Perdita di certezze

Sono uno studente fuori sede che ha sempre avuto difficoltà a stringere rapporti interpersonali, mi ha sempre confortato lo stare con me e non ho mai avuto un qualcuno con cui potessi confidare le mie ansie e preoccupazioni. Vengo da una situazione delicata, ho avuto una relazione per circa un anno e mezzo con la mia coinquilina e adesso, quasi all'improvviso, mi ritrovo lontano da casa e praticamente da solo.
Questa relazione mi ha consumato e messo alla prova, ero davvero preso, però, per come è nata e si è sviluppata, non è mai stata un rapporto perfettamente normale, tantissimo tempo trascorso insieme (causa del vivere insieme) ed entrambi lontani da casa. Lei ha dato segni di insofferenza alcune volte e ultimamente si è mostrata su un rapporto un po' distante dalla realtà.
Purtroppo, l'idea che qualcosa potesse rompersi irrimediabilmente l'ho sempre scartata o non presa sul serio, perché io ci stavo davvero bene insieme e perché lei è stata la prima ed unica persona che io abbia mai amato. Ho costruito questi due anni lontani da casa facendo leva sul nostro rapporto e mai ho distolto per un attimo l'attenzione, ponendola su altro, cercando alternative...
Il problema è che non sono mai riuscito a stringere amicizia qui, e sento di non riuscire a farcela essendomi ritrovato in un batter d'occhio completamente solo e senza sicurezze. Mi sento preso in giro, tante parole che in realtà si sono rivelate promesse al vento, con il timore che questo possa portarmi a chiudermi ancora di più in me stesso.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
dalle sue parole sembra che questo amore sia stato iper investito di altro:
consolazione
Compagnia
Sostegno psicologico
ha lenito le sue difficoltà relazionali ecc..

Forse è stato appesantito, un amore non dovrebbe essere una stampella, né curare, ma vivere nella dimensione del piacere e non del bisogno.

Provi a leggere questa lettura e valuti, con serenità, di farsi dare una mano da un nostro collega per risolvere le sue difficoltà relazionali, soltanto così potrà trasformare le fragilità in risorse psichiche.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6464-quando-si-perde-in-un-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta innanzitutto e non posso che concordare su quanto ha scritto, questa relazione è stato anche un modo per accantonare tutte le difficoltà relazionali che ho.

Avevo sviluppato una sorta di dipendenza dal rapporto, il fatto è che ne traevo piacere da tutti i punti di vista, mentre ora non ho più un equilibrio.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
[#4]
Utente
Utente
L'idea di dipendenza la ritrovo, anche se è più attribuibile ad una fase più iniziale della relazione, l'idea della "ferita dei non amati" un po' meno, non avendo vissuto traumi o situazioni complicate durante l'infanzia, anzi...
Più che altro il non aver avuto una relazione stabile in passato e il ritrovarmi a vivere sotto lo stesso tetto penso abbia facilitato il tutto in questa direzione.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Ci scrive:
<<e sento di non riuscire a farcela essendomi ritrovato .. completamente solo e senza sicurezze. Mi sento preso in giro, tante parole..<<

dove il problema è
<< non sono mai riuscito a stringere amicizia qui<<.

Questa relazione con la coinquilina sembra essere stata una specie di "oggetto transizionale" (Winnicott), quello che permette di transitare gradualmente da uno spazio interno ad un "oggetto" reale esterno.
In questo senso, l'esperienza con questa ragazza ha rappresentato
un'esperienza utile per la Sua maturazione.

Dopo essersi dato questa prova, ora occorre andare avanti. Aprirsi ad altri concreti e reali.
Ora ne ha la capacità potenziale.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
La ringrazio per la Sua risposta, e condivido quanto affermato, però la sensazione di poter affrontare nuove sfide mi risulta effimera e si riduce a pochi attimi, subito inghiottita dalla debolezza di non riuscire a farcela da solo e dal bisogno di rifugiarmi in ricordi e memorie passate.

Sento la necessità di un punto di riferimento a cui aggrapparmi, di qualcuno che mi guidi e mi aiuti a rialzarmi.
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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8
Gentile Ragazzo,

dalle sue parole mi sembra di capire come questa relazione che ha vissuto abbia, in un certo senso, "messo a tacere" la sua difficoltà di stringere rapporti interpersonali e che, appena finita (la relazione), tutto sia riemerso, ricacciandola nello sconforto e nella paura di "rinchiudersi" ancora di più e, forse, rimanere solo (paura forse che sperava di poter scongiurare con questa persona).

Credo che aldilà del legittimo dolore della fine di un rapporto in cui lei ha investito molto, sia importante per la sua persona magari poter affrontare un percorso personale per capire e gestire al meglio questa sua difficoltà relazionale, sia in campo sentimentale che amicale.
Per capire cosa non le permette o dove trova difficoltà nel relazionarsi e poter avere quindi più elementi conoscitivi su stesso e, in tal modo, affrontare la vita e gli altri non mosso dalla paura di non rimanere solo, ma dalla voglia e il piacere di poter condividere emozioni ed esperienze.

Un cordiale saluto

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597


<<Sento la necessità di un punto di riferimento<<

Sicuramente lo potrà individuare attraverso un percorso psicologico di persona.

Sia presso l'Università, sia al Consultorio troverà Colleghi preparati e .. senza esborso.