La ex fidanzata non permette al mio compagno di vedere il figlio
Salve,
Sto insieme al mio compagno da quasi un anno, ci siamo conosciuti che lui aveva messo da poco fine alla relazione con la sua ex da cui è nato un figlio. Lui negli anni ha tentato in tutti i modi di convincerla a vivere da lui con il figlio, ha preso una casa in affitto più grande per loro, le invia mensilmente dei soldi per il sostentamento, ma lei non ne voleva sapere, preferiva crescere il bambino con lei e la madre. Per non parlare delle violenze psicologiche che lui ha subito, fino ad augurarli un cancro, a lui nei momenti di grande disperazione è venuto il dubbio che il bambino fosse suo visto i comportamenti strani, molte sue amiche lo pensano perchè non c'è nemmeno somiglianza. Dopo 5 anni vissuti così, non permettendole di vedere il figlio, vivendo in una casa più grande ma vuota, e giorni in cui lei spariva per giorni per poi farsi sentire quando le garbava, lui ha deciso di porre fine. Poi ha conosciuto me, stiamo bene insieme, ci amiamo, ci rispettiamo, pensiamo al futuro insieme. La sua ex prima di venire a conoscenza della nostra storia aveva inviato un messaggio al mio compagno dove li diceva che doveva firmare delle carte per toglierli la patria potestà, quando ha saputo di noi ha stracciato tutto ed ha iniziato a dirli che voleva tornare con lui, che era cambiata e che per colpa mia stava rovinando la loro famiglia. Ha pagato qualcuno per seguire la mia vita ed ha detto al mio compagno che io sono una donna facile, una insulsa cameriera, ha parlato male di me ai loro amici, ai genitori del mio compagno e loro chiaramente non vogliono neppure sentir parlare di me perchè non si fidano, pensano che sia una spregiudicata. Ora sono mesi che non vede il figlio, lui la contatta ma lei trova mille scuse, dice che è sempre impegnata o addirittura non risponde. Lui mi chiede spesso come deve comportarsi, io non so qual'è il comportamento giusto da assumere di fronte a questa situazione, ho paura di dare qualche consiglio sbagliato o sembrare invadente. Lui dall'altra parte non riesce ad arrabbiarsi per paura che lei le impedisca di vedere il figlio definitivamente. Come posso aiutarlo nel mio ruolo di compagna? Grazie
Sto insieme al mio compagno da quasi un anno, ci siamo conosciuti che lui aveva messo da poco fine alla relazione con la sua ex da cui è nato un figlio. Lui negli anni ha tentato in tutti i modi di convincerla a vivere da lui con il figlio, ha preso una casa in affitto più grande per loro, le invia mensilmente dei soldi per il sostentamento, ma lei non ne voleva sapere, preferiva crescere il bambino con lei e la madre. Per non parlare delle violenze psicologiche che lui ha subito, fino ad augurarli un cancro, a lui nei momenti di grande disperazione è venuto il dubbio che il bambino fosse suo visto i comportamenti strani, molte sue amiche lo pensano perchè non c'è nemmeno somiglianza. Dopo 5 anni vissuti così, non permettendole di vedere il figlio, vivendo in una casa più grande ma vuota, e giorni in cui lei spariva per giorni per poi farsi sentire quando le garbava, lui ha deciso di porre fine. Poi ha conosciuto me, stiamo bene insieme, ci amiamo, ci rispettiamo, pensiamo al futuro insieme. La sua ex prima di venire a conoscenza della nostra storia aveva inviato un messaggio al mio compagno dove li diceva che doveva firmare delle carte per toglierli la patria potestà, quando ha saputo di noi ha stracciato tutto ed ha iniziato a dirli che voleva tornare con lui, che era cambiata e che per colpa mia stava rovinando la loro famiglia. Ha pagato qualcuno per seguire la mia vita ed ha detto al mio compagno che io sono una donna facile, una insulsa cameriera, ha parlato male di me ai loro amici, ai genitori del mio compagno e loro chiaramente non vogliono neppure sentir parlare di me perchè non si fidano, pensano che sia una spregiudicata. Ora sono mesi che non vede il figlio, lui la contatta ma lei trova mille scuse, dice che è sempre impegnata o addirittura non risponde. Lui mi chiede spesso come deve comportarsi, io non so qual'è il comportamento giusto da assumere di fronte a questa situazione, ho paura di dare qualche consiglio sbagliato o sembrare invadente. Lui dall'altra parte non riesce ad arrabbiarsi per paura che lei le impedisca di vedere il figlio definitivamente. Come posso aiutarlo nel mio ruolo di compagna? Grazie
[#1]
Gentile Utente,
Se pur dolorosa e diffide questa situazione, dve essere gestita dai legali e, se dovesse necessitare, dai servizi sociali.
Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori, senza manipolazioni o ricatti...
Provi a leggere questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5226-lei-lui-e-l-altro-papa-le-nuove-genitorialita.html
Se pur dolorosa e diffide questa situazione, dve essere gestita dai legali e, se dovesse necessitare, dai servizi sociali.
Un bambino ha bisogno di entrambi i genitori, senza manipolazioni o ricatti...
Provi a leggere questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5226-lei-lui-e-l-altro-papa-le-nuove-genitorialita.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente,
Vorrei chiederle se l'affido del minore è stato regolato.
Sia che siano figli nati dal matrimonio o che si tratti di una coppia di fatto, la legge tutela i figli e regola i rapporti con i genitori nel caso in cui non ci fosse accordo.
Questo perchè è si un diritto del genitore avere rapporti stabili e continuativi con i figli ma soprattutto la legge garantisce alla prole il diritto di frequentare entrambi i genitori e le loro famiglie di origine.
Ciò che dovrebbe fare è regolamentare quanto prima l'affido facendo richiesta al tribunale ordinario. Il giudice deciderà il tipo di affidamento da assegnare.
Cordialmente
Vorrei chiederle se l'affido del minore è stato regolato.
Sia che siano figli nati dal matrimonio o che si tratti di una coppia di fatto, la legge tutela i figli e regola i rapporti con i genitori nel caso in cui non ci fosse accordo.
Questo perchè è si un diritto del genitore avere rapporti stabili e continuativi con i figli ma soprattutto la legge garantisce alla prole il diritto di frequentare entrambi i genitori e le loro famiglie di origine.
Ciò che dovrebbe fare è regolamentare quanto prima l'affido facendo richiesta al tribunale ordinario. Il giudice deciderà il tipo di affidamento da assegnare.
Cordialmente
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#4]
Gentile utente,
Capisco perfettamente ma è assolutamente necessario che lui faccia richiesta al tribunale. Dovrebbe rivolgersi ad un avvocato che si preoccuperà di formalizzare la richiesta.
Solitamente, nella maggioranza dei casi viene assegnato l'affido condiviso che permette a entrambi i genitori di stare con il figlio distribuendo in modo equo i tempi.
In questo modo non ci sono scuse che tengano perché l'uno non può ostacolare l'altro nella frequentazione dei figli visto che è stabilito dal giudice.
Consigli al suo compagno di proseguire per vie legali, mi creda, per il bene di entrambi e, indirettamente, anche suo (di lei che scrive).
Cordialmente
Capisco perfettamente ma è assolutamente necessario che lui faccia richiesta al tribunale. Dovrebbe rivolgersi ad un avvocato che si preoccuperà di formalizzare la richiesta.
Solitamente, nella maggioranza dei casi viene assegnato l'affido condiviso che permette a entrambi i genitori di stare con il figlio distribuendo in modo equo i tempi.
In questo modo non ci sono scuse che tengano perché l'uno non può ostacolare l'altro nella frequentazione dei figli visto che è stabilito dal giudice.
Consigli al suo compagno di proseguire per vie legali, mi creda, per il bene di entrambi e, indirettamente, anche suo (di lei che scrive).
Cordialmente
[#7]
Gentile utente,
in assenza di matrimonio la situazione è più fluida; ma in tale caso è ancora più necessario l'intervento del tribunale dei minori per fissare delle regole, sia per l'aspetto economico, sia - ancor più - per garantire al figlio di poter frequentare ambedue i genitori secondo quanto stabilito dal giudice.
Riguardo al dubbio che il figlio non sia suo, il Suo compagno può chiedere la prova del DNA: è inutile nutrire fantasie distruttive, non giova a nessuno, non aiuta a prendere decisioni opportune.
Il Suo compagno chiede a Lei come comportarsi: ma un legale è il professionista più adatto...
Da un chiarimento della situazione si aprirà anche per Voi una possibilità più concreta e serena.
in assenza di matrimonio la situazione è più fluida; ma in tale caso è ancora più necessario l'intervento del tribunale dei minori per fissare delle regole, sia per l'aspetto economico, sia - ancor più - per garantire al figlio di poter frequentare ambedue i genitori secondo quanto stabilito dal giudice.
Riguardo al dubbio che il figlio non sia suo, il Suo compagno può chiedere la prova del DNA: è inutile nutrire fantasie distruttive, non giova a nessuno, non aiuta a prendere decisioni opportune.
Il Suo compagno chiede a Lei come comportarsi: ma un legale è il professionista più adatto...
Da un chiarimento della situazione si aprirà anche per Voi una possibilità più concreta e serena.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.1k visite dal 01/05/2016.
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