Problemi familiari
Buongiorno,
frequento l'università e da sempre mi sono impegnata nello studio e l'ho considerato la mia priorità. Da più di un anno, però, penso di soffrire di una lieve depressione causata dalla situazione che ho in famiglia e che mi ha portato a rallentare molto nello studio, tanto da dimezzare il numero di esami che solitamente davo in un anno.
La mia famiglia è in profonda crisi a causa di un fattore scatenante: mia madre ha fallito con la sua attività imprenditoriale a causa della sua incapacità gestionale (non riusciva a tenere i conti in ordine, rispettare scadenze ecc.) e ciò ha comportato un enorme debito. Un debito inimmaginabile. Ogni giorno abbiamo piccoli creditori alle porte, chiamate insistenti a casa (a cui spesso devo rispondere io, in quanto i miei genitori lavorano fino alle 8 di sera).. I debiti più consistenti li abbiamo con due finanziarie, che hanno come garanzia la nostra casa e il fatto che possa essere messa all'asta è causa di forte contrasto tra i miei genitori. Mia madre, dal canto suo, allontana tutti (me, papà, i suoi due fratelli) e si comporta come se tutto questo non fosse colpa sua. Nega l'evidenza e non si impegna minimamente a cercare di risolvere,come se tutto ciò non la riguardasse. In tutto questo io sto cercando di dare una mano parlando con l'avvocato, prestando tutti i miei risparmi(una somma che avevo accumulato con tante rinunce e che mi serviva per dei miei progetti), non gravando in alcun modo sulle finanze familiari e pagandomi tutto da me, dedicandomi alle faccende domestiche. Ma la situazione in famiglia è tesissima, ogni giorno compare un debito nuovo e io devo informare nuovamente l'avvocato, sottraendomi un sacco di tempo per lo studio. Mi sento allo sbaraglio, non ho più obiettivi e la mia vita è sottosopra. Da mesi non riesco a dormire bene, mi alzo la mattina già stanca, apro gli occhi e penso "non ce la posso fare". A parte seguire le lezioni, aiutare in casa e cercare di risolvere questa situazione,non faccio altro.Ho la mente "bloccata", sono deconcentrata e ansiosa quando studio, ho forti attacchi di pianto e non riesco più a essere felice. Molto spesso ho l'umore bassissimo. Probabilmente finirò fuori corso e questa cosa mi fa vergognare.I miei compagni di corso spesso mi chiedono "perché sei rimasta così indietro con gli esami?". Loro non sanno di questa situazione e io li invidio perché devono pensare solo allo studio. Neanche i miei amici sanno tutto di queste cose, cerco di raccontare il meno possibile perché non voglio fargli pena. Vorrei tanto essere come i miei coetanei e pensare solo allo studio. Come posso fare per staccarmi da questi problemi e continuare con la mia vita? Avevo tanti progetti e voglia di vivere.. Ma ora non ho più sogni e penso solo a come uscire da questa situazione dolorosa. Voglio solo trovare il modo di ricominciare.
frequento l'università e da sempre mi sono impegnata nello studio e l'ho considerato la mia priorità. Da più di un anno, però, penso di soffrire di una lieve depressione causata dalla situazione che ho in famiglia e che mi ha portato a rallentare molto nello studio, tanto da dimezzare il numero di esami che solitamente davo in un anno.
La mia famiglia è in profonda crisi a causa di un fattore scatenante: mia madre ha fallito con la sua attività imprenditoriale a causa della sua incapacità gestionale (non riusciva a tenere i conti in ordine, rispettare scadenze ecc.) e ciò ha comportato un enorme debito. Un debito inimmaginabile. Ogni giorno abbiamo piccoli creditori alle porte, chiamate insistenti a casa (a cui spesso devo rispondere io, in quanto i miei genitori lavorano fino alle 8 di sera).. I debiti più consistenti li abbiamo con due finanziarie, che hanno come garanzia la nostra casa e il fatto che possa essere messa all'asta è causa di forte contrasto tra i miei genitori. Mia madre, dal canto suo, allontana tutti (me, papà, i suoi due fratelli) e si comporta come se tutto questo non fosse colpa sua. Nega l'evidenza e non si impegna minimamente a cercare di risolvere,come se tutto ciò non la riguardasse. In tutto questo io sto cercando di dare una mano parlando con l'avvocato, prestando tutti i miei risparmi(una somma che avevo accumulato con tante rinunce e che mi serviva per dei miei progetti), non gravando in alcun modo sulle finanze familiari e pagandomi tutto da me, dedicandomi alle faccende domestiche. Ma la situazione in famiglia è tesissima, ogni giorno compare un debito nuovo e io devo informare nuovamente l'avvocato, sottraendomi un sacco di tempo per lo studio. Mi sento allo sbaraglio, non ho più obiettivi e la mia vita è sottosopra. Da mesi non riesco a dormire bene, mi alzo la mattina già stanca, apro gli occhi e penso "non ce la posso fare". A parte seguire le lezioni, aiutare in casa e cercare di risolvere questa situazione,non faccio altro.Ho la mente "bloccata", sono deconcentrata e ansiosa quando studio, ho forti attacchi di pianto e non riesco più a essere felice. Molto spesso ho l'umore bassissimo. Probabilmente finirò fuori corso e questa cosa mi fa vergognare.I miei compagni di corso spesso mi chiedono "perché sei rimasta così indietro con gli esami?". Loro non sanno di questa situazione e io li invidio perché devono pensare solo allo studio. Neanche i miei amici sanno tutto di queste cose, cerco di raccontare il meno possibile perché non voglio fargli pena. Vorrei tanto essere come i miei coetanei e pensare solo allo studio. Come posso fare per staccarmi da questi problemi e continuare con la mia vita? Avevo tanti progetti e voglia di vivere.. Ma ora non ho più sogni e penso solo a come uscire da questa situazione dolorosa. Voglio solo trovare il modo di ricominciare.
[#1]
Gentile ragazzo,
la situazione che ci descrive è veramente molto pesante.
La prima cosa da fare è tutelarse se stesso.
Lei ha da essere una ragazza piena di senso di responsabilità; ma ciò, quando non è coniugato con una certa attenzione verso di sè, può mettere in pericolo l'equilibrio personale giungendo a sovrastare la propria voglia di vivere.
Parlarne con qualcuno che ha il segreto profssionale, ad es. lo Psicologo dell'Università, può essere il primo passo per alleggerire la pressione interiore.
Se l'insonnia è debilitante, anche la visita dal Suo medico può essere opportuna.
Cosa ne pensa? Lo ha già fatto? Con quali esiti?
la situazione che ci descrive è veramente molto pesante.
La prima cosa da fare è tutelarse se stesso.
Lei ha da essere una ragazza piena di senso di responsabilità; ma ciò, quando non è coniugato con una certa attenzione verso di sè, può mettere in pericolo l'equilibrio personale giungendo a sovrastare la propria voglia di vivere.
Parlarne con qualcuno che ha il segreto profssionale, ad es. lo Psicologo dell'Università, può essere il primo passo per alleggerire la pressione interiore.
Se l'insonnia è debilitante, anche la visita dal Suo medico può essere opportuna.
Cosa ne pensa? Lo ha già fatto? Con quali esiti?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
innanzitutto la ringrazio per la celere risposta.
I miei problemi di sonno non sono debilitanti, mi lasciano solo della stanchezza addosso, che, più che fisica, mi sembra mentale.
Per quanto riguarda lo psicologo dell'Università, purtroppo non è compatibile con i miei impegni. Abito molto lontano dalla mia Università e dovrei incastrarlo tra una lezione e l'altra.
Purtroppo vorrei cercare di rialzarmi e farcela da sola.. ritiene possa essere possibile?
Grazie ancora.
innanzitutto la ringrazio per la celere risposta.
I miei problemi di sonno non sono debilitanti, mi lasciano solo della stanchezza addosso, che, più che fisica, mi sembra mentale.
Per quanto riguarda lo psicologo dell'Università, purtroppo non è compatibile con i miei impegni. Abito molto lontano dalla mia Università e dovrei incastrarlo tra una lezione e l'altra.
Purtroppo vorrei cercare di rialzarmi e farcela da sola.. ritiene possa essere possibile?
Grazie ancora.
[#3]
<<vorrei cercare di rialzarmi e farcela da sola.. ritiene possa essere possibile?<<
Tutto è possibile, ma perchè??
Quando si ha un disturbo (di qualsiasi genere) generalmente si chiede aiuto; se non lo si fa occorre chiedersi il perchè, considerato che ci si mette in pericolo.
Per conservare integra l'immagine di sè come salvatrice del modo?
Oppure come sacrificante?
Incastrare lo Psy tra una lezione el'altra non mi sembra proprio così difficile...
[#5]
L'ipotesi di cercare uno Psicologo vicino casa mi sembra propositiva.
Le auguro di cuore di superare questo periodo senza scottarsi troppo, tenendo conto che Lei ha anche propri sogni da realizzare, oltre che mettere toppe sulle sventure famigliari..
Talvolta il senso del dovere e della responsabilità porta a dimenticarsi di sè.
Saluti cordiali.
Le auguro di cuore di superare questo periodo senza scottarsi troppo, tenendo conto che Lei ha anche propri sogni da realizzare, oltre che mettere toppe sulle sventure famigliari..
Talvolta il senso del dovere e della responsabilità porta a dimenticarsi di sè.
Saluti cordiali.
[#6]
Utente
Grazie per il suo sostegno ed il suo consiglio.
Effettivamente, mi sento molto sola perché non so con chi parlarne.. E con uno psicologo potrei parlarne.
Ho scritto per una consulenza anche per "inquadrare" la mia situazione, che spesso sento molto confusa dentro di me. Tutti questi problemi si accavallano nella mia mente incessantemente.
Sento come i miei pensieri rallentati e la mia capacità di ragionamento "bloccata".
La ringrazio ancora.
Cordiali saluti.
Effettivamente, mi sento molto sola perché non so con chi parlarne.. E con uno psicologo potrei parlarne.
Ho scritto per una consulenza anche per "inquadrare" la mia situazione, che spesso sento molto confusa dentro di me. Tutti questi problemi si accavallano nella mia mente incessantemente.
Sento come i miei pensieri rallentati e la mia capacità di ragionamento "bloccata".
La ringrazio ancora.
Cordiali saluti.
[#7]
Allora aggiungo anche che tutta questa situazione mette in gioco pure l'immagine che Lei ha di Sua madre, se non - forse - la relazione che ha con Lei. Quando ne parla si sente tutto il Suo disappunto, quando non risentimento.
E' per tutta questa complessità che Le consigliavo un/a Collega.
Saluti cari.
E' per tutta questa complessità che Le consigliavo un/a Collega.
Saluti cari.
[#8]
Utente
Sì, è vero, ha ragione Dottoressa, provo del risentimento verso di lei. Molto spesso penso che mia madre non abbia chiara la gravità della nostra situazione. Nega a sé stessa quello che è successo e quello che sta succedendo. Non comunica con nessuno e, quando cerco di avere una conversazione con lei, la sento come distaccata, come se stesse recitando una parte.
Inoltre, il fatto che lei dica bugie su tutto (paradossalmente, anche su cose per cui non vi è bisogno di mentire) mi ha fatto perdere già da tanto tempo la fiducia in ciò che mi dice. Non riesco mai a distinguere se mi stia raccontando qualcosa di vero o qualcosa di inventato. Io caratterialmente sono l'opposto e non riesco proprio a capirla.
Non so proprio come creare le basi per una conversazione basata sulla verità con lei.
Inoltre, il fatto che lei dica bugie su tutto (paradossalmente, anche su cose per cui non vi è bisogno di mentire) mi ha fatto perdere già da tanto tempo la fiducia in ciò che mi dice. Non riesco mai a distinguere se mi stia raccontando qualcosa di vero o qualcosa di inventato. Io caratterialmente sono l'opposto e non riesco proprio a capirla.
Non so proprio come creare le basi per una conversazione basata sulla verità con lei.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 1.3k visite dal 15/04/2016.
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