emozioni e felicità in rapporto allo star bene
Salve dottore/ssa le scrivo perche vorrei dei chiarimenti in merito al rapporto tra i nostri pensieri e la felicita a cui tanto ambiamo. Mi spiego meglio...come tutti io certe volte mi sento davvero triste, altre angosciato, altre sereno e cosi via... questo mi succede in base a cosa ricevo dagli altri ad esempio se un mio caro amico vede che sono giu di morale e non mi dice nulla continuando a ridere e scherzare con gli altri io ci rimango male e provo delusione...perche da lui mi aspettavo che mi parlasse o mi dicesse qualcosa per farmi stare meglio...oppure dalla persona con cui mi sto frequentando mi aspetto che mi abbracci e mi faccia stare bene e se cosi non e ci rimango male soffrendo ancora di piu...quindi gli altri con le loro azioni "sbagliate" mi fanno stare male! ma qualche giorno fa lessi un articolo che parlava di felicita...in poche parole diceva che la felicita è un.emozione e come tale c'e la creiamo noi! nessuno puo renderti felice! nessuno ha il potere di toglierti la felicita poiche la felicita te la crei tu con i tuoi pensieri! diceva che le emozioni nascono dai nostri pensieri, cioe se io giudico una situaxione spiacevole con pensueri positivi la affronto con un attwggiamento positivo nasceranno dentro di me solo emozioni positive al contrario se i miei pensieri sono negativi nasceranno in me emozioni negative come angoscia paura ansia ecc.... l'ho letto sul sito esserefelici.com e il titolo era "come essere felici qualunque cosa accada nella tua vita" morale della favoka dice che se elimini ogni pretesa dagli altri e vivi la giornata in maniera positiva vivrai meglio! ora volevo rivolgermi ad un esperto come lei dato che non mi fido molto di un sito dato che l articolo puo averlo scritto chiunque! siccome attualmente hi concluso una frequentaxione con una ragazza e sto male perche mi.manca volevo sapere da lei se questo.metodo funziona e soprattutto comr applicarlo al meglio! insomma voglio stare bene con me stesso :) e non so come fare..mi puo aiutare? la ringrazio e mi scuso per la lunghezza del testo :)
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Gentile utente,
In realtà le definizioni della felicità sono molteplici. Più che una emozione, più breve e fugace, si tende a definirla come un sentimento, più stabile e attivo.
Quanto alla lettura che ha fatto, è così, nel senso che i fattori esterni ambientali incidono sulla nostra emotività ma sicuramente è l'attribuzione di significato agli eventi che fa la differenza.
Attribuire significati positivi alle cose le permette di mettere in atto anche i comportamenti positivi e tutto ciò influenza positivamente il nostro umore.
Secondo l'approccio cognitivo comportamentale ad ogni stimolo noi mettiamo in atto una risposta e affinché essa sia positiva è necessario appunto che l'attribuzione di significato e l'elaborazione appinto, sia positiva. Ciò la rinforzerà di volta in volta.
Iniziare ad applicarlo significa non catastrofizzare ciò che ci succede ma anche in condizioni sfavorevoli cercare di trarne significati positivi.
Ci vuole volontà ed esercizio. Come fosse un nuovo apprendimento e come tutti gli apprendimento necessitano di tempo e appunto esercizio.
L'ideale sarebbe farsi aiutare/istruire da uno psicologo per poi continuare da solo.
Cordialmente
In realtà le definizioni della felicità sono molteplici. Più che una emozione, più breve e fugace, si tende a definirla come un sentimento, più stabile e attivo.
Quanto alla lettura che ha fatto, è così, nel senso che i fattori esterni ambientali incidono sulla nostra emotività ma sicuramente è l'attribuzione di significato agli eventi che fa la differenza.
Attribuire significati positivi alle cose le permette di mettere in atto anche i comportamenti positivi e tutto ciò influenza positivamente il nostro umore.
Secondo l'approccio cognitivo comportamentale ad ogni stimolo noi mettiamo in atto una risposta e affinché essa sia positiva è necessario appunto che l'attribuzione di significato e l'elaborazione appinto, sia positiva. Ciò la rinforzerà di volta in volta.
Iniziare ad applicarlo significa non catastrofizzare ciò che ci succede ma anche in condizioni sfavorevoli cercare di trarne significati positivi.
Ci vuole volontà ed esercizio. Come fosse un nuovo apprendimento e come tutti gli apprendimento necessitano di tempo e appunto esercizio.
L'ideale sarebbe farsi aiutare/istruire da uno psicologo per poi continuare da solo.
Cordialmente
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
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Carissimo, aggiungo alle parole della Collega una riflessione, a mio parere Lei ha troppe aspettative nei confronti degli altri, si aspetta di essere .. soccorso.. troppo spesso, noi non siamo .. centrali..nella testa e nella vita degli altri.. anche nei confronti dei partner un atteggiamento troppo .. attendista è sbagliato , intanto si dà troppo potere , inoltre si prescinde dai suoi ....sentimenti ,aspettarsi che qualcuno ci parli , ci abbracci .. per farci star bene , come fosse un lavoro.. è irrealistico , spiace essere così diretta , ma uno sguardo più lucido, adulto , attento sarebbe bene cercare di averlo, appunto per essere felici , abbastanza, e più spesso..e soprattutto sentirsi più autonomo.. Della serie.. la cambio io la vita mia..
Cari auguri
Cari auguri
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 05/05/2016.
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