Strana alternanza di stati cognitivi

Salve a tutti! Cerco di arrivare subito al punto.
Febbraio 2013: dopo una vita quasi normale all'età di 23 anni cado per la prima volta in depressione maggiore. Il motivo? L'insorgenza di un grave disturbo ossessivo compulsivo che non mi lasciava 4 secondi di tregua al punto tale da farmi perdere qualsiasi speranza. Non mi dò per sconfitto: contatto subito uno psichiatra che mi prescrive un farmaco (cipralex 20 mg) e comincio un percorso psicoterapeutico. Risultato? Lentamente supero i miei problemi e ricomincio a vivere.
Tuttavia nel frattempo, proprio mentre riuscivo faticosamente a superare il DOC, avevo cominciato ad avvertire un altro strano disturbo a cui inizialmente non ho dato troppo peso, disturbo che mi perseguita tutt'ora. Di cosa si tratta? Mi sentivo (sento) continuamente oscillare tra due stati: nel primo (che io chiamo volgarmente "ON") sono piuttosto euforico, pieno di idee a di argomenti su cui parlare, loquace, socievole, la mia autostima aumenta senza motivo, tendo a fare progetti (mai però fuori dalla realtà). Delle volte (quando questo stato raggiunge il picco) mi sento anche particolarmente irascibile e sfrontato nei confronti di altre persone. Delle notti inoltre faccio fatica a prendere sonno preso da questo "treno di pensieri" che si accavallano velocemente nella mia testa.
Nel secondo stato (che io chiamo "OFF") al contrario il mio pensiero si rallenta, divento estremamente timido e impacciato nel fare le cose con la continua sensazione di essere ridicolo agli occhi degli altri, il mio eloquio diventa frammentato, la mia prontezza di risposta cala sensibilmente. Mi sento anche un po' triste durante questa fase, ma è importante sottolineare che la tristezza non domina il quadro, ma soprattutto la sento insorgere successivamente agli altri sintomi (quasi come se fosse una sorta di reazione emotiva allo stato in cui verso).

Quest'alternanza solitamente non dura più di un paio di giorni. Posso fare 2 giorni in "ON" e 2 in "OFF" (delle volte avverto cicli addirittura durante le 24 ore, ma difficilmente durano per più di una settimana. Altra cosa molto importante: non sembrano essere condizionati da avvenimenti esterni.

Questa condizione è devastante per me credetemi: non riesco ad avere quella continuità emotiva che mi permette di affrontare serenamente la mia vita. Mi sento di essere due persone diverse in diversi momenti. Ora la mia domanda è molto semplice: in base alle vostre conoscenze a alla vostra esperienza potrebbe trattarsi di disturbo bipolare? Il mio psichiatra non pensa a questo e parla di disturbo d'ansia. Dice che le fluttuazioni sono troppo rapide per esserlo, che le fasi "OFF" sono troppo indefinite rispetto alle fasi depressive del disturbo bipolare e che mancano di un vero e proprio abbassamento dell'umore. Tuttavia io queste oscillazioni le avverto chiaramente e non sono normali.

Vi sarei molto grato nella caso possiate darmi qualche dritta.

Grazie
[#1]
Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Sta ancora facendo il percorso psicoterapico?
E sta ancora assumendo farmaci?
Ci terrei a chiederle inoltre se lei usualmente fa ricerche su internet tipo diagnosi virtuali. Le chiedo questo perché, alcune persone sono fortemente suggestionabili tanto indursi segni e sintomi fisici.
Qui ovviamente è impossibile fare diagnosi ma forse dovrebbe fidarsi del suo psichiatra.
In alternativa potrebbe farsi fare una vera e propria valutazione psicodiagnostica da uno psicologo esperto per indagare appunto specificatamente la sua nuova condizione psicologica.

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(...)n base alle vostre conoscenze a alla vostra esperienza potrebbe trattarsi di disturbo bipolare?(..)
gentile utente detta così chiunque potrebbe fare una ipotesi in tal senso, ma solo il suo psichiatra ha avuto modo di vederla dal vivo e, quindi, è più affidabile la sua osservazione. Deve dare tempo alle cure di fare il loro effetto. In psichiatria, purtroppo, anche le diagnosi sono in continuo work in progress.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Sta ancora assumendo la terapia farmacologica?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Utente
Utente
Vi ringrazio molto dell'attenzione e mi scuso del ritardo col quale rispondo

Per la dottoressa stentella e la dottoressa esposito: allora no al momento non sto facendo psicoterapia, ma penso di riprendere al più presto perché sto soffrendo sempre di più questa situazione e ho paura di quello che potrà succedere in futuro soprattutto nelle relazioni sociali. Non prendo più neanche farmaci. Li ho smessi dopo da almeno un anno dal momento in cui il DOC stava lentamente scendendo sotto soglia. Inizialmente temevo pure che fossero loro a darmi questi viraggi ipomaniacali, ma poi anche dopo aver interrotto la loro assunzione la situazione è rimasta tale e quale; questo si collega forse anche alla sua terza domanda e sì per risponderle, sono decisamente un individuo che fa ricerche su internet. Non solo questo ma fin da piccolo sono sempre stato ipocondriaco (a 7 anni mi ero autoconvinto di avere il morbo della mucca pazza dopo aver visto un documentario, autodiagnosi alla quale sono seguiti anni terribili in cui ero quasi sicuro di avere i giorni contati!). Tuttavia non mi sento di accostare questa condizione alla mia ipocondria e le dico perché: innanzitutto negli ultimi anni (preso forse da altri problemi) ero migliorato sotto questo aspetto e tendevo a "ruminare" meno sulle malattie; ma poi soprattutto perché questa è stata una cosa continua e progressiva alla quale, al contrario delle altre malattie che mi ero autodiagnosticato, inizialmente non avevo dato troppa importanza, ma che nonostante ciò si è mantenuta tale e quale.
Per il dottor de vincentiis: capisco perfettamente il suo punto e infatti non pretendo di avere una diagnosi sulla base di sintomi descritti su internet, so che il colloquio diretto con la persona è essenziale.

Proprio su questa ultima affermazione riformulo la mia domanda: è possibile (vi è capitato nella vostra vita professionale, o per sentito dire) di diagnosticare il disturbo bipolare o ciclotimico in mancanza di chiari episodi depressivi (predominati invece dall'ansia sociale come ho detto prima) e con un viraggio di qualche giorno tra uno stato e l'altro?
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