I miei mi portarono da specialisti

salve sono una ragazza di 22 anni e già da quando avevo circa 10 anni soffro di un ansia strana.il problema dell'ansia credo sia la morte.Allora è iniziato tuto un giorno a scuola dove la maestra ci fa poggiare il dito nel polso per sentire il battito e nel momento non successe nulla,il problema accadde quella notte quando riprovai a poggiare il dito nel polso,ad un certo punto mi sentii mancare proprio come una che sta muorendo.Da quel momento tutte le notte mi svegliai gridando"sto muorendo";mi sentivo proprio così.I miei mi portarono da specialisti, mi dissero che era ansia ma mi davano solo dei calmanti.Poi qualche anno dopo passò tutto.il problema sta che anche ora che sono sposata questi attacchi mi sono ritornati e non più solo di notte ma anche di giorno però di questo problema mio marito non sa nulla.Non posso stare con gente che parla di morti o cose simili perchè mi vengono queste crisi.Vorrei dei pareri e dei consigli perchè non posso stare così,ho paura che sarà un problema ancora più grande per un domani che avrò un figlio o magari il fatto di avere un figlio mi aiuterebe a non pensare troppo a queste cose?saluti,aspetto un vostro consiglio e parere.grazie
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Psicologo attivo dal 2008 al 2011
Psicologo
Cara utente, purtroppo non sarà l'arrivo di un figlio a placare questa sua ansia, la quale potrebbe invece aumentare perchè fomentata da paure infondate per il suo piccolo. Le consiglio pertanto di parlarne innanzitutto con suo marito il quale non potrà che starle vicino, e successivamente, ma al più presto, rivolgersi ad uno psicologo/a che l'aiuti a comprendere da dove vengono le sue paure e a risolverle. Infondo quel giorno in classe non era sola a fare l'esperimento del battito cardiaco sentito attraverso il polso, e quasi sicuramente i suoi compagni hanno ritentato l'esperimento a casa. Eppure solo lei ha avuto una reazione così forte da portarsela dietro ancora dopo tanti anni. Le auguro di vivere la sua vita con serenità al più presto, ma non tralasci il suo problema e si lasci aiutare da chi di competenza.
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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
la ringrazio per i suoi consigli,grazie di cuore
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,
Si affidi ad un "buon" psicoterapeuta e inizi un trattamento serio ed impegnato.
Ci metta molta buona volontà, pazienza e attenzione. Occorre una sua grande partecipazione all'azione terapeutica, quella che viene chiamata anche alleanza di lavoro terapeutico. Ne parla un analista americano di nome Greenson ed è esatto quello che dice.
La psicoterapia agisce in modo lento a volte, ma non per questo non è efficace. Si affidi comunque ad un terapeuta già iscritto all'Albo della sua regione. Consulti il sito dell'Ordine regionale degli psicologi.

Non sto qui a consigliarle che tipo di terapia. Ogni terapia può essere efficace e buona, se è condotta bene.

Abbia fede.
'ste maestre comunque!! Sto scherzando, la maestra non pensava di crearle delle reazioni di questo genere. La collega che mi ha preceduto ha già espresso qualcosa di simile, la reazione che lei ha avuto non l'hanno avuta gli altri alunni e le sue compagne di classe.
C'è predisposizione?
Può darsi, può darsi anche che ci siano altre cause che unite a certi esperimenti scolastici "educativi" possono aver creato in lei reazioni esagerate.
Ma quali altre cause?
E' per questo che deve andare da un terapeuta.
Cordialità e molti auguri.
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