Sessualità e confusione
Buon pomeriggio.
Vi scrivo perché, a distanza di tre mesi dal primo consulto, sono ancora molto confusa e affranta.
Faccio una premessa doverosa. Sono una ragazza di 21 anni, di carattere abbastanza riservato, ansiosa, ipocondriaca e molto insicura che non ha mai avuto una relazione sentimentale e sessuale né con un uomo né con una donna. In generale, i rapporti con l'Altro (siano maschi o femmine) nella mia vita sono sempre stati turbolenti a parte rare eccezioni. Io sono una persona molto selettiva e mi da' fastidio per esempio il contatto fisico se non lo cerco io da parte dell'altro.
Il mio rapporto con l'altro sesso è stato sempre ambiguo. Da piccola avevo "paura" dei maschi e per questo ho avuto poche amicizie maschili. Ricercavo prevalentemente la compagnia femminile. Questo fattore, più il fatto che, durante l'adolescenza, sentivo attrazione (fisica) per le donne mi hanno fatto sempre credere di essere lesbica. Fino a 16 anni, questa convinzione è andata avanti, ma so benissimo che durante l'adolescenza può capitare di provare attrazione per persone del proprio sesso in quanto ci sono molti cambiamenti e non si è ancora maturi sessualmente. A 16 anni, quando mi è capitato di innamorarmi (fisicamente e mentalmente) di un ragazzo, i dubbi sulla mia sessualità si erano placati. Il problema è che lui non ricambiava me e io per tre anni ho fatto di tutto per rendermi attraente di fronte lui, anche se sapevo benissimo che provava solo un'amicizia nei miei confronti. La mia autostima, inutile dirlo, in questi anni ha toccato livelli bassissimi. Solo negli ultimi due anni, interrotti i contatti con questa persona, ho cominciato a valorizzarmi fisicamente. Non sono il genere di ragazza che viene notata per strada (sono magra e piatta davanti e dietro, non mi vesto in modo appariscente e mi trucco poco) e il mio carattere introverso non mi aiuta di certo.
Sessualmente sono ancora confusa, perché se mi capita di guardare donne nude sembra che io provi attrazione; ma non capisco se questa attrazione è frutto del fatto che vorrei emularle ed essere come loro (perché il mio processo di autostima non è arrivato a compimento) oppure se ne sono davvero attratta. Allo stesso tempo, anche se non cerco una relazione, desidero averne una con un uomo, non perché ripudio l'omosessualità, ma perché non riesco ad innamorarmi di una donna (mentre con un uomo è successo). Non riesco a vedere, nel mio caso, la donna come oggetto d'amore ma solo come oggetto di amicizia. Una relazione con un uomo mi spaventa anche, perché mi affliggono pensieri come: "E se non fossi brava a baciare?", "E se non riuscissi a soddisfare l'uomo sessualmente?", "E se non mi piacesse il corpo maschile?"
Un ultima precisazione. Se vedo un bell'uomo, io non provo attrazione nei suoi confronti (non penso "vorrei farci qualcosa con questo"); se invece conoscessi un uomo che mentalmente mi attrarrebbe, potrebbe scattare un'attrazione fisica (come è successo con l'unico ragazzo che mi piaceva, che dapprima ripugnavo perché era un brutto ragazzo, ma che poi ho visto sotto un'altra ottica e di cui mi sono alla fine innamorata).
So che il consulto in questi casi non deve essere solamente virtuale, ma vi chiedo un aiuto perché questo pensiero sta diventando un'ossessione.
Grazie.
Vi scrivo perché, a distanza di tre mesi dal primo consulto, sono ancora molto confusa e affranta.
Faccio una premessa doverosa. Sono una ragazza di 21 anni, di carattere abbastanza riservato, ansiosa, ipocondriaca e molto insicura che non ha mai avuto una relazione sentimentale e sessuale né con un uomo né con una donna. In generale, i rapporti con l'Altro (siano maschi o femmine) nella mia vita sono sempre stati turbolenti a parte rare eccezioni. Io sono una persona molto selettiva e mi da' fastidio per esempio il contatto fisico se non lo cerco io da parte dell'altro.
Il mio rapporto con l'altro sesso è stato sempre ambiguo. Da piccola avevo "paura" dei maschi e per questo ho avuto poche amicizie maschili. Ricercavo prevalentemente la compagnia femminile. Questo fattore, più il fatto che, durante l'adolescenza, sentivo attrazione (fisica) per le donne mi hanno fatto sempre credere di essere lesbica. Fino a 16 anni, questa convinzione è andata avanti, ma so benissimo che durante l'adolescenza può capitare di provare attrazione per persone del proprio sesso in quanto ci sono molti cambiamenti e non si è ancora maturi sessualmente. A 16 anni, quando mi è capitato di innamorarmi (fisicamente e mentalmente) di un ragazzo, i dubbi sulla mia sessualità si erano placati. Il problema è che lui non ricambiava me e io per tre anni ho fatto di tutto per rendermi attraente di fronte lui, anche se sapevo benissimo che provava solo un'amicizia nei miei confronti. La mia autostima, inutile dirlo, in questi anni ha toccato livelli bassissimi. Solo negli ultimi due anni, interrotti i contatti con questa persona, ho cominciato a valorizzarmi fisicamente. Non sono il genere di ragazza che viene notata per strada (sono magra e piatta davanti e dietro, non mi vesto in modo appariscente e mi trucco poco) e il mio carattere introverso non mi aiuta di certo.
Sessualmente sono ancora confusa, perché se mi capita di guardare donne nude sembra che io provi attrazione; ma non capisco se questa attrazione è frutto del fatto che vorrei emularle ed essere come loro (perché il mio processo di autostima non è arrivato a compimento) oppure se ne sono davvero attratta. Allo stesso tempo, anche se non cerco una relazione, desidero averne una con un uomo, non perché ripudio l'omosessualità, ma perché non riesco ad innamorarmi di una donna (mentre con un uomo è successo). Non riesco a vedere, nel mio caso, la donna come oggetto d'amore ma solo come oggetto di amicizia. Una relazione con un uomo mi spaventa anche, perché mi affliggono pensieri come: "E se non fossi brava a baciare?", "E se non riuscissi a soddisfare l'uomo sessualmente?", "E se non mi piacesse il corpo maschile?"
Un ultima precisazione. Se vedo un bell'uomo, io non provo attrazione nei suoi confronti (non penso "vorrei farci qualcosa con questo"); se invece conoscessi un uomo che mentalmente mi attrarrebbe, potrebbe scattare un'attrazione fisica (come è successo con l'unico ragazzo che mi piaceva, che dapprima ripugnavo perché era un brutto ragazzo, ma che poi ho visto sotto un'altra ottica e di cui mi sono alla fine innamorata).
So che il consulto in questi casi non deve essere solamente virtuale, ma vi chiedo un aiuto perché questo pensiero sta diventando un'ossessione.
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
<<questo pensiero sta diventando un'ossessione.<<
E' proprio così.
Lei ci scrisse il primo consulto su questa tematica al'inizio di quest'anno. Ma dopo tre mesi è ancora in quel punto.
Eppure è stata rassicurata...
Le rassicurazioni hanno un effetto che dura poco, dopo di che il pensiero ossessivo ricomincia a tormentare la mente.
Le era stato suggerito:
- la lettura dell'articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
- il ricorso ad un nostro Collega di persona.
Ha potuto attuare questi due suggerimenti?
Se sì, con quali esiti?
Se no, per quali difficoltà?
<<questo pensiero sta diventando un'ossessione.<<
E' proprio così.
Lei ci scrisse il primo consulto su questa tematica al'inizio di quest'anno. Ma dopo tre mesi è ancora in quel punto.
Eppure è stata rassicurata...
Le rassicurazioni hanno un effetto che dura poco, dopo di che il pensiero ossessivo ricomincia a tormentare la mente.
Le era stato suggerito:
- la lettura dell'articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4051-i-pensieri-ossessivi-possono-diventare-reali.html
- il ricorso ad un nostro Collega di persona.
Ha potuto attuare questi due suggerimenti?
Se sì, con quali esiti?
Se no, per quali difficoltà?
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
gentile ragazza,
lei ha comunque dei dati di fatto in mano che le derivano dalla sua esperienza di vita.
Probabilmente sarebbe il caso di migliorare ancora la sua autostima, di modo che trovi la forza di confrontarsi maggiormente con gli altri e l'altro sesso. Inoltre sarebbe anche il caso di approfondire l'evoluzione della passata storia platonica.
Tutto ciò necessita ovviamente di un percorso non necessariamente lungo, ma che va intrapreso con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
lei ha comunque dei dati di fatto in mano che le derivano dalla sua esperienza di vita.
Probabilmente sarebbe il caso di migliorare ancora la sua autostima, di modo che trovi la forza di confrontarsi maggiormente con gli altri e l'altro sesso. Inoltre sarebbe anche il caso di approfondire l'evoluzione della passata storia platonica.
Tutto ciò necessita ovviamente di un percorso non necessariamente lungo, ma che va intrapreso con l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#3]
Cara signorina,
Se ho ben capito Lei non ha una reale esperienza di rapporti diciamo "sensuali" per non indicare il termine scientifico "sessuali".
Tutto vive nella Sua fantasia e non aggancia nulla.
Quindi forse il Suo guardare le donne e' semplicemente perche' Lei e' una donna e perdippiu' non e' pienamente soddisfatta del sex appeal che puo' emanare il Suo corpo. Quindi forse nel guardare le donne potrebbe esserci un pizzico di curiosita', forse desiderio di emulazione.
Il corpo dell'uomo e' invece per Lei un oggetto di desiderio sconosciuto. E potrebbe essere rappresentato nella Sua fantasia in modo ambivalente, con timore e desiderio. Paura di essere rifiutata nel Suo desiderio ma bisogno di rendere consapevole a se' stessa che questo desiderio lo prova e comunque lo ha provato. E misto all'infelicita'.
E' una situazione di immaturita' direi.
Che si chiarira' quando avra' delle esperienze reali che scacceranno le fantasie.
Che ne pensa? Si ritrova in questo quadro?
Se ho ben capito Lei non ha una reale esperienza di rapporti diciamo "sensuali" per non indicare il termine scientifico "sessuali".
Tutto vive nella Sua fantasia e non aggancia nulla.
Quindi forse il Suo guardare le donne e' semplicemente perche' Lei e' una donna e perdippiu' non e' pienamente soddisfatta del sex appeal che puo' emanare il Suo corpo. Quindi forse nel guardare le donne potrebbe esserci un pizzico di curiosita', forse desiderio di emulazione.
Il corpo dell'uomo e' invece per Lei un oggetto di desiderio sconosciuto. E potrebbe essere rappresentato nella Sua fantasia in modo ambivalente, con timore e desiderio. Paura di essere rifiutata nel Suo desiderio ma bisogno di rendere consapevole a se' stessa che questo desiderio lo prova e comunque lo ha provato. E misto all'infelicita'.
E' una situazione di immaturita' direi.
Che si chiarira' quando avra' delle esperienze reali che scacceranno le fantasie.
Che ne pensa? Si ritrova in questo quadro?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#4]
"A distanza di tre mesi dal primo consulto, sono ancora molto confusa e affranta"
Durante questi tre mesi da chi è come è stata seguita?
Durante questi tre mesi da chi è come è stata seguita?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
L'articolo riguardante i pensieri ossessivi che diventano reali mi è stato molto utile e mi rispecchio perfettamente nella dinamica del pensiero ossessivo. Il punto è che non riesco a capire quanto c'è di vero in questi pensieri e quanto di falso, ed è lì che scatta il dubbio.
Tutto attualmente vive nella mia fantasia, esattamente, tranne quell'unico dato di fatto che è stato l'innamoramento verso quel ragazzo, quattro anni fa.
Vorrei capire allora cosa c'è dietro questi miei pensieri di omosessualità.
In passato ho fatto diversi percorsi psicoterapeutici, non legati a queste problematiche in particolare ma ai miei attacchi di panico, all'ansia e al rapporto con gli altri.
Quest'anno ho pensato spesso di fare un consulto, ma c'era la paura che mi frenava... paura di scavare a fondo, paura di quello che potrebbe emergere, paura di andare ancora più in crisi.
In questi giorni però ho deciso di recarmi al consultorio della mia città settimana prossima.
Tutto attualmente vive nella mia fantasia, esattamente, tranne quell'unico dato di fatto che è stato l'innamoramento verso quel ragazzo, quattro anni fa.
Vorrei capire allora cosa c'è dietro questi miei pensieri di omosessualità.
In passato ho fatto diversi percorsi psicoterapeutici, non legati a queste problematiche in particolare ma ai miei attacchi di panico, all'ansia e al rapporto con gli altri.
Quest'anno ho pensato spesso di fare un consulto, ma c'era la paura che mi frenava... paura di scavare a fondo, paura di quello che potrebbe emergere, paura di andare ancora più in crisi.
In questi giorni però ho deciso di recarmi al consultorio della mia città settimana prossima.
[#7]
<<Il punto è che non riesco a capire quanto c'è di vero in questi pensieri e quanto di falso, ed è lì che scatta il dubbio.<<
E' proprio questa dinamica che nutre il pensiero ossessivo.
La decisione di recarsi al Consultorio la ritengo adeguata e potenzialmente produttiva.
<<Vorrei capire allora cosa c'è dietro questi miei pensieri di omosessualità<<,
ma non solo, direi.
L'obiettivo - ritengo - non è solo quello di capire, ma anche di rendere insignificanti e inoffensivi i pensieri che La ingombrano.
Saluti cordiali.
E' proprio questa dinamica che nutre il pensiero ossessivo.
La decisione di recarsi al Consultorio la ritengo adeguata e potenzialmente produttiva.
<<Vorrei capire allora cosa c'è dietro questi miei pensieri di omosessualità<<,
ma non solo, direi.
L'obiettivo - ritengo - non è solo quello di capire, ma anche di rendere insignificanti e inoffensivi i pensieri che La ingombrano.
Saluti cordiali.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.5k visite dal 14/04/2016.
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