Forse è ansia?

Gentilissimi, chiedo il vostro parere e un vostro consiglio su un problema che porto dietro da un bel po' di mesi
Io vivo e studio a circa 400 Km da casa dove risiedono i miei genitori; entrambi anziani papà classe 1940 e mamma classe 1944.
Mamma oltre ai problemini legati all'età ha anche problemi di vario genere (diabete, ipertensione, operata più volte all'aorta e alla valvola aortica, quadrantectomia mammario) l'ultimo intervento alla orta risale all'anno scorso, ha un quadro clinico un po' complesso dovuto al fatto che la orta è mal ridotta, ricostruita (con vari interventi) tutta la parte toracica, ora inizia a dare problemi la parte addominale fino all'arteria illiaca.
Papà fino alla settimana scorsa presentava solo problemi legati all'età; ma venerdì scorso ha avuto una fibrillazione che gli ha provocato uno svenimento, per rianimarlo hanno dovuto praticare un massaggio cardiaco e ora sembri che stia meglio.
Da circa un anno (data dell'ultimo intervento di mamma), faccio fatica a concentrarmi su qualsiasi cosa. Penso sempre al momento in cui sopraggiunga una cattiva notizia legata alla morte, a come reagirei a come la superei ecc ecc. Inoltre la fatica più grossa la faccio nell'addormentarmi in quanto non riesco più ad addormentarmi in maniera serena, né a dormire bene, infatti durante la notte più volte mi sveglio agitato sentendo i battiti del cuore accelerati (come se avessi preso uno spavento).
E' come se aspettassi la chiamata e non devo dormire e come mi addormento mi sveglio.
Inoltre a settembre ho perso un mio caro amico per incidente stradale e sono stato avvisato durante la notte e ho dovuto avvisare gli altri componenti del nostro gruppo.
Per avere un quadro più chiaro, circa 8 anni fa, ero in un forte stato d'ansia dovuto al fatto che la mia ragazza mi aveva lasciato, si era fidanzata con il mio migliore amico e contemporaneamente (ultimo anno di scuola superiore) per problemi di famiglia sono stato costretto a prendermi una casa in affitto da solo, in un paese in cui non avevo famigliari ma solo gli amici (si possiamo definirli tali) che sapevano tutto della loro relazione ma nessuno me lo ha detto, quando poi ho scoperto il tutto il medico mi consigliò una cura di ansiolitici e antidepressivi. Successivamente partii e dimenticai a casa i farmaci e da allora smisi di prenderli.
Potrebbe essere un sintomo di ricaduta?
Secondo voi cosa può essere?
Quello che vi chiedo è un consiglio da parte vostra su come poter superare questo periodo, non so che fare.
Grazie mille per l'attenzione dedicatami
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazzo,
lontano da casa, i genitori anziani con problemi medici che la preoccupano molto e uno stato di allerta costante che turba un corretto riposo. A questo si somma il trauma per la perdita improvvisa di un caro amico...comprensibili anche le sue difficoltà di concentrazione perché evidentemente la sua mente è altrove, nel timore che un vento sgradevole improvviso incomba.

Il suo disagio, in cui sembra esserci una certa componenete ansiosa, andrebbe valutato direttamente a livello medico/specialistico e psicologico per cure adeguate che le possano consentire di recuperare serenità e un riposo migliore.
Provi a rivolgersi alle strutture ASL del suo territorio
A casa c'è qualcuno con i suoi genitori?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa, grazie mille per la sua risposta.
A casa con i miei genitori abbiamo una signora che li assiste solo di mattina dal lunedì al venerdì.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

la componente ansiosa sembra presente della Sua vita, e in momenti più difficili si riattiva maggiormente.

L'esordio Lei lo situa nell'età adolescenziale, quando eventi affettivi negativi e altri legati alla morte La hanno messo a contatto con il LUTTO.

Ciò si è riattivato con il peggioramento della salute dei Suoi.

Concordo con i suggerimenti della Collega: Medico specialista + percorso psicologico.

Su tale abbinamento Le allego la lettura:
Depressione: psicoterapia è più efficace dei soli farmaci nel lungo periodo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-e-piu-efficace-dei-soli-farmaci-nel-lungo-periodo.html

Non si faccia fuorviare dal termine "Depressione": la diagnosi si farà di persona.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Lei ha 29 anni e si trova nell'eta' in cui per la prima volta ci si comincia a rendere conto della vita come e' e dei dispiaceri che puo' dare.
Prima tutto sembra facile e superabile. Dai 29 -30 anni in avanti si acquisisce consapevolezza e maturita'.
Forse per Lei questa fase e' resa penosa dalla lontananza da casa che acuisce le sue ansie.
E' opportuno, cosi' come Le hanno consigliato le colleghe, un sostegno per Lei.
L'elaborazione a livello dell'Io delle Sue emozioni Le permetterà' di fronteggiarle con le giuste dosi di ansia ma anche determinazione nel fronteggiarle.
Ci faccia sapere!
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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