Ansia e ritmo cardiaco

Ho sofferto per una settimana di attacchi di panico, vertigini, tachicardia ed altri sintomi tipici della somatizzazione dello stato ansioso. Ho iniziato a prendere cipralex sotto consiglio dello psicologo ma noto che, dopo una settimana di trattamento, ho notevoli miglioramenti dal punto di vista dello stato ansioso, ma spesso sento fastidiosissime fitte al cuore con raro aumento del ritmo cardiaco. Cosa potrei fare?
Grazie in anticipo dell'aiuto!
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Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente,
Mi scusi ma i farmaci le sono stati consigliati dallo psicologo o dallo psichiatra?
Le è stata fatta una diagnosi?
Ha iniziato una psicoterapia?

Qualora dopo un'attenta valutazione le venisse diagnosticato un disturbo d'ansia sarebbe opportuno iniziare una psicoterapia dallo psicologo e integrarla, se necessario, ad una terapia farmacologica sotto il controllo dello psichiatra.

Dovrebbe riferire a lui i possibili effetti collaterali delle medicine. Nel suo caso provi a riferirlo al suo medico di famiglia e in un secondo momento rivolgersi ad uno psichiatra.

Cordialmente

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

le fitte al petto non si sa se siano collegate al farmaco oppure siano una manifestazione dell'ansia, come potrà qui approfondire.

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Ma ha scritto a noi, e dunque ipotizzo che Lei pensi ad una causa psy.
Per giungere al punto, occorre escludere le cause fisiche e iatrogene; cosa che farà il Suo medico.


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

il professionista che le ha prescritto il Cipralex è un medico psichiatra e non uno psicologo, dal momento che noi psicologi non siamo medici e quindi non possiamo prescrivere farmaci.
Per far presente la comparsa di qualsiasi possibile effetto collaterale deve quindi rivolgersi al medico che ha effettuato la prescrizione (o al limite al suo medico di base) e valutare con lui se si tratta di effetti transitori (come quelli che riguardano stomaco e intestino) o di fenomeni più preoccupanti, che possono motivare la sospensione della cura.

Immagino che non abbia intrapreso un percorso psicoterapeutico e che l'intervento sul suo caso sia per ora limitato all'assunzione del farmaco: è così?
Consideri che gli antidepressivi della classe farmacologica alla quale appartiene il medicinale che sta assumendo (SSRI) impiegano almeno 2-3 settimane prima di dare effetti farmacologici (lo psichiatra non gliel'ha spiegato?), quindi è possibile che il suo miglioramento dipenda da autosuggestione (effetto placebo) e sia frutto dell'attivazione delle sue risorse psicologiche, più che dell'azione del farmaco.
Sarebbe bene che lei impiegasse queste risorse psicologiche all'interno di un percorso psicoterapeutico che le consenta prima di tutto di comprendere come mai ha iniziato a stare male e poi di intervenire su queste cause per risolvere il problema alla radice.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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