scintilla, sebbene già amici da un anno e mezzo, è scoccata il giorno prima che lui partisse per un soggiorno di sei mesi a Parigi e che io ricevessi una lettera di accettazione da parte della mia università tedesca, nella quale sto studiando. Casualità della vita, assurde e bellissime. Durante il suo periodo a Parigi abbiamo vissuto tutto con leggerezza. Poi lui torna dal suo soggiorno in Francia e, tempo un mesetto di amore intenso, sono io che mi ritrovo a partire per la Germania.
Abbiamo cominciato a fare sul serio, lui ha cominciato a dirlo a tutti, io seppur felicissima ero più cauta. Sono diffidente per natura. Lui è innamorato del suo lavoro, ambizioso. Io sono molto sensibile, con storie di depressione e sto ancora dando forma alla mia vita. Lui molto individualista. Io invece soffro dell'ansia dell'abbandono. I problemi sono cominciati subito dopo il primo mese dopo il mio trasferimento in Germania. A me piaceva parlare, la sera era il momento della giornata che aspettavo. Volevo raccontargli cose, stare a sentire cosa faceva lui. Roba da innamorati. Lui invece non voleva chiamarmi spesso. Diceva che era stressato per la laurea e che parlare su Skypelo innervosiva. E io mi arrabbiavo, ci rimanevo male. Insomma, secondo me non era innamorato. Non ho mai avuto tutte le attenzioni che volevo, anche sei forse sono stata abituata a riceverne fin troppe.
La situazione ha raggiunto il culmine perchè lui aveva progetti all'estero. Io, che ho studiato in tre paesi diversi, non potevo dire no. Reduce da una storia a distanza di 3 anni, gli ho solo detto che di tutte le possibilità che gli si paravano davanti, il dottorato in Canada non l'avrei sopportato, ma che una distanza più "fattibile" non sarebbe stato un problema. Dopo litigi e piagnistei, lui ha deciso di rinunciare al Canada per me e ha cominciato a scegliere una meta più "europea".
Abbiamo ricominciato a stare bene ma io ho sempre l'impressione che lui non abbia tutta questa voglia di stare con me. Quando siamo assieme, stiamo benissimo. Ridiamo, scherziamo e se litighiamo chiariamo tutto nell'arco di una giornata. Appena torno in Germania le cose cambiano. A volte è freddo, dice di volersi rilassare e e che parlare via internet proprio non lo sopporta. Non lo fa rilassare. Quindi spesso preferisce non parlarmi anche se continua a mandarmi messaggi di testo. Mi chiedo se sia possibile una cosa del genere o se ci sia qualcosa che, nonostante la mia insistenza, non vuole dirmi. Io ho tanta voglia di parlargli, anche se sono conscia che usare la tecnologia non è come stare insieme dal vivo. So che è difficile dare un parere completo, ma voi cosa ne pensate?
Vi scrivo per una situazione che mi crea molti pensieri. Da circa un anno ho una relazione a distanza. Il nostro è un amore nato tra mille incertezze, dovute al nostro stile di vita e alla nostra età. Abbiamo 24 anni e siamo ciò che generalmente viene etichettato come "i primi della classe" (ma non nella vita).
La nostra scintilla, sebbene già amici da un anno e mezzo, è scoccata il giorno prima che lui partisse per un soggiorno di sei mesi a Parigi e che io ricevessi una lettera di accettazione da parte della mia università tedesca, nella quale sto studiando. Casualità della vita, assurde e bellissime. Durante il suo periodo a Parigi abbiamo vissuto tutto con leggerezza. Poi lui torna dal suo soggiorno in Francia e, tempo un mesetto di amore intenso, sono io che mi ritrovo a partire per la Germania.
Abbiamo cominciato a fare sul serio, lui ha cominciato a dirlo a tutti, io seppur felicissima ero più cauta. Sono diffidente per natura. Lui è innamorato del suo lavoro, ambizioso. Io sono molto sensibile, con storie di depressione e sto ancora dando forma alla mia vita. Lui molto individualista. Io invece soffro dell'ansia dell'abbandono. I problemi sono cominciati subito dopo il primo mese dopo il mio trasferimento in Germania. A me piaceva parlare, la sera era il momento della giornata che aspettavo. Volevo raccontargli cose, stare a sentire cosa faceva lui. Roba da innamorati. Lui invece non voleva chiamarmi spesso. Diceva che era stressato per la laurea e che parlare su Skypelo innervosiva. E io mi arrabbiavo, ci rimanevo male. Insomma, secondo me non era innamorato. Non ho mai avuto tutte le attenzioni che volevo, anche sei forse sono stata abituata a riceverne fin troppe.
La situazione ha raggiunto il culmine perchè lui aveva progetti all'estero. Io, che ho studiato in tre paesi diversi, non potevo dire no. Reduce da una storia a distanza di 3 anni, gli ho solo detto che di tutte le possibilità che gli si paravano davanti, il dottorato in Canada non l'avrei sopportato, ma che una distanza più "fattibile" non sarebbe stato un problema. Dopo litigi e piagnistei, lui ha deciso di rinunciare al Canada per me e ha cominciato a scegliere una meta più "europea".
Abbiamo ricominciato a stare bene ma io ho sempre l'impressione che lui non abbia tutta questa voglia di stare con me. Quando siamo assieme, stiamo benissimo. Ridiamo, scherziamo e se litighiamo chiariamo tutto nell'arco di una giornata. Appena torno in Germania le cose cambiano. A volte è freddo, dice di volersi rilassare e e che parlare via internet proprio non lo sopporta. Non lo fa rilassare. Quindi spesso preferisce non parlarmi anche se continua a mandarmi messaggi di testo. Mi chiedo se sia possibile una cosa del genere o se ci sia qualcosa che, nonostante la mia insistenza, non vuole dirmi. Io ho tanta voglia di parlargli, anche se sono conscia che usare la tecnologia non è come stare insieme dal vivo. So che è difficile dare un parere completo, ma voi cosa ne pensate?
[#1]
Genrile Ragazza,
Siete giovani ed a distanza, un connubio imperfetto.
Un amore pendolare è portatore sano di mille difficoltà, le rinuncie - come il Canada per il suo ragazzo - prima o poi presentano il conto.
Non si può rinunciare sempre e per sempre.
Un amore inoltre, ha bisogno di pelle e di sensi, di tatto e di contatto, non soltanto di chat e di vita online, altrimenti diventa stressante, faticoso, invalidante.
Spesso la vita online, anche se fortemente erotizzata e compensatoria, è fautrice di disturbi psico/somatici, come insonnia ed agitazione psico/motoria.
Spero di non demoralizzarla, ma leggo nelle sue parole davvero tanta sofferenza.
Provi a consultare queste letture, ma se volesse approfondire nel mio sito personale www.valeriarandone.it , e nel mio blog https://www.medicitalia.it/valeriarandone/ ne troverà tante altre.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6358-amore-pendolare-le-coppie-lat-costo-zero-o-impegno-infinito.html
Siete giovani ed a distanza, un connubio imperfetto.
Un amore pendolare è portatore sano di mille difficoltà, le rinuncie - come il Canada per il suo ragazzo - prima o poi presentano il conto.
Non si può rinunciare sempre e per sempre.
Un amore inoltre, ha bisogno di pelle e di sensi, di tatto e di contatto, non soltanto di chat e di vita online, altrimenti diventa stressante, faticoso, invalidante.
Spesso la vita online, anche se fortemente erotizzata e compensatoria, è fautrice di disturbi psico/somatici, come insonnia ed agitazione psico/motoria.
Spero di non demoralizzarla, ma leggo nelle sue parole davvero tanta sofferenza.
Provi a consultare queste letture, ma se volesse approfondire nel mio sito personale www.valeriarandone.it , e nel mio blog https://www.medicitalia.it/valeriarandone/ ne troverà tante altre.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6358-amore-pendolare-le-coppie-lat-costo-zero-o-impegno-infinito.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.8k visite dal 16/05/2016.
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