Omosessualitá repressa
Salve gentili dottori,
Ho deciso di scrivere su questo forum in quanto mi trovo in una situazione di notevole difficoltá e sono soggetto spesso a stati di depressione e idee di suicidio a tratti (anche se solo flash), vi racconto la mia situazione.
Ho avuto il mio primo e unico rapporto sessuale con una ragazza a 21 anni, completo con molta difficoltá. Non sono mai stato attratto particolarmente dal corpo femminile quanto piú dal carattere. Dopo di questo rapporto che per altro mi ha lasciato un senso di vuoto e non per nulla soddisfatto ho deciso di attendere l'arrivo di una persona speciale.. che tuttavia non é arrivata, a 25 anni provai nuovamente con una ragazza che conobbi online ma il bacio mi diede quasi ribrezzo.
In totale da 21 a 28 anni (e qui sta gran parte del problema) mi sono ingozzato di materiale pornografico e sono finito a patire i danni della masturbazione compulsiva. Tengo a dire che non ho mai avuto erezioni particolarmente forti, forse fino a 22 anni ma sembre flebili, il che mi fa pensare anche ad un problema di natura fisica cardiovascolare. Ora mi ritrovo a 29 anni fuori dal mio paese e da 1 anno a questa parte ho quasi la certezza di essere omosessuale, 1 anno fa mi imbattei in un video porno gay e inizialmente lo ripudiai ma poi cominciarono a piacermi. Vorrei specificare che fin da piccolo sono stato attirato dal pene, ma questa é sempre stata una cosa che ho tenuto per me ed ho provato a ripudiare per l'incredibile affetto per i miei genitori e gli effetti sociali.
L'idea di essere omosessuale non mi dispiace, ció che mi da paura sono le conseguenze ma soprattutto che a 30 non riesca a trovare qualcuno disposto ad andare piano. Ho avuto delle esperienze e con il primo ragazzo ho avuto un rapporto (senza anale) e ho provato sensazioni fortissime e piacevoli che mai avevo provato e credo di essermi quasi innamorato, comprai un dildo solo per poter fare sesso anale con lui, purtroppo il ragazzo in questione non ha deciso di continuare e questo mi dato moltissimo dolore e tutt'ora mi vien da piangere. Durante questo rapporto non sono riuscito a eiaculare anche se ho avuto delle erezioni decenti, questo ha provocato in me un forte senso di frustazione, in sintesi:
-omosessualitá repressa
-masturbazione compulsiva negli ultimi 4 anni, di cui 7 di astinenza di rapporti con altre persone
-ansia da prestazione e disfunzione erettile (probabile causa fisica e psicologica)
-eiaculazione in ritardo
Vorrei provare piú in la con qualche altro ragazzo ma ho una forte paura, la maggior parte dei ragazzi delle app cercano solo sesso veloce, non riesco, ho bisogno di provare qualcosa come con il primo ragazzo.
Essendo in un paese straniero sono solo ad affrontare tutto ció e vi prego di non cancellare questa richiesta perché oggi giorno é peggio, sono ossesionato ogni giorno e a tutto questo si aggiunge che tra 3 mesi torno in Italia senza certezze sul mio futuro.
Ho bisogno di un aiuto o qualche parola di supporto vi prego....
Ho deciso di scrivere su questo forum in quanto mi trovo in una situazione di notevole difficoltá e sono soggetto spesso a stati di depressione e idee di suicidio a tratti (anche se solo flash), vi racconto la mia situazione.
Ho avuto il mio primo e unico rapporto sessuale con una ragazza a 21 anni, completo con molta difficoltá. Non sono mai stato attratto particolarmente dal corpo femminile quanto piú dal carattere. Dopo di questo rapporto che per altro mi ha lasciato un senso di vuoto e non per nulla soddisfatto ho deciso di attendere l'arrivo di una persona speciale.. che tuttavia non é arrivata, a 25 anni provai nuovamente con una ragazza che conobbi online ma il bacio mi diede quasi ribrezzo.
In totale da 21 a 28 anni (e qui sta gran parte del problema) mi sono ingozzato di materiale pornografico e sono finito a patire i danni della masturbazione compulsiva. Tengo a dire che non ho mai avuto erezioni particolarmente forti, forse fino a 22 anni ma sembre flebili, il che mi fa pensare anche ad un problema di natura fisica cardiovascolare. Ora mi ritrovo a 29 anni fuori dal mio paese e da 1 anno a questa parte ho quasi la certezza di essere omosessuale, 1 anno fa mi imbattei in un video porno gay e inizialmente lo ripudiai ma poi cominciarono a piacermi. Vorrei specificare che fin da piccolo sono stato attirato dal pene, ma questa é sempre stata una cosa che ho tenuto per me ed ho provato a ripudiare per l'incredibile affetto per i miei genitori e gli effetti sociali.
L'idea di essere omosessuale non mi dispiace, ció che mi da paura sono le conseguenze ma soprattutto che a 30 non riesca a trovare qualcuno disposto ad andare piano. Ho avuto delle esperienze e con il primo ragazzo ho avuto un rapporto (senza anale) e ho provato sensazioni fortissime e piacevoli che mai avevo provato e credo di essermi quasi innamorato, comprai un dildo solo per poter fare sesso anale con lui, purtroppo il ragazzo in questione non ha deciso di continuare e questo mi dato moltissimo dolore e tutt'ora mi vien da piangere. Durante questo rapporto non sono riuscito a eiaculare anche se ho avuto delle erezioni decenti, questo ha provocato in me un forte senso di frustazione, in sintesi:
-omosessualitá repressa
-masturbazione compulsiva negli ultimi 4 anni, di cui 7 di astinenza di rapporti con altre persone
-ansia da prestazione e disfunzione erettile (probabile causa fisica e psicologica)
-eiaculazione in ritardo
Vorrei provare piú in la con qualche altro ragazzo ma ho una forte paura, la maggior parte dei ragazzi delle app cercano solo sesso veloce, non riesco, ho bisogno di provare qualcosa come con il primo ragazzo.
Essendo in un paese straniero sono solo ad affrontare tutto ció e vi prego di non cancellare questa richiesta perché oggi giorno é peggio, sono ossesionato ogni giorno e a tutto questo si aggiunge che tra 3 mesi torno in Italia senza certezze sul mio futuro.
Ho bisogno di un aiuto o qualche parola di supporto vi prego....
[#1]
"omosessualitá repressa
-masturbazione compulsiva negli ultimi 4 anni, di cui 7 di astinenza di rapporti con altre persone
-ansia da prestazione e disfunzione erettile (probabile causa fisica e psicologica)
-eiaculazione in ritardo"
Gentile Utente,
Ogni punto da lei citato obbliga ad una scrupolosa diagnosi clinica a più mani, anche quelle andròlogiche.
Le allego in prima battuta del materiale sul d.e e le sue cure ed una lettera sull'eiaculauzone ritardata e le sue cause.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
Nel mio sito personale e blog troverà tanto altro, anche sulla masturbazione compulsiva,
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
-masturbazione compulsiva negli ultimi 4 anni, di cui 7 di astinenza di rapporti con altre persone
-ansia da prestazione e disfunzione erettile (probabile causa fisica e psicologica)
-eiaculazione in ritardo"
Gentile Utente,
Ogni punto da lei citato obbliga ad una scrupolosa diagnosi clinica a più mani, anche quelle andròlogiche.
Le allego in prima battuta del materiale sul d.e e le sue cure ed una lettera sull'eiaculauzone ritardata e le sue cause.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
Nel mio sito personale e blog troverà tanto altro, anche sulla masturbazione compulsiva,
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1225-deficit-erettile-un-problema-di-coppia-il-ruolo-della-partner.html
https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1593-mancanza-d-erezione-10-cose-da-sapere.html-
https://www.medicitalia.it/blog/andrologia/106-dipendenza-psicologica-dalla-terapia-orale-per-il-deficit-erettivo.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile ragazzo,
Non sono una sessuologa e quindi non entro nel merito fisiologico di quanto Lei fa presente. Altre colleghe potranno essere piu' competenti su questo aspetto.
Cio' che invece vorrei dirLe e' che la frequentazione del porno e' davvero deleteria.
Nel porno tutto cio' che e' sentimento non c'e' e Lei confrontando il Suo bisogno umano di rapporti fra persone si sente a disagio. Ed e' ovvio.
Non c'e una patologia in questo. Tutt'altro.
La difficolta' con le donne e' forse non solo per Lei data dalla differenza notevole di modo di inquadrare e vivere un rapporto uomo-donna. Non c'e con una donna l'atmosfera "realizzativa" finalizzata alla "performance"che puo' esistere fra uomini. Il modo di sentire e' diverso. Ma se c'e rapporto umano e affettivo si crea complementarieta'.
Ecco, forse quello che il porno determina e' l'idea di una eccessiva semplificazione del rapporto. E questa idea e' davvero rovinosa.
Vorrei che questo consulto La portasse ad ampliare la Sua visuale dei rapporti uomo-donna da una dimensione meramente sessuale ad una piu' completa.
Che ne pensa?
Non sono una sessuologa e quindi non entro nel merito fisiologico di quanto Lei fa presente. Altre colleghe potranno essere piu' competenti su questo aspetto.
Cio' che invece vorrei dirLe e' che la frequentazione del porno e' davvero deleteria.
Nel porno tutto cio' che e' sentimento non c'e' e Lei confrontando il Suo bisogno umano di rapporti fra persone si sente a disagio. Ed e' ovvio.
Non c'e una patologia in questo. Tutt'altro.
La difficolta' con le donne e' forse non solo per Lei data dalla differenza notevole di modo di inquadrare e vivere un rapporto uomo-donna. Non c'e con una donna l'atmosfera "realizzativa" finalizzata alla "performance"che puo' esistere fra uomini. Il modo di sentire e' diverso. Ma se c'e rapporto umano e affettivo si crea complementarieta'.
Ecco, forse quello che il porno determina e' l'idea di una eccessiva semplificazione del rapporto. E questa idea e' davvero rovinosa.
Vorrei che questo consulto La portasse ad ampliare la Sua visuale dei rapporti uomo-donna da una dimensione meramente sessuale ad una piu' completa.
Che ne pensa?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Grazie dottoressa Randone andró a visitare i link, purtroppo condivido con lei di essere un insieme di problemi, il che mi obbligherá al mio ritorno a provare a risolverli uno ad uno.
Dottoressa Esposito, condivido quello che lei dice, peró é come se io non fossi completo, ogni tanto il dubbio sempre mi viene magari non sono gay, peró le sensazioni provate non le dimentico e non sono di ribrezzo.
Si il porno online é dannoso e giá da mesi non tocco ma il danno ormai é fatto.
Onestamente io non so piú chi sono, ho sempre desiderato una famiglia normale peró adesso é davvero difficile, é un insieme di cose che praticamente non mi fa dormire la notte, mi sveglio ogni 2-3 ore, e ho paura di perdere i sensi da un momento all'altro.
Dottoressa Esposito, condivido quello che lei dice, peró é come se io non fossi completo, ogni tanto il dubbio sempre mi viene magari non sono gay, peró le sensazioni provate non le dimentico e non sono di ribrezzo.
Si il porno online é dannoso e giá da mesi non tocco ma il danno ormai é fatto.
Onestamente io non so piú chi sono, ho sempre desiderato una famiglia normale peró adesso é davvero difficile, é un insieme di cose che praticamente non mi fa dormire la notte, mi sveglio ogni 2-3 ore, e ho paura di perdere i sensi da un momento all'altro.
[#4]
Guardi, quando ci si sente tanto destabilizzati in genere per sentirsi meglio si tende a cercare "una" soluzione. Una qualsiasi.
Nella speranza che serva.
Ma non e' cosi'!
Si fermi e si dia il tempo di capirsi. Senza ondeggiare invano da tutte le parti.
Nella "non azione " trovera' la calma per la riflessione. E la riflessione La fara' trovare.
Non dico "ritrovare" perche' forse Lei non si e' ancora trovato davvero!
Le auguro di riuscire a farlo pian piano.
E se ha difficolta' si faccia aiutare! Ok?
Nella speranza che serva.
Ma non e' cosi'!
Si fermi e si dia il tempo di capirsi. Senza ondeggiare invano da tutte le parti.
Nella "non azione " trovera' la calma per la riflessione. E la riflessione La fara' trovare.
Non dico "ritrovare" perche' forse Lei non si e' ancora trovato davvero!
Le auguro di riuscire a farlo pian piano.
E se ha difficolta' si faccia aiutare! Ok?
[#5]
Gentile utente,
A volte siamo talmente coinvolti e confusi che da soli non riusciamo a uscire dalle situazioni con obiettività e lucidità.
Si percepisce, da ciò che ci racconta,un'estrema insicurezza. Oltre alla masturbazione compulsiva, ansia da prestazione ed eventuali cause andrologiche andrebbe indagato il suo rapporto con il femminile, quanto la sua "prima volta" ha inciso sulle scelte successive.
Ha mai pensato, magari al suo ritorno, di rivolgersi ad un collega?
L'aiuto che sta cercando può trovarlo solo se si fa aiutare da un professionista psicologo che dopo un'attenta valutazione possa intraprendere con lei il percorso più indicato per le sue problematiche.
Cordialmente
A volte siamo talmente coinvolti e confusi che da soli non riusciamo a uscire dalle situazioni con obiettività e lucidità.
Si percepisce, da ciò che ci racconta,un'estrema insicurezza. Oltre alla masturbazione compulsiva, ansia da prestazione ed eventuali cause andrologiche andrebbe indagato il suo rapporto con il femminile, quanto la sua "prima volta" ha inciso sulle scelte successive.
Ha mai pensato, magari al suo ritorno, di rivolgersi ad un collega?
L'aiuto che sta cercando può trovarlo solo se si fa aiutare da un professionista psicologo che dopo un'attenta valutazione possa intraprendere con lei il percorso più indicato per le sue problematiche.
Cordialmente
Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it
[#6]
Utente
Sicuramente al mio ritorno andró da uno specialista, proveró anche qui in questo ultimo periodo che mi resta. Capisco cosa intenda dottoressa Stentella, magari sono rimasto cosí insoddisfatto da questo rapporto che non ne ho cercati altri, si sono una persona insicura e sensibile. Non so sono molto confuso e provato, credo anche di avere un deficit del sistema immunitario allo stato attuale anche perché dormo poco, provo a evitare di non pensare al problema e a godermi questi ultimi mesi qui ma é molto difficile.
[#7]
Salve, condivido l'importante suggerimento delle colleghe di approfondire i suoi vissuti, e provo ad aggiungere alcune riflessioni personali a seguito della lettura del suo consulto.
Mi hanno colpito in particolar modo due aspetti legati al suo racconto.
Il primo è legato alle sue parole, quando dice che "fin da piccolo sono stato attirato dal pene, ma questa é sempre stata una cosa che ho tenuto per me ed ho provato a ripudiare".
Questo può essere un elemento importante, il fatto di sentire di dover nascondere e rinnegare qualocosa che può appartenerle, magari annientandolo.
Le dico questo perché ho sentito coerenza, quando ha sottolineato di temere le conseguenze di essere omosessuale sia in riferimento ai suoi genitori sia per il contesto sociale.
Il secondo aspetto che ci terrei a comunicarle è la sensazione di dolore che ho rintracciato nel suo racconto, per un senso di solitudine e tristezza che sta vivendo e ci comunica in modo sensibile e con chiarezza. Dev'essere stato davvero difficile sentirsi rifiutato dal suo primo ragazzo, verso il quale ha provato un forte sentimento, come lei dice, forse di innamoramento. Immagino che questo incontro abbia suscitato in lei un'emozione tanto bella inizialmente quanto mortifera e angosciosa poi.
Accanto al dolore di questa delusione sentimentale, immagino anche la difficoltà a incontrare persone che vogliano conoscerla e, magari, restare. Purtroppo non è facile.
Questi due aspetti hanno fatto nascere dentro di me alcune domande: che cosa pensa lei di se stesso? La necessità di ripudiare un suo desiderio e la mancanza di amore sono tra di loro eventualmente collegati? Il rifiuto del primo ragazzo ha evocato un senso di abbandono che potrebbe forse far parte della sua esistenza in generale?
Queste domande sono state sollecitate anche da una sua richiesta, che mi ha sinceramente toccato, quando ci ha pregato di non cancellare il suo consulto. Perché mai avremmo dovuto? Mi sento di dirle che è un'idea ingiusta che ha nei confronti di se stesso.
Ha fatto benissimo a scrivere e quello che ci ha comunicato è prezioso. È da valorizzare, non da cancellare.
Allora mi sono chiesto se non viva un senso di rifiuto di se stesso in generale, di sfiducia o in qualche modo di inadeguatezza. La sua richiesta di cancellazione mi è sembrata su questa linea.
Se così fosse, questo vissuto mi sembrerebbe centrale e potrebbe avere radici antiche, che precedono l'omosessualità.
Senz'altro, successivamente, l'attrazione omosessuale (così come qualsiasi altro desiderio non conforme alle aspettative degli altri -genitori e società, come ci dice), può diventare coerentemente difficile per lei da gestire e da accettare.
Riassumendo il mio pensiero, che le ho voluto comunicare in via ipotetica, tenendo presente i limiti del nostro scambio, potrei dirle questo: a volte ci sono delle esperienze fondative che possono contribuire a farci vivere un senso di abbandono, di solitudine e angoscia; possono condizionare l'immagine che abbiamo di noi e la libertà di esserci insieme agli altri; possono limitare le scelte e la speranza per il futuro.
Sono sicuro che se guarderà dentro di sé e attraverserà queste esperienze dolorose, che possono avere provocato profonde ferite di cui bisogna prendersi cura, potrà senz'altro trovare un po' dell'amore che merita per se stesso e, con un po' di fortuna, anche per qualcuno di speciale.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Mi hanno colpito in particolar modo due aspetti legati al suo racconto.
Il primo è legato alle sue parole, quando dice che "fin da piccolo sono stato attirato dal pene, ma questa é sempre stata una cosa che ho tenuto per me ed ho provato a ripudiare".
Questo può essere un elemento importante, il fatto di sentire di dover nascondere e rinnegare qualocosa che può appartenerle, magari annientandolo.
Le dico questo perché ho sentito coerenza, quando ha sottolineato di temere le conseguenze di essere omosessuale sia in riferimento ai suoi genitori sia per il contesto sociale.
Il secondo aspetto che ci terrei a comunicarle è la sensazione di dolore che ho rintracciato nel suo racconto, per un senso di solitudine e tristezza che sta vivendo e ci comunica in modo sensibile e con chiarezza. Dev'essere stato davvero difficile sentirsi rifiutato dal suo primo ragazzo, verso il quale ha provato un forte sentimento, come lei dice, forse di innamoramento. Immagino che questo incontro abbia suscitato in lei un'emozione tanto bella inizialmente quanto mortifera e angosciosa poi.
Accanto al dolore di questa delusione sentimentale, immagino anche la difficoltà a incontrare persone che vogliano conoscerla e, magari, restare. Purtroppo non è facile.
Questi due aspetti hanno fatto nascere dentro di me alcune domande: che cosa pensa lei di se stesso? La necessità di ripudiare un suo desiderio e la mancanza di amore sono tra di loro eventualmente collegati? Il rifiuto del primo ragazzo ha evocato un senso di abbandono che potrebbe forse far parte della sua esistenza in generale?
Queste domande sono state sollecitate anche da una sua richiesta, che mi ha sinceramente toccato, quando ci ha pregato di non cancellare il suo consulto. Perché mai avremmo dovuto? Mi sento di dirle che è un'idea ingiusta che ha nei confronti di se stesso.
Ha fatto benissimo a scrivere e quello che ci ha comunicato è prezioso. È da valorizzare, non da cancellare.
Allora mi sono chiesto se non viva un senso di rifiuto di se stesso in generale, di sfiducia o in qualche modo di inadeguatezza. La sua richiesta di cancellazione mi è sembrata su questa linea.
Se così fosse, questo vissuto mi sembrerebbe centrale e potrebbe avere radici antiche, che precedono l'omosessualità.
Senz'altro, successivamente, l'attrazione omosessuale (così come qualsiasi altro desiderio non conforme alle aspettative degli altri -genitori e società, come ci dice), può diventare coerentemente difficile per lei da gestire e da accettare.
Riassumendo il mio pensiero, che le ho voluto comunicare in via ipotetica, tenendo presente i limiti del nostro scambio, potrei dirle questo: a volte ci sono delle esperienze fondative che possono contribuire a farci vivere un senso di abbandono, di solitudine e angoscia; possono condizionare l'immagine che abbiamo di noi e la libertà di esserci insieme agli altri; possono limitare le scelte e la speranza per il futuro.
Sono sicuro che se guarderà dentro di sé e attraverserà queste esperienze dolorose, che possono avere provocato profonde ferite di cui bisogna prendersi cura, potrà senz'altro trovare un po' dell'amore che merita per se stesso e, con un po' di fortuna, anche per qualcuno di speciale.
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#8]
Si, se riesce a farsi aiutare anche nel posto in cui si trova sarebbe la cosa ideale.
Vedrà che con un aiuto adeguato riuscirà a venire a capo dei suoi problemi.
Ha capito bene ciò che intendevo farle capire: l'apprendimento precoce spesso risulta essere molto significativo ecco perché andrebbe indagato.
Le faccio tanti auguri
Cordialmente
Vedrà che con un aiuto adeguato riuscirà a venire a capo dei suoi problemi.
Ha capito bene ciò che intendevo farle capire: l'apprendimento precoce spesso risulta essere molto significativo ecco perché andrebbe indagato.
Le faccio tanti auguri
Cordialmente
[#9]
Utente
Dottor DeSantis la sua analisi è molto corretta, purtroppo in quella ipotetica relazione che poteva nascere avevo riposto le mie ultime speranze di felicità (so che non è così ma è dura).
Mi sento un errore in quanto odio quello che ho fatto fino ad oggi, volevo studiare altro ma un po' per assecondare i miei un po' perché ero giovane e debole non ebbi la forza di decidere, sono l'ultimo di 3 figli e dico sempre di stare bene anche quando in questi giorni i miei mi contattano io dico di stare bene per non dare preoccupazioni, già hanno tanto a cui pensare.
Il problema è allo stato attuale io mi sento il nulla, si inadeguato, fallito, completamente nullilificato. Mi do forza da solo ma praticamente cammino trascinandomi per la strada e se mi domandano come stai quasi scoppio in lacrime.
Cerchero' di resistere, in ogni caso torno a casa 20 Kili in meno e non perché non mangi. E' dura soprattutto perché sono solo ad affrontarlo. Ringrazio comunque tutti coloro che hanno risposto o che risponderanno.
Mi sento un errore in quanto odio quello che ho fatto fino ad oggi, volevo studiare altro ma un po' per assecondare i miei un po' perché ero giovane e debole non ebbi la forza di decidere, sono l'ultimo di 3 figli e dico sempre di stare bene anche quando in questi giorni i miei mi contattano io dico di stare bene per non dare preoccupazioni, già hanno tanto a cui pensare.
Il problema è allo stato attuale io mi sento il nulla, si inadeguato, fallito, completamente nullilificato. Mi do forza da solo ma praticamente cammino trascinandomi per la strada e se mi domandano come stai quasi scoppio in lacrime.
Cerchero' di resistere, in ogni caso torno a casa 20 Kili in meno e non perché non mangi. E' dura soprattutto perché sono solo ad affrontarlo. Ringrazio comunque tutti coloro che hanno risposto o che risponderanno.
[#10]
Gentile utente,
Amche all'estero è possibile farsi aiutare da medici italiani o parlanti italiano.
In molti casi ne trova l'elenco sul sito del nostro Consolato nella nazione in cui si trova.
Parlavo di "medici" in quanto una visità urologico-andrologica sarebbe la prima cosa da fare, considerato quanto Lei dice sulla qualità dell'erezione.
Successivamente, considerata la molteplicità di aspetti che la problematica presentata coinvolge,
un percorso psico-sessuologico appare come la soluzione più adeguata.
La sensazione e la situazione di solitudine è pesante.
Ma, a parte l'aspetto affettivo-sessuale certamente importante ma non totalizzante, non ha stretto nessun rapporto tra colleghi/e? Tra compagni di appartamento?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#11]
Utente
Si dottoressa, ho il sostegno delle mie compagne di appartamento che sanno e la mia collega di lavoro. Un po' di sostegno ce l'ho, peró si la sensazione di abbandono e solitudine é molto forte.
Devo reagire ma é molto difficile e mi da rabbia perché sono una persona razionale ed é la prima volta in vita mia che non riesco a controllare queste sensazioni.
Devo reagire ma é molto difficile e mi da rabbia perché sono una persona razionale ed é la prima volta in vita mia che non riesco a controllare queste sensazioni.
[#12]
Le sue parole sono importanti, non le trascuri. Non deve vivere sentendosi "un errore", questo non è giusto e non è vero, e non deve indulgere a questa idea che è terribile.
Dentro di sé, con un eventuale aiuto psicoterapeutico, potrà trovare la strada per riemergere, per affermare se stesso e il suo valore, senza sentirsi più solo.
Un caro augurio,
Enrico de Sanctis
Dentro di sé, con un eventuale aiuto psicoterapeutico, potrà trovare la strada per riemergere, per affermare se stesso e il suo valore, senza sentirsi più solo.
Un caro augurio,
Enrico de Sanctis
[#13]
Gentile utente,
<<mi da rabbia perché sono una persona razionale ed é la prima volta in vita mia che non riesco a controllare queste sensazioni. << ,
arriva sempre il momento, nella vita, nel quale ci si rende conto dei limiti della mente e del controllo.
E' l'occasione per esplorare nuovi aspetti di sè, per lasciare spazio agli affetti e alle emozioni, per imboccare nuovi percorsi ugualmente importanti e rilevanti.
E dunque non ne abbia troppa paura, non si lasci prendere dalla rabbia.
<<mi da rabbia perché sono una persona razionale ed é la prima volta in vita mia che non riesco a controllare queste sensazioni. << ,
arriva sempre il momento, nella vita, nel quale ci si rende conto dei limiti della mente e del controllo.
E' l'occasione per esplorare nuovi aspetti di sè, per lasciare spazio agli affetti e alle emozioni, per imboccare nuovi percorsi ugualmente importanti e rilevanti.
E dunque non ne abbia troppa paura, non si lasci prendere dalla rabbia.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 4.5k visite dal 26/04/2016.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disfunzione erettile
La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?