Autostima e dispercezione corporea

Salve, sono Francesca, ho 20 anni e convivo con un disagio che è probabilmente banale: non mi piaccio. Questo tuttavia incide in modo molto significativo sulla mia vita: quando accade che io abbia una crisi non riesco a uscire di casa, sia un'uscita con una persona che mi interessa, con le amiche, con i genitori, ma anche solo per andare a lezione all'Università. Mi guardo allo specchio e provo vergogna a uscire di casa! Sono stata sempre molto legata all'estetica, ho fatto diete su diete, (sono normopeso, ma in passato ho avuto disturbi alimentari. Tutt'ora penso di non essere molto normale sotto questo punto) e perciò l'aspetto è molto importante per me. Le persone che sono intorno a me mi dicono che sono una bella ragazza e questo mi conforta temporaneamente, poi ritorno nei miei pensieri ossessivi. Arrivo a pensare che i miei genitori mi disprezzino perché non sono bella e magra come loro vorrebbero. Sono alta 170x165 circa, ho molti amici, una vita tranquilla. Sono una ragazza normale! Eppure non riesco a convivere con questo disagio che con il tempo non fa che aumentare..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
<<sono normopeso, ma in passato ho avuto disturbi alimentari>>
<<non riesco a convivere con questo disagio che con il tempo non fa che aumentare...>>

Gentile Ragazza,
come sono stati affrontati i disturbi alimentari di cui ha sofferto? Si è rivolta ad una struttura o a dei professionisti per un'adeguata terapia?
In che senso ritiene di non essere "molto normale" rispetto a ciò?

Dal momento che il suo disagio non fa che aumentare, non ha mai pensato di rivolgersi di persona ad un nostro collega per cercare il modo più efficace per poterlo superare?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
buonasera, da principio grazie mille per la risposta tempestiva! nella fase più evidente del disturbo (magrezza eccessiva) avevo degli incontri con lo psicologo. C'è da dire però che avevo 15 anni e erano incontri a cui andavo malvolenteri spinta dai miei genitori. Appena ho ripreso il peso necessario ho sospeso questi incontri. Ho sempre avuto un brutto rapporto con il cibo da allora, ho fatto diete molto severe (a volte seguita da un nutrizionista, a volte no) seguite sempre da una giornata o più in cui mangio senza controllo (letteralmente: senza controllo) mi sento in colpa, ricomincio una nuova dieta ... così da anni, infatti ho un metabolismo molto lento ( ho prenotato inoltre sotto consiglio del medico di base degli esami per la tiroide)

ho pensato di rivolgermi a uno specialista, ma non l'ho fatto, in quanto il mio disagio non è accompagnato da una sofferenza fisica (come ho detto sono generalmente in stato di salute...)
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
La decisione di eseguire approfondimenti medici è senz'altro buona cosa.
Il fatto che non ci sia sofferenza fisica, però, non comporta a mio avviso che si debba trascurare il disagio psicologico, solo perché "invisibile" agli occhi del mondo: i due tipi di malessere hanno pari dignità e di entrambi è opportuno occuparsi.

Ha descritto bene il suo difficile rapporto con il cibo e con il suo corpo e i condizionamenti che si riversano nella sua vita quotidiana. Anche se è ancora molto giovane, ora non è più la ragazzina quindicenne spinta dai genitori e può decidere di assumersi in prima persona la responsabilità di un cambiamento.

Può cercare dentro di sé la motivazione a comprendere e cercare di superare questi ostacoli, con l'obiettivo di recuperare (o, forse meglio, trovare per la prima volta!) una "leggerezza" di vita e la serenità che giustamente i suoi 20 anni reclamano.
Potrebbe iniziare a rivolgersi gratuitamente allo psicologo dello Spazio Giovani per una prima consulenza e per chiedere informazioni sui servizi che il territorio le può offrire in merito.
Cosa ne pensa?

Saluti cordiali.