Urofobia grave

Buongiorno, sono un ragazzo di 21 anni e da qualche anno ho un blocco totale ad urinare nei bagni pubblici, al di fuori di casa mia o comunque al di fuori di una casa a me familiare. Ora voglio risolvere il mio problema, visto che mi limita molto nella vita di tutti i giorni, oltre a crearmi parecchia ansia. Ho sempre cercato degli espedienti per non affrontare il problema, ma sono stufo di sopportare una cosa che per me è molto limitante. A chi devo rivolgermi? Si può guarire? Grazie in anticipo della risposta.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
ammettere di avere un problema, averne consapevolezza e chiedere aiuto e già un importante primo passo.
Sarebbe opportuno che lei si rivolgesse ad uno psicoterapeuta della sua zona che dopo un'attenta diagnosi possa iniziare con lei un percorso di guarigione. Gli indirizzi sono molteplici e quella cognitivo comportamentale è un tipo di terapia che interviene innanzitutto sulla sintomatologia. L'importante, a prescindere dall'indirizzo scelto, è creare una buona alleanza terapeutica con lo psicologo, condizione essenziale per qualsiasi percorso di questo tipo.

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
la sua condizione clinica va accuratamete diagnosticata da un professionista.

Esistono infatti, due forme principali di urofobia:
1- La prima si manifesta con un blocco totale quando il paziente si trova in un bagno diverso dal proprio.

2- La seconda invece riguarda la difficoltà ad urinare in presenza di altre persone, anche se semplicemente nella stanza adiacente o che aspettano dietro la porta del bagno.


È una problematica ad etiologia psicologica, e tende a peggiorare con il passare del tempo se non curata.

Solitamente la vescica è un organo simbolico che risente fortemente delle emozioni che abitano la psiche del paziente, delle ambivalenze affettive e di tantissimo altro da dover analizzare con cura, garbo, empatia e competenza.

Ha diffciolta sessuali?
Raggiunge orgasmo ed eiaculazione?
Soffre di eiaculaizone ritardata?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Vi ringrazio per le risposte! Avevo intenzione di rivolgermi al medico di base, visto che non ho conoscenze in materia. Pensate possa essere una buona idea? Comunque no, non ho avuto problemi di eiaculazione o difficoltà sessuali e raggiungo l'orgasmo! Se mai durante i primi rapporti ho avuto un'eiaculazione precoce, ma penso sia normale.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Le prime volte si, poi meno.

Minzione ed eiaculaizone, talvolta, presentano le stesse difficoltà, tra scarso ed eccessivo controllo.

Il medico di base la indirizzerebbe verso uno psicologo, se desiera può cercarlo lei in autonomia.
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Con molta probabilità il suo medico di base le consiglierà di rivolgersi ad uno psicologo in quanto non è sua competenza curare questo tipo di problematica che ha a che fare con la sfera psicologica e non medica.
Tanti auguri
[#6]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Si ovviamente! Volevo solo avere un canale di indirizzo verso qualcuno di competente! Io ho già avuto esperienze con psicologi, che però non consideravano seriamente il mio problema, quasi come se fosse secondario. Per questo pensavo che il medico di base potesse essere un valido aiuto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Provi ad inserire la sua città nel nostro portale, troverà i colleghi a lei più vicini.
Vedrà i loro scritti, blog, consulti ecc..
Valuterà il loro modus operandi e potrà farsi una prima idea.

Auguri per tutto
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazzo,

io credo che il primo step sia cercare un bravo urologo per capire di che cosa stiamo parlando: tu dici che sono trascorsi anni da quando hai riscontrato questo problema ed è vero che potrebbe trattarsi di un problema psicologico, ma dopo anni il problema diventa anche fisico e si alimenta.

Per questa ragione il mio suggerimento è quello di rivolgerti a Centri specializzati come ad es. ospedale di Niguarda (Unità spinale) per avere una diagnosi chiara.
Qui puoi trovare anche la figura dello psicologo nella stessa equipe.

Ma di solito, in casi simili al tuo, quello psicologico, sebbene sentito dal pz, diventa un problema secondario a quello fisico: capisco infatti il disagio legato all'utilizzo prolungato del bagno per parecchio tempo o al doversi recare in bagno frequentemente che, in situazioni sociali, diventa un po' penoso.

Tuttavia, è il caso di sentire prima l'urologo e accertarsi (escludendo) che sia un problema psicologico. Da qui non possiamo saperlo.

Posso chiederti se i precedenti contatti con lo psicologo sono stati legati a questa problematica o ad altro? Che tipo di intervento hai fatto (psicoterapia, test, sostegno, ecc...)?

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#9]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Dall'urologo c'ero già andato, ma non ero riuscito nemmeno lì a urinar per eseguire l'esame del flusso dell'urina. Per il resto ha detto tutto nella norma... Parlo di problema psicologico perché a casa riesco ad urinare, sia seduto che in piedi (anche se più a disagio). Dallo psicologo mi ero recato per ansie varie, oltre a questa. Ma riguardo a questa tematica lo psicologo non si soffermava molto, quasi come se fosse secondaria. Per questo mi sono rivolto a voi per chiedervi cosa potessi fare. Ringrazio per le risposte, sempre pronte e puntuali.
[#10]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Parlo di problema psicologico perché a casa riesco ad urinare, sia seduto che in piedi (anche se più a disagio)."

Il problema è urinare in compagnia o in ambienti non familiari, a casa va tutto bene.

Cerchi un collega bravo ed empatico, anche nel nostro portale o presso una struttura pubblica.
Talvolta necessita una terapia combinata, anche farmacologica.

Coraggio che si risolve.
[#11]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
La ringrazio dottoressa per la sua cortesia e disponibilità. Sentire le sue parole mi rassicura, vorrei davvero tanto superare queste mie difficoltà e vivere una vita normale.
[#12]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Bene, sono contenta di averla rincuorata ed incoraggiata...

Pensi che de visu, con un collega bravo ed adatto a lei, si sentirà ancora meglio.

Mi dia notizie in seguito, se crede.
[#13]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Ma riguardo a questa tematica lo psicologo non si soffermava molto, quasi come se fosse secondaria"

Gentile ragazzo,

i disturbi d'ansia, se di questo parliamo, si affrontano con tecniche e metodologie diverse e non è un errore non affrontare direttamente la problematica. Infatti, in alcuni casi, lavorare direttamente sul sintomo può creare l'effetto di amplificarlo, anziché ridurlo.
Ad es., nell'approccio cognitivo-comportamentale ciò che è prioritario affrontare sono le convinzioni che mantengono in piedi il problema e che lo peggiorano col tempo, oltre che ai tentativi che il pz. fa per cercare di tenere sotto controllo il problema o di risolverlo e che spesso sono disfunzionali, proprio perché finiscono con l'alimentare il problema.

Tuttavia, vorrei incoraggiarti a fare un'altra visita medica, in quanto queste problematiche peggiorano con il passare del tempo e quindi è opportuno verificare che sia tutto ok, soprattutto se la visita medica è stata eseguita anni fa, all'esordio del disturbo.

Inoltre, se il lavoro psicologico fatto fin qui non ha avuto successo, sorge il dubbio che potrebbe esserci una problematica fisica che è sempre meglio escludere prima di intraprendere una strada diversa.

Cordiali saluti,
Angela Pileci
[#14]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Mi scusi, problematica fisica di che tipo? A casa mia o di altri familiari non ho problemi a urinare, è proprio che mi blocco quando sono fuori. E più ci penso, più mi viene ansia
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Certo, ma come ho scritto sopra, con il passare del tempo può accadere che anche il fisico possa andare in sofferenza. Ad esempio, la vescica potrebbe diventare ipotonica e quindi lo stimolo ad urinare arriva ad un tempo superiore alla norma, dal momento che -inconsapevolmente e involontariamente- hai abituato la vescica a trattenere a oltranza lo stimolo.

Da qui e con tutti i limiti del consulto on line sembrerebbe un problema psicologico, ma in ogni caso ti consiglio di sentire prima il parere del medico.

Cordiali saluti,
Angela Pileci
[#16]
Attivo dal 2014 al 2017
Ex utente
Ah capito! Si potrebbe anche essere quello, però quando sono a casa vado regolarmente! Quando sono fuori invece diciamo che mi viene dopo molto più tempo lo stimolo
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