Dubbio orientamento sessuale
Gentili dottori vorrei chiedervi una delucidazione. Ultimamente da un mese il mio dubbio riferito al timore di essere omosessuale/bisessuale si è affievolito e sento che, anche se l'ipotesi sarebbe reale non sarebbe la fine del mondo soprattutto avendo anche la percezione di poterlo essere. Con le ragazze non va benissimo; ho pochi rapporti(non intendo sessuali) dopo aver terminato la scuola. Cumunque ora non avverto più lo stesso coinvolgimento e desiderio che provavo un tempo e non penso che il doc possa tanto. Arrivato a questo punto non capisco se sia doc o appunto una nuova scoperta inizialmente temuta. La mia domanda è: mettendo caso che mi venisse diagnosticato un doc è possibile che l'ossessione mi abbia fatto scoprire un lato che non avevo mai preso in considerazione e anche temuto(inizialmente)? Da quello che ho letto l'orientamento sessuale non cambia all'improvviso soprattutto alla mia età ma nel mio caso è un anno e mezzo che la situazione è tormentata e ora il pensiero prevalente è che potrei essere ciò che inizialmente temevo.
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gentile utente indipendentemente dalla riflessione matura e intelligente che fa (..) non sarebbe la fine del mondo (..)
nel momento in cui scrive
(...)nel mio caso è un anno e mezzo che la situazione è tormentata e ora il pensiero prevalente è che potrei essere ciò che inizialmente temevo.(..)
sembra di essere tuttavia immerso in una classica dinamica ossessiva ed è su questa che deve lavorare non sulla comprensione del suo orientamento.
tuttavia è solo una ipotesi da valutare dal vivo.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Salve, ho letto con attenzione questo suo consulto e anche i precedenti che ci ha scritto.
Ci tengo a dirle quanto io abbia trovato acuta e lucida la sua riflessione circa l'omofobia interiorizzata.
Le sue parole aprono discorsi molto complessi e stimolanti.
La cito dal precedente consulto "Doc: non capisco più niente", quando afferma: "Da lí [da una delusione amorosa con una ragazza] inizió un periodo di forte stress e ansia con preoccupazioni dalle piú varie come avere la sclerosi multipla(cercavo sintomi e mi ritrovavo), paura di perdere i capelli salvo poi capire dopo un po' di tempo che erano false paure".
Questa riflessione, a cui lei poi aggancia il discorso dell'omofobia, ci allontana a mio modo di vedere dalla diagnosi di Disturbo ossessivo-compulsivo. Infatti, in linea generale, un pensiero ossessivo o un comportamento compulsivo sono utili per abbassare l'ansia e per avere la conferma che tutto andrà bene. Ad esempio: una persona uscita di casa risale più e più volte per verificare che la porta di ingresso sia stata chiusa. Il comportamento compulsivo (il risalire) serve per verificare la chiusura della porta, gesto che tranquillizza la persona che tutto è a posto.
Direi quindi di lasciare tra parentesi al momento il discorso su questa diagnosi su cui si interroga, tenendo oltretutto conto che nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-V) - referente scientifico per eccellenza in ambito diagnostico - non esiste nessun Disturbo ossessivo-compulsivo omosessuale, e che in un caso come il suo andrebbero indagate altre aree per fare una diagnosi differenziale.
Due di queste aree potrebbero essere eventualmente proprio quelle di cui ci parla lei perfettamente: da una parte l'ansia di avere malattie, dall'altra l'omofobia interiorizzata.
Allora si potrebbe dire che se supera l'omofobia, comprendendo che l'omosessualità non è una malattia, sarà più libero di capire se il suo dubbio è legato, ad esempio, alla dolorosa delusione sentimentale che ci ha accennato quando ha scritto che “tutto è iniziato a seguito di una profonda delusione amorosa con una ragazza di cui ero innamorato da anni”, evento a partire dal quale ha sviluppato l'ansia di avere una terribile malattia come la sclerosi multipla o di perdere i capelli.
Oppure, se supera l'omofobia, sarà più libero di capire se il suo dubbio è semplicemente legato al fatto di avere un orientamento omosessuale e di essere stato assoggettato a una fobia di esserlo.
Nel primo caso sarà necessario capire come mai ha sviluppato l'ansia di avere malattie: per un senso di inadeguatezza, per allontanare il dolore insopportabile della delusione, perché pensa di meritare una punizione? Questi sono solo alcuni dei numerosi e possibili esempi.
Nel secondo caso, dovrà vivere semplicemente esprimendo se stesso.
Sia nel primo sia nel secondo caso, potrà anche interrogarsi sui condizionamenti che l'hanno portata a vivere l'omofobia.
Se avesse voglia di parlarne, posso chiederle come mai in questo mese è riuscito a sentire che se fosse omosessuale "non sarebbe la fine del mondo"?
Infine, avendo parlato di "percezione e abitudine" all'idea di essere omosessuale, posso anche chiederle se sente un desiderio omosessuale?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Ci tengo a dirle quanto io abbia trovato acuta e lucida la sua riflessione circa l'omofobia interiorizzata.
Le sue parole aprono discorsi molto complessi e stimolanti.
La cito dal precedente consulto "Doc: non capisco più niente", quando afferma: "Da lí [da una delusione amorosa con una ragazza] inizió un periodo di forte stress e ansia con preoccupazioni dalle piú varie come avere la sclerosi multipla(cercavo sintomi e mi ritrovavo), paura di perdere i capelli salvo poi capire dopo un po' di tempo che erano false paure".
Questa riflessione, a cui lei poi aggancia il discorso dell'omofobia, ci allontana a mio modo di vedere dalla diagnosi di Disturbo ossessivo-compulsivo. Infatti, in linea generale, un pensiero ossessivo o un comportamento compulsivo sono utili per abbassare l'ansia e per avere la conferma che tutto andrà bene. Ad esempio: una persona uscita di casa risale più e più volte per verificare che la porta di ingresso sia stata chiusa. Il comportamento compulsivo (il risalire) serve per verificare la chiusura della porta, gesto che tranquillizza la persona che tutto è a posto.
Direi quindi di lasciare tra parentesi al momento il discorso su questa diagnosi su cui si interroga, tenendo oltretutto conto che nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-V) - referente scientifico per eccellenza in ambito diagnostico - non esiste nessun Disturbo ossessivo-compulsivo omosessuale, e che in un caso come il suo andrebbero indagate altre aree per fare una diagnosi differenziale.
Due di queste aree potrebbero essere eventualmente proprio quelle di cui ci parla lei perfettamente: da una parte l'ansia di avere malattie, dall'altra l'omofobia interiorizzata.
Allora si potrebbe dire che se supera l'omofobia, comprendendo che l'omosessualità non è una malattia, sarà più libero di capire se il suo dubbio è legato, ad esempio, alla dolorosa delusione sentimentale che ci ha accennato quando ha scritto che “tutto è iniziato a seguito di una profonda delusione amorosa con una ragazza di cui ero innamorato da anni”, evento a partire dal quale ha sviluppato l'ansia di avere una terribile malattia come la sclerosi multipla o di perdere i capelli.
Oppure, se supera l'omofobia, sarà più libero di capire se il suo dubbio è semplicemente legato al fatto di avere un orientamento omosessuale e di essere stato assoggettato a una fobia di esserlo.
Nel primo caso sarà necessario capire come mai ha sviluppato l'ansia di avere malattie: per un senso di inadeguatezza, per allontanare il dolore insopportabile della delusione, perché pensa di meritare una punizione? Questi sono solo alcuni dei numerosi e possibili esempi.
Nel secondo caso, dovrà vivere semplicemente esprimendo se stesso.
Sia nel primo sia nel secondo caso, potrà anche interrogarsi sui condizionamenti che l'hanno portata a vivere l'omofobia.
Se avesse voglia di parlarne, posso chiederle come mai in questo mese è riuscito a sentire che se fosse omosessuale "non sarebbe la fine del mondo"?
Infine, avendo parlato di "percezione e abitudine" all'idea di essere omosessuale, posso anche chiederle se sente un desiderio omosessuale?
Un saluto,
Enrico de Sanctis
Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it
[#4]
Utente
Ringrazio anche lei dott De Sanctis; in realtà a parte l'omofobia, inizialmente non potevo fare a meno delle rassicurazioni per abbassare l'ansia(e forse un po' anche adesso) e di controllare le mie reazioni di fronte a mebri del sesso opposto e non; ora sinceramente non sento un desiderio omosessuale vero e proprio ma non sento nemmeno un desiderio eterosessuale.. Desiderio che fino ad un anno e mezzo fa era presente e costante. Sono arrivato a pensare che non sia la fine del mondo perché dopo una miriade di rimuginanenti e di letture di ogni tipo su disturbo, omofobia ecc. ho preso in considerazione tutte le strade non avendo una certezza assoluta.
[#5]
Utente
Aggiungo che io di caratteristica sono sempre stato un po' ansioso e nell'esempio da lei riportato della porta chiusa, a volte mi è capitato di ricontrollare la porta di casa risalendo le scale una o due volte. Detto questo non sento di escludere a prescindere un doc e penso che al di là dei miei ragionamente da lei, a mio parere, ottimamente analizzati aspetterei una diagnosi diretta senza esclusioni a priori ringraziandola molto per il punto di vista fornitomi
[#6]
Sono considerazioni importanti quelle che stiamo facendo. Non so se possiamo parlare a prescindere dall'omofobia, che potrebbe essere parte integrante di questa situazione. Ad ogni modo questo è un discorso delicato e complesso che ha bisogno di essere approfondito in una sede idonea.
Il mio augurio è che attraverso le sue ricerche possa trovare le risposte necessarie, utili anche per riattivare il desiderio sessuale, com'è giusto che sia.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Il mio augurio è che attraverso le sue ricerche possa trovare le risposte necessarie, utili anche per riattivare il desiderio sessuale, com'è giusto che sia.
Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#7]
Utente
La ringrazio per la risposta; a mio parere chiunque abbia una problematica di questo tipo (che sia doc o meno) potrebbe essere assoggettato da una punta di omofobia altrimenti non se ne avrebbe timore e il problema stesso non esisterebbe. La ringrazio per l'augurio e spero anch'io di poter ritrovare la serenità di un tempo.
[#8]
Perfettamente, non avrei saputo dirlo meglio.
Grazie a lei per averci reso partecipi di questo suo vissuto esistenziale importante e per il nostro scambio di idee.
Sono sicuro che ce la farà.
Le rinnovo i miei auguri e un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Grazie a lei per averci reso partecipi di questo suo vissuto esistenziale importante e per il nostro scambio di idee.
Sono sicuro che ce la farà.
Le rinnovo i miei auguri e un caro saluto,
Enrico de Sanctis
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.8k visite dal 14/04/2016.
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