Perché non riesco a dire sì a ciò che mi piace??

Salve, tempo fa ho detto no a una possibilità di partecipare a un casting per fare la comparsa, quando dentro di me ero felicissima solo all'idea di parteciparvi. Adesso un tipo mi ha chiesto di uscire e, per quanto io voglia conoscerlo, sto rimandando la cosa. È come se ogni volta che mi trovo di fronte a una cosa che mi piace io mi blocchi: da un lato vorrei ma dall'altro no. E va sempre a finire che prendo la decisione sbagliata, sto male e mi "maledico". La cosa buffa è che se di fronte alle cose che mi interessano dico no, al contrario è molto probabile che dica sì e che accetti di fare, continuare cose che invece non mi piacciono! Cos'è? Pigrizia, paura e masochismo? Come posso uscire da questa situazione che si presenta ogni volta nella mia testa?
Vorrei riuscire a prendere una decisione giusta per me e, in questo caso, conoscere questo ragazzo che mi ha chiesto di uscire.
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Come posso uscire da questa situazione che si presenta ogni volta nella mia testa?

Gentile Ragazza,
cosa la blocca nell'ascoltare i suoi bisogni?
Paura di non essere all'altezza. del giudizio, del rifiuto?
Di non essere approvata dai suoi genitori?

Sarebbe opportuno facesse chiarezza in lei, sui suoi bisogni, su ciò che vuole fare nella vita e imparasse passo passo ad affrontare le occasioni, anziché evitarle, e in questo può essere accompagnata da un nostro collega come le abbiamo suggerito più volte da qui.

Cosa la frenerebbe dal chiedere un consulto diretto?


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Trovo molto matura la domanda che Lei si pone.
Matura perche' la risposta corrisponde a una "quadratura del cerchio assoluta".
Sapere scegliere, prendere la via giusta, non pentirsi: chi non lo vorrebbe?
Penso sarebbe il sogno di tutti. Di qualunque persona dalla nascita alla morte.
Il sogno, ma anche la fine!
Perche' il DUBBIO e' cio' che mette in moto l'anima e la psiche. Ed e' vitale al 100%.
Nel Suo caso Lei e' giovanissima e i dubbi saranno infiniti. Su tutto. Ed e' giusto che sia cosi'. I dubbi la porteranno a discriminare, a cercare di capire dentro e fuori di se'.
Il mio modello di riferimento psicodinamico prevede inoltre l'esistenza dell'Inconscio, parte della psiche che contiene "tutto cio' che noi non sappiamo di sapere" e che guida con inflessibilita' le nostre scelte e le nostre emozioni.
Quindi cara Signorina, si tranquillizzi! E anzi, inizi a preoccuparsi davvero solo quando raggiungera' delle certezze granitiche che tarperanno le ali ai Suoi dubbi!
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. Ho paura di non essere all'altezza ed anche il giudizio degli altri. Probabilmente temo anche i miei genitori, visto che comunque ho ricevuto un'educazione che mi fa essere molto legata a loro, emotivamente parlando. Non voglio deluderli.
Non credo al momento di avere tempo per avere un consulto diretto, ma ammetto anche che non ho molta voglia...preferei risolvere la questione da me perché a me dà l'idea che io mi faccia solo troppe paranoie. Se la smettessi con questa cosa penso che la situazione cambierebbe.
[#4]
Utente
Utente
Grazie per la risposta. Io sono pienamente d'accordo con Lei, ma mi rendo conto che il mio avere dei dubbi mi limita ttantissimo, al punto di non agire! E questo non credo vada bene.
Mi trovo sempre in mezzo a due scelte e alla fine non faccio nulla, o peggio, faccio quello che non voglio.
L'avere dei dubbi mi sta bloccando. Per es. non capisco perché debba farmi tante paranoie per uscire con questo tipo quando so benissimo he è quello che mi ci vorrebbe, che mi farebbe contenta, che sono interessata a questo tipo. Insomma, ci sono tutte le supposizioni giuste! Perché devo non uscirci?! È come se ogni volta il mio cuore volesse una cosa, ma poi si mette in mezzo la testa e rovina sempre tutto. Io poi sto male, sono delusa da me stessa, mi reputo una stupida ecc. La maggior parte delle volte va a finire così. Specialmente in quelle cose che mi interessano davvero. Ogni volta è una tortura.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Probabilmente temo anche i miei genitori, visto che comunque ho ricevuto un'educazione che mi fa essere molto legata a loro, emotivamente parlando. Non voglio deluderli.>
Non crede in questo modo di rischiare di deludere se stessa?
E che i suoi genitori sarebbero felici nel vederla serena e appagata?
E' probabile che non abbia ancora raggiunto un distanza emotiva dai suoi genitori consona alla sua età, tale da consentirle di ascoltare i propri bisogni senza per questo sentirsi in colpa nel timore di deludere le loro aspettative.

<Non credo al momento di avere tempo per avere un consulto diretto, ma ammetto anche che non ho molta voglia...preferei risolvere la questione da me >
Il tempo (spesso un alibi) per il proprio benessere andrebbe trovato, d'altra parte non crede di spenderne molto continuando a restare nei suoi dubbi e nell'insoddisfazione?
Senza, nulla toglierle, se fosse stato possibile farcela da sola non avrebbe scritto qui a noi, non crede?
Un consulto online può fornire spunti di riflessione e orientare, non risolvere.
Legga qui
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Sono andata a rileggere una sua precedente richiesta di consulto ed ho individuato un problemino in Lei e vorrei che anche Lei lo individuasse con coraggio:
A proposito della Sua mancata partecipazione al casting Lei ci riferisce di "non essere riuscita a prendere la decisione di andare" e che sarebbe stata felice se "suo padre le avesse imposto cosa fare".
Ecco cara signorina. Questo e' il punto. Lei non sembra "avere dubbi" (il dubbio dovrebbe generare pensiero e dal pensiero nuove azioni), ma non avere coraggio di mettersi in gioco. Non assumersi la responsabilita' di se'. E vorrebbe che qualcun altro si prendesse tale responsabilita'.
Questo atteggiamento potrebbe indicare un disturbo di personalita'. Che la rende "dipendente" da altri per Lei significativi.
Questa situazione che la riguarda se verificata a livello clinico dovrebbe essere elaborata in modo approfondito e molto serio. In quanto si tratterebbe di un "tratto" stabile .
Occorrerebbe una analisi del profondo per capire da dove nasca tale struttura di personalita', elaborare le componenti e cercare di promuovere in Lei un cambiamento.
Dovrebbe accettare infatti che nella vita non e' possibile, a meno di gravi danni , non assumersi la responsabilita' di se' stessi. E dovrebbe un po' per volta iniziare a farlo. Con coraggio. Ovviamente sostenuta da un terapeuta idoneo.
Ci rifletta su!
I migliori saluti.
[#7]
Utente
Utente
É vero: credo che da sola non riesca a risolvere la cosa. Grazie ancora per aver risposto! Saluti
[#8]
Utente
Utente
Ha perfettamente centrato il problema! Preferisco che la responsabilità se la prenda qualcun'altro al posto mio...però allora non capisco perché in certo casi( fare nuove conoscenze, occuparmi della mia nipotina, prendere iniziativa nel fare qualcosa in modo autonomo durante il tirocinio di infermieristica) io sia contenta di " mettermi in gioco". Forse sono discontinua. Non mi butto e impegno abbastanza.
Non so se possa c'entrarci ma mia madre é una persona che non si assume mai la responsabilità( peggio di me), mentre mio padre é l'opposto, tant'é che spesso si è messo a fare cose che avrei dovuto fare io. Spesso l'ho criticato su questo punto, perché comunque mi dà fastidio.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Questa coppia genitoriale con caratteristiche opposte nella capacita' di indirizzare la propria e altrui vita andrebbe analizzata. E compreso che emozioni Lei provi nei loro confronti.
Potrebbe Lei effettuare un inconscio rispecchiamento in Sua madre? E a che fine?
Le sembra che Sua madre tragga vantaggio da tale modo di porsi in famiglia?
Vorrebbe avere lo stesso "setting" familiare di Sua madre?
[#10]
Utente
Utente
Consciamente parlando no, non mi voglio rispecchiare in mia madre. Non mi piace il suo atteggiamento e non voglio nemmeno diventare una persona del genere nel mio ideale futuro di moglie, madre. É anche vero che in certi casi può anche essere un vantaggio comportarsi così(anche se rimango dell'idea che non mi piace, anche nei confronti di se stessi e della propria dignità).
Penso che mia madre ne tragga molto vantaggio: con il suo modo di fare non ha mai colpe. Vuole vincere facile...noto però il fatto che sia una persona piena di paure...ed io non voglio assolutamente essere così.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Sono tutte tematiche rilevanti che andrebbero fatte "risuonare" in Lei in tutte le note! E consapevolizzare se profondamente vengano accolte con interesse o no!

Buona serata!
[#12]
Utente
Utente
Capisco. La ringrazio ancora per aver tirato fuori una problematica sulla quale non avevo riflettuto prima.
Buona serata!