Non so più cosa mi succede
eccomi a scrivere anche io, dopo che ho letto e riletto molti consulti su questo sito, uno in particolare mi ha fatto riflettere dove si sosteneva che il primo anno dell'innamoramento è solo quel periodo dove si vede la persona che amiamo proprio come noi vogliamo vederla, ma poi escono al pettine ogni nodo. ma prima di questo devo iniziare a parlare un po' della mia infanzia per comprendere se questo problema deriva dalla parte più scura di me, o altro.
i miei genitori hanno avuto me quando ancora non avevano 18 anni, dopo tre anni hanno avuto anche il mio fratellino, e dopo ancora altri tre anni si sono separati, fino ad arrivare al divorzio.
mi ricordo molte cose dai miei tre anni di vita fino ad oggi, chiunque mi prenderebbe per pazza, ma mi ricordo veramente tutto, da situazioni che colpiscono a situazioni meno importanti. come faccio a sapere se è un ricordo oppure un qualcosa che ho sentito dire crescendo? perchè ogni volta di quando si parla di quei periodi specie da piccola, ho sempre interrotto il discorso dicendo ogni particolare che mi ricordavo, e ricordo anche del primo anni che i miei genitori hanno divorziato, di come mio padre ci presentò la sua attuale moglie, spesso abbiamo litigi su questo, lui pensa che è mia madre che mi mette le cose in bocca, sostenendo che ho una mente non di una ragazzina di 19 anni ma di una donna di 36 anni ( l'età della mia mamma) ma la verità è che mia madre non ci ha mai messo contro lui, anche se spesso da piccoli soffriva di quando noi raccontavamo di questa sua nuova moglie. e con il passare del tempo ho cercato di far capire a mio padre con piccoli dettagli che le cose che dico sono cose che ricordo, semplicemente dicendo alcuni avvenimenti di quando ci veniva a prendere i primi periodi, e lui per questo rimane sbalordito. mio padre sta benissimo economicamente, noi conduciamo una vita più difficile, lui ha una casa stupenda, va a fare spesso viaggi, un frigo pieno, e noi difficilmente arriviamo a fine mese. se gli chiediamo qualcosa dice che sta in seri problemi, ma noi sappiamo perchè è manipolato molto dalla moglie, al suo matrimonio ( noi eravamo già grandi, quindi abbiamo compreso la sua dificcoltà, ma lui ci ha detto di essersi sposato dopo tantissimo tempo) ho visto che ha invitato il mio cantante preferito, a me non mi ha portata nemmeno a un suo concerto. il rapporto con lui va avanti solo per mezza mia, perchè penso che una venuta nella sua vita, dopo di me che sono la figlia, non deve prendersi il mio papà, è tipo una lotta, lei non mi sopporta si vede benissimo, spesso fa l'amica, ma poi butta veleno dalla bocca e ciò che dice io la prendo a ridere e questo la fa imbestialire, insomma, è una lotta tra due donne, solo che una è la moglie e l'altra è la figlia. mio padre non ha mai capito questo, ne si preoccupa come ci sentiamo, ne si preoccupa che ora siamo grandi e abbiamo bisogno di altre esigenze e non parlo di questioni economiche, ma parliamoci chiaro per quanta rabbia si fa in me, quello che mi interessa è di riavere il mio papà. sono conapevole che con mia madre non tornerà, sono passati tanti anni e lei parla ancora di lui nonostante ha avuto anche altre storie, mi ricordo di qualche anno fa che stavamo in macchina con lui, lui già sposato, mi chiamò l'ex di mia madre,lui mi rispose chi fosse e io gli dissi la verità, gli vennero le lacrime agli occhi, e anche mio fratello che stava seduto dietro se ne era accorto. invidio le mie amiche della gelosia che hanno i loro papà che il mio non ha mai avuto nei miei confronti. non ho mai fatto nulla di male alla moglie, per me è indifferente, anzi,a me sarebbe piaciuto avere anche un tipo di rapporto con lei, ma mio padre ha sempre sostenuto che dovevamo essere noi ado approcciarci a lei, invece di lei che è molto più grande a noi, la verità è che non può avere figli e noi siamo un problema per lei
mentre il rapporto con mia madre è sempre stato speciale, è la mia migliore amica, sa completamente tutto di me anche delle cose che una normale figlia nasconderebbe alla propria mamma, passa le giornate in strada a lavorare con una bancarella cercando di guadagnare un po di soldi della spesa, ma io l'ho delusa, l'anno scorso tramite una sua amica mi iscrisse al portamento di modelle, essendo che io sono una complessata, il corso mi piaceva mi faceva sentire importante, e mia madre era felice sia per me e sia per il fatto che aveva incontrato delle amiche, siccome questo è sempre stato il sogno di mia madre fare la modella, da piccola lo dicevo di volerlo fare, ma per un senso di odio e vendetta verso gli altri che ho portato con me fino ai18 anni che le mie amiche mi mettevano in cattiva luce e facevano nascere in me complessi, non sono una di quelle ragaze magre, e belle, anzi sono abbastanza robusta, e ogni volta che salivo su una passerella mi sentivo a disagio. e ho abbandonato, e per questo mia madre si è un po raffreddata due anni fa ho fatto una dieta finendo con il perdere 10 kg come stabilito, li ho ripresi, ma è venuto fuori che io mangio per colmare il vuoto del mio papà che la nutrizionista mi ha fatto notare, mi sentivo come rinata, avevo vinto la mia battaglia, a distanza di questo tempo mi risento di nuovo come prima. Sono fidanzata da quattro anni. solo che ci siamo lasciati per due volte, la prima volta solo per due mesi, e l'altra per ben 8 mesi, il nostro è sempre stato un rapporto unico, ma vengono periodi in cui non ci sopportiamo, la nostra è una storia a distanza e il fine settimana viene a dormire sempre da me, è un anno più grande di me. in questi periodi di rottura spesso ho alzato la testa e lasciato perdere tutto e lasciarlo, perchè francamente ho sempre invidiato le altre coppie, il mio ragazzo pensa agli amici, a fumare e non solo sigarette e a bere, non ho mai avuto voce in capitolo, e sopratutto non c'è dialogo, ogni volta che cerco di averlo anche se in alcune circostanze ho ragione, cerco di fargli capire i suoi sbagli anche mettendo in cattiva luce me, ma lui sbuffa, si annoia, tutto quello che dico è inutile, e inoltre mai un complimento, mai una cosa dolce, mai un qualcosa di diverso. tutto ciò che dice lui è giusto e tutto ciò che dico io è sbagliato. io credo che in una coppia non deve prevalere nessuno, infatti per questo non ho mai alzato la testa, e battuto i piedi a terra, ci deve essre rispetto per entrambi, non solo per i comportamenti con il mondo sociale, nel tradire o quant'altro, anche nei pensieri dell'altro, lui tutto questo non lo pensa, l'ho viziato troppo, ero una brava ragazza quando mi ha conosciuta, avevo solo sedici anni, arrossivo e tutto mi sembrava il principe azzurro che ogni ragazza vuole, ora lo vedo con una luce diversa, non so se è lui che non mi ama più o semplicemente io che non provo più nulla, mi ha regalato un anello a natale, ho sempre desiderato un anello, a me non ha fatto nessun tipo di emozione, o perchè avevo capito cosa c'era nel regalo o perchè sono arrivata alla millesima volta ad un limite nelle cose che mi tengo dentro, come ho già detto il dialogo non c'è, si diverte, non posso esprimere un mio pensiero che mi "attacca" mi tiene i piedi in testa, ma la verità è che quando ci siamo conosciuti sembrava che io fossi un suo cagnolino, cosa che mi dicevano tutti, anche lui lo era, ma in modo minore, ma poi sono cresciuta e non sei più il cagnolino semplicemente una che cerca di tirare avanti finchè può, lui non ha paura di perdermi, sa che io sto sempre qua per lui, e tutte queste cose che vengono a mancare nei miei confronti mi sta facendo distaccare da lui, ma vorrei che almeno lui se ne rendesse conto invece è sempre impassibile, viene il fine settimana, non scendiamo nemmeno perchè si annoia di scendere, scendiamo solo nella piazzetta più avanti a casa mia mentre lui scende con gli amici e va da per tutto.ma a me sta bene anche se stiamo su uno scalino a bere una birra le mia amiche con i fidanzati girano tutta la città con o senza soldi, lui nulla, si scoccia eppure la nostra città offre tante cose belle anche semplicemente da vedere, come ho già detto mai un complimento, non lo ricordo nemmeno l'ultima volta che me lo ha fatto, oppure se li fa è perchè sta ubriaco. ho cercato in tutti i modi di riaccendere la scintilla che manca tra di noi, ma nulla, lui sempre impassibile e questa cosa mi sta scocciando, quando stiamo distanti abbiamo discussioni su discussioni, si ingrippa anche su un puntino dice che magari quel puntino è qualcosa di "cattivo" invece no, se gli dico " tutto bene" risponde " che vuoi? vedi come sei ? " e se la prende senza motivi, ma poi passa qualche giorno e si calma, chi mi sta vicino dice è perchè conosce ogni tipo di reazione che ho nei suoi confronti e lo fa apposta per magari togliermi da mezzo per quei giorni in cui si vuole divertire, ha un bel rapporto con la mia famiglia .. la verità è che non ho più chissà quante amiche, ne tengo una, la considero anche importante, ma ogni volta che scendiamo e ci troviamo in qualche suo gruppo di amicizie che io non conosco, cambia personalità e mi imbarazzo, non sono mai stata brava a legare con gli altri, ho avuto tantissime amiche, ma tutte andate via per svariati motivi, ogni volta che scendo con uqesta mi amica cerco di inventare un qualche scusa per andarmene, perchè mi sento fuori luogo.
come avete ben capito, sono una che pensa troppo, lo dicevano persino i professori a scuola, penso soprattutto al passato e su quello che è stato e perchè non è ancora, sui comportamenti delle persone, cerco di farmi piacere, ma non ci riesco, cerco di avere altre amiccizie ma sono troppo timida, non ho più stimoli, non so più cosa mi piace fare, prima leggevo ora compro libri e non leggo, li tengo così. sono stata una bambina che si osservava intorno ed è cresciuta troppo infretta, sono un adolescente che cerca di assumersi tutte le responsabilità, ma chi mi sta vicino dice che devo smetterla di fare così, di avere questo comportamento, e di ricordarmi che ho 19 anni e sto nel meglio della mia vita, tutti dicono che ho una mentalità non pari alla mia età tutti tranne il mio ragazzo che dice che sono una bambina, ai suoi occhi sembro tutta sbagliata e molte volte gli ho ribadito che se mi vede come un mostro può benissimamente andarsene, ma credo che quello che ci lega è solo il passato oppure quel fatto di aver fatto le prime esperienze insieme. non so cosa mi succede, non so come proseguire ancora la mia strada, mi sono buttata in una fosse dove mi manca il respiro e mi sento la schiena curva per colpa di tutte queste cose che penso e ricordo. non ho più i valori di una donna, non ho più un sorriso solare che avevo prima nonostante tutte le cose che mi frullavano in testa, mi sento confusa e inutile verso tutti e spesso mi capita di piangere senza motivo, passo le mie giornate chiuse in una stanza, non so più come alzarmi le maniche, prendere il mio carattere in mano, e andare avanti. non vi chiedo una soluzione a tutti i miei problemi, vi chiedo solo di " ascoltarmi" che qui nessuno lo fa grazie mille e scusatemi ancora
i miei genitori hanno avuto me quando ancora non avevano 18 anni, dopo tre anni hanno avuto anche il mio fratellino, e dopo ancora altri tre anni si sono separati, fino ad arrivare al divorzio.
mi ricordo molte cose dai miei tre anni di vita fino ad oggi, chiunque mi prenderebbe per pazza, ma mi ricordo veramente tutto, da situazioni che colpiscono a situazioni meno importanti. come faccio a sapere se è un ricordo oppure un qualcosa che ho sentito dire crescendo? perchè ogni volta di quando si parla di quei periodi specie da piccola, ho sempre interrotto il discorso dicendo ogni particolare che mi ricordavo, e ricordo anche del primo anni che i miei genitori hanno divorziato, di come mio padre ci presentò la sua attuale moglie, spesso abbiamo litigi su questo, lui pensa che è mia madre che mi mette le cose in bocca, sostenendo che ho una mente non di una ragazzina di 19 anni ma di una donna di 36 anni ( l'età della mia mamma) ma la verità è che mia madre non ci ha mai messo contro lui, anche se spesso da piccoli soffriva di quando noi raccontavamo di questa sua nuova moglie. e con il passare del tempo ho cercato di far capire a mio padre con piccoli dettagli che le cose che dico sono cose che ricordo, semplicemente dicendo alcuni avvenimenti di quando ci veniva a prendere i primi periodi, e lui per questo rimane sbalordito. mio padre sta benissimo economicamente, noi conduciamo una vita più difficile, lui ha una casa stupenda, va a fare spesso viaggi, un frigo pieno, e noi difficilmente arriviamo a fine mese. se gli chiediamo qualcosa dice che sta in seri problemi, ma noi sappiamo perchè è manipolato molto dalla moglie, al suo matrimonio ( noi eravamo già grandi, quindi abbiamo compreso la sua dificcoltà, ma lui ci ha detto di essersi sposato dopo tantissimo tempo) ho visto che ha invitato il mio cantante preferito, a me non mi ha portata nemmeno a un suo concerto. il rapporto con lui va avanti solo per mezza mia, perchè penso che una venuta nella sua vita, dopo di me che sono la figlia, non deve prendersi il mio papà, è tipo una lotta, lei non mi sopporta si vede benissimo, spesso fa l'amica, ma poi butta veleno dalla bocca e ciò che dice io la prendo a ridere e questo la fa imbestialire, insomma, è una lotta tra due donne, solo che una è la moglie e l'altra è la figlia. mio padre non ha mai capito questo, ne si preoccupa come ci sentiamo, ne si preoccupa che ora siamo grandi e abbiamo bisogno di altre esigenze e non parlo di questioni economiche, ma parliamoci chiaro per quanta rabbia si fa in me, quello che mi interessa è di riavere il mio papà. sono conapevole che con mia madre non tornerà, sono passati tanti anni e lei parla ancora di lui nonostante ha avuto anche altre storie, mi ricordo di qualche anno fa che stavamo in macchina con lui, lui già sposato, mi chiamò l'ex di mia madre,lui mi rispose chi fosse e io gli dissi la verità, gli vennero le lacrime agli occhi, e anche mio fratello che stava seduto dietro se ne era accorto. invidio le mie amiche della gelosia che hanno i loro papà che il mio non ha mai avuto nei miei confronti. non ho mai fatto nulla di male alla moglie, per me è indifferente, anzi,a me sarebbe piaciuto avere anche un tipo di rapporto con lei, ma mio padre ha sempre sostenuto che dovevamo essere noi ado approcciarci a lei, invece di lei che è molto più grande a noi, la verità è che non può avere figli e noi siamo un problema per lei
mentre il rapporto con mia madre è sempre stato speciale, è la mia migliore amica, sa completamente tutto di me anche delle cose che una normale figlia nasconderebbe alla propria mamma, passa le giornate in strada a lavorare con una bancarella cercando di guadagnare un po di soldi della spesa, ma io l'ho delusa, l'anno scorso tramite una sua amica mi iscrisse al portamento di modelle, essendo che io sono una complessata, il corso mi piaceva mi faceva sentire importante, e mia madre era felice sia per me e sia per il fatto che aveva incontrato delle amiche, siccome questo è sempre stato il sogno di mia madre fare la modella, da piccola lo dicevo di volerlo fare, ma per un senso di odio e vendetta verso gli altri che ho portato con me fino ai18 anni che le mie amiche mi mettevano in cattiva luce e facevano nascere in me complessi, non sono una di quelle ragaze magre, e belle, anzi sono abbastanza robusta, e ogni volta che salivo su una passerella mi sentivo a disagio. e ho abbandonato, e per questo mia madre si è un po raffreddata due anni fa ho fatto una dieta finendo con il perdere 10 kg come stabilito, li ho ripresi, ma è venuto fuori che io mangio per colmare il vuoto del mio papà che la nutrizionista mi ha fatto notare, mi sentivo come rinata, avevo vinto la mia battaglia, a distanza di questo tempo mi risento di nuovo come prima. Sono fidanzata da quattro anni. solo che ci siamo lasciati per due volte, la prima volta solo per due mesi, e l'altra per ben 8 mesi, il nostro è sempre stato un rapporto unico, ma vengono periodi in cui non ci sopportiamo, la nostra è una storia a distanza e il fine settimana viene a dormire sempre da me, è un anno più grande di me. in questi periodi di rottura spesso ho alzato la testa e lasciato perdere tutto e lasciarlo, perchè francamente ho sempre invidiato le altre coppie, il mio ragazzo pensa agli amici, a fumare e non solo sigarette e a bere, non ho mai avuto voce in capitolo, e sopratutto non c'è dialogo, ogni volta che cerco di averlo anche se in alcune circostanze ho ragione, cerco di fargli capire i suoi sbagli anche mettendo in cattiva luce me, ma lui sbuffa, si annoia, tutto quello che dico è inutile, e inoltre mai un complimento, mai una cosa dolce, mai un qualcosa di diverso. tutto ciò che dice lui è giusto e tutto ciò che dico io è sbagliato. io credo che in una coppia non deve prevalere nessuno, infatti per questo non ho mai alzato la testa, e battuto i piedi a terra, ci deve essre rispetto per entrambi, non solo per i comportamenti con il mondo sociale, nel tradire o quant'altro, anche nei pensieri dell'altro, lui tutto questo non lo pensa, l'ho viziato troppo, ero una brava ragazza quando mi ha conosciuta, avevo solo sedici anni, arrossivo e tutto mi sembrava il principe azzurro che ogni ragazza vuole, ora lo vedo con una luce diversa, non so se è lui che non mi ama più o semplicemente io che non provo più nulla, mi ha regalato un anello a natale, ho sempre desiderato un anello, a me non ha fatto nessun tipo di emozione, o perchè avevo capito cosa c'era nel regalo o perchè sono arrivata alla millesima volta ad un limite nelle cose che mi tengo dentro, come ho già detto il dialogo non c'è, si diverte, non posso esprimere un mio pensiero che mi "attacca" mi tiene i piedi in testa, ma la verità è che quando ci siamo conosciuti sembrava che io fossi un suo cagnolino, cosa che mi dicevano tutti, anche lui lo era, ma in modo minore, ma poi sono cresciuta e non sei più il cagnolino semplicemente una che cerca di tirare avanti finchè può, lui non ha paura di perdermi, sa che io sto sempre qua per lui, e tutte queste cose che vengono a mancare nei miei confronti mi sta facendo distaccare da lui, ma vorrei che almeno lui se ne rendesse conto invece è sempre impassibile, viene il fine settimana, non scendiamo nemmeno perchè si annoia di scendere, scendiamo solo nella piazzetta più avanti a casa mia mentre lui scende con gli amici e va da per tutto.ma a me sta bene anche se stiamo su uno scalino a bere una birra le mia amiche con i fidanzati girano tutta la città con o senza soldi, lui nulla, si scoccia eppure la nostra città offre tante cose belle anche semplicemente da vedere, come ho già detto mai un complimento, non lo ricordo nemmeno l'ultima volta che me lo ha fatto, oppure se li fa è perchè sta ubriaco. ho cercato in tutti i modi di riaccendere la scintilla che manca tra di noi, ma nulla, lui sempre impassibile e questa cosa mi sta scocciando, quando stiamo distanti abbiamo discussioni su discussioni, si ingrippa anche su un puntino dice che magari quel puntino è qualcosa di "cattivo" invece no, se gli dico " tutto bene" risponde " che vuoi? vedi come sei ? " e se la prende senza motivi, ma poi passa qualche giorno e si calma, chi mi sta vicino dice è perchè conosce ogni tipo di reazione che ho nei suoi confronti e lo fa apposta per magari togliermi da mezzo per quei giorni in cui si vuole divertire, ha un bel rapporto con la mia famiglia .. la verità è che non ho più chissà quante amiche, ne tengo una, la considero anche importante, ma ogni volta che scendiamo e ci troviamo in qualche suo gruppo di amicizie che io non conosco, cambia personalità e mi imbarazzo, non sono mai stata brava a legare con gli altri, ho avuto tantissime amiche, ma tutte andate via per svariati motivi, ogni volta che scendo con uqesta mi amica cerco di inventare un qualche scusa per andarmene, perchè mi sento fuori luogo.
come avete ben capito, sono una che pensa troppo, lo dicevano persino i professori a scuola, penso soprattutto al passato e su quello che è stato e perchè non è ancora, sui comportamenti delle persone, cerco di farmi piacere, ma non ci riesco, cerco di avere altre amiccizie ma sono troppo timida, non ho più stimoli, non so più cosa mi piace fare, prima leggevo ora compro libri e non leggo, li tengo così. sono stata una bambina che si osservava intorno ed è cresciuta troppo infretta, sono un adolescente che cerca di assumersi tutte le responsabilità, ma chi mi sta vicino dice che devo smetterla di fare così, di avere questo comportamento, e di ricordarmi che ho 19 anni e sto nel meglio della mia vita, tutti dicono che ho una mentalità non pari alla mia età tutti tranne il mio ragazzo che dice che sono una bambina, ai suoi occhi sembro tutta sbagliata e molte volte gli ho ribadito che se mi vede come un mostro può benissimamente andarsene, ma credo che quello che ci lega è solo il passato oppure quel fatto di aver fatto le prime esperienze insieme. non so cosa mi succede, non so come proseguire ancora la mia strada, mi sono buttata in una fosse dove mi manca il respiro e mi sento la schiena curva per colpa di tutte queste cose che penso e ricordo. non ho più i valori di una donna, non ho più un sorriso solare che avevo prima nonostante tutte le cose che mi frullavano in testa, mi sento confusa e inutile verso tutti e spesso mi capita di piangere senza motivo, passo le mie giornate chiuse in una stanza, non so più come alzarmi le maniche, prendere il mio carattere in mano, e andare avanti. non vi chiedo una soluzione a tutti i miei problemi, vi chiedo solo di " ascoltarmi" che qui nessuno lo fa grazie mille e scusatemi ancora
[#1]
Cara utente,
Potremmo definire questo un periodo critico della sua vita. Sicuramente la relazione con suo padre l'ha resa vulnerabile nel tempo. Le separazioni, se non gestite in modo adeguato, possono poi far nascere questo tipo di problematiche. Spesso accade che i figli inconsapevolmente si alleano con il genitore che loro avvertono più debole e forse in questo caso quel genitore è stata sua mamma. Non possiamo dire ovviamente se ciò che ricorda è frutto dei racconti indotti di sua madre oppure frutto della realtà ma certo è che è inevitabile che i figli siano influenzati nei casi di separazione soprattutto se si tratta di separazioni conflittuali. Provi a parlare a suo padre con il cuore senza rabbia, provi a trasmettergli il suo affetto, faccia questo primo tentativo.
Quanto alla sua storia sembra che non ci sia niente che la tenga più legata a questo ragazzo. I distacchi sono difficili da affrontare, anche alla sua età, ma ci pensi bene: se questa storia produce più sofferenza che amore, che senso ha soffrire così tanto ed essere costantemente triste e delusa.
Poi volevo chiederle cosa fa nella vita?
Potremmo definire questo un periodo critico della sua vita. Sicuramente la relazione con suo padre l'ha resa vulnerabile nel tempo. Le separazioni, se non gestite in modo adeguato, possono poi far nascere questo tipo di problematiche. Spesso accade che i figli inconsapevolmente si alleano con il genitore che loro avvertono più debole e forse in questo caso quel genitore è stata sua mamma. Non possiamo dire ovviamente se ciò che ricorda è frutto dei racconti indotti di sua madre oppure frutto della realtà ma certo è che è inevitabile che i figli siano influenzati nei casi di separazione soprattutto se si tratta di separazioni conflittuali. Provi a parlare a suo padre con il cuore senza rabbia, provi a trasmettergli il suo affetto, faccia questo primo tentativo.
Quanto alla sua storia sembra che non ci sia niente che la tenga più legata a questo ragazzo. I distacchi sono difficili da affrontare, anche alla sua età, ma ci pensi bene: se questa storia produce più sofferenza che amore, che senso ha soffrire così tanto ed essere costantemente triste e delusa.
Poi volevo chiederle cosa fa nella vita?
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#2]
Utente
É sempre stata la mia intenzione di parlare apertamente con mio padre. É buono in fin dei conti, talmente buono che si lascia condizionare dalle persone che lo circondano. Il divorzio con la mia mamma é avvenuto per questo motivo, la sua famiglia non voleva, tranne la mia nonna paterna che la trattava peggio di una figlia, mia madre é stata in ospedale ad accudirla giorno e notte, quando é andata via le altre voci della famiglia hanno preso il sopravvento. E mio padre si é lasciato condizionare. Per renderle piu o meno un idea le spiego cosa é successo qualche mese fa.. sembra ovvio che sono cresciuta con la famiglia di mia madre, ha 5 fratellitre dei quali vivono a bologna da qualche anno,ho sempre vissuto a casa della mia nonna materna, e mi hanno trattata come se fossi una loro figlia,io e mio fratello eravamo gli unici bambini, von il passare del tempo i miei zii che considero importanti per me, si sposano e hanno dei figli, questo non ha cambiato assolutamente nulla nei nostri confronti i loro bambini non dicono che sono una loro cugina, ma una sorella maggiore, la casa di mia nonna l'ho vissuta da una casa piena di persona fino ad essere vuota solo con i miei nonni mia madre e mio fratello, pubblicai una foto su facebook, di tutti i bambini raccontando di come mi ricordano me e mio fratello quando giocavamo nella cucina di mia nonna proprio come fanno loro, e che nonostante abbia desiderato avere cugini della mia etá con il quale avrei condiviso tutto sono fiera di vedere i miei cugini crescere e aiutarli nel loro percorso di vita. Avevo mia zia paterna su facebook, il quale non avendo contatti, mi scrive in chat insultandomi, io ovviamente chiamo mio padre con il raccontargli l'accaduto, spiegandogli che non ho scritto nulla di male ho semplicemente parlato di bambini che io vedo crescere ogni giorno, lui non mi credeva, una discussione durata piu di una settimana gli do il mio account di facebook e la mia password dicendo "vedi con i tuoi occhi quello che in realtá ho scritto e quello che la zia dice" purtoppo sono persone con mentalitá un po chiusa, nulla da togliere ai miei cugini che hanno la mia stessa etá che da piccola giocsvo e ho incontrato in questi miei anni di adolescenza, vivono lontano ma per quanto il mondo é piccolo scendono con i miei vecchi comoagni di classe e frequentano la mia zona, non mi cercano mai, e io non cerco loro, pero comprendo pienamente, sono cresciuta lontano da loro, questo é semplicemente per farle capire di come mio padre si fa condizionare, dalla sua famiglia e dalla moglie e con il passare del tempo ci discutevo molto, litigavamo molto, ma ultimamente non lo so, mi fa pena, é brutto leggere che per una figlia ha una tale immagine del padre, ma é piu forte di me, lo vedo schiavo di chi gli sta intorno. In riguardo alla mia storia, si non ci lega nulla credo a parte un affezione verso l'altro e le prime esperienzr insieme, ho provato a lasciarlo per due volte, ma poi uno dei due tornava sempre dall'altro, sono sempre stata male all'inizio, ma poi mi passava, avevo la scuola, il portamento che mi facevano pensare ad altro, e se ora che non ho queste cose non ci riuscissi a superarlo?
Nella vita ho fatto tantissime cose, non ho mai portato a termine nulla ( tranne la dieta che volevo veramente e la scuola) facevo karate quando lo incontrai, il karate é l'unica cosa che ho portato avanti per due anni ed ora mi pento di aver abbandonato, in realtá mi é sempre mancato, era l'unica cosa che mi faceva sentire bene, ma pirtroppo il mio maestro ha aperto una nuova palestra lontano da qui, perche ho abbandonato? Gli errori che si fanno all'etá di 15 anni, ho iniziato a fumare e non ho mai smesso, le mie amiche abbandonarono il karate e da sola non ci volevo piu andare perche se non ho una compagnia non faccio nulla. Come vede sono scappata da qualunque possibilitá che la vita mi regalasse, oggi faccio l'universitá, io ho un diploma in cinema, ma mi sono iscritta a filosofia, crescendo mi sono appassionata di questa materia, non sono mai andata bene a scuola, ma quando mi ci mettevo a studiare e mi facevo interrogare le prof. Mi mettevano i voti bassi perche dicevano di smetterla di pensare a cose piu grandi di me e di concentrarmi a studiare perche ne ero capace e potevo uscire con cento alla maturitá, ma la verita é che il mio indirizzo non mi piaceva, le uniche materie che andavo bene erano italiano, letteratura, e storia piu che altro il mio indirizzo era una cosa nuova anche per i professori, e avendo piu materie di indirizzo nel quale si studiavano cose simili, i professori dicevano cose diverse magari per un professore una teoria era "A" per un altro "B" e non si é riuscito a conprendere nulla, quindi non era una scuola che dava chissá quanti stimoli .il cento non l'ho preso essendo il mio un indirizzo nuovo, i professori non sapevano nemmeno loro gestrire un esame, ci sono stati addirittura litigi tra quelli interni ed esterni durante le prove scritte ed é per questo ci hanno penalizzato, ma la mia fortuna é stato fi prendere 28 in un esame orale collegando la filosofia ( che non avevo mai studiato prima dell'universitá) al cinema. Ho dato un esame ad inizio aprile, il primo esame diciamo, sono andata piano perché venendo da un professionale é un po difficile per me il percorso, l'esame lo devo rifare a giugno, ho sostenuto l'esame con un assistente che diceva di non poter riuscire a studiare filosofia perché i professionali sono scadenti, e prendeva in giro, non é capitato solo a me, ma anche a tutti gli altri ragazzi che giá mi avevano avvisata di quanto fosse arrogante l'assistente. Tutto questo per dirvi che studio, ma ho tanto paura di scappare anche dall'universirá cosa che ho sempre avuto intenzione di fare, avendo uno zio laureato, mi ha trasmesso anche a me la voglia di laurearmi, ma l'universitá non si fa per voglia o dovere, bisogna avere coerenza, ma in questo periodo non riesco nemmeno a leggere un libro ( non ricordo di averlo gia detto prima, in tal caso ribadisco che é sempre stata la mia passione) ho perso passioni e voglie e mi ritrovo l'intero giorno a fare la casalinga (aiutando mia madre) cosa che non mi soddifa, e inoltre sto cercando lavoro.
Ma nella cittá in cui vivo é un po difficile trovarlo, e credo che se le cose continuano ad andare male a settembre raggiungo i miei zii a bologna, mi iscrivo in universitá li e trovero qualche lavoro, credo che srebbe la decisione giusta anche se mia madre non vorrebbe, ma non mi obbliga a stare qui, purtroppo la mia intenzione é sempre stata quella di aiutarla economicamente e questa strada giusta. L'unica cosa che mi trattiene qui é il mio "ragazzo" ha abbandonato la scuola al quarto anno perche é stato bocciato (la sua scarsa intelligenza) ora dopo tre anni che sta fermo in casa ha trovato lavoro, anche un buon lavoro. Pero sinceramente, io ho intenzione di partire. Ho bisogno di essere piu responsabile. Questo é cio che faccio nella mia vita. Lei sa dirmi se posso fare qualcosa per riprendere i miei stimoli e le mie forze? Senza farmi condizionare dalle situazioni che mi circondano? Grazie mille, la vistra risposta mi ha sollevata molto, é proprio quello che desideravo di sentirmi .
Nella vita ho fatto tantissime cose, non ho mai portato a termine nulla ( tranne la dieta che volevo veramente e la scuola) facevo karate quando lo incontrai, il karate é l'unica cosa che ho portato avanti per due anni ed ora mi pento di aver abbandonato, in realtá mi é sempre mancato, era l'unica cosa che mi faceva sentire bene, ma pirtroppo il mio maestro ha aperto una nuova palestra lontano da qui, perche ho abbandonato? Gli errori che si fanno all'etá di 15 anni, ho iniziato a fumare e non ho mai smesso, le mie amiche abbandonarono il karate e da sola non ci volevo piu andare perche se non ho una compagnia non faccio nulla. Come vede sono scappata da qualunque possibilitá che la vita mi regalasse, oggi faccio l'universitá, io ho un diploma in cinema, ma mi sono iscritta a filosofia, crescendo mi sono appassionata di questa materia, non sono mai andata bene a scuola, ma quando mi ci mettevo a studiare e mi facevo interrogare le prof. Mi mettevano i voti bassi perche dicevano di smetterla di pensare a cose piu grandi di me e di concentrarmi a studiare perche ne ero capace e potevo uscire con cento alla maturitá, ma la verita é che il mio indirizzo non mi piaceva, le uniche materie che andavo bene erano italiano, letteratura, e storia piu che altro il mio indirizzo era una cosa nuova anche per i professori, e avendo piu materie di indirizzo nel quale si studiavano cose simili, i professori dicevano cose diverse magari per un professore una teoria era "A" per un altro "B" e non si é riuscito a conprendere nulla, quindi non era una scuola che dava chissá quanti stimoli .il cento non l'ho preso essendo il mio un indirizzo nuovo, i professori non sapevano nemmeno loro gestrire un esame, ci sono stati addirittura litigi tra quelli interni ed esterni durante le prove scritte ed é per questo ci hanno penalizzato, ma la mia fortuna é stato fi prendere 28 in un esame orale collegando la filosofia ( che non avevo mai studiato prima dell'universitá) al cinema. Ho dato un esame ad inizio aprile, il primo esame diciamo, sono andata piano perché venendo da un professionale é un po difficile per me il percorso, l'esame lo devo rifare a giugno, ho sostenuto l'esame con un assistente che diceva di non poter riuscire a studiare filosofia perché i professionali sono scadenti, e prendeva in giro, non é capitato solo a me, ma anche a tutti gli altri ragazzi che giá mi avevano avvisata di quanto fosse arrogante l'assistente. Tutto questo per dirvi che studio, ma ho tanto paura di scappare anche dall'universirá cosa che ho sempre avuto intenzione di fare, avendo uno zio laureato, mi ha trasmesso anche a me la voglia di laurearmi, ma l'universitá non si fa per voglia o dovere, bisogna avere coerenza, ma in questo periodo non riesco nemmeno a leggere un libro ( non ricordo di averlo gia detto prima, in tal caso ribadisco che é sempre stata la mia passione) ho perso passioni e voglie e mi ritrovo l'intero giorno a fare la casalinga (aiutando mia madre) cosa che non mi soddifa, e inoltre sto cercando lavoro.
Ma nella cittá in cui vivo é un po difficile trovarlo, e credo che se le cose continuano ad andare male a settembre raggiungo i miei zii a bologna, mi iscrivo in universitá li e trovero qualche lavoro, credo che srebbe la decisione giusta anche se mia madre non vorrebbe, ma non mi obbliga a stare qui, purtroppo la mia intenzione é sempre stata quella di aiutarla economicamente e questa strada giusta. L'unica cosa che mi trattiene qui é il mio "ragazzo" ha abbandonato la scuola al quarto anno perche é stato bocciato (la sua scarsa intelligenza) ora dopo tre anni che sta fermo in casa ha trovato lavoro, anche un buon lavoro. Pero sinceramente, io ho intenzione di partire. Ho bisogno di essere piu responsabile. Questo é cio che faccio nella mia vita. Lei sa dirmi se posso fare qualcosa per riprendere i miei stimoli e le mie forze? Senza farmi condizionare dalle situazioni che mi circondano? Grazie mille, la vistra risposta mi ha sollevata molto, é proprio quello che desideravo di sentirmi .
[#3]
Cara utente,
Questo ultimo messaggio è intriso di consapevolezza e speranza.
Io credo sinceramente che lei abbia solo bisogni di fare ordine nella sua vita. Provi a fissare degli obiettivi a corto e poi a lungo termine. Che siano obiettivi stimolanti e raggiungibili e si concentri su di essi e si adoperi a realizzarli.
A Bologna sarebbe ideale andarci ma non perché essa debba rappresentare una via di fuga. Il trasferimento dovrebbe avvenire in modo consapevole e coscienzioso e dopo aver risolto i problemi che la stanno attanagliando.
Fissi degli obiettivi e inizi. Non importa da dove, l'importante è iniziare da qualche parte.
Se non dovesse riuscirci da sola si faccia aiutare da uno psicologo della sua zona. Cambiare si può, basta volerlo.
Quanto a suo papà le ripeto: per una volta provi a mettere da parte rabbia e delusione e parli con la sola forza del cuore.
Tanti auguri
Questo ultimo messaggio è intriso di consapevolezza e speranza.
Io credo sinceramente che lei abbia solo bisogni di fare ordine nella sua vita. Provi a fissare degli obiettivi a corto e poi a lungo termine. Che siano obiettivi stimolanti e raggiungibili e si concentri su di essi e si adoperi a realizzarli.
A Bologna sarebbe ideale andarci ma non perché essa debba rappresentare una via di fuga. Il trasferimento dovrebbe avvenire in modo consapevole e coscienzioso e dopo aver risolto i problemi che la stanno attanagliando.
Fissi degli obiettivi e inizi. Non importa da dove, l'importante è iniziare da qualche parte.
Se non dovesse riuscirci da sola si faccia aiutare da uno psicologo della sua zona. Cambiare si può, basta volerlo.
Quanto a suo papà le ripeto: per una volta provi a mettere da parte rabbia e delusione e parli con la sola forza del cuore.
Tanti auguri
[#4]
Utente
Si forse ha perfettamente ragione, non jo mai pensato di raggiungere qualche obiettivo, avere qualche aspettativa e di intraprendere un viaggio, sopratutto dentro di me. E come se mettessi continuamente la mia vita in attesa. Bologna non é qualcosa per cui scappare, mi trattengonp le circostanze qui, ma ho tantissima voglia di cambiare ambiente e conoscere nuove persone. Pero credo che lei mo abbia acceso qualche lampadina, metto da parte il pensiero di trasferirmi, ma di riprendere la mia vita in mano qui, fortificarmi prima, di mettere punti su questioni non risolte e poi di andare. Grazie mille, mi ha sollevata!!
Grazie degli auguri, la terrò aggiornata.
Le auguro tanta felicitá!
Grazie degli auguri, la terrò aggiornata.
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Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.4k visite dal 26/04/2016.
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