Sono depressa?

Buonasera, avrei bisogno di un punto di vista diverso dal mio, e soprattutto di un professionista. È da molto tempo che non provo soddisfazioni nella mia vita. Da Milano 10 anni fa mi sono trasferita a Roma per amore di un uomo che mi ama come il primo giorno. Abbiamo una bambina di 5 anni. I miei problemi forse sono nati prima di concepirla, e si sono amplificati negli anni. Avevo un lavoro che amavo, era molto vicino alla mia massima aspirazione, ma l'agenzia per cui lavoravo ha avuto problemi di denaro e ha dovuto chiudere, lasciandomi a casa. Ho faticato molto a trovare un altro lavoro nel settore, a 30 anni o sei già affermato o sei uno dei tanti, quando ho visto che ci stavo mettendo troppo ho accettato la prima proposta, in una realtà che sviliva la mia professionalità e che dopo poco mi ha fatto odiare il mio lavoro. Sono rimasta incinta un anno dopo e mi hanno lasciata a casa, senza neppure darmi la maternità. Nel frattempo io e mio marito abbiamo smesso di uscire spesso perché abbiamo comprato la macchina e girare e parcheggiare per Roma era diventato un problema, ho perso molti contatti sociali, non che ne avessi parecchi, comunque. Così ci siamo impigriti e io ho iniziato ad ingrassare, non avevo mai avuto problemi di peso in vita mia. Dopo la gravidanza e l'allattamento (sofferto) ovviamente il mio peso è aumentato esponenzialmente, sono arrivata a pesare 84 kg. Non facevo altro che mangiare. Dopo una brutta crisi matrimoniale, durante la quale sono arrivata a pensare di tornare a Milano e cambiare vita, abbiamo deciso di fare un ultimo tentativo, sforzandoci di impegnarci in qualcosa insieme, una dieta ad esempio! Siamo calati entrambi 30 kg e per un po sono stata meglio, anche grazie a un nuovo lavoro molto diverso dai precedenti, sono a contatto con il pubblico e mi sono aperta molto di più con le persone. Ora però mi sento ancora in crisi, molto comportamenti di mio marito mi sono insopportabili, non ho mai voglia di fare l'amore, a volte neppure di essere toccata, vorrei essere sola al mondo, con la mia bambina e i miei genitori, che sono a Milano e mi mancano come l'aria. Non faccio altro che fare progetti che non porto mai a termine, anche perché mio marito spesso me li "boccia" a priori, a volte non mi alzerei neppure dal letto, ma se non lo facessi io non lo farebbe neppure lui. Forse sono solo il prototipo di donna insoddisfatta, mi vergogno di lamentarmi quando so bene quali siano i veri problemi e quali possano essere le soluzioni ai miei problemi, ma come al solito mi trovo in un loop di domande e risposte dal quale non so come uscire. Forse vorrei solo essere ascoltata, ma mi sento patetica e fuori posto, e la cosa che mi preme di più è che non lo noti mia figlia, che però da quando è nata sembra scavarmi dentro e conoscermi meglio di chiunque altro. Grazie per avermi letto, scusate per il post troppo lungo.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Anche se "lungo" non può mai essere esaustivo del suo malessere profondo e del suo vissuto

Ha mai pensato di rivolgersi ad un mio collega?

Parlare di insoddisfazione generalizzata forse non è adeguato, dopo una diagnosi clinica di stabilità se trattasi di depressione o altro.

La disillusione lavorativa, il lutto e la sua elaborazione, il peso come fuga dalla vita, la maternità vissuta come un'alternativa alla dimensione lavorativa, ed ancora la mancanza di rete sociale e la crisi matrimoniale, sono tutti elementi su cui lavorare, non online, ma se visu

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile signora,
In queste righe si legge tutta la sua sofferenza.
Certo è che lei ha dovuto affrontare numerosi eventi critici come il trasferimento, la perdita del lavoro, la crisi matrimoniale e via via anche i rapporti sociali sporadici se non assenti.
Probabilmente ha esaurito le energie e suo marito non le è stato di aiuto in questo. Nonostante ciò lei oggi ha la consapevolezza che questo circolo vizioso in cui è entrata la fa soffrire troppo e forse è arrivato il momento di riprendere in mano la sua vita, fissare degli obiettivi che la possano traghettare verso il benessere. Ci vuole solo la volontà di iniziare a volersi bene davvero, per lei e per sua figlia che ha il diritto di avere una mamma serena. Infatti una persona può raggiungere il benessere psicofisico se "funzionano" adeguatamente sfera affettiva, lavorativa e sociale.

Per questi motivi le consiglio qualche incontro da uno psicologo. Si tratta di rimettere insieme i pezzi e con l'aiuto di una persona esterna vedrà che il percorso sarà più facile.

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#3]
Utente
Utente
Uno dei miei problemi più grandi forse è il senso di colpa verso mio marito, che nonostante tutti i suoi difetti mi ama e mi coccola, cercando di comprendermi. Forse un consulto da uno specialista della coppia potrebbe farci bene? Anche se so che lui è sempre stato restio, perché pensa che i problemi che ho siano solo miei. Mi rendo conto troppe volte che il mio nervosismo anche contro la bambina nasce spesso da un disaccordo con lui, e mi sento in colpa per non riuscire a gestire i miei sentimenti, soprattutto in alcuni periodi del mese (probabile anche che soffra di sindrome premestruale?) Grazie per le risposte così celeri, questo è davvero un ottimo servizio!
[#4]
Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Ovviamente qui è impossibile stabilire se con una consulenza di coppia si possa migliorare la situazione.
Io le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo e dopo una valutazione, con lui, decidere quale sia il percorso più adeguato da seguire se singolo o di coppia.
Lo faccia per la sua bambina.

Tanti auguri
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Si sente in colpa ?
Se si fosse rotta una gamba si sarebbe sentita in colpa nei confronti di suo marito?

Immagino di no.

Si faccia aiutare, spesso cause spichiche del singolo si intersecano e si rinforzano con cause diadiche, cioè della coppia dove il singolo abita.

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