Psicosi: consapevolezza a tratti
Buongiorno,
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi e la disponibilità nei miei confronti.
Non voglio dilungarmi troppo so che è faticoso raccontarsi in poche righe.
Mi chiamo Prisco ho 22 anni e secondo wikipedia soffro di psicosi e/o disturbo paranoide/ delirante.
Ora, vorrei elencarvi brevemente i miei sintomi:
1) pensare di essere seguito o che la mia compagna mi metta un antipsicotico nel piatto
2)pensare di avere un microchip nel cervello
3) pensare che un aereo bombardi i miei pensieri con onde
4)pensare che mio figlio di 2 anni è posseduto dal demonio e che possa leggere i miei pensieri
5)pensare che un mio collega di lavoro mi voglia ammazzare
6)pensare che la mia compagna mi tradisca con mio padre e che mio figlio non sia "mio"
7)pensare che faccia parte di una ricerca scientifica organizzata da chissa chi per chissa che scopo
Non me ne vengono in mente altri.
Ora, ammesso e non concesso che questi pensieri che in questo momento reputo assurdi siano veri ma ( nel momento in cui li formulo io "creda" siano veri anche perchè ne discuto h24 tra me e me.) dico io è possibile che TUTTE queste cose che credo solo io siano paradossalmente tutte insieme capitate nello stesso soggetto? Possibile che solo io sia consapevole di tutto questo casino che scorgo senza prove nella realtà?
O è tutto un complotto o io sono matto da rinchiudere.
Credo piu nella seconda.
Ora, prima di inserirvi anche a voi nei miei pensieri complottistici, vorrei chiedervi:
A chi devo rivolgermi per i podromi di episodio psicotico che avrò a breve? (Spero piu tardi possibile)
C'è speranza di un mio recupero senza imbottirmi di farmaci?
Certo di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.
Vi ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi e la disponibilità nei miei confronti.
Non voglio dilungarmi troppo so che è faticoso raccontarsi in poche righe.
Mi chiamo Prisco ho 22 anni e secondo wikipedia soffro di psicosi e/o disturbo paranoide/ delirante.
Ora, vorrei elencarvi brevemente i miei sintomi:
1) pensare di essere seguito o che la mia compagna mi metta un antipsicotico nel piatto
2)pensare di avere un microchip nel cervello
3) pensare che un aereo bombardi i miei pensieri con onde
4)pensare che mio figlio di 2 anni è posseduto dal demonio e che possa leggere i miei pensieri
5)pensare che un mio collega di lavoro mi voglia ammazzare
6)pensare che la mia compagna mi tradisca con mio padre e che mio figlio non sia "mio"
7)pensare che faccia parte di una ricerca scientifica organizzata da chissa chi per chissa che scopo
Non me ne vengono in mente altri.
Ora, ammesso e non concesso che questi pensieri che in questo momento reputo assurdi siano veri ma ( nel momento in cui li formulo io "creda" siano veri anche perchè ne discuto h24 tra me e me.) dico io è possibile che TUTTE queste cose che credo solo io siano paradossalmente tutte insieme capitate nello stesso soggetto? Possibile che solo io sia consapevole di tutto questo casino che scorgo senza prove nella realtà?
O è tutto un complotto o io sono matto da rinchiudere.
Credo piu nella seconda.
Ora, prima di inserirvi anche a voi nei miei pensieri complottistici, vorrei chiedervi:
A chi devo rivolgermi per i podromi di episodio psicotico che avrò a breve? (Spero piu tardi possibile)
C'è speranza di un mio recupero senza imbottirmi di farmaci?
Certo di una vostra risposta vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile utente,
Fortunatamente non si possono fare diagnosi su internet. Questo deve solo rimanere un mezzo informativo anche per evitare particolari suggestioni in soggetti facilmente influenzabili.
Nella sua famiglia d'origine sono state già diagnosticate malattie psichiatriche?
Da quanto tempo ha queste convinzioni?
Hanno coinciso con un evento particolare?
Cosa fa nella vita?
Sarebbe necessario che lei si rivolga ad uno psichiatra. Bisogna fare una diagnosi certa e probabilmente verrà associata una adeguata cura farmacologica. Affronti questo percorso senza pregiudizi e affidandosi a persone competenti.
Fortunatamente non si possono fare diagnosi su internet. Questo deve solo rimanere un mezzo informativo anche per evitare particolari suggestioni in soggetti facilmente influenzabili.
Nella sua famiglia d'origine sono state già diagnosticate malattie psichiatriche?
Da quanto tempo ha queste convinzioni?
Hanno coinciso con un evento particolare?
Cosa fa nella vita?
Sarebbe necessario che lei si rivolga ad uno psichiatra. Bisogna fare una diagnosi certa e probabilmente verrà associata una adeguata cura farmacologica. Affronti questo percorso senza pregiudizi e affidandosi a persone competenti.
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#2]
Caro Prisco,
mi sento di dirle che potrebbe esserci un motivo di fondo che sviluppa i suoi pensieri. Più che concentrarmi sulla diagnosi e sui sintomi, penso importante cercare di comprendere i vissuti e il senso di quello che pensa. Quindi non dica di se stesso che è un "matto da rinchiudere", lo trovo ingiusto.
Ad esempio, mi sembra che ci sia un senso di diffidenza nei diversi pensieri di cui ci parla. Questo potrebbe portarci a ipotizzare che siano coerentemente sullo stesso filo.
La sensazione che siano tanti pensieri e che siano capitati tutti a lei, potremmo quindi ridimensionarla, riconducendoli a una matrice comune.
Accanto a questo senso di diffidenza, inoltre, sento anche un senso di insoddisfazione e una svalutazione di sé, quando dice che è un "matto" ad esempio, così come quando afferma che "avrà un episodio psicotico a breve".
Quando parlo di matrice comune, si aprono numerosi interrogativi in proposito, ad esempio sul rapporto con la sua compagna e con suo figlio, avuto in giovane età da come ho capito. Ma anche sul rapporto più storico con suo padre, che mi sono chiesto se vive in modo conflittuale.
Nei suoi pensieri emerge anche la sfera lavorativa, per la presenza di un collega.
Tutto questo è fondamentale e aprirsi al racconto di sé e dei propri vissuti è, dal mio punto di vista, un'occasione preziosa e indispensabile per affrontare quello che sta vivendo.
Nel mio orientamento teorico, che è psicoanalitico, a partire dai suoi pensieri, che veicolano un senso, si trova il percorso per capire come mai si sviluppano. In questo modo si può giungere a un cambiamento, potremmo dire a pensare in modo diverso.
Se non vuole assumere farmaci può valutare di rivolgersi a uno psicoterapeuta per capire insieme quale percorso terapeutico percorrere. Non è detto che servano i farmaci, in questa sede non è possibile dirglielo.
Anzi, come lei dice, non reputa verosimili i suoi pensieri in questo momento. Pertanto ora, accanto ai suoi pensieri che elenca, si rilevano anche la sua autocritica e la consapevolezza.
Qualora si rilevasse invece che lei è immerso nella sua esperienza soggettiva senza poterla mai mettere in discussione ad esempio, oppure qualora ci coinvolgesse di fatto, come acutamente dice, nei suoi "pensieri complottistici", potremmo riflettere su altre ipotesi.
Quindi, dicevo, a mio parere può scegliere di rivolgersi in prima battuta a uno psicoterapeuta. In seguito, se le sembra di dovere fare ricorso anche ai farmaci, potrà valutare la richiesta di un aiuto psicofarmacologico.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
mi sento di dirle che potrebbe esserci un motivo di fondo che sviluppa i suoi pensieri. Più che concentrarmi sulla diagnosi e sui sintomi, penso importante cercare di comprendere i vissuti e il senso di quello che pensa. Quindi non dica di se stesso che è un "matto da rinchiudere", lo trovo ingiusto.
Ad esempio, mi sembra che ci sia un senso di diffidenza nei diversi pensieri di cui ci parla. Questo potrebbe portarci a ipotizzare che siano coerentemente sullo stesso filo.
La sensazione che siano tanti pensieri e che siano capitati tutti a lei, potremmo quindi ridimensionarla, riconducendoli a una matrice comune.
Accanto a questo senso di diffidenza, inoltre, sento anche un senso di insoddisfazione e una svalutazione di sé, quando dice che è un "matto" ad esempio, così come quando afferma che "avrà un episodio psicotico a breve".
Quando parlo di matrice comune, si aprono numerosi interrogativi in proposito, ad esempio sul rapporto con la sua compagna e con suo figlio, avuto in giovane età da come ho capito. Ma anche sul rapporto più storico con suo padre, che mi sono chiesto se vive in modo conflittuale.
Nei suoi pensieri emerge anche la sfera lavorativa, per la presenza di un collega.
Tutto questo è fondamentale e aprirsi al racconto di sé e dei propri vissuti è, dal mio punto di vista, un'occasione preziosa e indispensabile per affrontare quello che sta vivendo.
Nel mio orientamento teorico, che è psicoanalitico, a partire dai suoi pensieri, che veicolano un senso, si trova il percorso per capire come mai si sviluppano. In questo modo si può giungere a un cambiamento, potremmo dire a pensare in modo diverso.
Se non vuole assumere farmaci può valutare di rivolgersi a uno psicoterapeuta per capire insieme quale percorso terapeutico percorrere. Non è detto che servano i farmaci, in questa sede non è possibile dirglielo.
Anzi, come lei dice, non reputa verosimili i suoi pensieri in questo momento. Pertanto ora, accanto ai suoi pensieri che elenca, si rilevano anche la sua autocritica e la consapevolezza.
Qualora si rilevasse invece che lei è immerso nella sua esperienza soggettiva senza poterla mai mettere in discussione ad esempio, oppure qualora ci coinvolgesse di fatto, come acutamente dice, nei suoi "pensieri complottistici", potremmo riflettere su altre ipotesi.
Quindi, dicevo, a mio parere può scegliere di rivolgersi in prima battuta a uno psicoterapeuta. In seguito, se le sembra di dovere fare ricorso anche ai farmaci, potrà valutare la richiesta di un aiuto psicofarmacologico.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#3]
Gentile utente,
<<secondo wikipedia soffro di psicosi e/o disturbo paranoide/ delirante.<<
Fortunatamente le diagnosi vengono fatte solo di persona, ed è lo specialista che le fa.
E dunque questa è la prima cosa da fare: recarsi da uno Psicologo psicoterapeuta o da uno Psichiatra per avere una diagnosi precisa.
<<C'è speranza di un mio recupero senza imbottirmi di farmaci?<<
Per alcuni disturbi mentali oggi frequentemente si abbina trattamento farmacologico e psicoterapia, come può leggere in questa ricerca:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
I farmaci non sono inutili: permettono ad esempio di tenere a bada le idee deliranti quando la persona da sola non ce la fa.
Saluti cordiali.
<<secondo wikipedia soffro di psicosi e/o disturbo paranoide/ delirante.<<
Fortunatamente le diagnosi vengono fatte solo di persona, ed è lo specialista che le fa.
E dunque questa è la prima cosa da fare: recarsi da uno Psicologo psicoterapeuta o da uno Psichiatra per avere una diagnosi precisa.
<<C'è speranza di un mio recupero senza imbottirmi di farmaci?<<
Per alcuni disturbi mentali oggi frequentemente si abbina trattamento farmacologico e psicoterapia, come può leggere in questa ricerca:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html
I farmaci non sono inutili: permettono ad esempio di tenere a bada le idee deliranti quando la persona da sola non ce la fa.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Ex utente
Buonasera,
sono il primo ad ammettere di aver bisogno di aiuto.
La cosa bella è che maschero molto bene le mie ossessioni agli altri (tranne alla mia compagna che sa tutto e non si preoccupa perché dice che sono io che mi fisso), ma non è cosi.
Vivo costantemente con la paura di impazzire da un momento all'altro e far del male alle persone che amo.
Ho la fortuna di lavorare in un azienda dove ricopro un ruolo abbastanza "responsabile" e nascondere i miei stati d'animo a lavoro e le mie manie di persecuzione è uno stress doppio.
Da un lato c'è il pensiero razionale, dall'altro le paure che ho di impazzire, di fare un incidente in auto, di uccidere, essere ucciso, di essere deriso, a volte nonostante mi piacciano le donne temo di essere omosessuale, talvolta ho paura di non voler bene ai miei cari, pensieri totalmente non in linea con il mio vero io ma in cui mi ci perdo (non sia mai ci sia un 0,1% di probabilita che fossero veri).
Potrei continuare per ore, e non.vorrei dilungarmi troppo (paura di annoiarvi).
Valuterò la scelta di uno psicoterapeuta in zona nonostante io abbia paura che si venga a sapere e vivendo in un paese piccolo ho paura di non esser preso piu in considerazione in quanto pazzo.
Grazie di cuore.
PS: ho assunto xanax per 1 anno e ne ero diventato dipendente, poi ne sono uscito con gli ssri e meditazione che non mi hanno aiutato per i pensieri "ossessivi" e allora ho smesso. Ho sofferto un anno intero ma non ne ho piu bisogno e facendo un lavoro in cui ho bisogno di spostarmi ho paura che prendendi farmaci mi tolgano la patente o che mi intontiscano e possa fare un brutto incidente ecco perché non vorrei assumerli ma mi rendo conto che la mia situazione è abbastanza grave.
Grazie per l'ascolto. Un abbraccio virtuale.
sono il primo ad ammettere di aver bisogno di aiuto.
La cosa bella è che maschero molto bene le mie ossessioni agli altri (tranne alla mia compagna che sa tutto e non si preoccupa perché dice che sono io che mi fisso), ma non è cosi.
Vivo costantemente con la paura di impazzire da un momento all'altro e far del male alle persone che amo.
Ho la fortuna di lavorare in un azienda dove ricopro un ruolo abbastanza "responsabile" e nascondere i miei stati d'animo a lavoro e le mie manie di persecuzione è uno stress doppio.
Da un lato c'è il pensiero razionale, dall'altro le paure che ho di impazzire, di fare un incidente in auto, di uccidere, essere ucciso, di essere deriso, a volte nonostante mi piacciano le donne temo di essere omosessuale, talvolta ho paura di non voler bene ai miei cari, pensieri totalmente non in linea con il mio vero io ma in cui mi ci perdo (non sia mai ci sia un 0,1% di probabilita che fossero veri).
Potrei continuare per ore, e non.vorrei dilungarmi troppo (paura di annoiarvi).
Valuterò la scelta di uno psicoterapeuta in zona nonostante io abbia paura che si venga a sapere e vivendo in un paese piccolo ho paura di non esser preso piu in considerazione in quanto pazzo.
Grazie di cuore.
PS: ho assunto xanax per 1 anno e ne ero diventato dipendente, poi ne sono uscito con gli ssri e meditazione che non mi hanno aiutato per i pensieri "ossessivi" e allora ho smesso. Ho sofferto un anno intero ma non ne ho piu bisogno e facendo un lavoro in cui ho bisogno di spostarmi ho paura che prendendi farmaci mi tolgano la patente o che mi intontiscano e possa fare un brutto incidente ecco perché non vorrei assumerli ma mi rendo conto che la mia situazione è abbastanza grave.
Grazie per l'ascolto. Un abbraccio virtuale.
[#5]
Non ci ha annoiato, ci ha raccontato dei vissuti che la riguardano e che hanno valore. Anche noi la ringraziamo di avercene fatto partecipi.
So che è difficile affrontare le proprie paure e il proprio malessere per cambiare, ma non è impossibile. Lei mostra di essere motivato in questo senso, e questo sembra indicare che una parte di sé non ha paura, anzi può affrontare la vita in un modo diverso.
La scelta di uno psicoterapeuta significa poter trovare uno spazio d'ascolto, in cui sviluppare un senso di sicurezza e fiducia, che mi sembra essere ciò di cui ha bisogno.
Mi spiace che nel paese piccolo possa girare una voce così ingiustificata legata al fatto che chi va dallo psicoterapeuta è "pazzo".
Valuti però se questa paura non sia amplificata per il fatto che lei per primo ha questo timore di "impazzire" e per il fatto che non prende nella giusta considerazione se stesso, ma si giudica negativamente senza darsi il valore che merita.
Chi vuole affrontare il proprio malessere esistenziale, invece, non deve essere considerato "pazzo", anzi è molto coraggioso.
Un caro augurio,
Enrico de Sanctis
So che è difficile affrontare le proprie paure e il proprio malessere per cambiare, ma non è impossibile. Lei mostra di essere motivato in questo senso, e questo sembra indicare che una parte di sé non ha paura, anzi può affrontare la vita in un modo diverso.
La scelta di uno psicoterapeuta significa poter trovare uno spazio d'ascolto, in cui sviluppare un senso di sicurezza e fiducia, che mi sembra essere ciò di cui ha bisogno.
Mi spiace che nel paese piccolo possa girare una voce così ingiustificata legata al fatto che chi va dallo psicoterapeuta è "pazzo".
Valuti però se questa paura non sia amplificata per il fatto che lei per primo ha questo timore di "impazzire" e per il fatto che non prende nella giusta considerazione se stesso, ma si giudica negativamente senza darsi il valore che merita.
Chi vuole affrontare il proprio malessere esistenziale, invece, non deve essere considerato "pazzo", anzi è molto coraggioso.
Un caro augurio,
Enrico de Sanctis
[#6]
Gentile utente,
capisco benissimo il timore del piccolo paese, nei piccoli paesi delle varie provincie d'Italia è ancora spesso così, purtroppo. Per questo eventualmente consiglio il capoluogo.
Per quanto riguarda i farmaci:
<<ho assunto xanax per 1 anno e ne ero diventato dipendente,
poi ne sono uscito con gli ssri e meditazione che non mi hanno aiutato per i pensieri "ossessivi" e allora ho smesso. <<
uno è "dipendente" dalle cose fin quando la sua vita è "dipendente" dal disagio di cui soffre.
Sta alla persona decidere cosa fare della propria vita e quale terapia/e accettare e intraprendere.
Lei si dimostra coraggioso nel guardare in faccia la propria mente.
Buon percorso.
capisco benissimo il timore del piccolo paese, nei piccoli paesi delle varie provincie d'Italia è ancora spesso così, purtroppo. Per questo eventualmente consiglio il capoluogo.
Per quanto riguarda i farmaci:
<<ho assunto xanax per 1 anno e ne ero diventato dipendente,
poi ne sono uscito con gli ssri e meditazione che non mi hanno aiutato per i pensieri "ossessivi" e allora ho smesso. <<
uno è "dipendente" dalle cose fin quando la sua vita è "dipendente" dal disagio di cui soffre.
Sta alla persona decidere cosa fare della propria vita e quale terapia/e accettare e intraprendere.
Lei si dimostra coraggioso nel guardare in faccia la propria mente.
Buon percorso.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 6.3k visite dal 02/05/2016.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.