Altissimo stress lavorativo
Buonasera,
vi scrivo perchè sto molto male.
Lavoro per una società di consulenza, uno di quei posti famigerati ad altro sfruttamente e stress.
Ho di partenza un carico lavorativo molto alto. Oggi ho saputo che mi affideranno un grosso incarico, per il quale non ho assolutamente tempo, nè mi sento all'altezza, sia per competenze che per lucidità/abilità mentale. Lavoro molto male sotto stress e con poco tempo. In più ho stanchezza accumulata, a causa dei molti straordinari fatti finora.
Sono disperato. Sento un'ansia altissima. E' una situazione che non posso reggere. I miei datori di lavoro sono degli sciacalli, scellerati.
Avevo in mente di ritargliarmi nel periodo futuro imminente un po' di tempo per me, per cercare una casa. Vorrei andare a vivere da solo. Ma con questo carico, sarò totalmente di nuovo assorbito dal lavoro.
Soffro ormai di insonnia per colpa del lavoro. Nei periodi di stress, mi sveglio di notte alle 4.5/5 e non riesci più a riprendere sonno. Ho in testa un continuo processo di ruminazione mentale che riguarda le questioni lavorative. Con questo nuovo incarico sono definitivamente al capolinea. Non resisto più. Vorrei semplicemente scappare e riconquistarmi una vita più tranquilla.
Scusate lo sfogo.
Oltre allo sfogo, la mia domanda è un consiglio su come affrontare la situazione lavorativa contingente, sia come riuscire a riconquistare la padronanza della mia vita e ricominciare a vivere.
Questa non è vita. E' solo lavoro e sopravvivenza. Ho paura di ammalarmi a lungo termine.
Grazie,
vi scrivo perchè sto molto male.
Lavoro per una società di consulenza, uno di quei posti famigerati ad altro sfruttamente e stress.
Ho di partenza un carico lavorativo molto alto. Oggi ho saputo che mi affideranno un grosso incarico, per il quale non ho assolutamente tempo, nè mi sento all'altezza, sia per competenze che per lucidità/abilità mentale. Lavoro molto male sotto stress e con poco tempo. In più ho stanchezza accumulata, a causa dei molti straordinari fatti finora.
Sono disperato. Sento un'ansia altissima. E' una situazione che non posso reggere. I miei datori di lavoro sono degli sciacalli, scellerati.
Avevo in mente di ritargliarmi nel periodo futuro imminente un po' di tempo per me, per cercare una casa. Vorrei andare a vivere da solo. Ma con questo carico, sarò totalmente di nuovo assorbito dal lavoro.
Soffro ormai di insonnia per colpa del lavoro. Nei periodi di stress, mi sveglio di notte alle 4.5/5 e non riesci più a riprendere sonno. Ho in testa un continuo processo di ruminazione mentale che riguarda le questioni lavorative. Con questo nuovo incarico sono definitivamente al capolinea. Non resisto più. Vorrei semplicemente scappare e riconquistarmi una vita più tranquilla.
Scusate lo sfogo.
Oltre allo sfogo, la mia domanda è un consiglio su come affrontare la situazione lavorativa contingente, sia come riuscire a riconquistare la padronanza della mia vita e ricominciare a vivere.
Questa non è vita. E' solo lavoro e sopravvivenza. Ho paura di ammalarmi a lungo termine.
Grazie,
[#1]
Gentile utente,
respiriamo lo stress che comunica!
E' complicato dover decidere tra la "vita" e il lavoro.
Oggi sempre più succede.
Importante è non ammalarsi: lo stress rompe gli equilibri, modifica i parametri, danneggia il sonno.
Lei conosce ed applica tecniche di rilassamento?
Fa sport per scaricare la tensione?
Ha una vita privata, affettiva, di amicizie, ...?
Le suggerisco due letture ricche di suggesioni:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/794-stress-come-intervenire.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2259-rischio-stress-lavoro-correlato-e-prevenzione-burnout.html
Ci sentiamo.
respiriamo lo stress che comunica!
E' complicato dover decidere tra la "vita" e il lavoro.
Oggi sempre più succede.
Importante è non ammalarsi: lo stress rompe gli equilibri, modifica i parametri, danneggia il sonno.
Lei conosce ed applica tecniche di rilassamento?
Fa sport per scaricare la tensione?
Ha una vita privata, affettiva, di amicizie, ...?
Le suggerisco due letture ricche di suggesioni:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/794-stress-come-intervenire.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/2259-rischio-stress-lavoro-correlato-e-prevenzione-burnout.html
Ci sentiamo.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Ex utente
Buonasera,
grazie per i suggerimenti di lettura.
In risposta alle Sue domande, non conosco tecniche di rilassamento, se non la respirazione profonda, che mi capita di praticare. Mi è capitato ogni tanto (e l'ultia volta questo week end) di sentire il fiato corto. Penso proprio per l'ansia, perchè non appena mi distraevo, il sintomo spariva.
Faccio sport, non frequentemente, ma abbastanza regolarmente. Tendo a smettere nei periodi di maggiore impegno lavorativo. Ma è in questo periodo mi sforzo di farlo una volta alla settiamana. Poi faccio lunghe uscite in bicicletta, il che sicuramente mi scarica.
Ho amici, con cui ogni tanto esco. Sono single da un anno e mezzo, e alla ricerca di un compagno. Mi capita di avere appuntamenti. Mi piace parlare con queste persone e passare delle ore, che fortunatamente spesso mi risultano piacevoli Faccio molta selezione, il più delle volte istintiva, quindi mi ritrovo sempre ad avere a che fare con persone affini ed interessanti. L'interesse sentimentale il più delle volte non arriva da parte mia, ma cerco di fare nascere comunque una conoscenza.
Ritornano all'argomento oggetto di consulto, è sempre il lavoro e le sue preoccupazioni ad essere al centro dei miei pensieri, e ad occupare quasi tutto il mio tempo. Non è questo il problema in sè, ma proprio le condizioni di lavoro, il continuo stato di allerta, insicurezza psicologica, minaccia che questo lavoro mi provoca. Sono sfruttato e ogni giorno può arrivare il carico da 100. Quest'ultimo incarico per me è insopportabile. E' come se fossi un computer dalla memoria piena. Sono rallentato. Vorrei la tranquillità necessaria per occuparmi della mia vita privata. Cercare pian piano casa, valutare alternative, e finalmente emanciparmi come adulto. La mia ricerca di un compagno è anche influenzata dal non essere indipendente. Sono io stesso a svalutarmi per questo. Mi vergono spesso di dire che vivo ancora con i genitori.
grazie per i suggerimenti di lettura.
In risposta alle Sue domande, non conosco tecniche di rilassamento, se non la respirazione profonda, che mi capita di praticare. Mi è capitato ogni tanto (e l'ultia volta questo week end) di sentire il fiato corto. Penso proprio per l'ansia, perchè non appena mi distraevo, il sintomo spariva.
Faccio sport, non frequentemente, ma abbastanza regolarmente. Tendo a smettere nei periodi di maggiore impegno lavorativo. Ma è in questo periodo mi sforzo di farlo una volta alla settiamana. Poi faccio lunghe uscite in bicicletta, il che sicuramente mi scarica.
Ho amici, con cui ogni tanto esco. Sono single da un anno e mezzo, e alla ricerca di un compagno. Mi capita di avere appuntamenti. Mi piace parlare con queste persone e passare delle ore, che fortunatamente spesso mi risultano piacevoli Faccio molta selezione, il più delle volte istintiva, quindi mi ritrovo sempre ad avere a che fare con persone affini ed interessanti. L'interesse sentimentale il più delle volte non arriva da parte mia, ma cerco di fare nascere comunque una conoscenza.
Ritornano all'argomento oggetto di consulto, è sempre il lavoro e le sue preoccupazioni ad essere al centro dei miei pensieri, e ad occupare quasi tutto il mio tempo. Non è questo il problema in sè, ma proprio le condizioni di lavoro, il continuo stato di allerta, insicurezza psicologica, minaccia che questo lavoro mi provoca. Sono sfruttato e ogni giorno può arrivare il carico da 100. Quest'ultimo incarico per me è insopportabile. E' come se fossi un computer dalla memoria piena. Sono rallentato. Vorrei la tranquillità necessaria per occuparmi della mia vita privata. Cercare pian piano casa, valutare alternative, e finalmente emanciparmi come adulto. La mia ricerca di un compagno è anche influenzata dal non essere indipendente. Sono io stesso a svalutarmi per questo. Mi vergono spesso di dire che vivo ancora con i genitori.
[#3]
Carissimo , cerchi di imparare o farsi insegnare tecniche di rilassamento, poi vada dal suo medico che le faccia una bella visita ed anche degli esami, tempo o non tempo,e veda se non sia possibile prendere un piccolo aiuto farmacologico per rilassarsi e dormire e non star sveglio a rimuginare.. a un certo punto nella macchina bisogna mettere la benzina , le pare ? Potrebbe anche cercare di avere un paio di volte al mese un colloquio con un Collega, lo so che non ha tempo, ma il tempo che passa a tormentarsi potrebbe essere speso meglio.. e potrebbe essere speso anche per sentirsi abbastanza sicuro da dire ai suoi capi che tutto questo extra lavoro non può farlo.. mediare un pò insomma.. vedrà che troverà il modo per trovarsi una casa e sarà un pezzo di felicità raggiunto..
Lei sembra un uomo in gamba.spero che riesca a lavorare anche per i suoi progetti..!
Lei sembra un uomo in gamba.spero che riesca a lavorare anche per i suoi progetti..!
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#4]
Ex utente
Grazie dott.ssa Fregonese,
mi ha incoraggiato molto. Avevo infatti intenzioni di rivolgermi al medico se l'insonnia persistesse e anche di rivolgermi ad un centro di psicologi della mia città.
Quando sarà il momento, valuterò anche la sostenibilità del nuovo carico che mi si prospetta e parlerò apertamente ai capi, in caso pensassi di non potercela fare.
E' brutto dovere sempre lottare per conquistare e tutelare la propria vita privata. Fosse per loro, dovremmo vivere solo ed esclusivamente per il lavoro. Si tratta della mia pelle e della mia salute. Se non mi prendo io spazi, rischio di ammalarmi, dapprima per lo stress, ma anche a lungo andare perchè la mia vita privata non progredisce, si arresta ad uno stato di arretratezza (ancora a casa dei miei, senza una relazione - e le due cose secondo me sono anche interdipendenti).
mi ha incoraggiato molto. Avevo infatti intenzioni di rivolgermi al medico se l'insonnia persistesse e anche di rivolgermi ad un centro di psicologi della mia città.
Quando sarà il momento, valuterò anche la sostenibilità del nuovo carico che mi si prospetta e parlerò apertamente ai capi, in caso pensassi di non potercela fare.
E' brutto dovere sempre lottare per conquistare e tutelare la propria vita privata. Fosse per loro, dovremmo vivere solo ed esclusivamente per il lavoro. Si tratta della mia pelle e della mia salute. Se non mi prendo io spazi, rischio di ammalarmi, dapprima per lo stress, ma anche a lungo andare perchè la mia vita privata non progredisce, si arresta ad uno stato di arretratezza (ancora a casa dei miei, senza una relazione - e le due cose secondo me sono anche interdipendenti).
[#5]
Carissimo, Loro .. " ce provano" , essere in gamba significa anche imparare a dire di no, a dire.. vediamo.. , significa anche avere in testa una scala di priorità.. Cercare e trovare la casa le farà benissimo, si sentirà più libero e anche .. più affascinante, spero che non perda altro tempo, ci sono di sicuro a Milano agenzie che non aspettano altro, se comincia a muoversi poi l'ingranaggio cammina..
Buonanotte, molti auguri..
Buonanotte, molti auguri..
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.6k visite dal 26/04/2016.
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Approfondimento su Insonnia
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