universit si o no

Ho 21 anni, sono iscritta al corso universitario di Beni Culturali, e da qualche mese (precisamente da luglio) sto pensando di lasciare l'università.
Ho iniziato la mia carriera universitaria nel settembre 2013, frequentando il corso di Lingue e culture per il turismo; finito l'anno, avendo superato solo 3 esami (nessuno di questi tre era una lingua), ho pensato che non fosse la strada giusta per me e così ho cambiato corso passando a Beni Culturali. Ora, a distanza di due anni, mi chiedo nuovamente se questa è la strada giusta per me.
Questa domanda sorge dal fatto che preparare gli esami mi risulta estremamente faticoso (non ho voglia o non mi interessa). Quando poi riesco a prepararne qualcuno sono terrorizzata all'idea di essere bocciata, a tal punto da non presentarmi agli appelli.
Sono una persona estremamente riflessiva e razionale, quindi ho rimuginato molto sulla mia situazione e più che trovare una risposta penso di aver capito cosa rende la decisione così difficile:
- paura del futuro, del domani; l'università tutto sommato può essere un buon passatempo;
- paura di sentirmi “inferiore”, diversa dai miei due cugini, che frequentano uno Medicina e l'altro Scienze Interculturali. Questo legame così forte che mi lega ai miei cugini nasce dal fatto che fin dalle elementari, sono spesso stata presa con termine di confronto per mettere in luce quanto loro fossero più bravi e intelligenti. Al contrario io ero la classica bambina che faceva molta fatica a concentrarsi e che arrivava a risultati minimi con un mucchio di sforzi e discussioni che rendevano il momento dei compiti, un vero problema.
Purtroppo questi confronti non sono mai finiti. Ancora oggi tutte le volte che non do un esame o che per una sessione riesco a prepararne solo uno o due, mi sento rinfacciare di come il cugino X, abbia dato 4 esami o di come il cugino Y, e andato all'esame non troppo convinto ed è stato promosso con 29.
Non so più come uscire da questa situazione. Gli voglio bene, ma alcune volte vorrei che non esistessero o che vivessero molto lontano da me.
A peggiorare il tutto da un paio di giorni mi sveglio nel cuore della notte con il cuore il gola e mi manca l'aria. Possono essere degli attacchi di panico?
Tornando alla scelta: università si o no; da un lato vorrei continuare l'università. Lo vorrei fare per me, per i miei e per non essere diversa dai miei cugini.
Dall'altro vorrei chiudere questo capitolo “Università”, perché non mi sento in grado di superare tutti gli esami e perché vorrei fare un lavoro che mi renda felice e orgogliosa.
Vorrei essere in grado di prendere questa decisione nel modo più sereno possibile. Come posso fare a ritrovare un po' di fiducia in me stessa e soprattutto a non dipendere più dai confronti con i miei cugini?
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Questa domanda sorge dal fatto che preparare gli esami mi risulta estremamente faticoso (non ho voglia o non mi interessa). Quando poi riesco a prepararne qualcuno sono terrorizzata all'idea di essere bocciata, a tal punto da non presentarmi agli appelli"

Cara Ragazza,
Prima di pensare di lasciare i meno, bisognerebbe analizzare le cause del suo disagio, sembra trattarsi di ansia da prestazione.

Paura del confronto.

Paura di non farcela..

Ansia da riuscita...

Ansia da valutazione...

Paura..e così via..

Un nostro,collega potrebbe aiutarla a capire di più di se stessa e delle dinamiche che abitano le sue scelte o non scelte.

Anche il confronto con i suoi cugini, così invalidante, andrebbe analizzato in sede di consultazione, non online, cela tanta sofferenza.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Concordo con il suggerimento della collega Dott.ssa Randone di esplorare compiutamente il Suo disagio in un contesto psicoterapeutico.
Ma, prima di tutto, vorrei che Lei valutasse, anziche' colpevolizzare se' stessa dei risultati non buoni, di quanto Lei abbia sofferto nel tempo della competizione con i cugini creata in Lei dai Suoi. E che forse ha sortito l'effetto contrario a quello sperato.
Talvolta i genitori , in buona fede, cercano di stimolare atteggiamenti positivi nei propri figli ricorrendo a tali "strumenti", ma spesso l'effetto ottenuto e' di demoralizzarli, come sta accadendo nel Suo caso.
Quindi non e' allontanandosi da loro che risolvera' il disagio che Le provocano, ma piuttosto rendendosi conto di quanto sia stato nocivo questo atteggiamento verso di Lei.
Lei ha sorelle o fratelli?
Questo atteggiamento di "messa a confronto" da parte dei Suoi riguarda altri componenti della famiglia o esclusivamente questi cugini?
Ci aggiorniamo!
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Concordo con il suggerimento della collega Dott.ssa Randone di esplorare compiutamente il Suo disagio in un contesto psicoterapeutico.
Ma, prima di tutto, vorrei che Lei valutasse, anziche' colpevolizzare se' stessa dei risultati non buoni, di quanto Lei abbia sofferto nel tempo della competizione con i cugini creata in Lei dai Suoi. E che forse ha sortito l'effetto contrario a quello sperato.
Talvolta i genitori , in buona fede, cercano di stimolare atteggiamenti positivi nei propri figli ricorrendo a tali "strumenti" ma spesso l'effetto ottenuto e' di demoralizzarli, come sta accadendo nel Suo caso.
Quindi non e' allontanandosi da loro che risolvera' il disagio che Le provocano, ma piuttosto rendendosi conto di quanto Le sia stato nocivo questo atteggiamento verso di Lei.
Lei ha sorelle o fratelli?
Questo atteggiamento di "messa a confronto" da parte dei Suoi riguarda altri componenti della famiglia o esclusivamente questi cugini?
Ci aggiorniamo! I miei saluti.
[#4]
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per le risposte date.
Per rispondere alla Dr.ssa Esposito.
Ho una sorella che è più grande di 13 anni. Per cui i confronti non sono mai stati possibili. Al contrario i miei cugnii hanno solo un anno in meno di me.
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
L'impostazione educativa riservata a Sua sorella poteva avere delle simitudini rispetto alla Sua?
La presenza di questa sorella maggiore non potrebbe costituire un baluardo difensivo per Lei? Che rapporti avete?
[#6]
Utente
Utente
Per quanto riguarda l'impostazione educativa, probabilmente si. Anche se non penso fossero possibili i confronti perchè i cugini suoi coetanei sono solo da parte paterna e vivono in un'altra città.
I rapporti con mia sorella sono sempre stati ottimi, l'ho sempre ritenuta come una "seconda mamma."


[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Come vede gli spunti di riflessione correlati al suo disagio sono davvero tanti.

Si faccia aiutare da un nostro collega, ne vale davvero la pena.
[#8]
Utente
Utente
Va bene.
Grazie per il consulto.
[#9]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Lieta di averla ascoltata.