Solitudine e conflitti sul posto di lavoro
Salve, sto passando un brutto periodo, forse il più lungo e difficile della mia vita. Vivo all'estero da 7 mesi, ho preso casa da sola, per di più lasciando il mio fidanzato in italia il quale purtroppo ha grosse difficoltà a venire a trovarmi. I primi tempi qui mi sembrava tutto rose e fiori, una bellissima esperienza ricca di cose nuove e motivanti, e non riuscivo minimamente a pensare ai lati negativi della cosa. Pian piano tutto però è venuto a galla, la lontananza dalla famiglia e dal ragazzo hanno cominciato a farsi sentire sempre di più fino a diventare un peso insostenibile, e vivere da sola si è rivelato davvero deprimente e difficile. Il problema principale però è il lavoro: quel lavoro che ho tanto sognato e desiderato e che ho ottenuto con notevoli sacrifici si è trasformato in un vero e proprio incubo. Ho avuto la sfortuna di capitare in un luogo di lavoro che sembra un campo di battaglia, è un'eterna lotta tra i colleghi, persone che vogliono metterti in cattiva luce davanti agli altri, atteggiamenti razzisti, e un capo che controlla ogni mio respiro e non è mai contento del mio lavoro. Sono stata accusata di cose mai fatte e di parole mai dette, e tutto questo mi ha portata a non fidarmi più di nessuno. Da mesi ormai provo un senso di angoscia al solo pensiero di dover recarmi al lavoro. Il mio malessere è stato tale da portarmi anche ad assentarmi da lavoro. Ero una persona motivata, positiva e piena di energie; adesso non ho più un briciolo di interesse, non ho più forze, nè autostima. Passo le mie giornate a casa da sola quando non lavoro, non riesco più ad avere interesse nelle amicizie nate qui, vedo tutti lontani da me, come se non potessero capirmi. Desidero solo con tutta me stessa di ritornare a casa in italia. Sto soffrendo davvero questa mia solitudine, mi sento in una prigione. Nell'ultimo mese tutto sembra essere peggiorato, soffro di insonnia, faccio incubi ogni notte. Ho crisi di pianto e sbalzi di umore quando sono da sola, tachicardia quando sono a lavoro. In più ho avuto uno strano episodio di incontinenza urinaria durante una delle mie stressanti giornate a lavoro, strano per me perchè non mi è mai successo prima d'ora. Ho bisogno di aiuto e non so a chi rivolgermi, vorrei capire come poter uscire da quest'incubo, ritrovare le mie forze e me stessa, dato che non mi riconosco più. Sono consapevole che passeranno almeno un paio di mesi prima che possa ritornare in italia, e solo il pensiero di questa lunga attesa mi logora.
[#1]
Gentile utente,
Da quanto ci esprime, un insieme di situazioni ed eventi negativi stanno minando il suo benessere psicofisico.
Non è di certo facile permanere in una città lontano da casa, lontano dai propri affetti per di più in un luogo di lavoro in cui si subiscono prepotenze, torti e sopraffazioni.
Sembra essere arrivata a una sofferenza tale che lo stress si sta trasformando in sintomi: insonnia, incubi, pianto, tachicardia e incontinenza.
A questo punto dovrebbe valutare la possibilità di farsi seguire da un professionista psicologo nel paese in cui si trova oppure eventualmente valutare la possibilità di tornare in Italia.
È lei a dover valutare, magari anche con l'aiuto di uno psicologo li, cosa le pesa di più, e cosa la fa soffrire di più. Il lavoro all'estero è una grande opportunità di crescita ma magari non è il percorso giusto per lei. Il lavoro è importante, i suoi sacrifici sono da ammirare ma forse è il caso di iniziare a pensare al suo benessere psicofisico.
Cosa ne pensa?
Da quanto ci esprime, un insieme di situazioni ed eventi negativi stanno minando il suo benessere psicofisico.
Non è di certo facile permanere in una città lontano da casa, lontano dai propri affetti per di più in un luogo di lavoro in cui si subiscono prepotenze, torti e sopraffazioni.
Sembra essere arrivata a una sofferenza tale che lo stress si sta trasformando in sintomi: insonnia, incubi, pianto, tachicardia e incontinenza.
A questo punto dovrebbe valutare la possibilità di farsi seguire da un professionista psicologo nel paese in cui si trova oppure eventualmente valutare la possibilità di tornare in Italia.
È lei a dover valutare, magari anche con l'aiuto di uno psicologo li, cosa le pesa di più, e cosa la fa soffrire di più. Il lavoro all'estero è una grande opportunità di crescita ma magari non è il percorso giusto per lei. Il lavoro è importante, i suoi sacrifici sono da ammirare ma forse è il caso di iniziare a pensare al suo benessere psicofisico.
Cosa ne pensa?
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#2]
Gentile utente,
sempre più ragazzi/e incontrano all'estero opportunità che purtroppo qui non esistono in questo momento.
E coraggiosamente si mettono ... in cammino.
E così ha fatto Lei. Coraggiosamente.
Poi arrivano le difficolta, inevitabili:
<<eterna lotta tra i colleghi, persone che vogliono metterti in cattiva luce davanti agli altri, atteggiamenti razzisti, e un capo che controlla ogni mio respiro e non è mai contento del mio lavoro.<<
Perchè tanti altri, come Lei, ambiscono a quel posto, vogliono quel posto.
Lo stress è elevato.
Ma Le mancano SOLO 2 mesi, 50 giorni lavorativi!
Poi metterà questa esperienza nel curriculum.
Si faccia forza, non ceda proprio ora che manca poco; il più è fatto.
Sul sito del consolato italiano nelle altre nazioni talvolta c'è l'indicazione di psicologi italiani là. Non so se Le può interessare.
Non sapendo però dove si trova, non riesco a essere più precisa.
Saluti cordiali.
sempre più ragazzi/e incontrano all'estero opportunità che purtroppo qui non esistono in questo momento.
E coraggiosamente si mettono ... in cammino.
E così ha fatto Lei. Coraggiosamente.
Poi arrivano le difficolta, inevitabili:
<<eterna lotta tra i colleghi, persone che vogliono metterti in cattiva luce davanti agli altri, atteggiamenti razzisti, e un capo che controlla ogni mio respiro e non è mai contento del mio lavoro.<<
Perchè tanti altri, come Lei, ambiscono a quel posto, vogliono quel posto.
Lo stress è elevato.
Ma Le mancano SOLO 2 mesi, 50 giorni lavorativi!
Poi metterà questa esperienza nel curriculum.
Si faccia forza, non ceda proprio ora che manca poco; il più è fatto.
Sul sito del consolato italiano nelle altre nazioni talvolta c'è l'indicazione di psicologi italiani là. Non so se Le può interessare.
Non sapendo però dove si trova, non riesco a essere più precisa.
Saluti cordiali.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.7k visite dal 02/05/2016.
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