Uno psicologo anche perch avendo questi problemi

Salve, sono una ragazza di 20 anni e da circa 5 mesi soffro di abbuffate incontrollate. Inizialmente erano sporadiche poi sempre più frequenti. Sono stati due anni di cambiamenti. Ho iniziato a provocarmi il vomito per dimagrire però ho smesso dopo qualche mese con l aiuto del mio ragazzo. Sapevo di farmi del male e ho deciso di dimagrire: sono passata da 63 a 50 chili in circa 12-15 mesi. Mi vedevo bene,sport ogni giorno e calcolo minuzioso delle calorie. Tutti mi dicevano che ero troppo magra ma io mi vedevo bene ed ero contenta dei progressi. Durante la maturità il mio ragazzo ha iniziato a stressarmi e a dirmi che ero sempre meno presente e a farmi pesare ogni cosa come l'iscrizione all'università. Durante i primi esami non lo sopportavo più e sono iniziate le prime abbuffate e gli attacchi di panico. Mi sentivo in gabbia e ho deciso di lasciarlo pensando che fosse lui il problema. A questo si è aggiunta una spesa esorbitante dovuta alla tassa universitaria e alla patente, i miei continuavano a parlarne e io mi sentivo sempre più in colpa. Inoltre il ciclo non mi viene da 5 mesi e ho ricominciato a prendere la pillola dopo un consulto ginecologico. Ho iniziato a stare meglio dopo aver lasciato il mio ragazzo ma le abbuffate non passavo ed erano seguite da giorni in cui non mangiavo molto, mi vergognavo sempre di più.Ho deciso di parlarne con i miei circa due mesi e mezzo fa e abbiamo cercato di risolvere la situazione. Il mio problema credo sia quello del controllo maniacale del cibo e un paio di settimane fa ho deciso di dire tutta la verità ai miei. Le abbuffate sono diminuite ma riguardano soprattutto dolci e prodotti raffinati e latticini che avevo completamente abbandonato(sono intollerante al latte e lattosio e al grano). Dopo averlo proposto ai miei genitori abbiamo deciso di prendere un appuntamento da uno psicologo anche perché avendo questi problemi di intolleranza il mio uscio ne risente sempre di più e le reazioni che ha sono preoccupanti. Sono arrivata alla conclusione che preferirei avere 5 chili in più e stare bene psicologicamente che essere magra e vivere una vita pensando che il cibo sia la mia prigione. Lo definisco tale perché non riesco più a fare nulla, mi sento sempre in colpa e non voglio neppure uscire di casa a volta. Cosa potrei fare ancora? Arrivederci e grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Un fidanzato nin cura, così come non può essere il solo responsabile di un dosagio così complesso come i disturbi del comportamento oro alimentare che, spesso, partono da lontano: dalle terre all'infanzia.

La scelta di rivolgersi ad uno psicologo è la più giusta, soltanto così potrà riequilibrarsi e dare il giusto significato al cibo, cioè quello di nutrimento del corpo e non dell'anima sofferente.

Sembra che lei lo abbia investito di altro...
Il cibo è diventato una compensazione..
Un ansiolitico..
Una compagnia..
Un amore,.
Un utero caldo nel quale rifugiarsi o regredire...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

i disturbi alimentari sono un disturbo complesso, che coinvolge il corpo, la psiche, i comportamenti, le relazioni.

Per questo riteniamo che una équipe multidisciplinare - che comprende lo/a psicologo/a ma anche altri specialisti - sia maggiormente efficace.
E' infatti in quella sede che si compie la "Valutazione diagnostica integrata".

Nella Sua provincia funziona ottimamente il "Centro per i disturbi del comportamento almentare", presso l'Azienda sanitaria.

Può averne informazioni dettagliate digitando:
centro-disturbi-comportamento-alimentare, seguito dalla sigla della Sua provincia e dalla sigla della azienda sanitaria (mi esprimo in tale maniera per tutelare rigorosamente la Sua privacy).

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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