Bambina di quasi venti mesi abbraccia estranei di sesso maschile al parco
Buongiorno dottori
la mia bambina ha quasi 20 mesi e da un mesetto circa capita che al parco, quando vede delle figure maschili (papà e qualche volte nonni) , si avvicini loro e con grande enfasi mostri di voler essere presa in braccio.
Queste persone , dopo un momento di sorpresa la prendono in braccio e lei li stringe forte e si appoggia sulla loro spalla.
Non lo fa con le donne, solo con gli uomini.
Il papà di mia figlia, mio marito, sta tutto il giorno fuori casa per motivi lavorativi e torna solo a sera.
Con lui ha un rapporto di grande affetto anche se non condividono spesso momenti di gioco perchè mio marito è spesso molto stanco.
Perchè si comporta così ma soprattutto come dovrei reagire io quando va in braccio ad altre persone sconosciute?
Grazie in anticipo per le vostre risposte.
la mia bambina ha quasi 20 mesi e da un mesetto circa capita che al parco, quando vede delle figure maschili (papà e qualche volte nonni) , si avvicini loro e con grande enfasi mostri di voler essere presa in braccio.
Queste persone , dopo un momento di sorpresa la prendono in braccio e lei li stringe forte e si appoggia sulla loro spalla.
Non lo fa con le donne, solo con gli uomini.
Il papà di mia figlia, mio marito, sta tutto il giorno fuori casa per motivi lavorativi e torna solo a sera.
Con lui ha un rapporto di grande affetto anche se non condividono spesso momenti di gioco perchè mio marito è spesso molto stanco.
Perchè si comporta così ma soprattutto come dovrei reagire io quando va in braccio ad altre persone sconosciute?
Grazie in anticipo per le vostre risposte.
[#1]
Cara Signora,
E' ipotizzabile che la bimba senta fortemente il bisogno di prendere contatto con figure che per lei rappresentano il padre o i nonni veri.
Del resto nello sviluppo di una bimba la figura maschile e' estremamente importante. Strutturate.
Da qui, senza avere la possibilita' di sapere da sua figlia , tramite giochi o disegni, cosa provi in quei momenti, non e' possibile fare ipotesi.
La prima misura operativa penso sia organizzarvi in modo che la bimba possa stare di piu' con il padre, che e' la figura che simbolicamente Lei cerca.
Pensa che sia possibile?
E' ipotizzabile che la bimba senta fortemente il bisogno di prendere contatto con figure che per lei rappresentano il padre o i nonni veri.
Del resto nello sviluppo di una bimba la figura maschile e' estremamente importante. Strutturate.
Da qui, senza avere la possibilita' di sapere da sua figlia , tramite giochi o disegni, cosa provi in quei momenti, non e' possibile fare ipotesi.
La prima misura operativa penso sia organizzarvi in modo che la bimba possa stare di piu' con il padre, che e' la figura che simbolicamente Lei cerca.
Pensa che sia possibile?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Grazie dottoressa per la sua celerissima risposta!
Trovare più tempo? Si, forse soprattutto più tempo di qualità!
Mio marito interagisce con la bimba facendole vedere la tv mentre lui sta al pc accanto a lei oppure al cellulare.
Nei week end usciamo anche se spesso sono io a doverlo spronare. Gli dico che è importante per la piccola uscire tutti insieme.
Anche a casa vorrei tanto che si mettesse seduto a giocare con lei, che la guardasse negli occhi perchè sono certa che non basti la presenza fisica ma ci voglia attenzione.
Ho cercato di dirlo in mille modi a mio marito ma purtroppo si mette sulla difensiva perchè evidentemente non comprende quanto per la bimba sia importante la sua attenzione.
Io posso solo provare a dirglielo altre volte ma non so se sia una battaglia persa in partenza.
Le confesso che non so da che parte prendere la cosa.
Grazie ancora dottoressa!
Trovare più tempo? Si, forse soprattutto più tempo di qualità!
Mio marito interagisce con la bimba facendole vedere la tv mentre lui sta al pc accanto a lei oppure al cellulare.
Nei week end usciamo anche se spesso sono io a doverlo spronare. Gli dico che è importante per la piccola uscire tutti insieme.
Anche a casa vorrei tanto che si mettesse seduto a giocare con lei, che la guardasse negli occhi perchè sono certa che non basti la presenza fisica ma ci voglia attenzione.
Ho cercato di dirlo in mille modi a mio marito ma purtroppo si mette sulla difensiva perchè evidentemente non comprende quanto per la bimba sia importante la sua attenzione.
Io posso solo provare a dirglielo altre volte ma non so se sia una battaglia persa in partenza.
Le confesso che non so da che parte prendere la cosa.
Grazie ancora dottoressa!
[#3]
Cara Signora,
Io penso che Lei debba parlare a cuore aperto e anche molto seriamente a Suo marito.
"Interagire con la bambina mentre sta al computer o al cellulare" significa NON interagire.
Forse dovrebbe rendere consapevole Suo marito della disfunzionalita' di questa comunicazione.
A tale proposito mi viene in mente la Teoria di Watslawich sulla " Pragmatica della Comunicazione Umana" nel punto in cui enuncia le comunicazioni disfunzionali: l'atteggiamento di Suo marito verso la bimba corrisponde a cio' che Watslawich chiama "Tu non esisti".
Forse, ripeto, potrebbe non rendersi conto dell'importanza immensa che riveste la figura del padre per una bimba di 20 mesi. Per il suo sviluppo di bambina e persona. Metto un condizionale non avendo la possibilita' di confrontare Suo marito con questa realta'/dovere.
Ma e' Suo diritto e dovere di mamma far si' che lui realizzi il danno che produce alla piccola.
Cara Signora, si faccia animo e affronti la questione!
E poi se crede ci scriva di nuovo per aggiornare la situazione!
I migliori auguri.
Io penso che Lei debba parlare a cuore aperto e anche molto seriamente a Suo marito.
"Interagire con la bambina mentre sta al computer o al cellulare" significa NON interagire.
Forse dovrebbe rendere consapevole Suo marito della disfunzionalita' di questa comunicazione.
A tale proposito mi viene in mente la Teoria di Watslawich sulla " Pragmatica della Comunicazione Umana" nel punto in cui enuncia le comunicazioni disfunzionali: l'atteggiamento di Suo marito verso la bimba corrisponde a cio' che Watslawich chiama "Tu non esisti".
Forse, ripeto, potrebbe non rendersi conto dell'importanza immensa che riveste la figura del padre per una bimba di 20 mesi. Per il suo sviluppo di bambina e persona. Metto un condizionale non avendo la possibilita' di confrontare Suo marito con questa realta'/dovere.
Ma e' Suo diritto e dovere di mamma far si' che lui realizzi il danno che produce alla piccola.
Cara Signora, si faccia animo e affronti la questione!
E poi se crede ci scriva di nuovo per aggiornare la situazione!
I migliori auguri.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora,
confermo anche io quello che la collega le ha già detto.
Aggiungerei solo di porre la questione a suo marito come una domanda, sul che cosa c'è che lo fa essere così evitante degli scambi con la sua bambina.
Spesso molti adulti si sentono in difficoltà con bambini molto piccoli, che hanno esigenze di relazione molto diverse da quelle a cui ci si è abituati. Lo scambio coi più piccoli avviene con giochi molto semplici e tanta empatia e affettività sono necessarie, due componenti che spesso ci dimentichiamo come si articolano se viviamo così assorbiti dal mondo del lavoro, per esempio.
Altra domanda che gli porrei è sul suo ruolo di padre, se per esempio il padre di suo marito non era abituato a passare del tempo con lui e quindi se suo marito si senta a disagio con le richieste che lei e la bambina gli fate. Potrebbe avere difficoltà ad accettare e comprendere quello che esse implicano.
Stando le difficoltà di suo marito, che come lei dice "si mette sulla difensiva", fossi in lei proverei a cercare con lui un approccio più diretto a chiedergli in modo esplicito che tipo di difficoltà vive, portando la conversazione su un piano più emotivo, scevro di atteggiamenti di rimprovero, cercando di aprirsi a un genuino ascolto delle possibili reali difficoltà che vive. E offrirsi poi di aiutarlo a risolverle insieme, cominciando dai modi più semplici.
Per esempio se ha difficoltà, si sente in imbarazzo, a giocare ai giochi che la bambina richiede per la sua età, iniziare a farlo insieme, coinvolgendolo in modo graduale, prima in modo passivo, poi in modo più attivo, per esempio.
Ci aggiorni.
Rimaniamo in ascolto.
Un caro saluto,
confermo anche io quello che la collega le ha già detto.
Aggiungerei solo di porre la questione a suo marito come una domanda, sul che cosa c'è che lo fa essere così evitante degli scambi con la sua bambina.
Spesso molti adulti si sentono in difficoltà con bambini molto piccoli, che hanno esigenze di relazione molto diverse da quelle a cui ci si è abituati. Lo scambio coi più piccoli avviene con giochi molto semplici e tanta empatia e affettività sono necessarie, due componenti che spesso ci dimentichiamo come si articolano se viviamo così assorbiti dal mondo del lavoro, per esempio.
Altra domanda che gli porrei è sul suo ruolo di padre, se per esempio il padre di suo marito non era abituato a passare del tempo con lui e quindi se suo marito si senta a disagio con le richieste che lei e la bambina gli fate. Potrebbe avere difficoltà ad accettare e comprendere quello che esse implicano.
Stando le difficoltà di suo marito, che come lei dice "si mette sulla difensiva", fossi in lei proverei a cercare con lui un approccio più diretto a chiedergli in modo esplicito che tipo di difficoltà vive, portando la conversazione su un piano più emotivo, scevro di atteggiamenti di rimprovero, cercando di aprirsi a un genuino ascolto delle possibili reali difficoltà che vive. E offrirsi poi di aiutarlo a risolverle insieme, cominciando dai modi più semplici.
Per esempio se ha difficoltà, si sente in imbarazzo, a giocare ai giochi che la bambina richiede per la sua età, iniziare a farlo insieme, coinvolgendolo in modo graduale, prima in modo passivo, poi in modo più attivo, per esempio.
Ci aggiorni.
Rimaniamo in ascolto.
Un caro saluto,
[#5]
Utente
Buongiorno Dottoresse
grazie ancora per il vostro aiuto.
Si , sicuramente proverò questo metodo di comunicazione con mio marito.
Mio marito è una persona che fa fatica ad esprimersi a parole, lo è da sempre, da quando lo conosco e sono parecchi anni .
Stavo giusto riflettendo sul fatto di creare anche io dei piccoli ponti , delle piccole occasioni per far si che si prenda cura di lei, che si sperimenti meglio nello stare insieme
Uno è già stato stamattina quando abbiamo condiviso il momento del suo bagnetto della piccola e "ho lasciato" a lui il compito di asciugarla, pettinarla e coccolarla.
Queste cose le faccio sempre io, non è quel tipo di padri che prende l'iniziativa e forse, come dice lei , c'è qualcosa che dovrei domandargli. C'è anche un fattore culturale in questo suo modo di porsi, credo (lui non è italiano e so che il ruolo del padre non è esattamente lo stesso che qua, forse è un pò più "all'antica")
Conto sul suo cambiamento perchè so quanto la ama.
Questo è un suo limite e io vorrei aiutarlo a superarlo.
Grazie mille siete state preziosissime.
Vi aggiornerò!
grazie ancora per il vostro aiuto.
Si , sicuramente proverò questo metodo di comunicazione con mio marito.
Mio marito è una persona che fa fatica ad esprimersi a parole, lo è da sempre, da quando lo conosco e sono parecchi anni .
Stavo giusto riflettendo sul fatto di creare anche io dei piccoli ponti , delle piccole occasioni per far si che si prenda cura di lei, che si sperimenti meglio nello stare insieme
Uno è già stato stamattina quando abbiamo condiviso il momento del suo bagnetto della piccola e "ho lasciato" a lui il compito di asciugarla, pettinarla e coccolarla.
Queste cose le faccio sempre io, non è quel tipo di padri che prende l'iniziativa e forse, come dice lei , c'è qualcosa che dovrei domandargli. C'è anche un fattore culturale in questo suo modo di porsi, credo (lui non è italiano e so che il ruolo del padre non è esattamente lo stesso che qua, forse è un pò più "all'antica")
Conto sul suo cambiamento perchè so quanto la ama.
Questo è un suo limite e io vorrei aiutarlo a superarlo.
Grazie mille siete state preziosissime.
Vi aggiornerò!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.7k visite dal 15/04/2016.
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