disagio nel rapporto con i bambini

Buon giorno
Sono una ragazza di 27 anni ed ho maturato nel tempo la volontà di non voler bambini nella maniera più assoluta; odio i bambini, sono troppi gli aspetti di una gravidanza che mi infastidiscono(il cambiamento del corpo, il dolore, il fatto che un bambino dipendi da te 24 ore al gg, sacrificare la propria persona per un' altra,ecc), e inoltre sono un persona con zero pazienza. è proprio quest ultimo mio aspetto caratteriale che mi ha mandato in crisi.
La mia migliore amica ha una bimba nata a dicembre;durante la gravidanza le mie idee si sono ancora più radicate e non ho mai manifestato euforia per la nascita, per i vestitini, per le eco, anzi.molto spesso dovevo fingermi interessata alla cosa per una pura convenzione sociale e non ho mai voluto toccare la pancia (mi fa molta impressione).
Passa il tempo e aumenta il tempo che passo con la bimba, ma ieri sera, alcuni sentimenti sono emersi con estrema violenza. Avevo in braccio la bimba e continuava a piangere ininterrottamente, si lamentava, non voleva dormire e mentre cercavo di calmarla alternavo a momenti di tenerezza a momenti di odio assoluto nei suoi confronti, continuavo a pensare "stai zitta, perchè ti lamenti, taci, hai rotto le palle".Il mio cervello ha iniziato a viaggiare e ho iniziato ad aver paura che potrei farle del male, sia chiaro non intenzionalmente, ma nel caso in cui mi dovessi trovare sola con lei che piange, ho paura che io possa "trattarla male", ignorarla, insomma non comportarmi da persona "normale".
Ho iniziato a chiedermi se veramente voglio bene a questa bimba, se voglio per davvero prenderla in braccio, ridere, ballare e cantare con lei o se è solo una cosa che faccio dettata dal momento ( mi faccio trascinare dagli altri?) visto l'odio che provo in generale per i bambini. Se mi dovessi trovare a scegliere chi salvare tra l' amica o la figlia, probabilmente sceglierei l' amica.
Ho molta paura a pensare queste cose, mi sento sbagliata, mi sento malata a pensare che salverei l' amica, che odio i bambini e che non tollero i capricci (naturali) di una bambina che non riesce a dormire.
Mi sento una persona orrenda e ho paura che ci sia sotto qualche cosa che possa esplodere, mi sento una psicopatica che non è in grado di filtrare ciò che arriva dall' inconscio.
Non so cosa fare.. ignorare i pensieri e dubbi? affrontarli in qualche maniera? sono l' unica che ha questi pensieri sui figli degli atri? La mia amica ha sempre saputo le mie idee su gravidanza e bambini e ha sempre capito la mia "freddezza" ( prendo la bambina in braccio da 1 mese) ma non so se saprebbe gestire "gli ultimi aggiornamenti".
per concludere il quadro aggiungo che sono una persona insicura, soffro di attacchi di panico ed ansia, non sono una persona affettuosa (se non nel privato con il compagno), non mi piacciono le pubbliche manifestazioni di affetto(mi imbarazzano) e a tratti credo di essere egoista(anche se odio l' idea di esserlo) e contemporaneamente pronta ad aiutare chiunque.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Lei ci racconta di Sue ambivalenze nei confronti della maternità.

Non a tutte le ragazze o donne capita di essere pronte nello stesso momento/età.
Ma ciò rappresenta una variabile individuale meritevole di rispetto.

Per noi umane la maternità non rappresenta un mandato biologico ineluttabile, quanto piuttosto una scelta.
Capisco che questo faccia a botte con l'idea piuttosto diffusa socialmente dell' "istinto materno". Ma che di "istinto" non si tratta.

Se poi, come ci racconta di sè, l'argomento non riguarda nè la scelta nè l'ipotetico istinto materno, bensì una difficoltà, una resistenza,
ciò afferisce ad altro ambito ed è meritevole di considerazione specifica.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Buona sera Dr. Brunialti,
La ringrazio per la tempestiva risposta.
Ci tengo a specificare che io non ho mai vissuto un conflitto dovuto alla mia "natura di non madre", sono consapevole del fatto che la società impone una certa pressione su quello che deve essere il ruolo di donna, ma io non mi sono mai sentita frustrata dal mio rifiuto di non voler figli e non mi sono mai sentita pressata a cambiare idea.
Mi sento invece frustrata dalle sensazioni che provo nei confronti dei bambini, sono frustrata e spaventata dalle mie sensazioni di disgusto e rabbia... non pensavo che potessero affiorare questi sentimenti.
Ci tengo inoltre a ribadire che non ho alcun istinto violento o robe simili. .. ma ho paura che i miei sentimenti siano la superficie di qualcosa di grave.


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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
La descrizione che fa di se' stessa e di quanto la afflige e' molto "tecnica" direi fin troppo.
Forse ha avuto delle esperienze psicoanalitiche in passato? Ha accennato al Suo inconscio e cio' fa ipotizzare un pregresso contatto con tale struttura psichica.
Il mio approccio psicodinamico attribuisce all'inconscio un ruolo fondamentale per la propria esperienza di vita e la inviterei ad approfondire gli aspetti piu' rilevanti che esso gestisce.
Sembrerebbe infatti che il SUO essere stata bambina presenti dei problemi irrisolti. Che Lei ora rappresenta e proietta sul bambino della Sua amica.
A proposito come mai, nonostante le Sue resistenze ai bimbi lo frequenta tanto?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Utente
Utente
Buon giorno dott.a Esposito,
La ringrazio per la risposta.
In passato ho avuto modo di frequentare 3 volte uno specialista in 3 momenti specifici della vita: durante le scuole medie, liceo e università. Sono stati percorsi brevi perché mia madre si è sempre opposta alla cosa.
Ci tengo a precisare che non ho avuti alcuna esperienza di regressione o cose simili, cioè non ho mai "contattato" il mio inconscio con un terapista, forse parlo in maniera "tecnica" perché ho frequentato il liceo sociopsicopedagogico e magari mi è rimasto una sorta di vocabolario specifico.
Per quanti riguarda le frequentazioni è molto semplice, essendo la mia migliore amica ci vediamo almeno 1 volta alla settimana e a volte nel fine settimana.. è una tradizione che dura da anni.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Ok! Ma io Le consiglierei di seguire questo input che l'inconscio Le sta inviando.
Se sorgono tante problematiche per il contatto sporadico con un bimbo qualcosa il Suo avveduto inconscio Le sta suggerendo di fare..!
Che ne pensa?
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Utente
Utente
Penso che lei abbia ragione. Spero che non emerga um ricordo di un qualcosa di orrendo che può essere successo. .. penso alla peggio cose.. violenze, maltrattamenti che potrei aver subito ma che non ricordo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non drammatizzi a prescindere da ogni dato reale o ricordi emersi!
Potrebbe essersi trattato di qualcosa di meno "coreografico" ma che Lei serba in se'.
Una indifferenza percepita nei confronti di Sue esigenze che non e' stata accettata.
O semplicemente il rapporto con Sua madre.
Ma on line non ha senso parlarne!
Auguri comunque, Le auguro di trovare il coraggio di iniziare a cercare in se' con un aiuto psicoanalitico che Le infonda fiducia.
I miei saluti e auguri.
[#8]
Utente
Utente
La ringrazio dott.a Esposito. È davvero molto gentile e rassicurante.
Grazie mille e buona giornata!
[#9]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

ambivalenza significa co-presenza di sentimenti differenti - spesso contrastanti - nei confronti di una certa cosa.

Il fatto di avere o no figli è una scelta, accettabilissima e legittima in ambedue i casi.

Nal Suo caso però non sembra trattarsi di una scelta, bensì dell'irrompere di potenti sentimenti:

<<Mi sento invece frustrata dalle sensazioni che provo nei confronti dei bambini, sono frustrata e spaventata dalle mie sensazioni di disgusto e rabbia... non pensavo che potessero affiorare questi sentimenti.<<

Di fronte a ciò Lei è spaventata.
<<Mi sento una persona orrenda e ho paura che ci sia sotto qualche cosa che possa esplodere, mi sento una psicopatica che non è in grado di filtrare ciò che arriva dall' inconscio.<<

Perchè non fare un certo percorso psy per capire?


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Utente
Utente
Buon giorno dott.a Brunialti,
io vorrei fare un percorso con uno specialista ma privatamente non me lo posso permettere e tramite consultorio la lista d' attesa è lunga da far paura.
Tutto qui!
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
La lista d'attesa è lunga,

ma anche il periodo nel quale si dibatte nei dubbi...

Può mettersi in lista.

Quando sarà arrivato il suo momento deciderà il da farsi.

Tutto il resto può essere visto anche come una difesa, una resistenza.

Saluti cordiali.
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