Ansia anticipatoria
Gentili Dottori,
Ho 28 anni. A seguito di vari traumi (difficile rapporto con mia madre, violenza da un ex fidanzato, tragica morte di mio padre) ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Ho fatto una breve cura con sertralina 50 mg (da cui ho avuto remissione completa dei sintomi) e psicoterapia che ho iniziato gia da tempo (settembre 2014). Sto scalando la sertralina perché vorrei superare tutto con la sola psicoterapia. A Gennaio 2016, la mia psicoterapeuta mi propone di vederci una volta al mese in quanto ormai sono arrivata quasi alla risoluzione di ogni problema. Da li ho ricominciato ad avere problemi, più che altro vivo spesso con la condizionante paura di avere l'ansia e ascolto ogni sintomo fisiologico. Ho anche qualche somatizzazione, quali colite e gastrite. A volte ho momenti di grande sconforto (ero infatti terrorizzata di essere depressa, io temo molto questa cosa e la mia psicoterapeuta mi ha invece detto che è normale avere dei momenti di sconforto e che i pensieri sono SOLO pensieri), mi chiedo se davvero si possa "guarire" e condurre una vita totalmente normale oppure si debba per sempre convivere con questo disagi. La mia psicoterapeuta mi assicura di no ma, mentre nei mesi passati facevo enormi progressi, ora da mesi sono in questa situazione di stallo. Vorrei avere un parere sincero da voi.
Vi ringrazio di cuore
Ho 28 anni. A seguito di vari traumi (difficile rapporto con mia madre, violenza da un ex fidanzato, tragica morte di mio padre) ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Ho fatto una breve cura con sertralina 50 mg (da cui ho avuto remissione completa dei sintomi) e psicoterapia che ho iniziato gia da tempo (settembre 2014). Sto scalando la sertralina perché vorrei superare tutto con la sola psicoterapia. A Gennaio 2016, la mia psicoterapeuta mi propone di vederci una volta al mese in quanto ormai sono arrivata quasi alla risoluzione di ogni problema. Da li ho ricominciato ad avere problemi, più che altro vivo spesso con la condizionante paura di avere l'ansia e ascolto ogni sintomo fisiologico. Ho anche qualche somatizzazione, quali colite e gastrite. A volte ho momenti di grande sconforto (ero infatti terrorizzata di essere depressa, io temo molto questa cosa e la mia psicoterapeuta mi ha invece detto che è normale avere dei momenti di sconforto e che i pensieri sono SOLO pensieri), mi chiedo se davvero si possa "guarire" e condurre una vita totalmente normale oppure si debba per sempre convivere con questo disagi. La mia psicoterapeuta mi assicura di no ma, mentre nei mesi passati facevo enormi progressi, ora da mesi sono in questa situazione di stallo. Vorrei avere un parere sincero da voi.
Vi ringrazio di cuore
[#1]
Cara Signorina,
La prima domanda che Le pongo e' che tipo di psicoterapia ha effettuato.
La seconda cosa sulla quale vorrei si facesse delle domande e' come si sente Lei.
A parte il parere della psicoterapeuta.
Ha acquisito degli strumenti idonei, che Le permettano di padroneggiare questo "momento" che la vede nella necessita' di vivere un'altra separazione, quella dal sostegno della psicoterapeuta?
La prima domanda che Le pongo e' che tipo di psicoterapia ha effettuato.
La seconda cosa sulla quale vorrei si facesse delle domande e' come si sente Lei.
A parte il parere della psicoterapeuta.
Ha acquisito degli strumenti idonei, che Le permettano di padroneggiare questo "momento" che la vede nella necessita' di vivere un'altra separazione, quella dal sostegno della psicoterapeuta?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
<<A Gennaio 2016, la mia psicoterapeuta mi propone di vederci una volta al mese in quanto ormai sono arrivata quasi alla risoluzione di ogni problema. Da li ho ricominciato ad avere problemi>>
Gentile Utente,
davanti a questa proposta Lei è riuscita ad esprimere la sua opinione, i suoi timori, le sue perplessità?
Il passaggio è stato, dunque, da una seduta a settimana ad una al mese?
La cadenza mensile di queste ultime sedute è rigida o, in caso di necessità, avrebbe la possibilità di richiedere una seduta intermedia?
Pensa che eventualmente le sarebbe possibile "rinegoziare" un intervallo tra le sedute che le consenta di riabituarsi con gradualità a camminare con le sue gambe, riacquistando pian piano fiducia nelle sue possibilità, senza sentirsi troppo sola?
Saluti cordiali.
Gentile Utente,
davanti a questa proposta Lei è riuscita ad esprimere la sua opinione, i suoi timori, le sue perplessità?
Il passaggio è stato, dunque, da una seduta a settimana ad una al mese?
La cadenza mensile di queste ultime sedute è rigida o, in caso di necessità, avrebbe la possibilità di richiedere una seduta intermedia?
Pensa che eventualmente le sarebbe possibile "rinegoziare" un intervallo tra le sedute che le consenta di riabituarsi con gradualità a camminare con le sue gambe, riacquistando pian piano fiducia nelle sue possibilità, senza sentirsi troppo sola?
Saluti cordiali.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Ex utente
Gentile Dott.ssa, la ringrazio molto per avermi risposto. Sto facendo terapia cognitivo-comportamentale. L'anno scorso, a Settembre, la mia psicoterapeuta è entrata in maternità e non l'ho rivista fino a gennaio. È andato tutto molto bene in quei mesi, infatti al ricominciare delle sedute, entrambe eravamo estremamente soddisfatte dei miei progressi. Proprio quando la psicoterapeuta mi ha proposto di vederci una volta al mese, io ho incominciato ad avere momenti di sconforto che mi hanno portato ad avere il terrore do essere depressa (terrore confutatomi dalla psicoterapeuta stessa e da uno psichiatra, dicendomi che sono paure ansiose ma non rischio depressioni). Forse avevo troppe aspettative dalla terapia, fatto sta che da Gennaio abbiamo iniziato con una seduta ogni 15 giorni (la psicoterapeuta dice che forse, dato il mio carattere) avrebbe dovuto interrompere più gradualmente. Io ho iniziato ad avere un'ansia gestibile durante il giorno a sprazzi, quando non ce l'ho ho dei momenti in cui mi sembra di distaccarmi dal mondo esterno e di iniziare a valutare se ho dei sintomi..sembra quasi che io "perda la memoria" e, più volte al giorno, mi ricordi che ho l'ansia e non lo potessi accettare perché la percepisco come una condanna dalla quale voglio assolutamente guarire. Per questo motivo, durante la giornata, altaleno momenti di normalità a momenti di sconforto e di paura. Quando ebbi i primi attacchi, avevo grande fiducia nella risoluzione e ogni vittoria era un passo in più. Ora non ho attacchi da quasi un anno, ma mi è rimasta quest'ansia strisciante, questa paura, questo sconforto a cui non so dare un significato. Ho una bella vita, sono felicemente innamorata, ho un buon rapporto con mia madre, lavoro da subito dopo la laurea (l ambiente lavorativo non è per niente sereno) ma vorrei sperare a 28 anni di poter stare bene e condurre una vita normale!
[#4]
Ex utente
Gentile Dott. Scalco, come risposto alla collega..si abbiamo ricominciato le sedute ogni 15 giorni. Non nascondo che per me si sia trattato di un fallimento non indifferente. Ho un bellissimo rapporto con la psicoterapeuta ed ero veramente felice di essere alla fine del percorso..lei mi ha sempre detto che io ho tutte le risorse per stare bene e vivere un'ansia "buona" (cioè nei momenti che la richiedono). La mia psicoterapeuta mi ha sottolineato il fatto che questo mio rifiuto dell'ansia la tiene a me, che solo accettandola se be andrà.....ma io sono sconfortata. Non tanto dall'ansia stessa che è gestibile quanto dal fatto che io pensavo di avercela fatta, di esserne fuori, invece ogni mattina mi sveglio con il pensiero "ho l'ansia" oppure "e se arriva" oppure "strano che non ci sia" come se fosse una condanna che si è insidiata in ogni aspetto della mia vita e che sembra quasi strano e innaturale vivere senza queste preoccupazioni. Paradossale
[#5]
Cara Signorina,
Forse l'ambiente di lavoro crea ansia e questo rende ancora piu' difficile la "separazione" dalla psicoterapeuta. La trasporta in "acque agitate"!
Cerchi di trovare una "Sua" strategia, fra quelle che ha imparato nella terapia cognitivo comportamentale. E cerchi di applicarla rigorosamente quando ha i momenti di ansia.
Non sottovaluti che l'ansia puo' essere di stato e di tratto. Quella di stato e' dovuta ad una circostanza esterna, come il lavoro.
Quella di tratto fa parte della personalita' ed e' sintomo di una situazione conflittuale interna, quindi, a meno che essa non sia stata elaborata compiutamente in una psicoterapia del profondo (analitica o dinamica) essa non scompare perché ha cause inconsce.
Noi siamo qui,comunque, se dovesse avere desiderio di confrontarsi.
I migliori saluti.
Forse l'ambiente di lavoro crea ansia e questo rende ancora piu' difficile la "separazione" dalla psicoterapeuta. La trasporta in "acque agitate"!
Cerchi di trovare una "Sua" strategia, fra quelle che ha imparato nella terapia cognitivo comportamentale. E cerchi di applicarla rigorosamente quando ha i momenti di ansia.
Non sottovaluti che l'ansia puo' essere di stato e di tratto. Quella di stato e' dovuta ad una circostanza esterna, come il lavoro.
Quella di tratto fa parte della personalita' ed e' sintomo di una situazione conflittuale interna, quindi, a meno che essa non sia stata elaborata compiutamente in una psicoterapia del profondo (analitica o dinamica) essa non scompare perché ha cause inconsce.
Noi siamo qui,comunque, se dovesse avere desiderio di confrontarsi.
I migliori saluti.
[#6]
Ex utente
Grazie Dott.ssa, il problema è la paura che sento. Sembra quasi che io non accetti la sofferenza. La mia psicoterapeuta mi dice che tutte le persone provano tristezza a volte senza un motivo ma io, invece di lasciarlo scorrere, mi spavento, cercandone la causa e ipotizzando risposte tipo "sono depressa, sono matta o dovrò prendere medicinali a vita"
[#7]
No cara Signorina!
Lei non e' certamente matta! Non credo neanche depressa da come si esprime. E non dovra' prendere medicine a vita.
Probabilmente e' solo molto sensibile. Anche a causa della Sua vita e dei lutti che ha dovuto subire.
La sensibilita' e la vulnerabilita' non sono uguali per tutti. Anzi! Dipende dalla loro diversita' di intensita' cio' che le persone "provano" in bene e male nella loro vita.
Le diro' invece che le persone che sono piu' coriacee davanti al male sono le piu' patologiche. Perche' in loro la sensibilita' e' stata disattivata da intensi meccanismi di difesa.
In Lei non si e' disattivata! Quindi la Sua psiche sa che Lei puo' fronteggiarla, seppure soffrendone!
Spero che questa consapevolezza la aiutera' a tollerare i momenti "no"!
Si ricordi sempre che la psiche sa quello che fa! E protegge il suo "proprietario" con cura!
Auguri cara Signorina!
Lei non e' certamente matta! Non credo neanche depressa da come si esprime. E non dovra' prendere medicine a vita.
Probabilmente e' solo molto sensibile. Anche a causa della Sua vita e dei lutti che ha dovuto subire.
La sensibilita' e la vulnerabilita' non sono uguali per tutti. Anzi! Dipende dalla loro diversita' di intensita' cio' che le persone "provano" in bene e male nella loro vita.
Le diro' invece che le persone che sono piu' coriacee davanti al male sono le piu' patologiche. Perche' in loro la sensibilita' e' stata disattivata da intensi meccanismi di difesa.
In Lei non si e' disattivata! Quindi la Sua psiche sa che Lei puo' fronteggiarla, seppure soffrendone!
Spero che questa consapevolezza la aiutera' a tollerare i momenti "no"!
Si ricordi sempre che la psiche sa quello che fa! E protegge il suo "proprietario" con cura!
Auguri cara Signorina!
[#12]
Gentile ragazza,
Oggi e' un giorno festivo e lo sara' anche domani.
E queste festivita' rappresentano un vuoto che posto all'interno di una vita connotata da momenti di ansia, quindi momenti "pieni" anche se non obbligatoriamente pieni di cose positive, possono dare quella sensazione di stanchezza e sconforto che Lei sta provando.
Succede a molte persone durante i periodi di festa. Tipico e' il periodo di Natale o di Agosto. Inoltre spesso a peggiorare la propria sensazione di vuoto si aggiunge la fantasia che gli altri, tutti gli altri, stiano benissimo e si stiano divertendo.
Non c'e da preoccuparsi di tali momenti .
Piuttosto contrastarli con qualcosa di proprio e piacevole.
Che ne dice?
Oggi e' un giorno festivo e lo sara' anche domani.
E queste festivita' rappresentano un vuoto che posto all'interno di una vita connotata da momenti di ansia, quindi momenti "pieni" anche se non obbligatoriamente pieni di cose positive, possono dare quella sensazione di stanchezza e sconforto che Lei sta provando.
Succede a molte persone durante i periodi di festa. Tipico e' il periodo di Natale o di Agosto. Inoltre spesso a peggiorare la propria sensazione di vuoto si aggiunge la fantasia che gli altri, tutti gli altri, stiano benissimo e si stiano divertendo.
Non c'e da preoccuparsi di tali momenti .
Piuttosto contrastarli con qualcosa di proprio e piacevole.
Che ne dice?
[#13]
Ex utente
Lo faccio Dottoressa, infatti sto per uscire....il problema è che questo mi capita quasi tutti i giorni. Attimi di grande sconforto. La mia psicoterapeuta mi ha bonariamente sgridata dicendomi che è semplicemente la vita, che non sarebbe normale essere sempre di buon umore ma io fatico a convincermi. Non mi era mai successo di avere questi momenti di sconforto cosi soventi e senza motivo. Vorrei uscirne Dott.ssa, non posso pensare di fare una vita cosi per sempre..
[#15]
Cara Signorina,
L'umore e' strettamente connesso all'ansia.
Non e' qui il caso di darLe una spiegazione medica perche' non e' il mio campo, ma Lei forse potrebbe ricordare che quando ha intrapreso la terapia farmacologica della depressione dell'umore, essa sara' stata certamente formata dalla sertralina e da un tranquillante.
Per cui non stia a tormentarsi piu' di tanto.
Lei sembra più preoccupata dall'idea di avere dei sintomi che dai sintomi in quanto tali. E' cosi?
L'umore e' strettamente connesso all'ansia.
Non e' qui il caso di darLe una spiegazione medica perche' non e' il mio campo, ma Lei forse potrebbe ricordare che quando ha intrapreso la terapia farmacologica della depressione dell'umore, essa sara' stata certamente formata dalla sertralina e da un tranquillante.
Per cui non stia a tormentarsi piu' di tanto.
Lei sembra più preoccupata dall'idea di avere dei sintomi che dai sintomi in quanto tali. E' cosi?
[#16]
Ex utente
Si dottoressa è come dice lei.... Quando mi diedero la cura di sertralina mi venne data per gli attacchi di panico unitamente all'ansiolitico che però non ho mai preso tranne raramente. Credo fermamente che, in assenza di gravi problemi, bisognerebbe cercare di capire i propri disagi e uscirne con le proprie forze come spero sia possibile: Stare bene finalmente e superare tutto questo...è tanto che combatto!
È vero sono più preoccupata all'idea di avere sintomi che dei sintomi stessi....perché voglio uscirne!
È vero sono più preoccupata all'idea di avere sintomi che dei sintomi stessi....perché voglio uscirne!
[#17]
Ex utente
Buongiorno Dottoressa, comunque la sertralina mi era stata data come cura per gli attacchi di panico per non prendere ansiolitici. Mi è stato escluso da tre professionisti che io sia un soggetto depresso. Eppure questi momenti di sconforto ci sono. Ma io vivo la vita a pieno..ma mi spavento da questi momenti.
[#18]
Gentile Signorina,
Se ben tre professionisti hanno escluso che Lei sia depressa farebbe bene a crederci! E non aggravare le Sue preoccupazioni.
La depressione si diagnostica bene "de visu", non e' possibile sbagliarsi. E anche io, sebbene on line, non ho ricevuto segni di una depressione in Lei.
I momenti di sconforto non sono depressione!
Possono essere dovuti a tante piccole cose, ma anche all'eccessiva preoccupazione.
Cerchi di spostare la Sua attenzione su altre cose che si trovino "fuori da se".
E soprattutto si accetti com'e'.
Ognuno di noi ha il proprio temperamento che deriva dal carattere, dalle esperienze, dall'educazione ricevuta.
Di nuovo auguri!
I miei saluti.
Se ben tre professionisti hanno escluso che Lei sia depressa farebbe bene a crederci! E non aggravare le Sue preoccupazioni.
La depressione si diagnostica bene "de visu", non e' possibile sbagliarsi. E anche io, sebbene on line, non ho ricevuto segni di una depressione in Lei.
I momenti di sconforto non sono depressione!
Possono essere dovuti a tante piccole cose, ma anche all'eccessiva preoccupazione.
Cerchi di spostare la Sua attenzione su altre cose che si trovino "fuori da se".
E soprattutto si accetti com'e'.
Ognuno di noi ha il proprio temperamento che deriva dal carattere, dalle esperienze, dall'educazione ricevuta.
Di nuovo auguri!
I miei saluti.
[#20]
Gentile Signorina,
Non posso esprimermi sul Suo disagio perche' non la conosco personalmente.
Parlo percio' in generale:
Le risorse di ognuno dipendono da tante cose. Dal carattere e da quanto ognuno sia stato "formato" sin da bambino ad affrontare le difficolta'. Da solo. Come sempre si devono affrontare le difficolta'.
Lei essendo sensibile probabilmente ne soffre molto, ma non e' il caso di "rifugiarsi nella malattia" per non affrontare i momenti di sofferenza. Si concederebbe una "scusa boomerang" : apparentemente con tale tecnica potrebbe scansare da se' l'impegno di affrontarle, ma l'idea di essere "malata" le impedirebbe di risolverle.
Forse Le posso sembrare dura nel dirLe cio':
i Suoi problemi sono Suoi. Ed e' Lei a doverli fronteggiare con tutte le Sue risorse.
Mi dispiace non potere "colludere" con il Suo desiderio di essere accolta nelle Sue debolezze, non Le sarei di aiuto se lo facessi. Mi creda.
Percio' si rimbocchi le maniche!
Sono sicura che ci riuscira'!
E se vuole mi riscriva, La leggo volentieri!
I miei auguri!
Non posso esprimermi sul Suo disagio perche' non la conosco personalmente.
Parlo percio' in generale:
Le risorse di ognuno dipendono da tante cose. Dal carattere e da quanto ognuno sia stato "formato" sin da bambino ad affrontare le difficolta'. Da solo. Come sempre si devono affrontare le difficolta'.
Lei essendo sensibile probabilmente ne soffre molto, ma non e' il caso di "rifugiarsi nella malattia" per non affrontare i momenti di sofferenza. Si concederebbe una "scusa boomerang" : apparentemente con tale tecnica potrebbe scansare da se' l'impegno di affrontarle, ma l'idea di essere "malata" le impedirebbe di risolverle.
Forse Le posso sembrare dura nel dirLe cio':
i Suoi problemi sono Suoi. Ed e' Lei a doverli fronteggiare con tutte le Sue risorse.
Mi dispiace non potere "colludere" con il Suo desiderio di essere accolta nelle Sue debolezze, non Le sarei di aiuto se lo facessi. Mi creda.
Percio' si rimbocchi le maniche!
Sono sicura che ci riuscira'!
E se vuole mi riscriva, La leggo volentieri!
I miei auguri!
[#23]
Ex utente
Gentile Dott.ssa Esposito e gentili Dott.ri,
scrivo nuovamente...non vedrò la mia psicoterapeuta fino al 5/5 e non so mettere chiarezza in questa situazione.
Da giorni avverto un fortissimo prurito diffuso che mi capita di avere in questo periodo primaverile da anni. Ho fatto alcune visite ma, ancora adesso, mi chiedo se si tratti di qualcosa di allergie oppure non si tratti sempre di "malattie psicosomatiche". Paradossalmente, anni fa, quando ero sola, facevo una vita sregolata, il mio ex mi maltrattava, non avevo niente a livello fisico. Proprio quando ho iniziato ad avere una stabilità di vita ed emotiva, ad essere serena, sono inziati gli attacchi di panico e una serie continua di malattie "strane" che si susseguono: ragadi anali, pruriti diffusi, mal di testa fortissimi che poi sono passati da soli senza una causa precisa...come se il mio sistema immunitario si fosse, non so, atrofizzato. Ho 28 anni e mi sento un catorcio. Le mie colleghe, hanno il doppio dei miei anni, e non sono sempre malate come me.
L'ansia in questi giorni sembra essersene andata, ma rimane questo senso di sgomento e insofferenza che a volte mi assale e che accende in me la paura di essere depressa. La mia psicoterapueta continua a dirmi che assolutamente no! Che questa non è la depressione ma è la vita, che ho sempre vissuto una vita abbastanza "al limite" sia in senso buono che cattivo e che, ora che ho una stabilità, mi è difficila abituarmi ad una vita più normale, routinaria, senza grossi sconvolgimenti. Tra lutti famigliari e tragedie personali, ho sempre vissuto sulle montagne russe...ora che le acque sono calme, mi sembra tutto troppo piatto. Non so se riesco a spiegarmi. Ma quest'idea non passa e io sono sempre li a "controllarmi" a "mettermi alla prova" per vedere se sono depressa o ansiosa. Anche perchè, come avrete capito, io sono terrorizzata dalla depressione e non voglio più prendere medicine (mi era stata prescritta la sertralina a 50 mg per gli attacchi di panico. La psichiatra mi disse di non preoccuparmi, che si trattava solo di un po' di ansia e che, certamente, con la psicoterapia ne sarei uscita più forte di prima)....è da settembre 2014 che faccio psicoterapia, ho fatto la cura, ho affrontato le mie paure, risolto i miei problemi, cambiato la mia vita....eppure sembra sempre che non si debba mai arrivare alla fine, che ci debba per FORZA essere qualcosa che non va, ed io inizio ad essere un po' stanca. Cosa c'è che non va?
Vi ringrazio per il serivizio e la disponibilità che ci fornite.
scrivo nuovamente...non vedrò la mia psicoterapeuta fino al 5/5 e non so mettere chiarezza in questa situazione.
Da giorni avverto un fortissimo prurito diffuso che mi capita di avere in questo periodo primaverile da anni. Ho fatto alcune visite ma, ancora adesso, mi chiedo se si tratti di qualcosa di allergie oppure non si tratti sempre di "malattie psicosomatiche". Paradossalmente, anni fa, quando ero sola, facevo una vita sregolata, il mio ex mi maltrattava, non avevo niente a livello fisico. Proprio quando ho iniziato ad avere una stabilità di vita ed emotiva, ad essere serena, sono inziati gli attacchi di panico e una serie continua di malattie "strane" che si susseguono: ragadi anali, pruriti diffusi, mal di testa fortissimi che poi sono passati da soli senza una causa precisa...come se il mio sistema immunitario si fosse, non so, atrofizzato. Ho 28 anni e mi sento un catorcio. Le mie colleghe, hanno il doppio dei miei anni, e non sono sempre malate come me.
L'ansia in questi giorni sembra essersene andata, ma rimane questo senso di sgomento e insofferenza che a volte mi assale e che accende in me la paura di essere depressa. La mia psicoterapueta continua a dirmi che assolutamente no! Che questa non è la depressione ma è la vita, che ho sempre vissuto una vita abbastanza "al limite" sia in senso buono che cattivo e che, ora che ho una stabilità, mi è difficila abituarmi ad una vita più normale, routinaria, senza grossi sconvolgimenti. Tra lutti famigliari e tragedie personali, ho sempre vissuto sulle montagne russe...ora che le acque sono calme, mi sembra tutto troppo piatto. Non so se riesco a spiegarmi. Ma quest'idea non passa e io sono sempre li a "controllarmi" a "mettermi alla prova" per vedere se sono depressa o ansiosa. Anche perchè, come avrete capito, io sono terrorizzata dalla depressione e non voglio più prendere medicine (mi era stata prescritta la sertralina a 50 mg per gli attacchi di panico. La psichiatra mi disse di non preoccuparmi, che si trattava solo di un po' di ansia e che, certamente, con la psicoterapia ne sarei uscita più forte di prima)....è da settembre 2014 che faccio psicoterapia, ho fatto la cura, ho affrontato le mie paure, risolto i miei problemi, cambiato la mia vita....eppure sembra sempre che non si debba mai arrivare alla fine, che ci debba per FORZA essere qualcosa che non va, ed io inizio ad essere un po' stanca. Cosa c'è che non va?
Vi ringrazio per il serivizio e la disponibilità che ci fornite.
[#24]
Ex utente
Chiedo anche a voi Dottori, se il prurito diffuso (dalla testa ai piedi, anche intimo), può essere psicosomatico o meno. Avrò la visita allergologica fra 20 giorni e stare così è un'incubo. Mi capita tutti gli anni nel periodo primaverile/estivo.
Mi piacerebbe inoltre ricevere un parere per quanto descrittovi nel messaggio precedente. grazie
Mi piacerebbe inoltre ricevere un parere per quanto descrittovi nel messaggio precedente. grazie
[#25]
Gentile Utente,
nel caso le fossero sfuggite, le riporto un frammento delle Linee Guida del sito rispetto alla richiesta di consulti:
"Aspettative e risultati
ricorda che questo servizio non può sostituire la visita reale presso un medico, che è l'unica metodica consentita per eseguire diagnosi e prescrivere un trattamento
lo scopo dei consulti è quello di valorizzare e mai di sostituire la visita medica, di offrire (quando possibile) orientamento alle problematiche, senza azzardare diagnosi o terapie per via telematica
non pretendere risposte o soluzioni che non possono giungere attraverso questo servizio, ma fai un uso coscienzioso dei suggerimenti ricevuti e riportali al tuo medico curante".
A mio parere, e non per cattiva volontà, continuare a rispondere ai suoi quesiti, non solo non le può essere veramente d'aiuto, ma rischia ancor di più di condizionare negativamente i percorsi di cura intrapresi.
Se ritiene eccessivo il tempo che trascorre tra una seduta e l'altra, questo deve essere motivo di confronto con chi la sta curando, evitando di cercare invece "tamponi" esterni alle sue ansie.
Perdoni la franchezza, ma ritengo sia proprio nel suo interesse cogliere gli inviti e i suggerimenti fin qui esposti.
Saluti.
nel caso le fossero sfuggite, le riporto un frammento delle Linee Guida del sito rispetto alla richiesta di consulti:
"Aspettative e risultati
ricorda che questo servizio non può sostituire la visita reale presso un medico, che è l'unica metodica consentita per eseguire diagnosi e prescrivere un trattamento
lo scopo dei consulti è quello di valorizzare e mai di sostituire la visita medica, di offrire (quando possibile) orientamento alle problematiche, senza azzardare diagnosi o terapie per via telematica
non pretendere risposte o soluzioni che non possono giungere attraverso questo servizio, ma fai un uso coscienzioso dei suggerimenti ricevuti e riportali al tuo medico curante".
A mio parere, e non per cattiva volontà, continuare a rispondere ai suoi quesiti, non solo non le può essere veramente d'aiuto, ma rischia ancor di più di condizionare negativamente i percorsi di cura intrapresi.
Se ritiene eccessivo il tempo che trascorre tra una seduta e l'altra, questo deve essere motivo di confronto con chi la sta curando, evitando di cercare invece "tamponi" esterni alle sue ansie.
Perdoni la franchezza, ma ritengo sia proprio nel suo interesse cogliere gli inviti e i suggerimenti fin qui esposti.
Saluti.
[#26]
Ex utente
Gentile Dottoressa, la ringrazio per la sua risposta. Sicuramente non posso prentendere che, in questo contesto, io possa risolvere i miei problemi. E' che ho davvero difficoltà, a questo punto, a capire la direzione da prendere e il perchè di questo disagio. Una volta ripercorso il passato, capiti i problemi, elaborati i traumi, superate le paure..io davvero non so più trovare una spiegazione a questo malessere.
Comunque la ringrazio lo stesso per la sua risposta.
Saluti
Comunque la ringrazio lo stesso per la sua risposta.
Saluti
[#27]
Gentile Signorina,
Purtroppo cio' che le accade (prurito etc) puo' avere una origine psicosomatica.
Sfortunatamente le emozioni (negative) non scompaiono a meno che non vengano davvero rimosse le cause che le determinano.
Non scomparendo prendono
- o una via psichica nelle quali si esprimono in vari modi (ansia, depressioni o scompensi piu' gravi)
- o una fisica ( i disturb psicosomatici sono svariatissimi)
Quindi l'ipotesi che Le propongo e' che Lei non abbia rimosso le cause.
Abbia operato solo sugli effetti.
Non mi sento in grado a questo punto di proporle ulteriori spunti di riflessione che ritengo sia piu' produttivo per Lei elaborare con la Sua terapeuta quando avra' occasione di avere il prossimo colloquio.
I miei auguri!
Purtroppo cio' che le accade (prurito etc) puo' avere una origine psicosomatica.
Sfortunatamente le emozioni (negative) non scompaiono a meno che non vengano davvero rimosse le cause che le determinano.
Non scomparendo prendono
- o una via psichica nelle quali si esprimono in vari modi (ansia, depressioni o scompensi piu' gravi)
- o una fisica ( i disturb psicosomatici sono svariatissimi)
Quindi l'ipotesi che Le propongo e' che Lei non abbia rimosso le cause.
Abbia operato solo sugli effetti.
Non mi sento in grado a questo punto di proporle ulteriori spunti di riflessione che ritengo sia piu' produttivo per Lei elaborare con la Sua terapeuta quando avra' occasione di avere il prossimo colloquio.
I miei auguri!
[#28]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
come sempre lei è gentile e mi è di tanto aiuto. Peccato non poter venire fino da lei a Roma (io abito in provincia di Alessandria).
E' questo il mio grande dubbio. Con la mia terapeuta c'è un bellissimo rapporto e lei davvero mi ha autato tantissimo, infatti sembrava andare tutto benissimo. Da Gennaio ormai siamo in stallo. Lei dice che è tutto normale e che io devo accettare che questa è la vita e io ho tante paure vivo spesso questi stati di malessere e sgomento. Io temo seriamente, lo affronterò nel prossimo incontro, che lei ormai non abbia più risposte per me e che non trovi nulla di "patologico" nella mia situazione. Io mi sono sempre trovata tanto bene con lei, ogni volta che ci incontriamo, esco dallo studio piena di ottimismo e come ricaricata....mi scoraggerebbe molto pensare di dover ricominciare da capo una nuova terapia.
La ringrazio davvero di cuore per la tanta gentilezza e disponibilità :)
come sempre lei è gentile e mi è di tanto aiuto. Peccato non poter venire fino da lei a Roma (io abito in provincia di Alessandria).
E' questo il mio grande dubbio. Con la mia terapeuta c'è un bellissimo rapporto e lei davvero mi ha autato tantissimo, infatti sembrava andare tutto benissimo. Da Gennaio ormai siamo in stallo. Lei dice che è tutto normale e che io devo accettare che questa è la vita e io ho tante paure vivo spesso questi stati di malessere e sgomento. Io temo seriamente, lo affronterò nel prossimo incontro, che lei ormai non abbia più risposte per me e che non trovi nulla di "patologico" nella mia situazione. Io mi sono sempre trovata tanto bene con lei, ogni volta che ci incontriamo, esco dallo studio piena di ottimismo e come ricaricata....mi scoraggerebbe molto pensare di dover ricominciare da capo una nuova terapia.
La ringrazio davvero di cuore per la tanta gentilezza e disponibilità :)
Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 5.2k visite dal 24/04/2016.
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Approfondimento su Attacchi di panico
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