Gelosia fuori controllo.
Salve a tutti,
se arrivo a chiedere un consulto su una questione così insulsa, è perchè mi sta sfuggendo di mano. Si tratta di una gelosia che sta diventando malattia. Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quattro mesi. In realtà ci conosciamo da sei anni, sei anni di tira e molla, e forse è meglio che ve li descriva perchè potrebbero essere causa del mio comportamento. L'ho conosciuto in discoteca quando avevo 17 anni. Siamo usciti un paio di volte e poi è sparito. Dopo 1 anno lo ricontatto e ricominciamo ad uscire per 11 mesi. Ero innamorata persa e quando ho trovato il coraggio di dirglielo, lui mi ha risposto che non mi ricambiava, che mi voleva solo tanto bene. Disperazione totale. Ma continuiamo a stare insieme per altri 6 mesi. Poi lo lascio perchè stare 1 anno e mezzo con una persona che non mi ricambiava e mi usava mi stava logorando. Conosco un altro ragazzo del tutto opposto: perso di me, presente, protettivo, mille attenzioni, mille ti amo. Ci sto insieme per dimenticare l'altro (che chiamerò D. per distinguerlo). E poi diciamocelo, a 18 anni si fa presto a dire "ti amo", ma difficilmente a quell'età le relazioni sono serie. In realtà per me era una cosa seria, perchè non l'ho mai dimenticato. Infatti D. nel dicembre 2014 torna. Mi cerca, mi vuole. E io ci ricasco. Lo vedo di nascosto per tanto tempo. Poi mi dice quel ti amo. E io metto da parte l'orgoglio e mollo tutto per lui. Ora, come ho detto, stiamo insieme da 4 mesi, ci amiamo, stiamo bene insieme, finalmente. Io ho 23 anni e lui 27, siamo piu maturi e riusciamo ad avere una relazione sana e stabile. Ma forse io non sono poi così matura.... lui ha un'amica, la sua migliore amica. L'ho conosciuta, ed è una ragazza tranquillissima, gentile e buona. Nulla da temere. Eppure... io odio il loro rapporto. Perchè io non credo nell'amicizia tra uomo e donna. Credo che un uomo ed una donna possano essere buoni conoscenti, buoni compagni di aperitivi e pizzate insieme ad altra gente, ma mai migliori amici. Il loro rapporto morboso mi fa stare male. Sto provando a cambiare punto di vista, a convincermi che davvero non c'è nulla di male, ma fatico a cambiare i miei principi. Ne parlo spesso con lui, ma per paura di allontanarlo non insisto mai più di tanto. So che l'unica soluzione è accettare la cosa, perchè non posso e non voglio chiedergli d'interrompere quest'amicizia. Cioè, glielo chiederei subito per la mia sanità mentale, ma so che non è giusto e che devo lasciargli i suoi spazi. E' che io sto impazzendo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che mi ha fatto capire che mi sto seriamente ammalando è successa ieri: dopo che lui e lei sono andati a trovare un amico in comune in Francia, dopo il viaggio di ritorno in treno di 12h, lui dalla stazione la porta a casa in macchina e stanno un'altra ora sotto casa a parlare. Al sapere ciò ci sono rimasta malissimo e non ho chiuso occhio tutta la notte. M'interrompo perchè ho pochi caratteri rimanenti. Cosa mi consigliate?
Grazie.
se arrivo a chiedere un consulto su una questione così insulsa, è perchè mi sta sfuggendo di mano. Si tratta di una gelosia che sta diventando malattia. Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quattro mesi. In realtà ci conosciamo da sei anni, sei anni di tira e molla, e forse è meglio che ve li descriva perchè potrebbero essere causa del mio comportamento. L'ho conosciuto in discoteca quando avevo 17 anni. Siamo usciti un paio di volte e poi è sparito. Dopo 1 anno lo ricontatto e ricominciamo ad uscire per 11 mesi. Ero innamorata persa e quando ho trovato il coraggio di dirglielo, lui mi ha risposto che non mi ricambiava, che mi voleva solo tanto bene. Disperazione totale. Ma continuiamo a stare insieme per altri 6 mesi. Poi lo lascio perchè stare 1 anno e mezzo con una persona che non mi ricambiava e mi usava mi stava logorando. Conosco un altro ragazzo del tutto opposto: perso di me, presente, protettivo, mille attenzioni, mille ti amo. Ci sto insieme per dimenticare l'altro (che chiamerò D. per distinguerlo). E poi diciamocelo, a 18 anni si fa presto a dire "ti amo", ma difficilmente a quell'età le relazioni sono serie. In realtà per me era una cosa seria, perchè non l'ho mai dimenticato. Infatti D. nel dicembre 2014 torna. Mi cerca, mi vuole. E io ci ricasco. Lo vedo di nascosto per tanto tempo. Poi mi dice quel ti amo. E io metto da parte l'orgoglio e mollo tutto per lui. Ora, come ho detto, stiamo insieme da 4 mesi, ci amiamo, stiamo bene insieme, finalmente. Io ho 23 anni e lui 27, siamo piu maturi e riusciamo ad avere una relazione sana e stabile. Ma forse io non sono poi così matura.... lui ha un'amica, la sua migliore amica. L'ho conosciuta, ed è una ragazza tranquillissima, gentile e buona. Nulla da temere. Eppure... io odio il loro rapporto. Perchè io non credo nell'amicizia tra uomo e donna. Credo che un uomo ed una donna possano essere buoni conoscenti, buoni compagni di aperitivi e pizzate insieme ad altra gente, ma mai migliori amici. Il loro rapporto morboso mi fa stare male. Sto provando a cambiare punto di vista, a convincermi che davvero non c'è nulla di male, ma fatico a cambiare i miei principi. Ne parlo spesso con lui, ma per paura di allontanarlo non insisto mai più di tanto. So che l'unica soluzione è accettare la cosa, perchè non posso e non voglio chiedergli d'interrompere quest'amicizia. Cioè, glielo chiederei subito per la mia sanità mentale, ma so che non è giusto e che devo lasciargli i suoi spazi. E' che io sto impazzendo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che mi ha fatto capire che mi sto seriamente ammalando è successa ieri: dopo che lui e lei sono andati a trovare un amico in comune in Francia, dopo il viaggio di ritorno in treno di 12h, lui dalla stazione la porta a casa in macchina e stanno un'altra ora sotto casa a parlare. Al sapere ciò ci sono rimasta malissimo e non ho chiuso occhio tutta la notte. M'interrompo perchè ho pochi caratteri rimanenti. Cosa mi consigliate?
Grazie.
[#1]
Gentile Ragazza,
La gelosia, quella sana, va benissimo, rappresenta La Spezia per ogni legame, ma quando diventa patologica e nociva, danneggia psiche, coppia e genera notti insonni.
Mi sembra però che questo suo ragazzo non rispetti le regole del vivere in coppia, potrebbe dirgli chiara nere quello che a lei fa stare male...
Francia, treno, chiacchierate notturne...farebbero stare male chiunque.
Sulla gelosia legga queste letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4893-la-app-per-svelare-i-traditori-sindrome-di-otello.html
La gelosia, quella sana, va benissimo, rappresenta La Spezia per ogni legame, ma quando diventa patologica e nociva, danneggia psiche, coppia e genera notti insonni.
Mi sembra però che questo suo ragazzo non rispetti le regole del vivere in coppia, potrebbe dirgli chiara nere quello che a lei fa stare male...
Francia, treno, chiacchierate notturne...farebbero stare male chiunque.
Sulla gelosia legga queste letture
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1894-gelosia-sana-o-patologica.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/4893-la-app-per-svelare-i-traditori-sindrome-di-otello.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Gentile Dr.ssa Valeria Randone,
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Mi rincuora sapere che non sono solo io l'esagerata ma che alla fine faccio bene a pretendere alcune cose da lui e non sono completamente impazzita.
La ringrazio per le letture consigliate, vado subito a leggerle.
Cordiali Saluti.
la ringrazio per la tempestiva risposta.
Mi rincuora sapere che non sono solo io l'esagerata ma che alla fine faccio bene a pretendere alcune cose da lui e non sono completamente impazzita.
La ringrazio per le letture consigliate, vado subito a leggerle.
Cordiali Saluti.
[#3]
Cara ragazza,
Concordo con la Dott.a Randone sui "requisiti" che una relazione d'amore debba avere.
Ma, mi chiedo, e vorrei suggerirLe di rispondere a questa domanda alla luce della Sua personale esperienza: se i sentimenti per Lei non sono validi e ha questa "migliore amica" con cui sta tanto bene, perche' il ragazzo avrebbe dovuto e voluto tornare da Lei?
Quale "peculiarita" ha il rapporto con Lei che non trovi altrove?
Il ragazzo si mostra corretto verso di Lei? Rispettoso dei sentimenti che Lei prova per lui?
Cerchiamo di capire..
Concordo con la Dott.a Randone sui "requisiti" che una relazione d'amore debba avere.
Ma, mi chiedo, e vorrei suggerirLe di rispondere a questa domanda alla luce della Sua personale esperienza: se i sentimenti per Lei non sono validi e ha questa "migliore amica" con cui sta tanto bene, perche' il ragazzo avrebbe dovuto e voluto tornare da Lei?
Quale "peculiarita" ha il rapporto con Lei che non trovi altrove?
Il ragazzo si mostra corretto verso di Lei? Rispettoso dei sentimenti che Lei prova per lui?
Cerchiamo di capire..
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
Utente
Gentile Dott.a Franca Esposito,
La ringrazio per la sua tempestiva risposta. Le sue domande me le pongo spesso, e le risposte sono ciò che mi riporta alla serenità. Difatti, lui mi ripete sempre che quello che c'è tra lui e lei è completamente diverso rispetto a quello che c'è tra lui e me, che lei non potrà mai dargli ciò che gli do io e che lui è innamorato di me. Lui dopo anni è tornato da me perchè sono io quella che ha tutte le caratteristiche che lui cerca in una ragazza. Tutto questo mi tranquillizza. Se guardo la situazione in maniera distaccata e non coinvolta, come se fossi una terza persona estranea, mi verrebbe da dire che lui è rispettoso nei miei confronti e non fa nulla di male. Ma da persona parecchio coinvolta, invece, mi sento "ferita" quando lui mostra attenzioni a mio avviso eccessive nei confronti dell'amica, mi sento ferita quando usa con lei gli stessi nomignoli che usa con me. In più io ho la convinzione che nessuno mi toglierà mai che un uomo e una donna non possono essere così tanto amici, anche se di fondo non c'è niente di più, perchè quel "di più" è sempre in agguato e potrebbe arrivare inevitabilmente. Siamo fatti di carne. E' che ho paura di parlarne a lui perchè ho paura di allontanarlo di nuovo, e poi quelle volte che ho affrontato l'argomento le sue parole di conforto e di rassicurazione non sono bastate a placare la mia ansia e la mia sofferenza. Ovviamente non posso risolvere il problema in questa sede, ma in base a queste poche informazioni lei pensa che sia per me necessario parlarne con uno specialista?
Cordiali Saluti.
La ringrazio per la sua tempestiva risposta. Le sue domande me le pongo spesso, e le risposte sono ciò che mi riporta alla serenità. Difatti, lui mi ripete sempre che quello che c'è tra lui e lei è completamente diverso rispetto a quello che c'è tra lui e me, che lei non potrà mai dargli ciò che gli do io e che lui è innamorato di me. Lui dopo anni è tornato da me perchè sono io quella che ha tutte le caratteristiche che lui cerca in una ragazza. Tutto questo mi tranquillizza. Se guardo la situazione in maniera distaccata e non coinvolta, come se fossi una terza persona estranea, mi verrebbe da dire che lui è rispettoso nei miei confronti e non fa nulla di male. Ma da persona parecchio coinvolta, invece, mi sento "ferita" quando lui mostra attenzioni a mio avviso eccessive nei confronti dell'amica, mi sento ferita quando usa con lei gli stessi nomignoli che usa con me. In più io ho la convinzione che nessuno mi toglierà mai che un uomo e una donna non possono essere così tanto amici, anche se di fondo non c'è niente di più, perchè quel "di più" è sempre in agguato e potrebbe arrivare inevitabilmente. Siamo fatti di carne. E' che ho paura di parlarne a lui perchè ho paura di allontanarlo di nuovo, e poi quelle volte che ho affrontato l'argomento le sue parole di conforto e di rassicurazione non sono bastate a placare la mia ansia e la mia sofferenza. Ovviamente non posso risolvere il problema in questa sede, ma in base a queste poche informazioni lei pensa che sia per me necessario parlarne con uno specialista?
Cordiali Saluti.
[#5]
Cara Signorina,
La gelosia puo' essere un "problema" venuto da lontano. Qualcosa che parte dal Suo essere una bimba. Chi puo' dirlo?
Se Lei e' un temperamento geloso anche senza una causa reale forse c'e da capire perche'.
Come e' ed era strutturata la Sua famiglia? Sorelle, fratelli, piu' grandi? Piu' piccoli?
E il papa'? Che mi dice del Suo papa?
La gelosia puo' essere un "problema" venuto da lontano. Qualcosa che parte dal Suo essere una bimba. Chi puo' dirlo?
Se Lei e' un temperamento geloso anche senza una causa reale forse c'e da capire perche'.
Come e' ed era strutturata la Sua famiglia? Sorelle, fratelli, piu' grandi? Piu' piccoli?
E il papa'? Che mi dice del Suo papa?
[#6]
Utente
Gentile Dott.a Esposito,
la mia famiglia è composta dai miei genitori, mio fratello minore che ha 19 anni e me. Con mia mamma praticamente non ho rapporti, non ci parliamo mai, giusto ogni tanto facciamo shopping insieme. Con mio fratello nemmeno, è sempre attaccato ai suoi videogiochi e parlarci è un'utopia. L'unico membro della famiglia con il quale ho un rapporto è mio padre. E' un rapporto di amore e odio, siamo caratterialmente molto simili. E' l'unico in grado di capirmi realmente, è l'unico che mi ascolta, che mi aiuta. Sa anche essere molto duro però, è difficile fargli cambiare idea, se pensa una cosa è quella e basta anche se ha palesemente torto. Poi a volte mi tratta un po' come una bambina, se dico la mia su una questione tra lui e mia madre o tra lui e mio fratello mi liquida subito dicendo che non sono affari miei. Sono veramente molto legata a lui, e spesso non vedo l'ora che torni a casa da lavoro per vederlo, come se fossi ancora una bambina. Poi io sono anche un pò la sua psicologa, perchè tutte le ansie e le preoccupazioni le viene a raccontare a me.
Ricordo che da bambina ero davvero molto gelosa di lui, non si poteva avvicinare a mia madre. Una volta ad una festa li ho visti ballare un lento e mi sono messa ad urlare finchè non hanno smesso. In quel momento mi sentivo gelosa di entrambi, in realtà retrospettivamente se ci penso ora capisco che ero gelosa di mio padre, mia madre non m'interessava minimamente (e così è rimasto tutt'ora).
la mia famiglia è composta dai miei genitori, mio fratello minore che ha 19 anni e me. Con mia mamma praticamente non ho rapporti, non ci parliamo mai, giusto ogni tanto facciamo shopping insieme. Con mio fratello nemmeno, è sempre attaccato ai suoi videogiochi e parlarci è un'utopia. L'unico membro della famiglia con il quale ho un rapporto è mio padre. E' un rapporto di amore e odio, siamo caratterialmente molto simili. E' l'unico in grado di capirmi realmente, è l'unico che mi ascolta, che mi aiuta. Sa anche essere molto duro però, è difficile fargli cambiare idea, se pensa una cosa è quella e basta anche se ha palesemente torto. Poi a volte mi tratta un po' come una bambina, se dico la mia su una questione tra lui e mia madre o tra lui e mio fratello mi liquida subito dicendo che non sono affari miei. Sono veramente molto legata a lui, e spesso non vedo l'ora che torni a casa da lavoro per vederlo, come se fossi ancora una bambina. Poi io sono anche un pò la sua psicologa, perchè tutte le ansie e le preoccupazioni le viene a raccontare a me.
Ricordo che da bambina ero davvero molto gelosa di lui, non si poteva avvicinare a mia madre. Una volta ad una festa li ho visti ballare un lento e mi sono messa ad urlare finchè non hanno smesso. In quel momento mi sentivo gelosa di entrambi, in realtà retrospettivamente se ci penso ora capisco che ero gelosa di mio padre, mia madre non m'interessava minimamente (e così è rimasto tutt'ora).
[#7]
Gentile ragazza,
non mi sembra tanto esagerata la Sua gelosia, per come Lei descrive i fatti.
Se Lei non gliene vuole parlare per paura di perderlo, vivrà con lui, ma infelicemente.
E non so per quanto resisterà.
Parlarne con uno specialista - un nostro Collega - può essere una buona soluzione.
Per capire, per cambiare se è il caso.
non mi sembra tanto esagerata la Sua gelosia, per come Lei descrive i fatti.
Se Lei non gliene vuole parlare per paura di perderlo, vivrà con lui, ma infelicemente.
E non so per quanto resisterà.
Parlarne con uno specialista - un nostro Collega - può essere una buona soluzione.
Per capire, per cambiare se è il caso.
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#8]
Cara Signorina,
Vede che cosa importante ha individuato?
Lei era gelosa di Suo padre al punto che lui non poteva avvicinarsi a Sua madre.
Ad oggi con Sua madre Lei non ha praticamente rapporti ma con Suo padre il rapporto e' importante, e Lei "non vede l'ora che lui torni a casa". E lui "si confida solo con Lei".
Comincia a intuire come stanno le cose?
Non posso e ne' voglio da questa sede on line cominciare a delineare la Sua situazione.
Ma posso suggerirLe una considerazione :
"tutto sommato" la gelosia verso Suo padre l'ha portata a strutturare con lui un rapporto privilegiato, che vi lega molto. E Sua madre e' un po' "fuori" da voi due.
Quindi per Lei la gelosia non e' stata una cosa negativa, anzi!
Ecco rifletta su questo "modello relazionale" che Lei ha introiettato .
E tenga presente che nelle nostre rappresentazioni della realta' attuale noi teniamo sempre conto degli "modelli relazionali" che ci sono stati favorevoli e li rimettiamo in atto.
I migliori saluti cara Signorina.
Ora rifletta e se vuole ci aggiorniamo!
Vede che cosa importante ha individuato?
Lei era gelosa di Suo padre al punto che lui non poteva avvicinarsi a Sua madre.
Ad oggi con Sua madre Lei non ha praticamente rapporti ma con Suo padre il rapporto e' importante, e Lei "non vede l'ora che lui torni a casa". E lui "si confida solo con Lei".
Comincia a intuire come stanno le cose?
Non posso e ne' voglio da questa sede on line cominciare a delineare la Sua situazione.
Ma posso suggerirLe una considerazione :
"tutto sommato" la gelosia verso Suo padre l'ha portata a strutturare con lui un rapporto privilegiato, che vi lega molto. E Sua madre e' un po' "fuori" da voi due.
Quindi per Lei la gelosia non e' stata una cosa negativa, anzi!
Ecco rifletta su questo "modello relazionale" che Lei ha introiettato .
E tenga presente che nelle nostre rappresentazioni della realta' attuale noi teniamo sempre conto degli "modelli relazionali" che ci sono stati favorevoli e li rimettiamo in atto.
I migliori saluti cara Signorina.
Ora rifletta e se vuole ci aggiorniamo!
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.1k visite dal 18/04/2016.
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